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6 Giugno 2009

Prima mondiale per Ludovico Einaudi all’Auditorium Parco della musica


Torna a esibirsi nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica uno dei compositori e pianisti più importanti del panorama musicale internazionale: Ludovico Einaudi. Einaudi presenterà in prima assoluta, nella sala da concerto progettata da Renzo Piano, il suo nuovo e attesissimo album in uscita a tre anni dal successo internazionale di Divenire.
"Un paesaggio notturno. Un giardino rischiarato dalla luce della notte. Nel cielo scuro qualche stella, le ombre degli alberi intorno. Alle mie spalle una finestra illuminata. Quello che vedo è familiare e al tempo stesso sconosciuto. È come in un sogno, tutto può succedere.” Così, come il punto di passaggio tra la luce e il buio, tra il noto e l’ignoto, Ludovico Einaudi descrive Nightbook. La notte è una chiave. Che permette di entrare negli universi del desiderio, del sogno, del mistero.
“Nightbook è un percorso, ogni brano è il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato più onirico, più interno di noi stessi, la musica apre delle porte su mondi nascosti. Ascoltandola, ognuno può riuscire a entrare in contatto con le proprie emozioni profonde”.
La composizione dell’album ha seguito le tappe dei tour in tutto il mondo, nel corso dei quali Einaudi ha continuato a riempire taccuini di pensieri e suggestioni, registrando gli “appunti musicali” che sono diventati l’anima di questo progetto.
“Alcuni eventi in particolare hanno ispirato le atmosfere di Nightbook” racconta Einaudi: “nel 2006 ho suonato a Milano all’Hangar Bicocca circondato da I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer: Quello spazio sterminato, in cui il pianoforte sembrava perdersi, l’incombenza delle torri, mi hanno spinto a lavorare su forme musicali diverse e tonalità più misteriose. Successivamente il concerto a Villa Adriana a Tivoli per il Festival del Mito, con il musicista elettronico Robert Lippok, e quello al Cargo di Londra, con il video-artista Matteo Ferroni, sono stati un’occasione per riflettere su forze musicali che hanno un loro potere primordiale.”

E le atmosfere di cui parla Ludovico Einaudi si riflettono in una grande libertà espressiva, nella scelta di composizioni dalla struttura più aperta, in sonorità originali ottenute da un vero e proprio incontro del pianoforte con archi e percussioni, e da un uso dell’elettronica che – in pezzi come Il giardino e The Crane Dance – amplifica il suono del pianoforte proiettandolo, come un’ombra, in tutte le direzioni. Brani come Tu sei, Rêverie e Indaco, con la sua esplosione finale degli archi, sono invece pervasi dall’aura circolare, ipnotica e struggente, che ha reso inconfondibile la musica di Einaudi. Se Divenire è un album che evoca un movimento verso il mondo, il flusso della vita nella direzione dell’armonia, della luce, della vitalità, “Nightbook” apre una finestra sull’interno, e sulla possibilità di entrare in contatto con quegli aspetti profondi della realtà che rimandano a una dimensione mitica, potremmo dire originaria. “Per esempio un pezzo come Eros” dice Ludovico Einaudi, “è quasi come un rito pagano che, in un crescendo, racconta il raggiungimento di un’estasi.”

NIGHTBOOK

LUDOVICO EINAUDI - pianoforte
FEDERICO MECOZZI – Violino/chitarra
MAURO DURANTE – Violino/percussioni
ANTONELLO LEOFREDDI - viola
MARCO DECIMO - violoncello
ROBERT LIPPOK - live electronics
MATTEO FERRONI - Live visuals

DOMENICA 20 SETTEMBRE SALA SANTA CECILIA ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

BIGLIETTI: PLATEA 25 EURO - GALLERIA 20 EURO
Info 06-80241281
www.auditorium.com


Maria Antonietta Amenduni


7 Giugno 2009

Roberto Casalino: presenta "L'Atmosfera Nascosta"


Roberto Casalino, un predestinato! Vi starete chiedendo perché? Perché un tale successo non capita tutti i giorni. Se credete di non aver mai sentito questo nome vi sbagliate di grosso, perché Roberto Casalino, la penna dalla quale sono nati i brani che hano dato il successo a Giusy Ferreri. Dopo Non ti scordar mai di me, Stai fermo lì (scritte a quattro mani con Tiziano Ferro) fino a Novembre, la firma di Roberto Casalino è, infatti, la più ambita tra quelle dei giovani autori italiani. E’ non c’è solo la Ferrei tra i suoi successi, ma anche Syria, Iva Zanicchi, Alessandra Amoroso euna lunga collaborazione con l’amico di sempre Tiziano Ferro. Così dopo aver scrittoper gli altri, Roberto ha deciso che era il momento di scrivere un po’ per se, ed esce ora dal dietro le quinte con "L’Atmosfera nascosta", mettendosi in gioco a viso aperto, perché oltre ad avere un innegabile talento compositivo, tra le frecce della propria faretra può sfoderare una grinta e una voce non meno vincenti dei grandi nomi per cui ha fin’ora composto.

“C’è un’atmosfera nascosta dietro le piccole cose o apparentemente tali. Dietro uno sguardo fugace, un sorriso improvviso, un dolore inatteso, un abbraccio avvolgente, una forte emozione, un gesto spontaneo, un desiderio taciuto, un amore consumato e uno appena nato”. Con queste parole Roberto Casalino descrive l’album. Il singolo L’Atmosfera – primo estratto dall’album – è caratterizzato da una intensità emotiva che ben racchiude il feeling complessivo di un disco introspettivo e meditativo. Un pop d’autore, in cui rare ma incisive sferzate di adrenalina rock dimostrano le potenzialità invidiabili di una nuova promessa della musica italiana, la cui grande vena lirica viene espressa ora in prima persona, con la voce e i sentimenti del proprio creatore.

Roberto Casalinoha presentato l’album venerdì 22 Maggio presso il Dimmidisì di Roma, insieme alla sua band. Roberto, durante il live, ha dimostrato non solo qualcosa di interessante ed innovativo c’è nel panorama internazionale, grazie alle sue canzoni, ma ha anche dimostrato di saperi fare con il palcoscenico e con il suo pubblico che non ha potuto fare a meno di dimostrae tutto il duo affetto con lunghi e calorosi applausi. "L’Atmosfera nascosta", è un buon assortimento di fantasia, novità, piacevolezza e sensibilità. C’è la vita quotidiana in questo, c’è la vita, l’amore, l’amicizia e tutta la passione che anima questo giovane e talentuoso artista. Da tenere d’occhio.

Altre info su www.robertocasalino.it / www.myspace.com/robertocasalino / www.robysite.com


Maria Antonietta Amenduni


1 Maggio 2009

Cluster e Fabio Mariani in concerto all’Auditorium Parco della Musica


Si sono fatti conoscere al grande pubblico nella prima edizione di X-Factor. I CLUSTER sono un gruppo vocale a cappella, composto da 5 giovani musicisti del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova: 3 nomination ai CARA (Contemporary Acappella Recording Award).
Protagonisti del programma "X-FACTOR" di RAI DUE, costantemente ai primissimi posti delle classifiche di download e gradimento di Itunes, i Cluster nel 2008 hanno aperto con Umbria Jazz un lungo tour estivo di grande successo. Si presentano con uno spettacolo dove, alle loro straordinarie qualità vocali, si mescolano grandi doti di intrattenimento e di coinvolgimento.
I Cluster nascono ufficialmente nel 2004. La prima formazione risale in realtà al 2001 quando Luca Moretti, Nico Nastos e Letizia Poltini decidono di unirsi in un gruppo ed iniziare ad esibirsi e creare propri arrangiamenti. Successivamente, durante un concerto dei Take Six, uno dei loro gruppi vocali di riferimento, conoscono Erik Bosio che si unisce immediatamente al trio. A completare il quintetto arriva infine Liwen Magnetta, in seguito ad un'audizione organizzata appositamente nel 2004 per ricercare quella che poi sarebbe diventata la vera voce solista del gruppo.
La particolarità dei Cluster è che sono tutti strumentisti e nessuno di loro in realtà ha studiato canto al conservatorio: Luca è percussionista, Letizia pianista come Nico, che suona anche il basso e la batteria, ed Erik è compositore; la sola con un percorso musicale diverso rispetto a loro è appunto Liwen che i ragazzi definiscono "l'unica che sa cantare!". Così, la loro caratteristica unione fa sì che il sound finale sia quello di una rock band strumentale senza che ci si accorga che ogni singolo strumento (dalla batteria, agli strumenti a fiato) viene riprodotto esclusivamente con la voce.
Recentemente hanno tenuto una serie di concerti all'estero, con esibizioni in Austria, Germania ed un tour in Scandinavia. Il loro primo album Cement (2006), ha ottenuto 3 nomination ai CARA (Contemporary AcappellA? ?L?(??????????a Recording Awards), ed è stato per diverse settimane nella Top 10 di Itunes, raggiungendo la prima posizione.
I Cluster si esibiranno a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, presso il Teatro Studio, domenica 10 maggio alle 21, nell’ambito della rassegna GENERAZIONE X.

A fare da testimonial dei Cluster e ad accompagnarli sul palco ci sarà Fabio Mariani Chitarrista e Compositore di fama nazionale e il suo FABIO MARIANI GROUP. Mariani, insieme ai musicisti, Ettore Gentile (Piano e Keys), Bob Masala (bass), Stefano Marazzi (Drums), proporranno un estratto del loro spettacolo SENZA PAROLE, basato sull'idea di lavorare su brani famosi del Pop Italiano, privandoli del testo e valorizzandone la melodia. Baglioni, Zero, D'Alessio, Concato, Matia Bazar, Pino Daniele, Mina, Patty Pravo, Michele Zarrillo, sono stati "rivisitati" da questi grandi musicisti, ed il risultato è Grande Musica Italiana.
Molti giornalisti hanno parlato di NEW STANDARDS, forse è vero, una cosa è certa: la Grande Melodia Italiana non ha problemi a confrontarsi con nessuno, quando a reinterpretarla poi sono grandi artisti del calibro del FABIO MARIANI GROUP. L'esordio, avvenuto il 26 agosto 2008 al Festival Jazz di Villa Celimontana, a Roma è stato seguito da un'altro concerto romano alla Casa del Jazz il 14 novembre 2008. Tra le sue più importanti collaborazioni di Fabio Mariani, troviamo quelle con Pino Daniele, Claudio Baglioni, Teresa De Sio, Renato Zero, Mimmo Locasciulli, Ivan Graziani, Bruno Martino, Gigi Proietti, Jeff Berlin, Danny Gottlieb, Roberto Gatto, Stefano Di Battista, Rosario Giuliani, Danilo Rea e molte altre. Come band leader ha all’attivo quattro cd a proprio nome, e molti altri come collaboratore.

http://www.myspace.com/clustervocal
www.myspace.com/fabiomarianigroup

CNI LIVE
via Antonio Vivaldi, 9 - 00199 Roma - Italy - tel. +39.06.86212085 + 39.06.86210117 - fax. +39.06.86326599 concerti@cnilive.it ; www.cnilive.it - www.cnimusic.it - www.tomatolab.it

Auditorium Parco della Musica
Teatro Studio
Domenica 10 maggio ore 21
Biglietto unico 12 euro (riduzioni del 25% con parco della musica card)
Info Auditorium Parco della Musica: 06 80241281


Maria Antonietta Amenduni


1 Maggio 2009

“Faenza-Menphis Andata/Ritorno”, “Sono cose che succedono” e “Viaggi sul tempo”: tre album da tenere d’occhio


Alessandro Ristori con “Faenza-Menphis Andata/Ritorno”, “Sono cose che succedono”di Daniele Babbini e “Viaggi sul tempo” di Mario Grande. Sono queste tre proposte musicali da tenere d’occhio, per accontentare vari gusti e spaziare nei generi.

L’esplosiva grinta ed energia di Alessandro ristori si palesano in un questo vulcanico cd dal titolo “Faenza-Menphis Andata/Ritorno”. Puro rock old style per questo ragazzo di Faenza che sfida il tempo e le regole del mercato. Sì perché, se è vero che di Elvis ce ne è uno, dalle parti della pianura padana arriva Alessandro Ristori, un suo fedele allievo ed epigono. Il rock’n’roll può essere anche tricolore - come ci ha insegnato Adriano Celentano - e con sonorità anni 50 stile Edoardo Vianello e Bobby Solo, Alessandro Ristori è qui a ricordarcelo. Si chiama “Dovevo fare il deejay” il primo singolo estratto dall’album Alessandro Ristori Faenza-Menphis Andata/Ritorno, titolo che non lascia adito a dubbi sul punto di riferimento musicale del cantautore romagnolo. L’intero cd si dipana, senza tregua, tra queste sonorità incandescenti che non permettono all’ascoltatore di stare fermo, senza subire tutto il fascino del rock. Tra inediti e grandi successi del passato Ristori, affascina dal primo brano in un continuo crescendo, che passa dai brani “Non distrarti”, a “Non mi importa del tuo amor”, “Noi”, “Impazzivo per te”, concludendo con “Rock araund the clock”. Il cd, su etichetta Don’t Worry, distribuito dalla storica CNI Music, contiene anche il video clip “These boots are made for walking” diretto da Max Nardari.

Decisamente più classico e soft è l’approccio che si ha ascoltando Mario Grande e il suo “Viaggi sul tempo”. Un cd che contiene però tutta la voglia di dare sfogo ai propri sogno, per realizzare un grande desiderio, nascosto nel cassetto da sempre. Mario Grande non è un giovane da reality show; Mario Grande è un uomo che decide di dare sfogo a quell’istinto artistico covato in seno per anni: scrivere canzoni. Figlio d’arte del poeta Adriano Grande, Mario Grande decide di dar vita a 10 brani scritti di suo pugno, producendo con la propria etichetta discografica, la M.B.C. Musica, l’album Viaggi sul tempo. Importanti le firme musicali che accompagnano Mario nel progetto: Marco Rinalduzzi (chitarre), Cristiano Micalizzi (batteria), Elio Buselli (basso), per gli arrangiamenti di Tommaso Morrone, con la partecipazione dei noti vocalist Fabrizio Palma e Rossella Ruini. Ad aprire l’album è il brano “Tempo da dividere” che evidenzia subito la vena pop cantautorale classica che campeggia in tutto l’album. L’atmosfera soft vede qualche variazione più ritmata nel brano “Credimi”, “Vorrai, non vorre”i, “Vivo”, per concludersi romanticamente con “Cuore di sabbia”. Un totale di 42 minuti di italiana tradizione. Il primo singolo “Oronero” è attualmente al vertice della classifiche dei download di iTunes.

Un sano tocco di originale follia arriva invece con il cd “Sono cose che succedono”, nuovo album del cantautore Daniele Babbini, fiero di essere un artista pop, che scrive musica leggera a testa alta, assumendosi appieno le responsabilità di quello che canta. Il nuovo capitolo della carriera di Daniele Babbini vede la luce sotto la guida di Gianni Errera per la One E Music con la distribuzione in tutta Italia della EMI. “Sono cose che succedono” è un diario di bordo in cui BABBINI parla di sé mettendosi a nudo su un materasso fatto di sonorità elettroniche a tratti quasi techno, a tratti più hard rock, senza rinunciare a spruzzate di sana malinconia disegnata a suon di ballad. Questo lavoro che si apre immediatament?????s???o?e con la provocatoria “Meglio solo”, mantiene un ritmo sostenuto durante tutti i dodici brani, mantenendosi sempre al limite tra irriverente e provocatorio, senza mai dimenticare la cura del soun. particolarmente accattivanti sono “Libero Barabba”, “Ancoraadesso” e “La preghiera di un rinnegato”. Molto intrigante è invece il singolo “Precario”, canzone che affronta un argomento delicato col sano sorriso sulle labbra di chi sa sdrammatizzare le avversità della vita; basti una frase di questa canzone per rendere l’idea: “Voglio un posto garantito, mi devo iscrivere a un partito?”. Da tenere d’occhio!


Maria Antonietta Amenduni


5 Aprile 2009

Beat Bop: Una libera associazione di idee


Dalle nuove idee nascono nuovi linguaggi. E’ successo nel jazz con il Be Bop e nella letteratura con la Beat Generation e ancor oggi i due linguaggi continuano a trasmettere la loro carica dirompente. Come è già stato in passato, Beat Bop collega ancora i due mondi per realizzare un inedito spettacolo multidisciplinare costituito da sette “movimenti”, sette “sentimenti”, sette “colori” e sette “composizioni”, all’insegna di una naturale modernità. La voce e la teatralità di Massimo Venturiello e l’energia espressiva dei sax di Maurizio Giammarco si fondono nella nuova musica scritta e arrangiata da Mario Corvini per la PMJO.
La PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra In pochi anni è diventata una delle maggiori fucine di talenti in Europa. Destreggiandosi tra una molteplicità di progetti musicali, la PMJO ha dimostrato di essere oramai una certezza nel panorama jazzistico europeo. Probabilmente la migliore orchestra italiana oggi in attività, la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra è l’orchestra residente dell’Auditorium Parco della Musica, oggi centro nevralgico del panorama artistico europeo. Un laboratorio musicale permanente all’interno del quale si fondono gli stimoli provenienti dalla grande tradizione del jazz orchestrale, dalle musiche etniche, dalla musica colta contemporanea, dalle continue collaborazioni di ospiti che si avvicendano, dalla coesione e dalla vitalità di un organico d’eccezione. Un’orchestra che ha realizzato finora oltre 50 progetti originali e oltre 100 concerti collaborando con artisti come Martial Solal, Mike Stern, Kenny Wheeler, Norma Winstone, Horacio “El Negro” Hernandez, Uri Caine, Karl Berger, Ingrid Serto, Nguyen Lê, Maria Schneider.

Sunday in jazz
PMJO PARCO DELLA MUSICA JAZZ ORCHESTRA
“Beat Bop: Una libera associazione di idee”
di Mario Corvini (musica e arrangiamenti) e Alfredo Saitto (testi e regia).
Con Massimo Venturiello (Voce recitante) e Maurizio Giammarco (Sax solista)
DOMENICA 12 APRILE SALA SINOPOLI ORE 18
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Maurizio Giammarco direzione, arrangiamenti, sassofoni
Mario Corvini, Pino Iodice arrangiamenti
Gianni Oddi, Daniele Tittarelli, sax contralto, soprano, clarinetti e flauti
Gianni Savelli, Marco Conti sax tenore, soprano, clarinetti, flauti
Elvio Ghigliordini, sax baritono, clarinetto, flauto
Fernando Brusco, Claudio Corvini,Giancarlo Ciminelli, Aldo Bassi trombe, flicorni
Mario Corvini, Massimo Pirone, Luca Giustozzi, Roberto Pecorelli, tromboni
Pino Iodice pianoforte
Luca Pirozzi contrabbasso
Pietro Iodice batteria

Biglietto unico 10 euro
Info: 06 80241281


Maria Antonietta Amenduni


30 Marzo 2009

Presentata la nuova edizione del PREMIO SIAE x DEMO. Nuove possibilità per musicisti alla ricerca di una vetrina.


Novità interessanti per tutti i musicisti alla ricerca di una possibilità, sono in arrivo da DemoRai, il noto programma di scouting radiofonico di Rai Radio1, radiofonico ideato da Michael Pergolani e Renato Marengo. Giunto alla terza edizione, il “Premio Siae x Demo”, riservato ai migliori talenti scoperti dalla fortunata trasmissione, estende il suo raggio d’azione.
Da quest’ anno l’etichetta One E Music di Gianni Errera, che da sempre condivide lo stile e le scelte del programma Acchiappatalenti di Michael Pergolani e Renato Marengo, ha deciso di offrire al vincitore un contratto discografico per la realizzazione di un singolo, per rendere ancora più concrete le possibilità di inserimento nel mondo professionale di artisti emergenti particolarmente meritevoli.

La One E Music apre quindi le porte del proprio studio di registrazione al vincitore del Premio “Siae x Demo”, offrendo questa chance al vincitore che, scelto tra 5 artisti in nomination sarà premiato domenica 29 marzo presso il Teatro Comunale Carlo Gesualdo di Avellino alla presenza anche dell’Assessore alla Cultura della città, Salvatore Biazzo, con ospiti Avion Travel, Teresa De Sio e Awa Ly. Il vincitore avrà quindi l’opportunità immediata di incidere un singolo presso gli Studi One E Music di Roma, seguito passo passo dalla professionalità di Gianni Errera, sotto ogni aspetto produttivo.

L’annuncio ufficiale di questa iniziativa è stato dato nel corso della conferenza stampa di mercoledì 25 marzo, presso il Palazzo Burcardo in Roma, Via Del Sudario.
Il Premio Siae x Demo chiuderà la Primavera d’arte avellinese, ideata e voluta dall’Assessore alla cultura di Avellino Salvatore Biazzo, che da quest’anno ospita il prestigioso premio che la Società Italiana Autori ed Editori assegna al miglior artista scoperto da Demo.

Maria Antonietta Amenduni


19 Marzo 2009

Solisti dell’Accademia di Santa Cecilia: Sayaka Shoji violino, Gianluca Cascioli pianoforte. Schumann e Schubert, Venerdì 20 marzo ore 20.30


Ancora una violinista “brava e bella” nei concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: si tratta della ventiseienne giapponese Sayaka Shoji (ex bambina prodigio ormai inserita nell’orizzonte internazionale) che, dopo Julia Fischer e Viktoria Mullova a febbraio e prima di Carolin Widmann alla fine del mese, sarà ospite della stagione di musica da camera dell’Accademia al Parco della Musica venerdì 20 marzo alle ore 20.30 (Sala Sinopoli) insieme al giovane e affermato pianista Gianluca Cascioli e ad alcune “prime parti” dell’Orchestra ceciliana per un concerto di grande fascino che comprende il Quintetto in mi bemolle maggiore op.44 per pianoforte e archi di Robert Schumann (composto nel 1842 per la moglie Clara) che vede per la prima volta il pianoforte aggiungersi al quartetto d’archi e l’Ottetto in fa maggiore per archi e fiati di Franz Schubert, capolavoro di un musicista ormai stilisticamente maturo scritto subito dopo la Sinfonia “Incompiuta” ed il Quartetto “La morte e la fanciulla”.

Auditorium Parco della Musica
Venerdì 20 marzo ore 20.30 – Sala Sinopoli
Solisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Sayaka Shoji violino, Gianluca Cascioli pianoforte
Schumann Quintetto
Schubert Ottetto
Info 068082058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


9 Marzo 2009

I Medusa’s Spite, tra il nuovo video “Soon” e il ritorno in televisione, in attesa del nuovo album “Morning doors (the glass path)”


Colori e atmosfere alla Sigur Rós, un freddo pungente sottointeso che sa di Islanda: queste le vibrazioni di Soon, il nuovo videoclip dei Medusa’s Spite. Alle orecchie dei veri cultori di musica elettronica, questo nome non è certo una novità, e i fan della band potranno confermare che - a dispetto del mood - i Medusa’s Spite sono italianissimi al 100%. Agli inizi degli anni 2000 i Medusa’s Spite vantano un’importante attenzione dei media nazionali e internazionali, divenendo il primo gruppo nostrano capace di immergersi nella corrente electro-rock anglofona.

Come in tutte le precedenti produzioni, il nuovo videoclip Soon vede il coinvolgimento della band in prima linea. I quattro ragazzi di Roma (i fratelli Stefano e Paolo Daniele, Axel Donnini e Fabio de Angelis), dalla scelta della location - una non ben precisata località di montagna - arrivando fino al casting, hanno sempre avuto le idee chiare. Ci sono voluti ben quattro giorni per arrivare ai due giovani e bellissimi Igor Mikhaylov e Kristina Novikova, protagonisti di questo microfilm onirico sospeso tra Lynch e l’ultimo Bergman e diretto da Simone Pellegrini per la ONIRICA. Due vite che si inseguono senza mai toccarsi nemmeno con lo sguardo, un racconto ciclico, un paesaggio che sovrasta la messa a fuoco sui protagonisti: Soon è tutto questo e molto di più. Il video che ha avuto quattro nomination ( Regia, Soggetto, fotografia e montaggio) al PIVI 2008, si è aggiudicato la vittoria del Premio Miglior Regia andato proprio a Simone Pellegrini.

Apripista del nuovo album Morning doors (the glass path) di imminente pubblicazione, Soon è il primo singolo che segna il ritorno dei Medusa’s, che intanto però fanno anche il loro “ritorno in televisione”. Dopo le numerose incursioni musicali nella serie televisiva R.I.S. Delitti Imperfetti dello scorso anno, il quartetto romano mette ancora una volta il proprio sound elettronico a disposizione della fortunata fiction di Canale 5. Il prossimo martedì 17 marzo in prima serata sul canale Mediaset, l’ultimo episodio dello sceneggiato vedrà all’interno della propria colonna sonora un contributo firmato Medusa’s Spite: Falling. Il brano – sorta di omaggio alla electro wave inglese con una spruzzata di echi chitarristici hard rock – è parte integrante del nuovo album in uscita ad aprile.

I Medusa's Spite, sono da sempre molto attenti alla ricerca audio, perennemente immersi nelle loro accattivanti atmosfere tra suoni semplici e crudi della quotidianità a quelli più sofisticati e trasversali proposti nei loro brani, dove silenzi, solitudine, visioni distorte della realtà e onirismo la fanno da protagonisti.
Per i più curiosi, un breve assaggio della canzone può essere gustato sul myspace ufficiale della band, insieme all’anteprima di tutto l’album Morning doors (the glass path).
WWW.MYSPACE.COM/MEDUSASSPITE , mentre per vedere il nuovo video basta andare su http://www.youtube.com/watch?v=Hn5J0_BibT8

Maria Antonietta Amenduni


9 Marzo 2009

Gli Equ in un concerto-spettacolo a Roma. Quattro serata per la band emiliana che di esibirà al Teatro Lo Spazio.it


Quattro serate all’insegna dell’estro e della buona musica. Gli EQU saranno in concerto al Teatro Lo Spazio.it da Giovedì 19 a Domenica 22 Marzo 2009. La band, formata nel 1996 a Santa Sofia (FC), è composta da sei elementi, Gabriele Graziani (voce, 'frontman' e autore dei testi), Vanni Crociani (piano, tastiere e autore delle musiche), Tommaso Anagni (batteria), Alessandro Fabbri (basso) e Michele Barbagli (chitarra).
Nel 2001 ottengono il primo posto al Disma Music Show di Rimini, premio che li porterà a intraprendere una divertente ma faticosa tournèe in Polonia, bissata l'anno seguente.
Nel 2005 partecipano al Festival di Sanremo con il brano “L'idea”, guadagnandosi l'attenzione della critica.

Nel 2006 esce il loro primo album, Equ che riscuote un discreto successo di vendite. Nello stesso anno girano i videoclip de “L'idea”, “La creazione” (che vince il premio come miglior fotografia al MEI 2006) e “L'ultima sposa”, con la partecipazione di Franco Mescolini (il “mostro” di Roberto Benigni”). Nel 2007, intraprendono una nuova collaborazione
produttiva con “Style Libero” e, sotto la responsabilità artistica di Marco Canepa, mettono su disco la loro più recente e suggestiva intuizione artistica: un “conceptalbum”, con una storia vagamente noir dalle significative implicazioni filosofiche.

Il CD, intitolato “LIQUIDO”, esprime un clima musicale perfettamente in equilibrio tra rockprogressive e canzone d'autore raffinata, vivace ed estremamente orecchiabile. Parallelamente al disco, le canzoni sono accompagnate da un fumetto, che spiega al meglio le atmosfere dei brani.
Una di queste, dal titolo “Il pendolo”, è stata interpretata da CLAUDIO SANTAMARIA.
La promozione di questo album li ha portati a varcare anche i confini nazionali, che li avevano visti esibirsi tra l'altro anche sul prestigioso palco del Blue Note di Milano, fino a realizzare un tour spagnolo, culminato con uno showcase alla Fnac di Barcellona e a una serie di date a Calella, ospiti de la “Fira de Calella i Alt Maresme”, dedicata nel 2008 all'Italia.

Gli Equ saranno in concerto a Roma al Teatro Lo Spazio.it dal 19 al 22 Marzo 2009.
Spettacoli ore 22.30 - Domenica ore 21,00. 7 Euro+ 3 euro di tessera associativa trimestrale
Roma, Via Locri 42/44, Tel.+39 0677076486 +39 392 9583409
Gli uffici sono aperti il pomeriggio, il botteghino un'ora prima dello spettacolo
Prenotazioni per il pubblico e informazioni 06 77076486 - info@teatrolospazio.it

CNI LIVE via Antonio Vivaldi, 9 - 00199 Roma - Italy - tel. +39.06.86212085 + 39.06.86210117 - fax. +39.06.86326599 concerti@cnilive.it ; www.cnilive.it - www.cnimusic.it - www.tomatolab.it

Maria Antonietta Amenduni


9 Marzo 2009

Generazione X con Marcosbanda, “Il nome dei Pomodori”. Special guest Cristina Donà.


Sul palco di Generazione X verrà presentato il progetto di debutto della Marcosbanda, “Il nome dei Pomodori” che in pochi mesi ha collezionato lusinghiere recensioni e apprezzamenti da pubblico e addetti ai lavori. Ad accompagnarli sul palco dopo l’opening di Mirella Lipari sarà una delle artiste italiane più raffinate: Cristina Donà. La musicista di Rho si presenterà in duo acustico con il chitarrista Francesco Garolfi.
Per la Marcosbanda si è trattato di una stagione di premi prestigiosi: vincitori dell’edizione 2007 del “Premio Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”, nel 2008 sono tra gli 11 finalisti nazionali di Primo Maggio Tutto l’Anno, hanno vinto il prestigioso premio dedicato alla musica d’autore “L’Artista che non c’era” ed hanno trionfato nel Cornetto Free Music Audition. Un anno ricco anche di concerti, che li ha visti percorrere l’Italia da Milano alla Sicilia, con alcune tappe importanti tra cui il Lamezia Demo Rai Festival ed il Mei di Faenza e momenti da incorniciare come gli show in apertura dei concerti di Zucchero, Rosalia De Souza e Paolo Belli. Ne “Il nome dei Pomodori”, undici canzoni che attingono dalla realtà senza perdere di vista sogni ed ideali. I testi di Marco Panetta ricordano l’umorismo tagliente di Stefano Benni che incontra la narrazione leggera delle fiabe antiche, tra i duri colpi che ogni giorno si abbattono sulla vita e i piccoli gesti capaci di investirci nella nostra quotidianità. Il nome dei Pomodori nasce dalla completa fusione di cinque elementi e della loro musica: un mix di jazz, rock, bossa e swing che deriva direttamente dall’energia e dalla spontaneità del suono live maturato in anni di concerti, dal quale emerge l’umanità e la personalità di ogni singolo strumento. Un gioco di chiaro-scuro che permette alla sbanda di celare dietro la vivacità dei suoni, la malinconia per un passato che difficilmente potrà tornare e lo stupore misto a paura per un futuro a volte difficile da disegnare. Registrato al Riff Raff Jatz Studio di Trevignano Romano, in riva al lago di Bracciano, la realizzazione de Il nome dei Pomodori ha visto la partecipazione di Raffaele Rendina alla Cuica in “Dragau”, di Caterina Quaranta al flauto traverso nel brano “Il nome dei pomodori” e di Carolina Terribili e Giulia Talone in “La Tartaruga”. Prodotto da Fabrizio Brocchieri per la CinicoDisincanto, la produzione artistica e gli arrangiamenti sono della stessa Marcosbanda mentre la produzione esecutiva ha visto la partecipazione di SDR. Nella primavera 2008 è uscito anche il videoclip “Sarebbe ora”. Prodotto dall’Associazione Voci per la Libertà e realizzato da Bunker Produzioni, è la diretta conseguenza della bellissima vittoria conquistata dalla Marcosbanda nell’edizione 2007 di VxL.

Il venerdì e il sabato, alle ore 12, su Radio Centro Suono, va in onda Radio Generazione X, con gli artisti emergenti e i testimonial di Generazione X. Nel corso di ogni puntata sono messi in palio due biglietti ogni concerto successivo.

GENERAZIONE X
DOMENICA 15 MARZO
MARCOSBANDA
GUEST: CRISTINA DONA’con Francesco Garolfi
in apertura: Mirella Lipari
In collaborazione con Repubblica/Roma La Vostra Musica
TEATRO STUDIO ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 12 EURO
info: 06 80241281
Ufficio stampa Musica per Roma tel. 06-80241574 – 231 – 228
ufficiostampa@musicaperroma.it

Maria Antonietta Amenduni


18 Febbraio 2009

Mike Gibbs per la prima volta in Italia


Compositore dallo stile inconfondibile e orchestratore di rara e raffinata sensibilità, Mike Gibbs è uno dei padri storici del jazz-rock, genere da lui trasfigurato in una personalissima variante “colta”, dai toni talvolta intimi e cameristici. Le sue composizioni, tanto interessanti per le squisite soluzioni formali e armoniche quanto coinvolgenti per le atmosfere folk che spesso le ispirano, caratterizzarono, sul finire degli anni Sessanta, il sound e la poetica del Gary Burton Quartet, decretandone il successo internazionale. L’appuntamento è imperdibile poiché Gibbs, nonostante lavori in Europa da anni, si esibisce all’Auditorium Parco della Musica di Roma in prima italiana assoluta. Michael Clement Irving Gibbs è nato a Salisbury, in Zimbabwe nel 1937 e oltre a essere compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, è trombonista e tastierista. Studia pianoforte sin da giovane per poi passare al trombone. Nel 1959 si trasferisce a Boston per frequentare il Berklee College of Music dove studia anche con il grande trombettista Herb Pomeroy e al conservatorio di Boston. Dopo aver lavorato alla fine degli anni sessanta con Graham Collier, John Dankworth, Kenny Wheeler e Mike Westbrook, pubblica il primo album Michael Gibbs nel 1970. Negli anni settanta insegna anche al Berklee College dove uno dei suoi allievi più noti è Gary Burton. Le sue orchestre sono state un trampolino di lancio per molti musicisti dell’ambito jazz – rock e fusion. Sono da ricordare gli album arrangiati per conto di Bob Moses, When Elephants Dreams of Music e Visit with the Great Spirit ma degne di grande attenzione sono anche le collaborazioni con Gary Burton stesso, Joni Mitchell, Jaco Pastorius, John McLaughlin e altri. Inoltre Michael Gibbs si è distinto come autore di colonne sonore, sia per il cinema, sia per la TV. Il suo stile è originale, rispettoso delle sue particolari origini e nello stesso tempo attento al lavoro dei suoi predecessori: Gil Evans, per il quale Gibbs nutre una predilezione del tutto speciale, ma anche Duke Ellington e Charles Mingus in campo jazzistico e Olivier Messiaen e Charles Ives nel campo della musica colta del novecento. Malgrado la grande influenza che ha avuto nel panorama jazz internazionale degli ultimi trenta anni e le sue innumerevoli collaborazioni, Gibbs ha registrato pochi album a suo nome. L’ultimo, intitolato Nonsequence, è del 2001.

PROVA APERTA PARCO DELLA MUSICA JAZZ ORCHESTRA – MIKE GIBBS
CON
MAURIZIO GIAMMARCO
E
MIKE GIBBS
per la prima volta in Italia
VENERDI 20 FEBBRAIO dalle ORE 12.30 alle ORE 13.30 – STUDIO 2
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
CONCERTO DOMENICA 22 FEBBRAIO SALA SINOPOLI ORE 18

Maria Antonietta Amenduni


9 Febbraio 2009

Lezioni di musica all’Auditorium . Appuntamento con Michele Dall’Ongaro per Brahms e Cajkovskij


Otto incontri con prestigiosi protagonisti, dedicati a momenti salienti della storia della musica ottobre 2008 – aprile 2009. L’appuntamento è con MICHELE DALL’ONGARO per Brahms e Cajkovskij, domenica 15 febbraio all’Auditorium Parco della Musica presso la Sala Sinopoli alle ore 11.
“Praticamente coetanei, legatissimi alla tradizione “classica” ed egualmente diffidenti verso il nascente culto wagneriano, grandi protagonisti dell’Ottocento musicale, simili – in apparenza - eppure così differenti Cajkovskij e Brahms si guardano a distanza ravvicinata senza capirsi. Attraverso esempi musicali, audiovisivi ed esperimenti con il pubblico si cercherà di esplorare il laboratorio dei due Maestri per scoprire nella loro opera le radici dell’Arte del XX Secolo e comprendere ancora più concretamente i motivi che oggi ci rendono la loro musica ancora più indispensabile”.
Michele Dall’Ongaro

Michele Dall’Ongaro è figura quantomai poliedrica della vita musicale odierna. Studia a Santa Cecilia e si perfeziona in composizione sotto la guida di Aldo Clementi. Nel 1978 fonda l’associazione “Spettro Sonoro” che si occupa della produzione e circolazione della musica contemporanea. Si attiva anche come musicologo e critico musicale, pubblicando un’analisi musicale di tutte le opere di Puccini, numerosi saggi, interventi militanti e voci enciclopediche. Collabora fin da giovane con la Rai, dove diventa dapprima consulente musicale e poi dirigente per programmi musicali di RadioTre, carica che mantiene tuttora. Diviene inoltre consulente della fondazione “RomaEuropa””, presidente di “Nuova Consonanza” tra il 1996 e il 1999, curatore delle Attività Permanenti del Settore Musica della Biennale di Venezia, dal febbraio 1999 al marzo 2001, di cui è diventato poi consulente (2003-2004). E’ Vicepresidente del Centro Tempo Reale, fondato da Luciano Berio. E’ membro del Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal 2000 è il dirigente responsabile della programmazione musicale di Rai-Radio3. Tale versatilità si riflette anche nella sua attività creativa. Musicista intimamente teatrale, ha composto opere e musiche di scena, due opere radiofoniche (Jekill e Il signor Carmine ed altri animali) e collaborato, insieme con Claudio e Daniele Abbado e con Giorgio Pressburger alla realizzazione di materiali audiovisivi: Alexander Nevskij, La casa dei sogni, Flusso di coscienza. La sua musica è squisitamente postmoderna, nel senso che vi convivono generi, stili e linguaggi diversi tra loro.

Lezioni di Musica è il nome di una nuova iniziativa promossa negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica dagli Amici di Santa Cecilia e organizzata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla Fondazione Musica per Roma. Otto Lezioni affidate a nomi prestigiosi – interpreti, musicologi, personalità del mondo della cultura - dedicate ad altrettanti momenti salienti della Storia della Musica, da Bach a Stravinskij ed al Jazz. Ogni incontro prende in esame una coppia di musicisti che esemplificano le caratteristiche di un’epoca, sia per contrasto (il confronto tra l’italiano Verdi ed il tedesco Wagner, ad esempio, o tra la drammaticità “eroica” di Beethoven e la liricità sospesa e visionaria di Schubert) che per affinità (lo Stile Classico di Mozart e Haydn). Curata da Giovanni Bietti, l’iniziativa si rivolge naturalmente al pubblico più vario ed a chiunque sia interessato ad approfondire la conoscenza della musica, e a scoprire il ruolo che questo straordinario, affascinante ramo del sapere ha sempre rivestito nella storia della nostra cultura e della società occidentale in genere; il carattere delle Lezioni è quindi fortemente divulgativo, il tono volutamente accessibile e coinvolgente, e ogni Lezione sarà arricchita da esempi musicali dal vivo, brani registrati, inserti video.
INFO 06-80241281 – BIGLIETTO UNICO 5 EURO – abbonamento a 8 lezioni 36 euro

Maria Antonietta Amenduni


5 Febbraio 2009

Cecilia: il primo singolo “Non ridere di me” tratto Papillon, un album dallo sguardo cosmopolita.


Armoniosa ed elegante: è la voce di Cecilia. Fruscio di spazzole, il pizzico di una chitarra jazz; così Cecilia propone il suo primo singolo “Non ridere di me”, tratto dal suo album Papillon. Nuova promessa del jazz vocale Made in Italy, Cecilia con questo brano rivolge una preghiera dolce a un amore malinconico. Il primo estratto dall'album Papillon, è un brano tipicamente latin/bossa realizzato sotto la direzione di Alfredo Paixao e Gianni Errera. Prodotto dalla One E Music, l’album si avvale di grandi collaborazioni come la direzione artistica di Alfredo Paixao, René Toledo alla chitarra flamenco e molti altri nomi noti del panorama musicale internazionale (Otmaro Ruiz, Angelo Trabucco, Massimo Guerra, Israel Varela per citarne alcuni).

Questo album per Cecilia, è la quadratura del cerchio in un percorso formativo che l’ha vista alle prese con la recitazione, la danza e il canto. Nel suo curriculum vanta nomi che vanno da Alex Magno, Vivian Hernandez, Renato Dionisi, Massimo Ranieri e Giuseppe Patroni Griffi. Nel 2005 Cecilia viene premiata a Città del Messico, all’interno di una importantissima rassegna di musica latino-americana, come miglior interprete italiana all’estero. Il suo primo songolo risale al 1994, era “Bla Bla” tratto dall'album “Alta Tensione”, e raggiunge le vette delle classifiche italiane. Il nuovo album Papillon si si avvale di una immagine cosmopolita. Cantato in più lingue (italiano, inglese, francese, brasiliano, e spagnolo) Papillon risulta essere un tentativo di fondere diverse culture disparate in un unico disegno musicale.

In Papillon si delinea un sound morbido e ad ampio respiro, costante nella forma e nelle sostanza di tutto il cd; un mix di morbidezza e grinta. I testi delle canzoni sono ora lirici ora romantici. Armonioso ed elegante, pur se nulla di trascendentale, il disco suona bene dall’inizio alla fine. Ogni tanto però si perde un po' di concentrazione cercando una direzione, e viene da pensare che sia una cosa voluta. Il suono è sostanzialmente depurato di fronzoli inutili o banali, vitalizzato da una libertarietà musicale, slegato da ogni vincolo, in una sorta di esplorazione musicale. Un sound caldo, mescolato sapientemente.

Maria Antonietta Amenduni


26 Gennaio 2009

Bruce Springsteen and The E-Street Band nel “Working On A Dream Tour”


L’estate dei grandi concerti si arricchisce del nome da sempre più atteso nel nostro Paese: Bruce Springsteen & The E Street Band confermano ben tre appuntamenti in Italia, il 19 luglio allo Stadio Olimpico di Roma (per la prima volta nella carriera di Bruce), il 21 all’Olimpico di Torino (l’ex Stadio Comunale) e il 23 allo Stadio Friuli di Udine.
Non si è ancora spenta l’eco dell’indimenticabile bagno di folla nel 2008 a Sansiro e per settimane si sono susseguite voci su un nuovo live di Bruce Springsteen in Italia nell’estate 2009. Ora giunge la conferma definitiva del tour italiano di Bruce Springsteen and the E Street Band, nuovamente organizzato dalla Barley Arts di Claudio Trotta e parte di un tour europeo di 23 date, che comincerà il 30 Maggio a Landgraaf in Olanda e si concluderà il 31 Luglio a Benidorm in Spagna.
A riprova dell’alchimia ineguagliabile che contraddistingue questi formidabili musicisti non solo sul palco ma anche in studio, il prossimo 23 gennaio esce “Working On A Dream” (su etichetta Columbia/Sony Music), il nuovo album di Bruce Springsteen, registrato ancora con la E Street Band durante le pause del tour 2008 e contenente 12 nuovi brani più due bonus track.
"Spero - aggiunge il Boss – che Working on a Dream sia riuscito ad afferrare l'energia espressa dalla band reduce da alcuni fra i più eccitanti show che abbiamo mai fatto . Tutte le canzoni sono state scritte in pochissimo tempo, abbiamo utilizzato quasi tutte prime registrazioni e ci siamo davvero divertiti a fare questo disco dall'inizio fino alla fine".
A breve sarà comunicata la data di messa in vendita dei biglietti, i prezzi, le modalità di acquisto e i circuiti di vendita autorizzati per i tre concerti a Roma (domenica 19 Luglio), Torino (martedì 21) e Udine (giovedì 23).

Il tour europeo:

May 30-Landgraaf (Olanda)
June 4-5 – Stockholm (Svezia)
June 9-10 –Bergen (Norvegia)
June 27- Glastonbury (Uk)
June 28 -Londra (UK)
June 30 –Bern (Svizzera)
July 2-Munich (Germania)
July 3- Frankfurt (Germania)
July 5- Vienna (Austria)
July 8- Herning (Danimarca)
July 11,13,14- Dublin (Irlanda)
July 16- Carhaix (Francia)
July 19- ROMA (ITALIA)
July 21-TORINO ( ITALIA)
July 23- UDINE (ITALIA)
July 26- Bilbao (Spagna)
July 28- Santiago (Spagna)
July 29- Valladolid (Spagna)
July 31- Benidorm (Spagna)


Maria Antonietta Amenduni


19 Gennaio 2008

“Di Domenico Plays Morricone e Sama domè” di Mauro Di Domenico e “Sabir” di Erasmo Petringa.


Eredità e patrimoni artistici. Retaggi culturali e passaggi di testimone. Mauro Di Domenico – accompagnato dall’inseparabile chitarra classica - torna con un doppio album: Di Domenico Plays Morricone e Sama domè. Un doppio titolo, che sa di omaggio e consacrazione, con un occhio al padre putativo (cd 1), mettendo a frutto una musica nuova innegabilmente ispirata dall’insegnamento del Maestro Morricone (cd 2). Un omaggio reciproco, nato dalla passione del talentuoso chitarrista nei confronti del guru delle colonne sonore, a cui Morricone risponde dedicando a Mauro Di Domenico una propria composizione dal titolo Non Telefonare. Un regalo prezioso e raro, perché tenendo conto dell’indimenticabile Se Telefonando – canzone/omaggio a Mina - è la seconda volta che il Maestro dedica una sua composizione a qualcuno estraniandosi dalle musiche da film.

Con la sua chitarra classica Mauro rilegge le note di Morricone con la fantasia del pittore che traduce la bellezza della natura su tela: Per un pugno di dollari, C’era una volta il west, Nuovo cinema paradiso, La ballata di Sacco e Vanzetti. Una rilettura fedele, da un lato - quasi filologica negli arrangiamenti e nelle sonorità – e personale, con quel gusto chitarristico che unisce in un solo pizzico Segovia e Paco De Lucia.

Strumentazioni che conferiscono intrecci melodici vibranti. Sfumature di un periodo, dettagli di un'esistenza che a prima vista potrebbero non dire nulla di nuovo (rispetto a quanto già detto Morricone e Sama domè) ma che vengono usate come trampolino metaforico verso qualcosa di più alto come una sensazione, una persona, un fatto intriso di sentimenti. Questo conferisce alle tracce originalità e una discreta longevità ipnotizzando l'ascoltatore. Sembra quasi di vedere le scene di un film in cui il regista Mauro Di Domenico non richiama semplicemente immagini già note, ma ne ricostruisce un proprio personale percorso.
L’album si conclude con un curioso binomio artistico tra Di Domenico e Morgan, nella pinkfloydiana versione de The Ballad of Sacco & Vanzetti, in cui i due duettano vocalmente e strumentalmente.

“I Germi di questo album – afferma Di Domenico - sono stati seminati nella mia mente almeno 17 anni fa, proprio quando ebbi l’occasione di conoscere il Maestro Ennio Morricone. Era il 1991, mi trovavo a montare delle musiche del Maestro per un balletto Rai insieme a Massimo Ranieri, ed ebbi la fortuna di incontrarlo in quel frangente. Da lì rimanemmo in contatto; Morricone ascoltò i miei album e volle incontrarmi di persona. Gli proposi il mio desiderio di reinterpretare le sue musiche e fu disponibilissimo aiutandomi per ogni dettaglio. Quasi per gioco si ipotizzò la possibilità di avere un brano inedito, finché un giorno mi invitò a casa sua a Palermo per farmi sentire al pianoforte “Non telefonare”, dicendomi che era un brano dedicato a me. Lo registrai seduta stante col telefonino e corsi subito a casa per arrangiarlo e interpretarlo con il mio strumento. Il titolo è legato al fatto che in quel momento Morricone stava riorganizzando la linea telefonica di casa, e aveva il timore che telefonassi invano. Uno strano gioco del destino se si pensa che l’unica altra dedica da lui mai scritta – “Se Telefonando” omaggio a Mina – è anch’essa legata a questo immortale mezzo di comunicazione”.

Passiamo invece a Erasmo Petringa. Una lingua remota. Lingua franca dei popoli del mediterraneo, usata come antico esperanto che univa idiomi e dialetti affini ma diversi: questo è il Sabir. Dai gerghi italiani fino allo spagnolo, il greco, le lingue turche e arabe; tutto in un unico legame lessicale. Sabir diventa così un nome che richiama l’antico mito della Torre di Babele. Erasmo Petringa sceglie Babilonia come luogo ideale della propria tessitura musicale.

Con il suo album Sabir, Petringa crea un’analogia tra la fusione linguistica e la fusione musicale. Sperimenta l'applicazione della tecnica occidentale su strumenti e armonie tipicamente arabe, ottenendo impasti sonori che fondono e confondono i sapori del Sud Italia con i colori del Nord Africa. Inevitabile l’incontro con il jazz che attraverso l’improvvisazione libera lo strumento e lo stesso autore da vincoli stilistici e condizionamenti culturali.

La cifra stilistica di Sabir è nel melting pot più estremo, capace di ricollegare un file rouge di retaggi culturali intrecciandolo con il continente che ha fatto dell’unione della musica nera con quella bianca la propria storia: gli USA. La musica di Petringa è infatti imbevuta di jazz, per mentalità timbriche e spirito free. Dopo essere stato per anni a contatto con il mondo arabo, dopo aver diretto orchestre algerine, dopo aver acquisito la tecnica di strumenti caratteristici come l’Oud, Petringa ha riscoperto le radici stesse della musica napoletana. Un ritorno alle origini che gli ha permesso di personalizzare i principi della musica araba secondo la prassi musicale occidentale.

Nel disco Erasmo Petringa suona l’Oud, Violoncello, Chitarra battente e Contrabbasso. Inoltre ci sono collaborazioni eccellenti: Pietro Tonolo (sax), Bebo Ferra (chitarra), Gabriele Mirabassi (clarinetto), Enzo Zirilli (batteria), Angelo Cioffi (fender piano), Emidio Petringa (tamburelli, tamburi a cornice).

Un disco di buona fattura in cui si respira libertà. Non certo un disco facile questa ultima fatica di Petringa, un lavoro introspettivo e disperato ma di una bellezza emozionante, sono necessari vari ascolti per metabolizzarlo.In defnitiva un lavoro che spazia tra varie influenze,sentimenti e sonorità, senza la paura di osare. Le sonorità si impreziosiscono qui di interessanti sfumature, giocando abilmente con una semplicità e una melodia di fondo.

Maria Antonietta Amenduni


26 Gennaio 2008

Gli Alibia in gara per Sanremofestival.59.

Il gruppo campano in gara nella competizione on-line tra artisti Giovani voluta per la prossima edizione del Festival di Sanremo da Paolo Bonolis e Gianmarco Mazzi.
Vincitori di importanti rassegne a carattere nazionale (Arezzo Wave, Rock Targato Italia, Sonica, Tendenze), scelti da Musica! di Repubblica come "migliore proposta emergente del 2003", gli ALIBIA hanno esordito nel 2004 con "Confini", album che li ha proiettati tra le rivelazioni nel panorama indipendente nazionale. Il secondo lavoro discografico dal titolo "Tra tutto e niente", pubblicato nel 2007, accolto con entusiasmo plebiscitario dalla stampa, benedetto da un lungo e riuscito live tour e programmato dalle maggiori radio nazionali, conferma ed amplia largamente le premesse poste dagli ALIBIA con l'esordio del 2004. Con i brani "Va tutto bene" e "I compiti di francese" gli ALIBìA sono stati in programmazione in oltre 200 radio indipendenti nazionali ed i relativi videoclip, pluripremiati nei maggiori festival di settore, permettono alla giovane band di accedere alla ribalta di alcuni programmi RAI come BLOB e il Tg2. Nell'estate 2007 il videoclip "Mondocellofan" entra nella rotazione musicale delle più importanti TV musicali, (MTV, ALL MUSIC , Match Music, Music Box, Fastweb,Magic Tv, ecc.) amplificando ulteriormente l'interesse che si respira attorno alla band. Nel novembre 2007 il videoclip "Mondocellofan" viene premiato per il "Miglior soggetto" al P.I.V.I del MEI - Meeting delle etichette indipendenti. Ed ecco un nuovo videoclip dal titolo "MAI PIU' " (in pellicola 35mm) nato dalla collaborazione tra il regista romano Alessandro Palazzi e Massimo Bonelli, che ottiene il prestigioso riconoscimento per la "miglior regia" al Premio Videoclip Italiano 2007 (IULM Milano). Dal 10 dicembre 2007, il videoclip MAI PIU' entra ufficialmente nelle Playlist di MTV, All Music, Match Music, Music Box ottenendo, per oltre tre mesi, un notevole airplay e proseguendo, di fatto, il percorso inaugurato dal fortunato Mondocellofan. Atteso per il 2008 il loro nuovo album.
Di seguito, il link del brano in gara per Sanremofestival.59

http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,RaiUno-Sanremo2009%5E0%5E174406,0.html

per votare ALIBIA
da fisso : telefonare al 16477 e digitare il codice 100
da cellulare : inviare sms al 48444, testo dell'sms W100

Maria Antonietta Amenduni


19 Gennaio 2008

Son, un operaio della musica


Prendi un album dal titolo Wasted Time, l’autore si chiama Son. Lo ascolti tutto d’un fiato. Al termine ti chiedi chi sarà mai questo artista; pensi che sicuramente è inglese, ha molto talento e anche una lunga gavetta alle spalle. Ed invece ecco svelato il mistero, Son è il suo nome d’arte, in realtà lui si chiama Pasquale e dice di essere un normalissimo ragazzo di Paestum che ha la passione per la musica degli anni ’70. Canta e suona con classe e convinzione, lo fa in inglese e ha solo 21 anni! E’ raro trovare tanto talento in un artista così giovane. Il suo album Wested Time, uscito a fine ottobre per la Music Solutions e distribuito Universal, è un viaggio in musica tra diversi stili e generi e ti rapisce con una facilità disarmante. Dal vivo poi stupisce ulteriormente, perché oltre essere molto carino e simpatico, è estremamente espressivo e determinato sul palco. Inizia coinvolgendo il pubblico, con discrezione, quasi con rispetto, come se volesse scusarsi per il disturbo e dopo dieci minuti, senza alcuna remora, ha catalizzato l’attenzione su di se tirando fuori tutta la grinta che ha in corpo. Solo 21 anni e sembra un’artista navigato! Ogni suo brano è diverso dall’altro, mai banale o scontato. Wasted Time è un album che risulta subito famigliare e accogliente, brioso e rilassante, variegato nel linguaggio e nella musica.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Pasquale o Son…fate voi!

Wested Time, per essere un debutto, contiene una discreta maturità e varietà. E’ un caso?
“No, ho lavorato su molti fronti, mi piace ascoltare musica di vari generi e comporre in vari generi. Mi è venuto naturale cimentarmi sul funky e sul folk. Io definisco il mio album country/ funky o funky/country”

E’ di fato un album molto british!
“Si, è vero e non solo perché canto in inglese, ma per il mood dell’album”

Hai sempre cantato in inglese?
“Si, da sempre, anche se in italiano canto solo Battisti”.

Da sempre? Ma se hai solo 21 anni! A che età hai iniziato?
“Quando ero in quarta elementare; ascoltavo di continuo Pino Daniele”

E ascolti ancora oggi Pino Daniele?
“Molto. Se devo essere sincero ci sono due suoi album che per me sono il vademecum musicale: Mascalzone latino e Bonne soirée. Ho imparato molto da quei dischi e da Pino Daniele”.

Dunque hai iniziato per gioco in quarta elementare, ma seriamente, quando?
“la passione si è concretizzata al liceo, quando suonavo con il mio trio r andavamo avanti a Led Zeppelin e Pink Floyd. Tutte queste mie passioni hanno contribuito al mio viaggio musicale tra Inghilterra e America, anche se direi più America. Oggi mi stò avvicinando ancora di più alle sonorità più funky/pop. Amo molto la musica americana, il blues, il soul e attenzione non parlo di musica nera, perché per me non esistono queste distinzioni. La musica è la mia anima e quella che ascolto mi rispecchia”.

“Wested Time”, ha un filo conduttore: la solitudine!
Tu sei una delle poche che ha realmente capito il senso del mio album. La solitudine è presente in tutte le sue forme dal primo all’ultimo pezzo. Io non intendo la solitudine come tempo perso, ma solitudine costruttiva. C’è la solitudine dovuta a delusioni amorose, quella data dalla voglia di allontanarsi per trovare il proprio equilibrio. Sono una persona molto ansiosa e ho bisogno di trovare la mia dimensione da cantuccio, la solitudine che mi fa compagnia”.

Non pensi che cantare in inglese sia molto più semplice per tentare di svoltre?
“Decisamente si, anche perché in Italia c’è una fortissima tradizione musicale”.

Ti piace stare da solo?
“Assolutamente no! Io sono una persona con un carattere molto particolare; sono uno che si fa amare molto, ma a volte ho il mio lato oscuro che mi prende e mi rende a volte antipatico o impopolare. Non sempre sto li con il sorrisetto sulle labbra”.

Ora però hai di che sorridere perché stai vivendo un bel momento!
“E’ lo realmente questo un bel momento, sono felice ed orgoglioso di quello che stò facendo ma rimango nel mio atteggiamento pacato, perché sono fatto così. Sul palco mi sfogo e do tutto me stesso, ma nella vita mi piace essere più equilibrato. Sono uno che ama il silenzio. Per esempio, odio il traffico di Roma, ma amo la città. E’ un anno che vivo a Roma e mi sono reso conto che io sono uno di campagna. Stà di fatto che in tutto questo caos riesco comunque a trovare la mia dimensione”.

Cosa ti aspetti dall’uscita di questo album?
“Spero che mi porti fortuna, che mi permetta di farne altri quattro e che io posa lavorare a nuove cose”

Non è un po’ poco farne solo quattro?
“No, perché poi voglio mettermi a produrre. Io mi sento molto produttore, anzi mi sento un operaio della musica e magari un giorno mi metterò a dare dischi per altri”

Sei contento di questo album?
“Abbastanza”!

Non ti sembra un po’ riduttivo?
“No, è solo che ho finito di registrare un anno fa e a quei tempi era più facile per me. In questo anno molte cose sono cambiate ed anche io sono diventato più responsabile e maturo, e ho fatto nuove esperienze. Sono molto orgoglioso del mio live, perché la gente vede proprio come sono diventato in quest’ultimo anno”.

Hai una buona presenza scenica ed espressività ed inizi i tuoi live in maniera soft, discreta!
“Mi piace iniziare in sordina, tanto per salutare il pubblico; è la mia dichiarazione di poetica”.

Quanto conta per te l’aspetto?
“Io sono un po’ un’esteta, ma non da molto. Rivedendomi con occhio critico, cerco di migliorarmi per far crescere anche la mia creatività, anche cimentandomi nella recitazione; il mio essere esteta, rimane nella sua semplicità”

Dove possiamo vederti dal vivo?
Non ricordo tutte le date, per cui vi ramdo al mio space: http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=276678549

Cosa vuoi dire ai lettori di What’ up?
“Dico di essere curiosi ed ascoltare molta musica; Ascoltate e cercate gli artisti che si promuovono da se, in internet. Fidatevi di internet e delle possibilità d carattere musicale, che può dare.”

Wasted Time
Tracking List

1. Fanki (3:32)
2. I Got U (4.16)
3. Frances (3:06)
4. Waste Your Time Again (4:18)
5. Song Of Solitude (3:21)
6. You Just Don't Understand (3:41)
7. Are We Gonna Shake Today (2:58)
8. Things (4:03)
9. Hey no Jack (3:34)
10. Cowboy (3:14)
11. Wasted Time (2:34)

(Questo articolo è stato pubblicato sul mensile “What’s Up” di Dicembre 2008)

Maria Antonietta Amenduni


19 Gennaio 2008

Dialogo: Paola Turci e Giorgio Rossi in “Cielo - concerto per un corpo sonoro ed una voce danzante”


Un concerto danzato tra la cantautrice Paola Turci e il “danz’autore” Giorgio Rossi che nasce dalla necessità di accostare il canto di una donna alla danza di un uomo. Una voce semplice a un corpo semplice. La condivisione di uno spazio scenico è stato lo stimolo che ha guidato il canto di Paola Turci a modulare i gesti di Giorgio Rossi e viceversa il movimento di quest’ultimo a entrare nelle parole di lei con ritmi e spazi di azione flessibili e sempre diversi. Partendo dal repertorio dei due artisti la contaminazione tra musica e danza non ha limite e le arti si muovono attraverso percorsi insoliti e territori inesplorati percorrendo un “cielo” di possibilità.

Paola Turci è una delle cantautrici più riconosciute e amate in Italia. Debutta nel 1986 al Festival di Sanremo aggiudicandosi il Premio della Critica con “L’uomo di ieri”, Paola torna a Sanremo nel 1987 con “Primo tango” e nell’ ’88 con “Sarò bellissima”, entrambi brani premiati dalla critica e inclusi nel suo primo album, “Ragazza Sola, Ragazza Blu”. Il discreto successo la riporta a Sanremo con “Bambini”, brano che le consente di vincere il Festival nella sezione Nuove Proposte (oltre a un nuovo Premio della Critica) e di lanciare con il giusto rilievo il suo secondo album, “Paola Turci” (1989), che contiene l’ormai classico “Ti amerò lo stesso”. I concerti estivi preludono al lavoro per un nuovo album, anticipato ancora da una partecipazione sanremese con il brano “Ringrazio Dio”: il disco si intitola “Ritorno al presente” (1990) e contiene “Frontiera”, un piccolo gioiello. Da allora si susseguono numerosi lavori discografici: “Candido” del 1991, concept album ispirato al personaggio voltairriano, caratterizzato da una scrittura che acquista profondità senza rinunciare alla piacevolezza e alla semplicità. Nel 1993 è la volta di “Ragazze”, e nel 1995 di “Una sgommata e via”. Gli album successivi si orientano verso il pop –rock: “Oltre le nuvole” (1997), raccolta di canzoni degli anni ’80 tradotte in italiano: (cover di “Missing you” di John Waite), il disco di inediti “Mi basta il paradiso” (2000), contenente “Sabbia bagnata”, scritta a quattro mani con Carmen Consoli. Più che mai intenzionata a comporre canzoni e cantarle senza troppi fronzoli, Paola pubblica, “Questa parte di mondo”: brani nati da una ritrovata voglia di riflettere e di comunicare, suonati con pochi musicisti e un paio di presenze di prestigio.
Contemporaneamente all’uscita di Questa parte di mondo, inizia un’intensa attività live: un anno sui palchi durante il quale Paola riarrangia – di fatto riscrive – canzoni dell’intero repertorio che raccoglie nell’album “Stato di calma apparente”(2004).
Nel settembre 2005 pubblica “Tra i fuochi in mezzo al cielo”, un album intimo, istintivo, un viaggio in zone emotive sinora rimaste inesplorate. Il 2006 e il 2007 sono stati ancora anni di sperimentazione nei quali Paola si è misurata con esperienze nuove e diverse come quella di direttrice artistica di Venere elettrica – ed. 2006, festival perugino di respiro internazionale, dedicato al rock al femminile e aperto anche alle arti visive e al teatro o la collaborazione con Giorgio Rossi, uno dei coreografi e danzatori italiani più creativi. Nel 2007 ha girato in tour insieme a Max Gazzè e Marina Rei, con Di comune accordo, uno spettacolo presentato ben due volte all’Auditorium in cui i tre artisti erano sempre insieme sul palco, ognuno musicista dell’altro, scambiandosi ruoli e canzoni.

Come direbbe Erik Satie, Giorgio Rossi "è un mammifero danzante". All'età di 4 anni, vedendo il clown Dimitri esibirsi nel surreale tempio della scena, ha capito che il teatro era la sua vita. Deve la sua fortuna artistica all'aver potuto assistere ai lavori di grandi maestri e, con alcuni, ha imparato l'arte scenica, sia come allievo che come interprete. Nel 1984, è co-fondatore della Sosta Palmizi, sigla sotto la quale, in 20 anni, hanno lavorato oltre 200 danzatori che via via hanno trovato lavoro nelle maggiori compagnie di Teatro danza Europee o hanno fondato propri gruppi. Sotto la stessa sigla, hanno poi collaborato tantissimi artisti di altri campi creativi. Con i suoi spettacoli, sta girando il mondo, grazie all'universalità dell'arte poetica del movimento, di cui fa uso. Fa parte di quella specie di esseri in via di estinzione che crede profondamente nell'immaginazione. La sua danza è fatta di un'energia organica che auspica lo porti sulle scene ancora per molto.

GIOVEDI 22 GENNAIO SALA PETRASSI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 15 EURO
INFO 06.80241281 www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


19 Gennaio 2008

Generazione X: all’auditorium arrivano gli Smoke. Testimonial: Bunna (Africa Unite); in apertura BudSpencerBluesExplosion


Il progetto Smoke nasce nel settembre 2004, dall'incontro non casuale di tre musicisti: Alessandro Soresini (batterie, voci, production), Gianluca Pelosi (basso, production) e Marco Zaghi (sax, flauti, production), che già avevano militato in band di rilievo quali Reggae National Tickets, Neffa, 88Tasti, Radical Stuff. Forti delle esperienze passate in Giamaica e in Europa, realizzano l'omonimo disco “Smoke”. A due anni dal primo disco ecco arrivare un album nuovo, fresco, e carico di significato che presenteranno nel concerto romano, un concentrato di roots allo stato puro, brani come "To Them" (una denuncia contro il sistema dell’apartheid in Sud Africa, madre patria del cantante), "Ken Saro Wiwa" (la storia di un uomo ucciso dal regime militare nigeriano per aver lottato contro la devastazione ambientale causata dalla compagnia petrolifera Shell), "Ironman Wang" (una riflessione sulle conseguenze del regime maoista attraverso il lungo viaggio di un giovane operaio cinese) e "Save All The Kids" (un inno alla salvaguardia dei diritti dei bambini ispirato al libro ‘memorie di un soldato bambino’ di Ishmael Beah) hanno il preciso scopo di richiamare l’attenzione dell’ascoltatore su tematiche che affliggono il pianeta e che molto spesso i media tendono ad ignorare. Se non dicessimo che gli Smoke sono italiani sembrerebbe un disco proveniente dalla Jamaica ma cantato da un soul singer americano. E invece tutti i componenti della band sono italianissimi e lo stesso Sean, cantante ed autore di tutti i brani dell'album, ha sempre vissuto nella nostra penisola. Ad introdurre la band, Bunna, uno dei fondatori degli Africa Unite, storico gruppo reggae italiano.
La nuova scena della musica italiana, i talenti emergenti che ancora il grande pubblico non ha conosciuto: il laboratorio di Generazione X riprende la sua attività, proponendo i personaggi che tra breve saranno protagonisti del rinnovamento della musica del nostro paese, giovani talenti con i loro repertori originali, presentati ogni quindici giorni da grandi star della nostra scena. Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna ideata da Maurizio Viola con la collaborazione di Paolo Cobianchi, a cui hanno partecipato negli scorsi anni artisti come Giovanni Allevi, Roberto Angelini, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi, Pier Cortese, Roy Paci, Alex Britti, Peppe Servillo, proporrà anche quest’anno gruppi e solisti esordienti della nuova scena musicale italiana. Gli ospiti di questa edizione terranno a battesimo all’Auditorium Parco della Musica di Roma i giovani talenti e gli esordienti.
Anche quest’anno continua l’iniziativa degli opening in collaborazione con “La vostra musica” di Roma Repubblica.it.
DOMENICA 18 GENNAIO TEATRO STUDIO ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 12 EURO
info: 06 80241281

Maria Antonietta Amenduni


20 Dicembre 2008

“Femmena boss”, il nuovo video clip di Merolla racconta la vicenda di una donna boss napoletana; e serpeggia la polemica con Gomorra.


C’è tutta la visceralità partenopea e la determinazione di voler raccontare con forza una parte importante della propria terra, nel nuovo video di Ciccio Merolla, dal titolo “Femmena Boss”. Il brano tratto dall'ultimo album KOKORO, vanta la regia di Toni D'Angelo. Forte delle sue percussioni e della sua dialettica da MC partenopeo, Merolla con questo nuovo video si è anche aggiudicato il premio “video clip” che si terrà a breve a Cinecittà.

Una storia cruda con due argomenti che tanto vanno di moda in questo periodo: l’eterna polemica nei confronti di Gomorra, e il riscoperto fenomeno delle donne boss; nella canzone e nel video troviamo la quotidiana malavita cittadina di quei mondi paralleli realmente esistenti nel quartiere limitrofo al nostro, ma che facciamo finta di non vedere o conoscere.

“Se cantano canzoni ‘e malavita pe’ dint’e e viche ‘e miti cagnano ogni semmana, Saviano fa Gomorra contro ‘a na camorra ca more ogni juorno e po’ chi arrobba cu’ a giacchetta ‘ncuollo nun molla” : I miti cambiano ogni giorno, e Gomorra, un libro evento che merita tutti gli applausi del caso, secondo Merolla rientra anch’esso nella categoria. Tanto clamore per nulla, perché ai piani alti, nelle stanze di quei burattinai che fingono solidarietà con Saviano, nulla cambia.
Ma come lo stesso Merolla precisa: “Non è una polemica nei confronti di Gomorra, ma più che altro un’accusa nei confronti di chi potrebbe e dovrebbe fare qualcosa e invece stà li immobile, e molto spesso lo fa volutamente. Prendiamo il Parlamento Italiano, è pieno di pregiudicati, che comunque stanno la e nessuno dice nulla”!

Altro argomento interessante è proprio quello delle donne boss che proprio di recente è stato riscoperto anche da Edoardo Winspeare nel film “Galantuomini”, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2008. Il regista del video Toni D’angelo, che ha visto il film, ha detto: “Per me quella delle donne boss è stata una scoperta, non pensavo minimamente che esistessero. Tra il video e il film di Winspeare ci sono delle caratteristiche comuni; una fra tutte e che entrambe le donne protagoniste vedono vacillare il proprio potere in nome dell’amore, sentimento in grado di smuovere qualunque cosa”.

Al Video di “Femmena Boss”, va riconosciuto un grande merito; oggi, sempre più spesso i video delle canzoni non centrano nulla con la canzone stessa e si assiste alla messa in onda di immagini casuali che nulla hanno a che fare con il testo. Il lavoro di Toni D’Angelo invece racconta alla perfezione quello che è un testo forte e bello come quello di Merolla, rendendo giusto merito alla sua canzone. Toni D'Angelo: "Fare un video clip significa mettersi al servizio dell'artista che ti ha scelto per rendere visibile e quindi far conoscere il proprio lavoro di musicista, per cui quando Ciccio mi ha parlato del perchè ha voluto scrivere e musicare questo pezzo io ho cercato di farne una storia per immagini. Il boss viene sempre raccontato dal punto di vista criminale ma mai viene fotografato il suo lato di essere umano capace di tutti i tipi di sentimenti. Mi sembrava interessante raccontare la storia d'amore di una donna boss con un uomo qualunque".


Maria Antonietta Amenduni


8 Dicembre 2008

Programma Natale all’Auditorium 2008

Dal 6 dicembre al 6 gennaio
Il Natale all’Auditorium si festeggia per un mese intero con un carosello di spettacoli, musica, gastronomia, marionette, laboratori di musica e cucina, dolci e sorprese. Dal 6 dicembre il Parco della Musica torna a illuminarsi come un animato villaggio natalizio. Anche quest’anno, e ancora più del solito, la Fondazione Musica per Roma ha pensato a una programmazione natalizia originale e dedicata a tutta la famiglia. La cavea accoglierà, a grande richiesta, Sottozero il parco del ghiaccio, la tradizionale pista di pattinaggio dove grandi e piccini scivoleranno sulle lame con un allegro sottofondo musicale. La struttura sarà agibile fino all’8 febbraio. Nell’area pedonale, tra la casetta di Babbo Natale, gli abeti, i giochi per bambini, una autentica, coloratissima giostra d’epoca con cavallini galoppanti, i dolci natalizi, la musica e l’animazione per tutti. Vicino all’area giochi il Caravanserraglio, mostra-mercato di qualità dove sarà possibile fare acquisti insoliti e ricercati. Dal 6 all’8, una grande tensostruttura ospiterà “The Gameland” World Console Championship 2008, il più grande torneo di videogames per console mai realizzato per numero di partecipanti, con in palio un montepremi totale di circa 80.000 euro.

SPETTACOLI

Di altissimo livello gli spettacoli in cartellone all’interno delle sale per questa edizione di Natale all’Auditorium.
In prima assoluta il giorno di Natale (replica 26 e 27) La Fondazione Musica per Roma presenterà una nuova produzione: Canto di Natale, una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens, adattata e diretta da Claudio Longhi e affidata alla magistrali doti interpretative di Massimo Popolizio.
Dopo il successo dello scorso anno torna al Parco della Musica, con il progetto Tra Pupi e Cunti. Dall’epica cavalleresca ai cantori greci, il grande contastorie, puparo e cuntista siciliano Mimmo Cuticchio che metterà in scena i suoi storici personaggi, pupi e marionette. In programma, dal 26 al 29 dicembre, un ciclo di spettacoli sulle gesta di Orlando e Rinaldo dedicato ai bambini: L’infanzia d’Orlando, Orlando conquista le armi e la spada Durlindana, Il gran duello di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica, La rotta di Roncisvalle. Il 30, in sala Petrassi, per i ragazzi sarà allestita la piéce La Riscoperta di Troia.
Il maestro puparo e la sua compagnia metteranno la loro esperienza a disposizione dei più piccoli coinvolgendoli nel laboratorio teatrale “Pupi di carta”.
Erri De Luca sarà invece protagonista dello spettacolo Provando in nome della madre, adattamento scenico del suo ultimo romanzo In nome della madre, in programma il 10 e l’11 dicembre nella Sala Petrassi.
Due i progetti speciali che vedranno le orchestre della Fondazione Musica per Roma esibirsi in una versione del tutto inedita assieme ad alcuni ospiti d’eccezione. La Pmjo accompagnerà prima Irene Grandi, con un progetto musicale speciale dedicato alle canzoni di Natale, e poi Dee Dee Bridgewater con i più famosi standard jazz del Novecento e le sue canzoni più celebri tratte dagli splendidi album che ci ha regalato negli ultimi anni.
Dal 3 al 6 gennaio La ChiaraStella, creazione originale di Ambrogio Sparagna proporrà i più famosi canti natalizi della tradizione italiana elaborati per l’Orchestra Popolare Italiana. Tra gli ospiti: Ron, Peppe Servillo e Javier Girotto. Il repertorio sarà incentrato sui canti tradizionali dell’Italia del Nord con particolare riguardo alle aree del Nord Est e dell’oltre Adriatico (Istria e Dalmazia), ricche di repertorio sconosciuto e legate alle antiche tradizioni del canto popolare veneto.
A grande richiesta, negli stessi giorni, si terranno anche 4 laboratori musicali della ChiaraStella: il corso di launeddas a cura di Orlando Mascìa, quello di tamburello a cura di Valentina Ferraiuolo, mentre Marco Tomassi insegnerà a suonare la zampogna e a costruirne le ance. Alle famiglie sarà rivolto infine il laboratorio di canto corale a cura di Annarita Colajanni che permetterà ai cantori selezionati di partecipare al concerto del 6 gennaio in Sala Sinopoli.
Dal 6 all’8 dicembre un altro appuntamento dedicato ai bambini: Giovanni Bietti e l’Open Trios li coinvolgeranno e li divertiranno conducendoli nel favoloso mondo dei fratelli Grimm con una favola musicale su Hänsel e Gretel. Lo spettacolo sarà preceduto dal laboratorio Casetta di pane, a cura di Carmelo Chiaromonte, uno dei più rinomati chef italiani.
Natale, Musica e ragazzi è il progetto che vedrà protagonisti i cori delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e i giovani musicisti della JuniOrchestra e dei Gruppi da camera JuniOrchestra. Nel corso delle festività di fine anno, non mancheranno i grandi concerti internazionali come quelli di Noa (7 dicembre), Dianne Reeves (9 dicembre) e Sergio Cammariere con Fabrizio Bosso (3 gennaio).
Come da tradizione, infine, le grandi cupole dell’Auditorium ospiteranno, il Festival Gospel con i migliori interpreti mondiali di Gospel & Spiritual, mentre L’Orchestra di Roma Sinfonietta diretta da Karl Martin presenterà il Gala Viennese, quattro serate speciali con i più celebri brani della grande tradizione sinfonica viennese. Nei giorni 29 e 30 è prevista la partecipazione del Maestro Ennio Morricone che suonerà la sua composizione “Canone inverso”.

Info 06-80241281 – www.auditorium.com


Maria Antonietta Amenduni


8 Dcembre 2008

Lezioni Di Rock: “Ornithology” di Charlie Parker


Charlie Parker, ovvero uno dei più grandi personaggi della storia del jazz, una delle leggende della musica afroamericana. Anzi. Charlie Parker e Dizzy Gillespie, una coppia che nel giro di pochi anni è riuscita a rivoluzionare, è proprio il termine giusto, la musica afroamericana, il jazz. E non solo il jazz, perché il bebop, quella vertiginosa accelerazione che Parker e Gillespie impongono al jazz, diventa una bomba nelle sottoculture giovani dell’epoca, accendendo lo stile di vita di una intera generazione, da un capo all’altro dell’oceano. Ornithology è una delle composizioni più celebri di Parker, ed è uno dei cuori delle registrazioni del periodo d’oro del sassofonista assieme a Gillespie, con A Night in Tunisia, Koko, e molte altre. “Lezioni di rock” si sposta nel territorio del jazz, presentando uno dei dischi senza i quali è impossibile vivere, un album che raccoglie alcune delle più belle registrazioni di Parker nel periodo 1945-1947. Ernesto Assante e Gino Castaldo ripercorrono con voi le strade del bebop domenica 14 Dicembre alle 11 al Teatro Studio.

I grandi album del rock, raccontati con parole, immagini e suoni, da Gino Castaldo e Ernesto Assante. Dal 9 novembre si rinnova l’appuntamento quindicinale con la grande musica, illustrata attraverso “lezioni” che mettono ogni album nella prospettiva storica, ma allo stesso tempo raccontano curiosità, aneddoti, testi. “Abbey Road” The Beatles, “Exodus” di Bob Marley, “Wish you were here” dei Pink Floyd, “Il mio caro angelo” di Lucio Battisti, “Islands” dei King Crimson, “Songs in the key of life” di Stevie Wonder, “Aretha Now” di Aretha Frankiln, “Blonde on Blonde” di Bob Dylan, “Ok computer” dei Radiohead, “Abbey road” dei Beatles.
Musica da sentire ma anche da vedere attraverso immagini e spezzoni che ripropongono storie rappresentate ancora in bianco e nero oppure raccontate con i colori psichedelici del flower power o ancora avvolte nel sole del reggae giamaicano. Un grande giro del mondo musicale attraverso l’ascolto e la riscoper?????s?°?H??»??ta dei suoi più importanti dischi.
Una serie di incontri nei quali si ripercorrono i grandi momenti della popular music, le incisioni indimenticabili, si ricostruiscono le storie dei personaggi che hanno segnato l’evoluzione della musica popolare nel secolo scorso. Su www.auditorium.com sono stati registrati 15.000 contatti per Lezioni di Rock, il podcast relativo alle Lezioni è risultato primo in classifica per numero di download.

14 DICEMBRE - TEATRO STUDIO ORE 11.00
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietto unico 5 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card) INFORMAZIONI 06-80241281 - www.auditorium.com


Maria Antonietta Amenduni


17 Novembre 2008

La Crus: ultimo tour e ultimo concerto a Roma



I La Crus, una delle realtà più originali e suggestive del panorama italiano, chiudono la loro importantissima storia, fatta di dischi seminali, innovativi e pluripremiati, tracciata da un percorso ricco di intuizioni, rivelazioni e collaborazioni. Chiudono la loro storia con un ultimo tour intenso ed emozionante e il 18 di novembre, all'Auditorium Parco della Musica, si esibiranno per l'ultima volta a Roma. Un appuntamento da non perdere, uno spettacolo che ne abbraccia tutto il mondo poetico e che porterà il pubblico a ripercorrere la loro avventura musicale in compagnia di amici con i quali in questi anni hanno incrociato le strade, con cui hanno collaborato e condiviso palchi, o che sono stati muse ispiratrici per il loro universo. Carmen Consoli, Syria, Riccardo Sinigallia, Pino Marino e altri a sorpresa, saranno gli ospiti presenti. Una serata che si annuncia intensa e ricca di sorprese in linea con la cifra stilistica della band milanese. Canzone italiana d'autore, elettronica, pop e teatro, il tutto diretto dalla delicata regia di Francesco Frongia, che già in passato ha lavorato con i La Crus per diversi spettacoli (“Tutti i giorni sono notti”, “Mentre le ombre si allungano” e “La Costruzione di un amore”). La scelta della scaletta cadrà sulle "canzoni più importanti, le più struggenti, quelle più delicate e introspettive" sottolinea M.E. Giovanardi. Quelle che hanno fatto la storia del gruppo e "Quelle che più di altre raccontano e raccolgono il nostro immaginario.” Sul palco insieme a Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti saliranno i musicisti di sempre - Paolo Milanesi (tromba e Fender Rhodes), Leziero Rescigno (batteria) e il nuovo arrivato Marcello Testa (contrabbasso) – accompagnati dall’ottetto d’archi dell'Ensemble MusicaMorfosi, che permetterà di riproporre dal vivo l'atmosfera dell'ultimo album "Io non credevo che questa sera" uscito il 1° febbraio 2008 per Warner Music Italia.
“L'idea di rappresentare il nostro viaggio – fferma Mauro Ermanno Giovanardi - con un ultimo giro di concerti fatti in questo modo nasce dal fatto che, di tutte le esperienze trasversali fatte in questi anni, l'incontro con l'orchestra è stata quella più emozionante e significativa. Non ci si immagina cosa sia sentire la potenza degli archi che pompano alle tue spalle. In queste versioni i pezzi diventano più imponenti, quelli cupi ancora più scuri e quelli già melodici, miele che cola".

La Crus: ultimo tour e ultimo concerto a Roma
Mauro Ermanno Giovanardi – Voce
Cesare Malfatti – Chitarre ritmiche e programmazioni
Paolo Milanesi – Tromba e Fender Rhodes
Marcello Testa – contrabbasso
Leziero Rescigno – Batteria
e ottetto d’archi dell’Ensemble Musicamorfosi diretto da Feyzi Brera
special guest
Carmen Consoli, Syria, Riccardo Sinigallia, Pino Marino
MARTEDÌ 18 NOVEMBRE SALA PETRASSI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti: 18 euro
www.lacrus.warnermusic.it www.myspace.com/lacrus
www.livenation.it
Info: 06 80241281

Maria Antonietta Amenduni


19 Ottobre 2008

Nasce da Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren, il lavoro dal titolo: Dialektos



Il disco “Diálektos” testimonia l’incontro musicale straordinario tra la vocalist Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren. Due artisti con una forte personalità e con il desiderio di intraprendere nuovi percorsi musicali hanno deciso di mettere insieme la loro vasta esperienza compositiva e improvvisativa per registrare per la prima volta un disco in esclusiva per la Parco della Musica Records in cui creatività vocale e infinite possibilità della voce si uniscono a sorprendenti innovazioni pianistiche. Per il disco si sono avvalsi della collaborazione di uno dei clarinettisti più affermati a livello europeo di oggi: Gabriele Mirabassi. La tracklist dell’album “Dialektos” contiene brani originali con testi in napoletano come “Allirallena”, una poesia di Totò musicata dalla De Vito, Jesce, una composizione di Huw Warren in cui si è incastonata perfettamente “Jesce sole”, il più antico canto napoletano del 1200. E l’omaggio al Brasile, con “Beatriz” di Chico Buarque, “Ginga Carioca” di Hermeto Pascoal, e una rilettura elettronica di “Mmiezo o’ ggrano”, con live electronics e pianoforte preparato.
Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito dopo lo studio del canto lirico e contemporaneo, del pianoforte e delle percussioni inizia le sperimentazioni partendo dai gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica con particolare attenzione per le tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana arrivando al jazz europeo contemporaneo. L’incredibile versatilità, creatività e sensibilità unite alle straordinarie doti vocali fanno di Maria Pia De Vito una delle più raffinate e emozionanti vocalist contemporanee. Ha collaborato negli anni con John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi e si è esibita con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Art Ensemble of Chicago, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri. www.mariapiadevito.com

Pianista e compositore inglese, Huw Warren, è un artista riconosciuto per la sua originalità e per la carica innovativa. Tra le sue collaborazioni più importanti quelle con la stella del folk contemporaneo June Tabor per oltre dieci anni, con il celebre bassista austriaco Peter Herbert, con il violinista statunitense Mark Feldman, con il chitarrista John Parricelli, con il trombettista Kenny Wheeler.
Il suo approccio versatile, passionale, innovativo al pianoforte non conosce confini, essendo capace di attraversare tutti gli stili musicali e soprattutto in grado di esprimere il suo modo di sentire la musica. Il suo primo CD è Barrel Organ (Far From Home), basato su fotografie di vita urbana e rurale degli anni ’30, il secondo è il piano solo Infinite Riches in a Little Room, ispirato a brani che vanno da John Dowland a Charlie Parker. Il suo ultimo album è la registrazione di un set di improvvisazioni insieme al contrabbassista Peter Herbert, Everything We Love. www.myspace.com/huwwarrenmusic. www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


15 Ottobre 2008

Pendulum: Il muro di suono della più potente band electro-rock al Mondo arriva a Milano per le Rock City Night dell’Alcatraz



Un muro di suono sta per abbattersi Sabato 8 Novembre sulla Rock City Night dell'Alcatraz di Milano: arrivano gli australiani PENDULUM, freschi di nomination ai BT Digital Music Award come 'Best Electronic Artist' e reduci da alcuni tra i più importanti festival estivi europei come Download, Rock Am Ring, T in the Park, Reading, Sziget e altri ancora. La loro carriera si divide in una micidiale e azzeccata alternanza tra rock ed elettronica, tra composizione e arte del remix. Il gruppo ha infatti prodotto diversi remix di altri artisti, tra i quali Voodoo People dei Prodigy.
I Pendulum sono a loro volta stati remixati: precisamente il pezzo Painkiller (eseguito con i Freestylers) nel 2006 è stato remixato da Noisia, così come Hold your colour remixato da Bi-Polar.

Il loro esordio presso il grande pubblico è stato con il brano Slam, che ha raggiunto la posizione 34 nella classifica dei singoli britannici dopo essere stato messo in onda diverse volte a sorpresa dalla BBC Radio 1. Nel 2005 hanno pubblicato il loro album di debutto, Hold Your Colour. Dal punto di vista della critica, l'album ha avuto ottime recensioni sia nel Regno Unito che in Australia, oltre ad essere diventato uno dei dischi di drum'n'bass più venduto di tutti i tempi. Nel 2008 è uscito l'ultimo cd del gruppo, chiamato 'In silico', autentica bomba sonica tra grandi pezzi di rock diretto e remix esaltanti e geniali di vecchie perle dell'hard rock, come Immigrant song dei Led Zeppelin o Master of Puppets dei Metallica: per molti è l'album della consacrazione. I Pendulum arrivano a Milano all'interno del loro tour Europeo in Novembre, proseguimento del tour mondiale che li porterà per tutto il mese di Ottobre negli Stati Uniti per 15 date.

I Pendulum sono: Rob Swire (voce e synth), Gareth McGrillen (basso, DJ), Paredur ap Gwynedd (chitarra), Paul ‘el hornet’ Harding (DJ), Paul Kodish (drums). Dal vivo si avvalgono della presenza dei due MC Jakes e Verse.

PENDULUM dal vivo:
SABATO 8 NOVEMBRE 2008 - ALCATRAZ – MILANO
Dettagli su biglietti e prezzi a breve su www.barleyarts.com



Maria Antonietta Amenduni


15 Ottobre 2008

AC/DC, LA LEGGENDA DELL’HARD ROCK, DAL VIVO IN ITALIA DOPO 8 ANNI



Dopo ben otto anni di assenza dalle scene, gli AC/DC annunciano il loro grandioso ritorno sul palco con il Black Ice Tour, che li porterà in Italia il 19 Marzo 2009 al Datchforum di Milano.
La band dei fratelli Angus e Malcolm Young, da oltre trent’anni indiscusse leggende dell’hard rock mondiale, sta per pubblicare il nuovo album Black Ice, il primo di inediti dopo Stiff Upper Lip del 2000, e ha già annunciato i 41 concerti del Tour nordamericano che li vedrà impegnati dal 28 Ottobre prossimo al 31 gennaio 2009, con un numero incredibile di date già sold out.
La vendita dei biglietti per il concerto del 19 Marzo a Milano, posto unico a 60 euro più prevendita, partirà venerdì 10 Ottobre alle 22.00 in internet sul sito www.ticketone.it , il giorno successivo nei punti vendita Ticketone di tutta Italia e a seguire nelle prevendite abituali.
E’ consentito l’acquisto fino a un massimo di quattro biglietti per persona.
Informazioni e aggiornamenti sui punti vendita aperti sono disponibili sul sito www.barleyarts.com o allo 02 76113055

Maria Antonietta Amenduni


15 Ottobre 2008

Marina Rei “Donna che parla in fretta”



Donna che parla in fretta è il nuovo progetto live di Marina Rei. In due sul palco – Marina alla batteria e alle percussioni, Roberto Procaccini a tastiere, sintetizzatori e moog - rileggono il repertorio della Rei in chiave intimistica, sperimentando sonorità e intenzioni interpretative sinora inesplorate.
Il titolo dello spettacolo e il testo cantato e recitato in scena da Marina sono la vera chiave di lettura dell’intero progetto: lei stessa ha selezionato e tradotto delle strofe tratte dal poema Woman who speaks fast di Anne Waldman, aggiungendovi dei suoi versi dedicati al tema dell’infibulazione, una problematica che la vede impegnata già da lungo tempo.
Anne Waldman, poetessa americana tra i fondatori della Jack Kerouac School of Disembodied Poetics e figura preminente della Beat Generation, in Woman who speaks fast descrive l’universo femminile nel suo complesso, ritraendolo da ogni angolazione possibile. La sua è una poesia – e una canzone, quindi – cruda, forte, tuttora attuale e controcorrente (dopo oltre quarant’anni!), un ritratto della donna calata in ogni situazione: di grande sofferenza e di dolcezza, debolezza e forza d’animo, nella quotidianità e nell’eroismo, nella famiglia e nella società.
Come matassa che si srotola, da questa visione così minuziosamente definita della donna nasce il progetto “Donna che parla in fretta”, dove ogni canzone disegna un diverso ritratto femminile.
SABATO 18 OTTOBRE SALA PETRASSI ORE 21. AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti: 18 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card).

Maria Antonietta Amenduni


2 Ottobre 2008

Il sassofonista Francesco Bearzatti e il violoncellista Vincent Courtois, all’Auditorium



Un incontro musicale tra due musicisti rappresentativi della nuova generazione: il sassofonista Francesco Bearzatti e il violoncellista Vincent Courtois. Due musicisti caratterizzati dalla versatilità e dalla grande inventiva, capaci di passare dal Jazz al rock alla pura improvvisazione, da Duke Ellington ai Led Zeppelin. Attirato irresistibilmente dai processi musicali liberi e mutevoli, Francesco Bearzatti ha trascorso l’infanzia nella provincia friulana. Con i coetanei ha condiviso i primi amori musicali, ascolti da rockettaro vero: Led Zeppelin, Deep Purple, poi è arrivato il punk, Ramones, Sex Pistols e tutti gli altri. Diplomato in clarinetto al conservatorio di Udine, Francesco approfondisce gli studi a New York, dove ha modo di incontrare anche Gorge Coleman. Ha inciso un’infinità di dischi come sideman e diversi da leader. I più importanti: “Virus” e “Hope” per l’Auand, entrambi a nome del Bizart Trio con Emmanuel Bex e Aldo Romano, e nel secondo con Enrico Rava. Collabora al disco di Gianluca Petrella “Indigo 4” per la Blue Note. Tra i progetti a suo nome il Bizart Trio, un libero adattamento per voce recitante e sassofoni di “Natura morta con custodia di sax” di Geoff Dyer, il duo con il pianista Jean-Pierre Como. L’ultimo suo progetto, il quartetto “Tinissima” è anche diventato un lavoro discografico, “Suite for Tina Modotti” pubblicato dalla Parco della Musica Records. Vincent Courtois studia il violoncello classico e scopre presto il jazz e l’improvvisazione libera. Inizia a collaborare con Jean-Charles Capon e Dominique Pifarély, con l’ottetto di Christian Escoudé (Gipsy Waltz - Polygram) e lo“Swing String System” di Didier Levallet. Forma il suo primo quartetto con il quale registra i due dischi Cello News et Pleine Lune. Viene notato dal pianista Martial Solal che lo chiama per un duo. Da allora ha collaborato con i più importanti musicisti della scena internazionale: Michel Petrucciani, Tony Williams, Dave Holland, François Corneloup, Rabih Abou Khalil, Pierre Favre, Yves Robert, Michel Godard, Marc Ducret, Dave Douglas, Mark Feldman, Richard Galliano, Médéric Collignon e molti altri. Collabora frequentemente con Louis Sclavis per musiche da film e per il teatro. Ha suonato anche con il gruppo pop dei Rita Mitsuko.
Dialogo
FRANCESCO BEARZATTI – sassofoni
VINCENT COURTOIS – violoncello
SABATO 11 OTTOBRE TEATRO STUDIO ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti: 12 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card) Info: 06 80241281

Maria Antonietta Amenduni


2 Ottobre 2008

“A24”, parte di qui la strada verso il successo per i P-Quadro



Un album chiaro, preciso con un suo stile definito e ricco di sensazioni ed emozioni. Si ascolta volentieri, scorre piacevolmente, ti resta in testa e lo riascolti volentieri. E’ “A24”, il primo cd dei P-Quadro, il duo composto da Piero Romitelli e Pietro Napolano. I due giovani artisti solo legati da una bella amicizia nata tra i banchi della scuola di “Amici” di Maria De Filippi e poi la vita e gli aventi, hanno fatto si che nascesse il progetto P-Quadro. Terzi classificati nella categoria giovani a Sanremo 2007, oggi Pietro e Piero, presentano il loro primo vero lavoro discografico, frutto di un lungo lavoro. Li abbiamo incontrati, ed è stata una bella e lunga chiacchierata!

Definitevi in tre aggettivi! Piero: “Fantasioso, permaloso a primo impatto, timido sempre al primo approccio”.
Pietro: “Confuso e…non mi viene in mente altro, non riesco a parlare di me”!

Quanto c’è di questi aggettivi nel vostro lavoro?
Pietro: “Confusione nell’ultimo album non c’è ne. È stato un lavoro lungo che abbiamo costruito passo dopo passo. La confusione riguarda non il mio lavoro ma il periodo che stò passando, perché stò crescendo e capendo tante cose nuove anche grazie al mio lavoro”.
Piero: “Di me c’è la timidezza, perché canto in maniera timida, non spavalda. Faccio il mio, ma lo faccio bene”.

Come vi collochereste nel percorso della vostra carriera, oggi?
Piero: “All’inizio”!
Pietro: “Condivido perché abbiamo rotto il ghiaccio, ci stiamo mettendo ora sulla A24”!!!

Parliamo del vostro album dal titolo “A24”?
Pietro: “Un lavoro importante per noi, per questo ci abbiamo messo così tanto tempo. E’ il nostro primo album e volevamo iniziare bene. Ora aspettiamo i riscontri per sapere se abbiamo iniziato bene. E’ un lavoro che ci identifica abbastanza. Il tema principale è l’amore che viene trattato in tanti modi ed in varie sfaccettature. In più c’è un pezzo che è fratello minore che è il nostro preferito. Nel testo ci rivolgiamo ad un ipotetico fratello minore in senso figurato, perché parliamo a tutti i giovani che oggi sono tanto criticati”.

Voi vi sentite criticati?
Pietro: “Si! sia come giovani che come artisti. Per quanto riguarda il lavoro, va bene perché fa parte del gioco. Per quanto riguarda l’essere giovani…”
Piero: “Non credo si debba fare di tutta l’erba un fascio”!
Pietro: “No! è vero! Io però pensavo a chi critica i giovani. Qualche giorno fa ascoltavo in tv, l’intervista ad uno scrittore di cui mi sfugge il nome, che ha scritto un libro sui giovani; lui sosteneva che le critiche sono date dal fatto che le passate generazioni non riescono a stare al passo con quelle nuove. Non c’è confronto e per questo viene sminuita la gioventù di oggi”!

Dunque mi stai dicendo che i giovani vengono criticati per iperattività?
Pietro: “Potrebbe anche essere questo”!
Piero: “Secondo me anche perché noi abbiamo una maggiore apertura mentale”!

Cosa intendi per apertura mentale?
Piero: “Penso per esempio alla tecnologia e al fatto che per noi giovani è la normalità e per gli adulti spesso non lo è. Questo crea una barriera. I giovani si mettono i gioco più facilmente rispetto agli adulti e si adeguano meglio al progresso tecnologico”.

Spesso però i giovani vengono criticati anche per mancanza di coscienza sociale e politica.
Piero: “Non ci credo affatto che ai giovani manchino coscienza politica e sociale”
Pietro: “Il problema credo sia diverso. Io per esempio sono apolitico; ho le mie idee. Il fatto è che ci sono meno giovani in politica perché in Italia non c’è più politica e quelli che dicono di farla non danno spazio ai giovani”.
Piero: “la politica non è più credibile e non attrae i giovani”!

Dunque non è colpa dei giovani ma della politica?
Piero: “Credo di si”
Pietro: “Anche se ci sono stati dei passaggi da prima e seconda repubblica, da vecchie a nuove generazioni, in realtà ai vertici non c’è mai stato un vero cambio generazionale”!

Facciamo un passo indietro e torniamo a parlare di “A24”. Nell’album si parla d’amore; che cos’è per voi l’amore?
Piero: “Non so risponderti perché non mi sono mai innamorato”
Pietro: “E qualcosa a cui non tutti riescono ad arrivare purtroppo. Se tutti potessero arrivare all’amore in generale, non ci sarebbero le guerre e i problemi che affliggono il mondo”.

Cosa è stato Sanremo per voi?
Piero: “L’inizio”
Pietro: “Un punto di partenza”

Voi però vi siete conosciuti ad Amici!
Piero: “Si però il progetto P-Quadro è iniziato dopo e Sanremo è stato l’inizio di questo progetto”.
Pietro: “Non vogliamo fare gli alternativi, quelli che ora dicono di odiare Amici, anzi! Amici ci è servito, è stata una bella esperienza anche a livello umano; abbiamo imparato tante cose e senza Amici non ci saremmo mai incontrati. E’ un’avventura che non rimpiango assolutamente. Le poche volte che la rimpiango e perché me la fanno rimpiangere gli inutili pregiudizi esterni che ci sono quando ci etichettano”.

Parliamo del mercato musicale italiano? Ci sono ancora nel nostro paese persone in grado di rischiare e mettersi in gioco?
Piero: “Secondo me ci sono tanti bravissimi artisti che suonano nei garage. Quello che sento in Italia non mi piace proprio e quelli che stanno nei garage non hanno i soldi per farsi conoscere. In Italia non si guadagna più con i dischi e i produttori non investono più. Sempre più spesso quelli che hanno il talento rimangono nelle cantine”.
Pietro: “Il problema è che non c’è più cultura musicale. Il pubblico è assuefatto da quello che passa in radio e tv. I produttori si adeguano a quelle che sono le richieste. Per farsi conoscere oggi, se non hai una grande major alle spalle, devi fare tanti sacrifici e noi lo abbiamo provato sulle nostre spalle”.

Perché il pubblico dovrebbe ascoltare il vostro disco “A24”?
Pietro: “Ascoltatelo se vi piace”!
Piero: “Ascoltatelo perché è un bel lavoro ed è semplice. La semplicità è un valore importante che va riscoperto”.

Maria Antonietta Amenduni


22 Ottobre 2008

Frank Gambale e il suo Natural Trio



Frank Gambale, uno dei maestri della chitarra fusion, cresciuto sotto l’influenza diJhon Mayal, Eric Clapton, Jerry García e Jimi Hendrix, presenta il suo Natural Trio, chiamato così per la “spontanea ebbrezza” con cui suona accompagnato da Otmaro Ruiz al pianoforte e Alain Caron al basso, musicisti che insieme a Gambale creano un’alchimia sonora unica. Il materiale musicale del Natural Trio è completamente originale, solo lontanamente ispirato al grande repertorio degli standard. “You Are All the Things” diventa una swingante interpretazione di “All the Things You Are”, “Have You Met Tom Jones” una versione latineggiante di “Have You Met Miss Jones”. Frank Gambale, nato a Camberra, è di origine italiana (Paternopoli, in provincia di Avellino) predilige lo stile rock/fusion. Inizia a suonare la chitarra all'età di sette anni influenzato dal modo di suonare il blues di Jimi Hendrix, di John Mayall, di Eric Clapton e di Jerry Garcia dei Grateful Dead. In seguito, durante l'adolescenza, scopre la musica degli Steely Dan, di Michael Brecker e di Chick Corea che gli forniscono il primo approccio jazzistico. Nel 1982 decide di approfondire lo studio della chitarra presso il Guitar Institute of Technology (GIT) di Hollywood, dove si diploma con successo e rimane come insegnante per quattro anni, durante i quali suona presso molti jazz club locali, scrive il suo primo libro, "Speed Picking", e firma un contratto con l'etichetta Legato per la registrazione di tre dischi. Il successivo incontro con Chick Corea segna una svolta nella sua carriera; iniziano sei anni di intenso lavoro che lo fanno conoscere in tutto il mondo, gli fruttano 5 dischi, un “Grammy Award” e due “Grammy Nominations”. Sempre per Chick Corea ha suonato nella Chick Corea Elektric Band insieme a John Patitucci e Dave Weckl. I suoi impegni in ambito musicale sono andati oltre la pura attività di musicista: case costruttrici di chitarre elettriche e di strumenti elettronici di fama mondiale (come le giapponesi Ibanez e Yamaha) hanno ottenuto la sua consA? ??????@??????ulenza ed il suo nome per progettare e lanciare sul mercato diversi nuovi modelli di chitarre e di accessori elettronici di grande successo. Oltre a moltissimi altri dischi e collaborazioni con nomi famosi, legati ai più svariati generi musicali, Frank Gambale ha prodotto video didattici, ha girato il mondo con la sua band, è a capo del dipartimento di Chitarra della nuova scuola di musica di Los Angeles chiamata “L.A. Music Academy” (LAMA), dove partecipa attivamente alla stesura dei programmi, alla selezione degli insegnanti, ed all’insegnamento stesso. Nonostante tutto ha continuato ad essere da tredici anni col gruppo Vital Information, con cui ha composto ed eseguito brani per più di sette album assieme al batterista Steve Smith, al tastierista Tom Coster ed al bassista Baron Browne e continua la partecipazione al progetto di registrazione di tre dischi in trio col bassista Stu Hamm ed il batterista Steve Smith. Biglietti: 15 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card). Info: 06 80241281 FRANK GAMBALE - NATURAL TRIO
SABATO 11 OTTOBRE SALA PETRASSI ORE 21 O
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA O
Frank Gambale – chitarre
Otmaro Ruiz – pianoforte
Alain Caron – basso

Maria Antonietta Amenduni


14 Settembre 2008

Ivano Fossati in Musica Moderna Tour

Anteprima tour per Ivano Fossati. Debutto il 3 novembre al Teatro Filarmonico di Verona.

Frank Gambale, uno dei maestri della chitarra fusion, cresciuto sotto l’influenza diJhon Mayal, Eric Clapton, Jerry García e Jimi Hendrix, presenta il suo Natural Trio, chiamato così per la “spontanea ebbrezza” con cui suona accompagnato da Otmaro Ruiz al pianoforte e Alain Caron al basso, musicisti che insieme a Gambale creano un’alchimia sonora unica. Il materiale musicale del Natural Trio è completamente originale, solo lontanamente ispirato al grande repertorio degli standard. “You Are All the Things” diventa una swingante interpretazione di “All the Things You Are”, “Have You Met Tom Jones” una versione latineggiante di “Have You Met Miss Jones”. Frank Gambale, nato a Camberra, è di origine italiana (Paternopoli, in provincia di Avellino) predilige lo stile rock/fusion. Inizia a suonare la chitarra all'età di sette anni influenzato dal modo di suonare il blues di Jimi Hendrix, di John Mayall, di Eric Clapton e di Jerry Garcia dei Grateful Dead. In seguito, durante l'adolescenza, scopre la musica degli Steely Dan, di Michael Brecker e di Chick Corea che gli forniscono il primo approccio jazzistico. Nel 1982 decide di approfondire lo studio della chitarra presso il Guitar Institute of Technology (GIT) di Hollywood, dove si diploma con successo e rimane come insegnante per quattro anni, durante i quali suona presso molti jazz club locali, scrive il suo primo libro, "Speed Picking", e firma un contratto con l'etichetta Legato per la registrazione di tre dischi. Il successivo incontro con Chick Corea segna una svolta nella sua carriera; iniziano sei anni di intenso lavoro che lo fanno conoscere in tutto il mondo, gli fruttano 5 dischi, un “Grammy Award” e due “Grammy Nominations”. Sempre per Chick Corea ha suonato nella Chick Corea Elektric Band insieme a John Patitucci e Dave Weckl. I suoi impegni in ambito musicale sono andati oltre la pura attività di musicista: case costruttrici di chitarre elettriche e di strumenti elettronici di fama mondiale (come le giapponesi Ibanez e Yamaha) hanno ottenuto la sua consulenza ed il suo nome per progettare e lanciare sul mercato diversi nuovi modelli di chitarre e di accessori elettronici di grande successo. Oltre a moltissimi altri dischi e collaborazioni con nomi famosi, legati ai più svariati generi musicali, Frank Gambale ha prodotto video didattici, ha girato il mondo con la sua band, è a capo del dipartimento di Chitarra della nuova scuola di musica di Los Angeles chiamata “L.A. Music Academy” (LAMA), dove partecipa attivamente alla stesura dei programmi, alla selezione degli insegnanti, ed all’insegnamento stesso. Nonostante tutto ha continuato ad essere da tredici anni col gruppo Vital Information, con cui ha composto ed eseguito brani per più di sette album assieme al batterista Steve Smith, al tastierista Tom Coster ed al bassista Baron Browne e continua la partecipazione al progetto di registrazione di tre dischi in trio col bassista Stu Hamm ed il batterista Steve Smith. Biglietti: 15 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card). Info: 06 80241281
FRANK GAMBALE - NATURAL TRIO
SABATO 11 OTTOBRE SALA PETRASSI ORE 21 O
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA O
Frank Gambale – chitarre
Otmaro Ruiz – pianoforte
Alain Caron – basso

Maria Antonietta Amenduni


14 Settembre 2008

Frank Gambale e il suo Natural Trio

Anteprima tour per Ivano Fossati. Debutto il 3 novembre al Teatro Filarmonico di Verona.


Alcuni concerti selezionati, nelle principali città italiane, dal 3 al 16 novembre sono la piacevole anteprima live che Ivano Fossati offre al suo pubblico poco dopo l’uscita del nuovo album, Musica Moderna, prevista il 10 ottobre.
Il primo concerto è fissato il 3 novembre al Teatro Filarmonico di Verona, al quale faranno seguito, fra le altre, tappe a Milano, Bologna, Roma e Torino. Il ritorno sul palco di Ivano Fossati, dopo due anni trascorsi a lavorare sul nuovo album, sarà verosimilmente la fotografia dal vivo del suono ritmico e prorompente a cui la band che lo accompagna ci ha abituato negli ultimi tempi, lo stesso suono che caratterizza il nuovo singolo, Il Rimedio, in radio da venerdì 12 settembre e nei negozi digitali dal 19.
Il Musica Moderna Tour, organizzato e prodotto da Barley Arts, che in questa occasione dà inizio alla propria collaborazione con Ivano Fossati, dopo questa speciale anteprima riprenderà poi in Gennaio 2009.
L’apertura delle vendite, tipologie e prezzo dei biglietti saranno comunicati a breve sul sito www.barleyarts.com

IVANO FOSSATI – MUSICA MODERNA TOUR 2008

L 3.11 Verona - Teatro Filarmonico
M 4.11 Milano - Conservatorio
G 6.11 Bologna - Teatro delle Celebrazioni
V 7.11 Civitanova Marche - Teatro Rossini
L 10.11 Roma – Teatro Brancaccio
M 12.11 Torino - Teatro Colosseo
S 15.11 Firenze - Teatro Verdi

Maria Antonietta Amenduni


30 Agosto 2008

Ritorna all’Auditorium Parco della Musica, la rassegna Buenos Aires Tango

Il Festival, unico nel suo genere nel panorama europeo, vanta il programma che è stato realizzato con la collaborazione della Città di Buenos Aires


Dal 6 al 18 settembre ritorna all’Auditorium Parco della Musica di Roma Buenos Aires Tango, il festival dedicato interamente al “pensiero triste che si balla”. Gli artisti più famosi e importanti provenienti direttamente dalla capitale argentina animeranno per circa due settimane il Parco della Musica.
Il Festival, unico nel suo genere nel panorama europeo, vanta il programma che è stato realizzato con la collaborazione della Città di Buenos Aires che organizza ogni anno il più importante Festival del mondo, analogo alla rassegna proposta all’Auditorium di Roma. Artisti e spettacoli sono stati selezionati direttamente nella capitale argentina dalla Fondazione Musica per Roma, dopo aver visionato decine di proposte all’interno dei locali di Buenos Aires.
Oltre ai 23 spettacoli in programma, il calendario prevede corsi di ballo, workshop, una rassegna cinematografica e una mostra fotografica. Nel Teatro Studio verrà allestito un Club de Tango e nella cavea verrà organizzata una vera e propria milonga.

Particolarmente ricco il programma. Tra gli appuntamenti da non perdere, il concerto di Adriana Varela, artista di fama internazionale, considerata una delle voci più suggestive nel panorama attuale. Il suono malinconico del tango classico riecheggerà negli spettacoli Milonguero Viejo e Danzarín che vedranno protagonista il bandoneón di Pablo Mainetti. Con lui sul palco il Quinteto Ventarrón e i danzatori Gloria e Eduardo, coppia storica del tango argentino. Si proseguirà con Tangos del 2X4, una serata di musica e danza con la meravigliosa voce di Dolores Solà, accompagnata dal virtuoso Cuarteto Decarísimo. Il festival entrerà nel vivo con la Noche de tango, una vera e propria maratona che si svolgerà a Piazza Navona. Una notte magica che coinvolgerà quasi tutti gli ospiti della rassegna.
L’Orquesta El Arranque, che a soli undici anni dalla sua creazione è già considerata parte della storia di questa arte passionale e coinvolgente, farà da fil rouge, insieme alla cantante Noelia Moncada, ad altri due eventi, Historia de Tango e Tangos Nuevos.
Infine Tangos Clasicós e Tangos a Fuego Lento, due spettacoli dedicati a Horacio Salgán: nella Sala Sinopoli, la Gran Orquesta Tangovia Buenos Aires, il cantante Marcelo Tomassi e i ballerini Carlos e Rosa Perez renderanno omaggio al leggendario pianista e compositore argentino, autore di grandi classici, insignito del titolo di “personalità emerita” dal Ministero della Cultura argentino.

In occasione del Festival Buenos Aires Tango verrà allestito nel Teatro studio un Club di Tango sul modello dei famosi locali di Buenos Aires. Una vera tangheria dove sedersi a un tavolino, ordinare da bere, assaggiare tapas e lasciarsi trasportare dal ritmo sensuale del tango. Tra gli appuntamenti, l’esibizione de Los Hermanos Macana, due fratelli poco più che ventenni, già diventati una coppia leggendaria del tango. E ancora, l’inquietudine del tango si mescolerà alla forza del rock nello spettacolo di Javier Calamaro, ultimo fenomeno delle notti porteñe.
Musica e ballo vibreranno all’unisono nella cavea dell’Auditorium che ospiterà una vera e propria milonga a cielo aperto.
Nei due fine settimana, due formazioni presenti al Festival suoneranno i tanghi più in voga nei locali argentini per accompagnare il ballo delle coppie che potranno danzare fino a tarda notte. Gran finale il 18 settembre con la Orquesta Tangovia Buenos Aires.
Il Foyer Sinopoli ospiterà una mostra fotografica per raccontare attraverso le immagini di Eduardo Torres una tradizione centenaria, ancora viva e stimolante.
Una rassegna cinematografica dedicata al grandissimo Carlos Gardel, la figura più importante della storia del tango. L’omaggio comprende sette film selezionati tra i migliori interpretati dall’artista.
Per chi volesse avvicinarsi al tango, saranno organizzate lezioni di ballo distribuite lungo tutto l’arco del festival.
Info 06-80241281 - www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


2 Agosto 2008

Le Vibrazioni, prosegue “En Vivo tour estate”.



A grande richiesta prosegue con nuove date “EN VIVO TOUR”, la tournée live de Le Vibrazioni che ha avuto un anticipo speciale l’11 giugno con un grande concerto gratuito in Piazza Duomo a Milano in chiusura del primo Festival Internazionale dell’Ambiente, prodotta da International Music.
Tanti gli appuntamenti estivi che vedranno impegnati Francesco Sàrcina, Stefano Verderi e Alessandro Deidda, insieme al bassista Emanuele Gardossi e, special guest alle tastiere e chitarra, Marco Trentacoste. Originali e travolgenti nuovi arrangiamenti di tutti i brani, come “I desideri delle anime dannate”, o “Alice nel paese delle meraviglie” (bonus track di “Le Vibrazioni II”), e versioni rinnovate dei successi più amati dal pubblico.
En Vivo è il nuovo progetto de Le Vibrazioni, un album multi-formato, doppio CD e DVD anche in versione COMBO, in emissione il 18 aprile su etichetta Sony/Bmg. Il nuovo lavoro esprime al meglio la grande maturità raggiunta dai ragazzi milanesi, in anni in cui hanno continuato a consumare i palchi di tutta Italia, concerto dopo concerto, in una epopea rock unica in Italia: 400 concerti ininterrotti, in 4 anni escluse le partecipazioni e le apparizioni televisive. Una media di un concerto ogni 4 giorni. In carriera sono ben 16 i singoli finiti dritti dritti in top ten.
Il doppio CD contiene una tracklist rigorosamente live, oltre al brano “Insolita”, uno dei brani di punta della colonna sonora e title track che accompagna i titoli di coda di Colpo d’occhio, film di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini, da settimane in alta rotazione radiofonica. Solo su I.tunes è disponibile anche la versione acustica dello stesso brano. Nel dvd è contenuto anche il video, diretto da Sergio Rubini per la prima volta alla macchina da presa di un videoclip musicale, insieme a quello di “Drammaturgia”, il primo video ad emissioni ridotte, con la partecipazione straordinaria e amichevole di Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio e Sabrina Impacciatore.

Queste le nuove date del tour:

29 luglio Civitavecchia - Porto
1 agosto Campo Felice di Roccella (PA)
6 agosto Lido degli Estensi (FE) - Campo Sportivo
9 agosto Ceglie Messapica (BR) - Arena Palasport
11 agosto Gasperina (CZ)
12 agosto Viggianello (PZ) - Anfiteatro Comunale
13 agosto Siderno (RC) - Campo Sportivo
16 agosto Giulianova (TE) - Piazzale del Porto Turistico
17 agosto Carpino (FG)
23 agosto Troina (EN) - Stadio comunale
6 settembre Thiesi (SS) - Anfiteatro
8 settembre Luogosanto (OT) - Piazza Civica

Maria Antonietta Amenduni


29 Luglio 2008

Edoardo Vinello e “l’altra sua estate”



Oltre mezzo secolo di carriera e una lunga schiera di tormentoni estivi al top delle classifiche della musica leggera italiana non hanno scalfito l’immagine di Edoardo Vianello che il 24 giugno ha compiuto 70 anni. Per l’occasione ha deciso di regalare al pubblico romano una grande festa di compleanno nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica nella quale presenterà questa sera alle 21, il suo nuovo cd dal titolo REPLAY (l’altra mia estate). Il lavoro contiene i suoi cavalli di battaglia e molte delle canzoni che gli hanno sempre attribuito poiché molto somiglianti nel genere, da Sei diventata nera a Stessa spiaggia stesso mare, da Quando quando quando a Il Tuo bacio è come un rock. La carriera di Vianello – coronata da molti successi che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo - ha saputo sempre e comunque reinventarsi e misurarsi con nuove sfide. Negli anni Sessanta le sue canzoni allegre e frizzanti come Pinne fucile e occhiali, Guarda come dondolo, I Watussi, Abbronzatissima, Tremarella e Il peperone – ballate al ritmo dell’hully gully, del cha cha cha e del twist –sono state la colonna sonora di intere generazioni di italiani.

Ma che cos’è per lei l’altra sua estate?
“Dal punto di vista musicale, è l’altra estate che c’è oltre le mie canzoni, quell’estate fatta dai brani dei miei concorrenti che mi infastidivano (ride,ndr); ma mi da molta soddisfazione il fatto che oggi il ricordo di quegli anni sia rimasto legato ai miei brani. C’erano molti altri brani che per qualche motivo venivano attribuiti a me, anche se non erano miei, così ho pensato di reinterpretarli insieme ai miei successi.
Come si spiega questa errata attribuzione?
“Probabilmente per il genere che è riconducibile a quello dei miei maggiori successi. Sono canzoni che nel tempo sono state snobbate o comunque mai più riproposte magari perché i cantanti sono fuori dal mercato o perché considerate “cosine” di inizio carriera. Io ho sempre creduto nella mia musica e ho continuato ad alimentarla”.
Cinquant’anni di carriera: ne ha di motivi per festeggiare!
“E’ miracoloso che ho ancora voglia di lavorare ad un progetto con lo stesso spirito di allora, ma sono in forma e non voglio fare il pensionato”!
Che pensa del mercato musicale italiano?
“E’ in crisi come nel resto del mondo. La musica italiana ha perso la sua personalità e la gente lo avverte. La produzione non è propositiva come negli anni ’60. Oggi l’artista italiano più innovativo è Tiziano Ferro”.

Il Cd “Replay”, che avrà anche una limitata tiratura in vinile , si avvale per la copertina del disco di un artista d’eccezione: Pablo Echaurren, pittore, scultore, romanziere, autore di fumetti di “avanguardia” e tra i principali esperti italiani di futurismo, che è mirabilmente riuscito a sintetizzare, grazie al suo specialissimo talento visionario, tutta la carriera di Vianello in un disegno.
E Vianello futurista lo è nel DNA, figlio di Alberto, presente nell’antologia marinettiana I nuovi poeti futuristi , nonché erede e interprete di uno stile autodidatta e scanzonato che, nello stile di Palazzeschi, tende a esaltare la libertà dell’espressione artistica nelle sue canzoni ricche di allegria e vitalità.
GIOVEDI 31 LUGLIO - ORE 21, CAVEA DELL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - Roma
BIGLIETTI: 5 EURO - INFO 06.80241 - 281


Maria Antonietta Amenduni


27 Luglio 2008

Parte da Roma, il nuovo grande tour italiano di LIZA MINNELLI



“E’ quella magica sensazione che provi quando arrivi in un posto e sai di essere a casa. Questo è ciò che sento venendo a cantare in Italia”; ad Affermarlo è Liza Minelli, nell’annunciare l’inizio del suo tour italiano, proprio da Roma.
In questi tempi di artisti preconfezionati il termine “superstar” viene troppo facilmente concesso anche a stelle appena nate, quando questo titolo può essere attribuito a ragione solamente ad una manciata di artisti in tutto il mondo: Liza Minnelli è una di loro.
Appena reduce dal suo recente e strepitoso tour in Gran Bretagna durante il quale ha registrato un sold-out dietro l’altro, la leggendaria Liza è ora pronta a portare le sue “due straordinarie ore di ballo e di canto” in Italia nel periodo autunnale, fra ottobre e novembre 2008.
Il suo tour prenderà il via da Roma il giorno 29 ottobre con il concerto, voluto dall'Accademia di Santa Cecilia, che si terrà presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma e proseguirà portando in giro il formidabile show nelle città di Firenze, Malta, Bari, Torino e Campione per finire a Milano verso la metà di novembre.
Questo talento naturale della canzone, del ballo e della recitazione che ha conseguito una serie interminabile di premi internazionali – la sua collezione di riconoscimenti include anche un Oscar come migliore attrice (‘Cabaret’ 1973), un Grammy, un BAFTA,, un Golden Globe, diversi Tony Awards, tre David di Donatello (Miglior attrice straniera – ‘Pookie” 1970 & ‘Cabaret’ 1973; ‘premio speciale David di Donatello 2002) e molti altri – si esibisce accompagnata da una big band di 12 elementi con 4 ballerini/cantanti e la sua Voce fa letteralmente esplodere ogni teatro.
Il programma del concerto prevede l’esecuzione di molti fra i suoi più grandi successi, di pezzi storici come Cabaret, Maybe This Time, And The World Goes ‘Round, oltre naturalmente a New York New York – che possiamo definire il suo marchio di fabbrica – tutti quanti scritti su misura per lei da due veri “mostri” di Broadway John Kander e Fred Ebb autori anche del grandioso musical Chicago. Liza dedicherà anche un affettuoso tributo canoro alla sua madrina Kay Thompson, arrangiatrice e vocal coach di personaggi come Judy Garland, Frank Sinatra e Vincente Minnelli, il padre di Liza.
Supportata da un quartetto di vibranti ballerini/cantanti, la grande diva riproporrà anche esaltanti pezzi del Thompson's act compresi numeri famosi come I Love a Violin, Clap O’ Your Hands, Jubilee Time and Hello Hello.

Le date del Tour:
29 ottobre Roma – Accademia di Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica
01 novembre Firenze - Maggio Musicale Fiorentino
07 novembre Bari - Teatro Team
10 novembre Torino - Teatro Regio
12 novembre Campione – Nuovo Casinò di Campione
14 novembre Milano – Teatro degli Arcimboldi

Prezzi dei biglietti da 30 a 160 euro.
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia - ore 21
Info e biglietti – tel. 06.808.20.58
vendita on-line: www.santacecilia.it
prevendita telefonica con carta di credito al N. 199.109.783
prevendite esterne: Ricevitorie Lottomatica abilitate, Orbis, Ticket Service


Maria Antonietta Amenduni


18 Luglio 2008

Giovanni Allevi: piano solo. Unica data estiva per il pianista marchigiano, che si esibirà a Luglio suona bene



Giovanni Allevi si esibirà in esclusiva all’Auditorium Parco della Musica, per un’unica data estiva in piano solo che chiuderà la rassegna estiva Luglio Suona bene 2008, mercoledì 30 luglio alle ore 21 presso la Cavea. Dopo aver aperto gli ultimi tour “Joy Tour 2007” e “Allevilive” proprio nella Sala Santa Cecilia, il pianista marchigiano, ormai un fenomeno musicale riconosciuto e apprezzato dal pubblico e dalla critica, chiude il suo lungo tour Allevilive 2008 all’Auditorium Parco della Musica, luogo importante per l’artista, punto di partenza della sua straordinaria avventura musicale e dei suoi tour.
Giovanni Allevi, compositore e pianista, rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee. Si trova dunque a suo agio sia nei teatri sia di fronte alle platee dei concerti rock. Ha pubblicato con l’etichetta Soleluna/ Universal i suoi primi due album per pianoforte solo: 13 dita (1997) e Composizioni (2003) con i quali Allevi mostra la freschezza della sua invenzione musicale e l’attualità della sua produzione compositiva, riscotendo ampi consensi di critica. Dal giugno 2004 Giovanni Allevi inizia un tour internazionale dal palco dell’HKAPA Concert Hall di Hong Kong. E il segno di una crescita artistica inarrestabile che il 6 marzo 2005 lo porterà ad esibirsi sul palco del tempio mondiale del Jazz: il Blue Note di New York, dove registra due strepitosi sold-out. L’affermazione in campo internazionale come compositore arriva dal Baltimora Opera House (USA), per la rielaborazione dei recitativi della Carmen di Bizet, una delle opere liriche più amate e conosciute dal pubblico di tutto il mondo. Sempre nel 2005 riceve due importanti riconoscimenti: a Vienna è insignito dell’onorificenza di Bosendorfer Artist e il Premio Recanati Forever. A maggio 2005 pubblica il suo terzo album per pianoforte solo: NO CONCEPT (Bollettino/BMG Ricordi) presentato anche in Cina e New York e pubblicato in Italia, Germania e Corea. Il brano “Come sei veramente” è stato scelto dal regista statunitense Spike Lee, come colonna sonora per un nuovo spot internazionale della BMW. Nel 2006 Giovanni Allevi intraprende il NO CONCEPT TOUR (Cina, Usa, Nord Europa, Italia) che vede raccogliersi attorno al suo pianoforte una straordinaria partecipazione di pubblico. Al termine della lunga tournèe internazionale registra "JOY" (Bollettino/BMG Ricordi), il suo quarto album di pianoforte solo. “Allevilive” è l’ultimo album solista del compositore e pianista marchigiano, un doppio disco dal vivo che racchiude composizioni tratte dai quattro album di Allevi per pianoforte solo e l’inedito, “Aria”. Dopo cinque dischi per pianoforte solo Giovanni Allevi ha anche realizzato un album con orchestra sinfonica dal titolo “Evolution” uscito a giugno scorso.
BIGLIETTI: 25 E 35 EURO INFO 06.80241 - 281


Maria Antonietta Amenduni


18 Luglio 2008

40 anni sulle antiche note: Urbino Musica Antica dal 19 al 28 luglio 2008



Ritorna l’appuntamento con il prestigioso festival internazionale: concerti, corsi di perfezionamento, una tavola rotonda presieduta da Umberto Eco e una mostra di strumenti antichi nella bella cittadina marchigiana. Si inaugura il 19 luglio ‘Urbino Musica Antica’, il festival musicale internazionale organizzato dalla FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica) nella splendida cornice della città marchigiana patrimonio dell’Unesco e uno dei centri più belli e intatti del Rinascimento. Il festival festeggia il suo quarantennale e coinvolge con le sue manifestazioni tutta la città fino al 28 luglio: un atteso appuntamento, un insostituibile punto di incontro e momento di confronto tra musicisti di tutto il mondo. Urbino si immerge in un’atmosfera magica dove la musica è protagonista assoluta: corsi, festival, una tavola rotonda presieduta da Umberto Eco e una mostra di strumenti antichi saranno al centro di un’intensa settimana che convoglierà centinaia di musicisti e appassionati per frequentare le lezioni di canto, musica medievale, rinascimentale e barocca e per seguire i concerti in programma. Il festival si presenta con un ricco programma che va dal ‘300 al primo romanticismo. I concerti si svolgono in ambienti unici e suggestivi come il cortile d’onore del Palazzo Ducale.

Il festival
Il primo appuntamento è il 19 luglio con il Brüggen Consort, diretto da Daniel Brüggen, che proporrà un programma di concerti per flauto dolce e archi nel cortile d’onore del Palazzo Ducale con musiche di Goldberg, Bach e Telemann. Il 21 luglio il violoncellista Gaetano Nasillo con Alessandro Commellato al pianoforte eseguiranno un programma di sonate virtuosistiche dell’800, da Beethoven a Rossini e Chopin. Si prosegue poi il 22 luglio con il clavicembalista Luca Guglielmi, in un recital di musiche del ‘600 e del ‘700 di Byrd, Frescobaldi e Bull. Anche il concerto del 23 luglio è dedicato al flauto dolce, lo strumento che sicuramente più di ogni altro ha reso i corsi di Urbino famosi nel mondo e a cui in questa edizione se ne rende un particolare omaggio: il gruppo formato da Lorenzo Cavasanti, Maurice Steger, Dorothee Oberlinger flauti dolci, insieme all’organista Stefano Demicheli, si esibirà in un multiforme programma che spazia tra il ‘600 e il ‘700 e prevede musiche di Vivaldi, Telemann, Sammartini e Locke. Il 24 luglio l’organista Maurizio Salerno terrà un concerto all’organo della chiesa di San Francesco. Il 25 luglio tornerà l’ensemble Mala Punica diretto da Pedro Memelsdorff, specializzato in preziose ricostruzioni della musica del ‘300 e del ‘400: eseguirà il programma Napoli gothique, dedicato alla musica praticata a Napoli al tempo degli angioini. Il 26 Luglio il liutista americano Paul O’Dette, considerato uno dei maggiori virtuosi di questo strumento, terrà un recital di musiche rinascimentali. Il 27 luglio l’Orchestra FIMA diretta da Alfredo Bernardini concluderà il festival in città con una selezione dalla ‘Juditha Triumphans’ di A. Vivaldi, uno degli oratori più noti del ‘700 italiano che si distingue per la vivacità e la varietà di combinazioni strumentali e vocali. L’ultimo appuntamento, il 28 luglio, è fuori città, a Sant’Angelo in Vado nella Chiesa di Santa Caterina d’ Alessandria dove Alessandro Quarta, dirigerà l’ Ensemble vocale e strumentale del Festival di Urbino su musiche di Giovanni Francesco Anerio. Il prezzo dei biglietti è di € 12 e di € 10 per i giovani.

La mostra
Accanto al festival e ai corsi viene presentata la mostra Strumenti della Musica antica che avrà luogo dal 25 al 27 luglio nella Sala del Casellare di Palazzo Ducale e andrà a completare lo splendido scenario della musica d’arte in città. La mostra è nata nel 1993 per offrire ai costruttori di strumenti storici una vetrina in cui mostrare il loro lavoro. ( venerdì 25 14.00 -20.00 - Sabato 26 10.00 -18.00, domenica 27 10.00 -18.00 – INGRESSO LIBERO).

Umberto Eco e la musica antica oggi
In concomitanza con la mostra, il 27 luglio nella sala conferenze del Palazzo Ducale, Umberto Eco presiede la giornata di studi dedicata al tema “La musica antica oggi”. Lo scopo è quello di fare il punto della situazione sia per quanto riguarda l'aspetto degli studi musicologici sia nel campo della prassi esecutiva e sugli altri temi che durante questi 40 anni hanno fatto da sfondo ai corsi di Urbino, coinvolgendo inoltre i visitatori della mostra e i partecipanti ai corsi. Interverranno tra gli altri Rinaldo Alessandrini (musicista e direttore), Arnaldo Morelli (musicologo), Giancarlo Rostirolla (musicologo), Renato Meucci (organologo) e Peter Reidemeister (ex direttore della "Schola Cantorum Basiliensis" di Basilea).

I corsi di specializzazione
Saranno oltre 300 gli allievi che prenderanno parte ai corsi di specializzazione di Urbino. Questi incontri si svolgeranno al mattino con lezioni individuali di canto o strumento e in laboratori pomeridiani di musica da camera, orchestra e danza. Sono incentrati su lezioni teoriche collettive e lezioni individuali allo strumento. L’obiettivo dei corsi è, ed è sempre stato, quello di costituire un appuntamento per tutti i musicisti italiani e stranieri appassionati degli strumenti antichi, volto a perfezionare le tecniche di esecuzione ed interpretazione della musica medievale, rinascimentale e barocca, grazie alla presenza tra i docenti dei migliori specialisti in questo ambito. Il progetto didattico si articola non solo nelle lezioni individuali quotidiane, ma anche in una serie di attività collaterali culminanti nei concerti pubblici, riservati agli allievi più meritevoli, ai quali sono anche assegnate borse di studio su segnalazione dei docenti. Saranno inoltre attivati corsi di musica da camera e insiemi medievali durante i quali verranno preparati i programmi musicali da eseguire per ‘Armonie al crepuscolo’, la rassegna di concerti eseguiti dagli allievi, organizzati in angoli suggestivi di Urbino e che riscuotono sempre un grande successo di pubblico.


Maria Antonietta Amenduni


13 Luglio 2008

Direttamente dal Brasile a Roma, Caetano Veloso.



Continua il giro del mondo proposto dalla rassegna Luglio Suona Bene 2008. Il 17 luglio salirà sul palco della cavea all’aperto dell’Auditorium Parco della Musica, un’altra star internazionale, questa volta proveniente dal Brasile e amatissima dal pubblico italiano: Caetano Veloso. “O Caetano” canterà le sue splendide canzoni da solo, voce e chitarra. Caetano Veloso non è solamente compositore, cantante, chitarrista, scrittore e militante politico: è un artista completo e una vera e propria autorità nel suo paese. Definito dal New York Times “uno dei più grandi cantautori del secolo” e da un suo biografo (Jason Manning) “il Bob Dylan del Brasile”, Veloso è conosciuto soprattutto per il suo contributo alla nascita del Tropicalismo, il movimento artistico nato alla fine degli anni sessanta e che unisce tradizione e avanguardia, rurale e urbano, cultura "alta" e popolare. La musica tropicale era un melange di rock, bossa nova, musica di Bahia, musica africana e fado. Insieme a Caetano Veloso, hanno contribuito alla diffusione e al succeso del Tropicalismo artisti come Gilberto Gil, João Gilberto, Gal Costa, Chico Buarque, Tom Zé, e la sorella Maria Bethânia. La stagione del Tropicalismo è stata raccontata da Caetano stesso in "Verdade Tropical", il suo primo libro uscito nel 1997, una riflessione sulle tre prime decadi della sua vita e della sua carriera. Dagli anni novanta Caetano Veloso diventa un artista di fama mondiale, capace di rinnovare continuamente la sua musica, un artista in continua evoluzione che conquista e seduce pubblici di tutti i paesi. Il lungo tour mondiale di "Noites do Norte", testimonia la maturità artistica di Veloso. La sua musica viene utilizzata come colonna sonora di film come “Habla con Ella” (Parla con Lei) di Pedro Almodovar e “Frida” di Julie Taymor. Il suo rapporto con l’Italia è molto profondo, nel 1990 ha ricevuto il Premio Tenco, nel 1997 viene invitato a partecipare all'omaggio a Federico Fellini e Giulietta Masina, nel 2000 partecipa in Italia all'evento "Pavarotti and Friends". In Italia riceve l'Antonioni Award, un premio creato dal regista per omaggiare le personalità che contribuiscono all'arricchimento delle arti. Nel 2004 ha scritto per Michelangelo Antonioni la colonna sonora del film "Eros". Il suo ultimo album, del 2006, Cê, è stato definito da David Byrne “un’immersione nell’indie- rock sperimentale. Biglietti da 35 a 60 euro. Info 06.80241 – 281

Maria Antonietta Amenduni


13 Luglio 2008

Rufus Wainwright in concerto all’Auditorium



Ospite della rassegna estiva Luglio Suona Bene 2008, un’altra star internazionale, il songwriter Rufus Wainwright, interpreterà in solo con pianoforte e chitarra i suoi brani più celebri. L’appuntamento è per venerdì 18 luglio alle ore 21 presso la cavea dell’Auditorium parco della Musica.
Rufus McGarrigle Wainwright nasce a Rhinebeck, New York, i genitori erano i cantanti folk Loudon Wainwright III e Kate McGarrigle. Comincia a suonare il pianoforte all'età di sei anni, e a tredici anni è già in tour con la sorella Martha, la madre Kate, e la zia Anna, con il nome "McGarrigle Sisters and Family". La sua canzone "I'm running", che cantò per il film “Tommy Tricker and the Stamp Traveller” fu nominata per il Genie Awards per la Migliore Canzone Originale e gli guadagnò una nomination per il Juno Award, nel 1990, come Vocalist maschile più promettente. Ha studiato pianoforte classico e 'rock'. Le sue influenze vanno dall’opera lirica a Édith Piaf, Al Jolson e Judy Garland. Dopo essere diventato famoso nei club di Montreal, debutta nel 1998 con l'album “Rufus Wainwright”. L'album ricevette grande successo di critica in Canada, e fu riconosciuto da Rolling Stone come uno dei migliori album dell'anno. Il secondo album, “Poses”, ricevette un’accoglienza simile. La prima esposizione al pubblico americano arrivò come apertura per i concerti di Tori Amos nel 2001 e 2002. É andato spesso in tour con Sting, e a volte porta con sé la sorella Martha Wainwright come corista. Oltre ad essere pianista, è anche chitarrista, e spesso usa entrambi gli strumenti nelle esibizioni dal vivo. Nonostante molte delle sue canzoni più emozionanti vedono Wainwright da solo con il suo pianoforte, molte delle sue canzoni vantano arrangiamenti complessi e armonie con centinaia di parti individuali. Wainwright è un appassionato di opera, e ciò è evidente nelle sue influenze, oltre al suo amore per Schubert; la sua musica è stata chiamata "Popera" o "Baroque pop". I suoi testi sono pieni di allusioni all'opera, alla letteratura, alla cultura pop, e, recentemente, alla politica (in canzoni come "Gay Messiah" o "Waiting for a Dream"). Il suo talento è stato riconosciuto ampiamente da artisti come Elton John, Morrissey, John Mayer, e Sting e continua a influenzare artisti come Keane, Alanis Morissette, Scissor Sisters, e Ben Folds. Un DVD intitolato “All I Want”, contenente un documentario biografico, video musicali, esibizioni live, è stato pubblicato nel 2005. Il 2005 è degno di menzione anche per due contributi importanti come cantante nell'album degli Antony and the Johnsons I Am a Bird Now e At This Time di Burt Bacharach. Oltre Tommy Tricker and the Stamp Traveller, Wainwright è apparso nei film The Aviator e Heights. Inoltre canta nei film Brokeback Mountain con le canzoni "The Maker Makes" e "King of the Road". Nel 2007 pubblica “Release the stars” e l’album live “Rufus Does Judy At Carnegie Hall”.
Biglietti 15 e 20 euro. Info 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


13 Luglio 2008

Luglio Suona Bene 2008: è la volta di Max Gazzè



Tutto il talento e la genialità di uno dei migliori cantautori del panorama musicale italiano. Max Gazzè, dopo essersi esibito la scorsa stagione in un inedito trio con Paola Turci e Marina Rei, arriva a Luglio Suona Bene 2008, lunedì 14 luglio, ore 21, cavea dell’Auditorium Parco della Musica. Questa volta solo con la sua band, Max Gazzè, artista amatissimo dal pubblico romano, per presentare a pochi mesi dalla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Il solito sesso” ai primi posti nella hit parade radiofonica, i brani del suo sesto album Tra l’aratro e la radio.
Unico compositore dell’album, per i testi - oltre a rinnovare la collaborazione con il fratello Francesco - si è affiancato ad un amico, Gimmi Santucci, estraneo all’ambiente musicale. Con Gimmi Max condivide riflessioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella industriale – dall’aratro alla radio, appunto. L’allontanamento dalla natura induce talvolta a inseguire modelli di vita e comportamenti quotidiani lontani dalla nostra indole, che finiscono per impoverirci anziché arricchirci. In sala d’incisione il cantautore romano ha avuto musicisti d’eccezione: Carmen Consoli ha suonato buona parte delle chitarre acustiche ed elettriche del disco e Marina Rei ha suonato batteria e percussioni; il contributo di due artiste femminili amplifica l’andamento ondivago della musica, più naturale, congeniale all’uomo. “Il mondo non è così serioso come noi lo ritraiamo; un albero non è rigido, in natura non c'é niente di quadrato - spiega Gazzè - noi invece viviamo in case quadrate, siamo condizionati dalla necessità di squadrare, analizzare ogni cosa. Così facendo abbiamo sostituito la percezione con l’analisi e filtrato ogni rapporto con il mondo esterno”.
Nato a Roma, Max ha trascorso diversi anni a Bruxelles dove ha studiato musica e suonato come musicista professionista in vari gruppi. I suoi album Contro un’onda del mare (1996), La favola di Adamo ed Eva (ottobre 1999), Max Gazzè (2000), Ognuno fa quello che gli pare (2001), Un giorno (2004), sono contraddistinti da una intelligente vena ironica e da una ricerca sonora personale che esalta una una poetica del frammento, della descrizione di immagini e degli stati d’animo. Testi scanzonati e canzonatori, che tornano a rimbrottare sulla vacuità del presente col sorriso sulle labbra. Nel 2005, a testimonianza dell’intensa carriera, è uscito il doppio Max Gazzè – Raduni 1995-2005, una raccolta di 26 brani editi tratti dai 5 album precedenti e 4 inediti. Gazzè collabora costantemente con molti artisti come Daniele Silvestri, Paola Turci e Marina Rei. Biglietto unico 18euro, Info 06.80241281

Max Gazzè - voce e basso
Giorgio Baldi - chitarre
Santi Pulvirenti - chitarre
Clemente Ferrari - tastiere
Puccio Panettieri - batteria

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

Keith Jarrett torna in Italia; attesissimo concerto all’Auditorium parco della Musica



Dopo tre anni di attesa ritornano all’Auditorium Parco della Musica Keith Jarrett. Il pianista americano salirà sul palco della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica il 12 luglio insieme ai suoi celebri compagni di viaggio Gery Peacock e Jack Dejohnette, rispettivamente al contrabbasso e alla batteria. Tre colossi del jazz contemporaneo che suonano insieme dal 1983 e che hanno reinventato la maniera di interpretare gli standard, dando nuova linfa ai classici di sempre del songbook americano.
Ascoltarli insieme significa assistere a una session musicale unica e irripetibile, nel corso della quale raggiungono un’intesa e una comunicazione unica, sia nel corso dell’interpretazione sia nel momento dell’improvvisazione. La loro attività fino a oggi è testimoniata da ben 19 dischi e 4 registrazioni video.
Nel 1983 Keith Jarrett chiese al contrabbassista Gary Peacock - con il quale aveva lavorato nel 1977 al disco Tales of Another - e al batterista Jack DeJohnnette di registrare un disco di standard semplicemente intitolato Standards, Volume 1. Standards, Volume 2 e Changes, entrambe registrati durante la stessa sessione, seguirono poco dopo. Da allora il successo discografico e soprattutto dei concerti live dello “Standard Trio” lo hanno reso il più conosciuto, prolifico e duraturo trio della storia del jazz che ancora oggi continua a suonare e a registrare album e che ancora oggi a ogni concerto riserva sorprese. L’ultimo disco del trio è Setting Standards: The New York Sessions (2008) edito dalla casa discografica ECM. Il trio Jarrett/Peacock/DeJohnette esegue e registra anche musica originale: molti album contengono infatti sempre una track originale o due, quasi sempre improvvisazioni. Le registrazioni live Inside Out and Always Let Me Go, pubblicate nel 2001 testimoniano l’interesse del trio verso la pura improvvisazione libera.

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

Lenny Kravitz: due concerti in Italia, a Pistoia (il 13 luglio) e a Milano (il 14 luglio).

Martina Topley Bird, special guest a Milano.

A due anni di distanza dall’ultimo tour mondiale, Lenny Kravitz torna in Italia con il nuovo ‘Love Revolution Tour’, partito il 15 marzo da Calgary (Canada) e in Europa dal 30 maggio quando ha debuttato al Rock In Rio Festival di Lisbona, quindi in Italia il 13 luglio al Pistoia Blues Festival e il 14 all’Arena Civica di Milano, all’interno della programmazione del Milano Jazzin’ Festival.
E per questa seconda data è appena stata confermata una special guest particolarmente interessante, Martina Topley Bird, che terrà all’Arena Civica il suo unico show in Italia per questa stagione. La musicista londinese, una vera stella della musica indipendente britannica fin dagli esordi legati all’ex compagno Tricky, ha appena pubblicato il suo secondo album, The Blue God, prodotto da Brian Burton (l’altra metà dei Gnarls Barkley). Come per il precedente Quixotic (del 2003), al quale avevano collaborato sia Tricky, sia Josh Homme e Mark Lanegan (Queens of The Stone Age), anche in The Blue God la caratteristica primaria è la capacità di Martina Topley Bird di creare un melting pot sonoro di gran classe, che fonde a dovere soul, elettronica e irrinunciabili venature rock.

Entrato direttamente al numero 4 della classifica di Billboard con il nuovo album “It is time For A Love Revolution” e avendo così stabilito un suo record personale, Lenny Kravitz si conferma fra i più importanti musicisti rock dei nostri tempi: scrittore, compositore e poli-strumentista, ha realizzato in diciotto anni di attività otto album, ognuno dei quali ha vinto almeno un disco di platino.
La sua musica energica e vitale trascende da ogni differenza di genere, stile, etnia e classe sociale; fortemente influenzata dal soul, dal rock e dal funk degli anni sessanta e settanta è sempre in continuo rinnovo: ”Sono una persona che cerca sempre di vivere nuove esperienze, di cambiare costantemente la propria prospettiva’”– confessa Kravitz – “Non è una scelta consapevole ma certamente non amo ripetermi. Una volta che ho fatto qualcosa, il discorso è chiuso e mi interessa soltanto continuare ad andare avanti.’

Questo concerto sarà infatti l’occasione per i suoi fan di ascoltare il suo ultimo capolavoro, ‘It Is Time for A Love Revolution’, composto da quattordici brani inediti, tra cui i due singoli ‘Bring It On’ e ‘I’ll Be Waiting’. Non mancheranno in scaletta le hit che lo hanno reso protagonista assoluto del rock’n’roll come Are you gonna go my way?, Always On The Run, Again, Fly Away, Dig In. L’album segna una svolta verso il funk e il rock più melodico, è il frutto di una rivoluzione del suo animo, di un’energia che lo ha reso libero nell’animo e nello spirito, che ha segnato un nuovo inizio per Lenny Kravitz.
Info: www.lennykravitz.com www.barleyarts.com

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

Unica data italiana per Sinéad O'Connor e il suo Theology Tour



Luglio Suona Bene 2008 ospiterà in esclusiva una delle voci più originali e affascinanti degli ultimi anni, Sinéad O'Connor, cantautrice irlandese che si è affermata grazie alle straordinarie doti di interprete e songwriter e alla forte personalità. Lo spazio che ospiterà la celebre artista sarà quello della Cavea dell’Auditorium, martedì 8 luglio alle ore 21. Dopo Pat Metheny, Gary Burton e Björk, un’altra star mondiale della scena musicale si aggiunge ai prestigiosi ospiti della stagione estiva di Musica per Roma, nello straordinario spazio aperto della cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
Nata a Dublino, sorella del celebre scrittore Joseph O’Connor, inizia a suonare la chitarra e a comporre canzoni sin da giovanissima. A quattordici anni debutta come autrice insieme al gruppo "In Tua Nua" con il brano "Take my hand", un brano che diventa un successo nel 1984. In seguito collabora con il gruppo dei "Ton Ton Macoute". Trasferitasi a Londra subito dopo, lavora al suo primo album autoprodotto nel 1987 "The Lion And The Cobra" che ottiene larghi consensi di pubblico e critica. In campo musicale il suo successo maggiore rimane legato al singolo "Nothing Compares 2U", del 1990, incluso nel secondo album "I Do Not Want What I Haven't Got". Il brano è una struggente ballata romantica scritta da Prince che in poco tempo raggiunse i vertici delle classifiche mondiali. Sinéad O'Connor ha realizzato nell’arco della sua carriera 11 dischi, l’ultimo si intitola “Theology” ed è un doppio album dedicato a Dio e ai temi religiosi. La sua musica ha sempre espresso una ricerca di pace, verità e armonia con l’universo e questo disco dimostra come finalmente sia riuscita a trovare il modo di esprimere il suo mondo spirituale. Un grande cambiamento per l’artista che si è contraddistinta in passato per prese di posizioni contro la chiesa, la più celebre quella avvenuta mentre cantava War di Bob Marley al Saturday Night Live in cui cambiò inaspettatamente le ultime parole del testo per denunciare gli atti di pedofilia attA? ?????N?ô¨?????ribuiti ad alcuni esponenti della Chiesa in America strappando al termine della canzone una foto di Papa Giovanni Paolo II e urlando "combatti il vero nemico".
BIGLIETTI: DA 30 A 50 EURO. INFO 06.80241 - 281

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

“Un incontro in jazz” con Gino Paoli, Flavio Boltro, Danilo Rea, Rosario Bonaccorso, Roberto Gatto, per Luglio Suona Bene 2008



Una notte magica tra musica d’autore e jazz con Gino Paoli, uno dei cantautori che ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. L'autore di "Senza fine", "Sapore di sale", “La gatta”, sarà il protagonista di una serata all’insegna della musica jazz in cui interpreterà standard e brani del suo repertorio riarrangiati, accompagnato da alcuni tra i migliori jazzisti di oggi: Danilo Rea al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria e Flavio Boltro alla tromba. L’appuntamento è fissato per giovedì 10 luglio ore 21, Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
Originario di Monfalcone, è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che Gino Paoli - dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore - debutta come cantante da balera, per poi formare un band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Quando la gloriosa casa discografica Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica leggera, scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante oggi riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. Ha scritto ed interpretato brani quali Il cielo in una stanza, La gatta, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d'amore, Quattro amici; ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film.
Il concerto del quintetto, organizzato da Musica per Roma al Teatro Coliseo di Buenos Aires, ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte da parte delle 2500 persone presenti e un’accoglienza entusiastica da parte della stampa argentina.

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

George Benson in Italia: l’artista americano torna dopo quattro anni nella capitale.



E’ un appuntamento di quelli da non mancare. Martedì 15 luglio, dopo quattro anni di assenza dai palcoscenici della capitale, George Benson tornerà ad esibirsi a Roma, nell’ambito del suo tour mondiale. Tornato in versione solista con la band, Benson arriverà per esibirsi a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della manifestazione “Luglio suona bene”.
Forte di un carisma istrionico, George Benson è capace di scivolare fra generi musicali diversi e contigui, con la sua voce accompagnata da uno stile chitarristico unico, rendendo il tutto solo e semplicemente Musica, ovviamente sublime. L’ultimo album di inediti risale al 2004 ed è Irreplaceable, ma non è certo necessaria una nuova canzone per far sì che ogni concerto di Benson sia un lungo momento di estasi artistica. Piuttosto è quel sound inconfondibile, misto di jazz classico e moderno, blues, soul, funk e fusion, spesso arricchito da ariose aperture al pop radiofonico, che lo ha reso unico fin dall’esordio nel lontano 1964 con The New Boss Guitar e che nel 1976 gli ha giovato un disco di platino con Breezin’, primo caso nella storia per un album jazz.
Dopo 21 album di inediti e un’infinità di raccolte, progetti collaterali e collaborazioni prestigiose (Al Jarreau e Quincy Jones fra gli altri) per una discografia totale che comprende ben 53 pubblicazioni, George Benson è ancora e sempre più un’icona imprescindibile non solo per i cultori del jazz, ma per tutti coloro che amano l’essenza della musica e dello spettacolo dal vivo. Tanti i successi che hanno accompagnato la sua carriera e che fanno del concerto un momento irripetibile.

15 Luglio – Roma, Auditorium Parco della Musica – “Luglio Suona Bene”
Ingresso: da 30 a 50 euro (inclusa prevendita)
Info prevendite: www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


6 Luglio 2008

Orquesta Buena Vista Social Club presenta: "Guajiro” Mirabal, “Cachaíto” López Manuel Galbán e “Aguaje” Ramos



A grande richiesta torna all’Auditorium Parco della Musica uno dei gruppi cubani più famosi al mondo, Orquesta Buena Vista Social Club ®, che si esibirà in concerto nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica per la rassegna estiva Luglio Suon Bene 2008. “Buena Vista Social Club” era il nome di uno storico club dell'Avana, nome che quarant'anni dopo la chiusura del club, un gruppo di artisti caraibici riuniti nell’Afro Cuban All Stars ha fatto proprio. A produrre l'ensemble è Nick Gold, collabora all’iniziativa anche il chitarrista californiano Ry Cooder. Il disco Buena Vista Social Club esce nel 1996. Nel 1999, Wim Wenders dirige un documentario sull'intera vicenda della produzione e sui membri dell'orchestra, anch'esso intitolato Buena Vista Social Club. Il documentario che contiene interviste ad alcuni membri storici dell’ensemble e filma alcune storiche esibizioni come quella alla Carnegie Hall di New York ottiene un successo strepitoso in tutto il mondo e da allora il Buena Vista Social Club porta in tutto il mondo la migliore musica cubana.
Nel concerto all’Auditorium Parco della Musica saranno presenti membri storici del Buena Vista Social Club come Cachaíto López, Aguaje Ramos e Manuel Galbán. Appuntamento romano, domenica 13 luglio ore 21 presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.

Guajiro Mirabal - tromba
Cachaíto López - contrabbasso
Manuel Galbán - chitarra
Aguaje Ramos - trombone
Filiberto Sanchéz - percussioni
Angel Terry - bongos e congas
Idania Valdés – voce
Amadito Valdés - timpani
Carlos Calunga - voce
Luis Alemany - tromba
Rolando Luna - pianoforte
Barbarito Torres - laud
Raúl Nacianceno - clarinetto, flauto, sassofono

BIGLIETTO DA 20 A 30 EURO INFO 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


30 Giugno 2008

Merolla: “Song è Napule”, primo singolo tratto dall’album “Kokoro”. Quando i ritmi tribali incontrano le rime taglienti dell’hip hop



Un napoletano che Napoli c’è l’ha nel cuore e nell’anima. Merolla,è tutta la sua forza, la sua irruenza e la sua convinzione che si concretizzano in una grande passione per la sua città e per la sua musica. Napoli, crocevia di culture, punto di scontro e incontro per mondi alieni ma simmetrici, sempre più epicentro meticcio del mondo, questa è Napoli. Merolla lo grida forte e con malcelata fierezza, mentre picchia la sua rabbia sui bonghi: “Sono di Napoli”. Meglio: “Song è Napule”. Un gioco di parole linguistico rivelatore, perché Merolla usa la sua lingua madre al pari di uno slang inglese da periferia londinese.
Una tromba strillata che sa di Roy Paci, andamenti latin-jazz in stile Santana anni 2000, e soprattutto le rime affilate della nuova voce dei quartieri spagnoli. “Song è Napule”, singolo di Merolla, è un ipnotico mantra da ballare sotto il caldo imminente dell’estate.
Merolla ha presentato proprio in questi giorni, il suo nuovo lavoro discografico, “Kokoro”, distribuito da Edel su etichetta Italiapromotions. Un lavoro che ricama in musica, l’essenza delle note che si sprigionano quando i ritmi tribali incontrano le rime taglienti dell’hip hop.
L’ALBUM
Cosa succede quando un maestro delle percussioni abbraccia l’hip hop? Nasce un lavoro fatto ‘con il cuore’: “KOKORO”. Il vocabolo con cui i giapponesi identificano l’essenza ineffabile dell’anima, la cui musicalità rievoca a perfezione il napoletano “Co’ core”, è il titolo che Merolla ha scelto per il suo primo album rap. Dopo aver scandito per anni le pulsioni cardiache del ritmo, l’autore decide di mettersi in primo piano entrando nella scuola partenopea dell’hip hop contaminato, inserendosi in quella lunga scia che parte dai primi Almamegretta arrivando fino all’odierna carriera solista di Raiz.
Un’evoluzione stilistica che testimonia l’indole di un musicista da sempre affamato di sapori nuovi, nella più genuina commistione culturale-musicale. In “KOKORO” ora sono le parole di Merolla a diventare ritmo, le rime a tramutarsi in cadenza, ma senza mai rinunciare all’amore per gli andamenti tribali del Medio Oriente, del Sud America, a cavallo tra dub e ritmi percussivi. Ghettizzare nell’hip hop questa nuova pelle di Merolla è una semplificazione grossolana per un album che fa del meticciato musicale/linguistico il proprio punto di forza. L’intonazione di Merolla è quella di una voce narrante, di un cittadino di Napoli – e quindi più che mai cittadino del mondo – in bilico tra la teatralità partenopea e la preghiera ipnotica di un muezzin. In “Song è Napule” Merolla canta fieramente le sue radici ribellandosi allo stereotipo di una Napoli violenta e sull’orlo del baratro, e in titoli come Cash denuncia un sogno americano ormai tramutato in incubo angosciante.

“KOKORO” accoglie alcuni amici che, con il loro contributo, testimoniano la stima per il mondo musicale di Merolla: Pio Del Prete (la voce narrante della canzone-omaggio a Raffaele Viviani “Si overo more ‘o corpo”), Lucariello (coautore e interprete in “Cash”), Mauro Nardi (“Amaro è ‘o bbene”), e Z-star (la voce inconfondibile di “Regina”). Spazio anche ad un omaggio a Renato Carosone con “‘O pellirossa”, in cui Merolla, come nel corso di tutto l’album, dà pieno sfogo alle sue innate doti di percussionista.

CENNI BIOGRAFICI
Francesco “Ciccio” Merolla nasce artisticamente come percussionista, studiando con maestri del calibro di M. Karl Potter e Rosario Iermano. La prima tappa della sua carriera è datata 1988 con i Panoramics, collaborazione dalla quale scaturisce una tournée con il sassofonista inglese Peter Gordon.
Nel 1989 partecipa al progetto prodotto da Pino Daniele “Blues metropolitano” da cui viene tratto il film omonimo per la regia di Salvatore Piscitelli. Nel 1990 arriva la prima collaborazione internazionale: Merolla è il percussionista del tour europeo “El Rumbero” dei Gipsy King. Ma negli anni successivi Merolla non dimentica le sue origini, collaborando con i grandi nomi della scena napoletana come Daniele Sepe, Rino Zurzolo, James Senese, Antonio Sorrentino. Dal 1996 Merolla intraprende una lunga collaborazione con Enzo Gragnaniello prendendo parte ad album quali Oltre gli alberi, Neapolis Mandra, Balia, Quanto mi costi, fino al recente L’erba cattiva. Nel 2000 l’incontro con l’hip hop attraverso il gruppo “la Famiglia”, a cui seguirà l’esperienza del progetto V7 insieme a Lucariello e Peppe o Red. Nel 2004 arriva il primo album solista “Nun pressà o’sole” (Taranta Power/Rai Trade, 2004); un disco di sole percussioni dove i ritmi etnici si sposano con ritmi funky, Hip hop e Techno. Nel 2007 Merolla è protagonista del grande musical napoletano “Festa di Piedigrotta” di Raffele Viviani, sotto la direzione musicale di Eugenio Bennato. Lo stesso Bennato sceglie la voce di Merolla per l’incisione di “Festa di Piedigrotta”.
Sito di riferimento
www.myspace.com/merollaciccio

Maria Antonietta Amenduni


21 Giugno 2008

FESTIVAL, Festival Internazionale di Villa Adriana




Maria Antonietta Amenduni


30 Giugno 2008

Youssou N’Dour in concerto all’Auditorium Parco della Musica



Grande appuntamento all’interno della rassegna musicale “Luglio Suona Bene”, presso l’Auditorium Parco della Musica. Un grande concerto all’insegna della World Music animerà la cavea estiva, sabato 5 luglio. Youssou N’Dour, il cantante senegalese re del mbalax, torna a Roma per presentare il nuovo album Rokku Mi Rokka (Give And Take), con il quale prosegue il viaggio nelle tradizioni della sua terra cominciato con Nothing’s In Vain e Egypt (2004) con il quale ha ottenuto il Grammy Award per la World Music. Per il musicista senegalese la musica è un vero e proprio stile di vita, che utilizza per trasmettere un messaggio in grado di essere compreso da chi ha la forza e la volontà di afferrarlo. Mescolando ritmi africani, caraibici e pop, Youssou N’Dour non si è mai ancorato ad un unico stile ma si è evoluto continuamente, cercando la perfetta unione tra la tradizione della sua terra e il panorama contemporaneo. Conosciuto soprattutto per aver cantato, prima di utilizzare il francese, prevalentemente in Wolof, una lingua senegalese, si è sempre impegnato sul versante sociale in lotte importanti per la sopravvivenza del suo popolo, contro la siccità, l’apartheid, la schiavitù, l’AIDS. Per il suo impegno è stato nominato ambasciatore dell’UNICEF.

Youssou N' Dour è il musicista africano più conosciuto dal pubblico del rock che ha scoperto il fascino della sua voce grazie alle collaborazioni con Sting, Peter Gabriel, Paul Simon, Neneh Cherry.
Youssou N’Dour è nato il primo ottobre del 1959 nella Medina, uno dei quartieri storici di Dakar, in una famiglia di griots - i cantastorie, personaggi chiave della cultura africana. "Sono nato con il dono del canto: ho una missione da compiere" racconta lui e infatti già a 16 anni, dopo una breve parentesi di scuola d'arte di Dakar, ha cominciato a cantare tutte le sere al Miami, il club più alla moda di Dakar. "Quando ho iniziato a cantare, altri paesi africani come il Ghana o la Nigeria avevano cominciato a sviluppare la loro tradizione di musica moderna. In Senegal invece fino a tutti gli anni sessanta la musica alla moda era rimasta quella cubana di Johnny Pacheco. Mentre noi volevamo cantare nella nostra lingua wolof. Insieme con la Star Band ho creato una musica, il Mbalax, che in lingua wolof indica il ritmo che proviene da un tamburo chiamato Mbeung Mbeung. A Dakar quando dicono "è molto Mbalax", vuol dire che ha un ritmo forte e distinto. Ai tamburi viene dato il nome collettivo Sabars e formano la base del Mbalax. Tra questi il tama è il tamburo che invita alla danza (con Youssou N' Dour suona dal 1977 il miglior suonatore di tama del Senegal, Assane Thiam). Nei gruppi tradizionali possono esserci fino a dieci tamburi. Ho inventato questo stile moderno che però i Senegalesi hanno subito riconosciuto come la loro musica”.
INFO 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


30 Giugno 2008

Luglio suona bene 2008: prima data italiana per Erykah Badu.



È in arrivo per la rassegna Luglio Suona Bene 2008 nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica il ciclone della musica Neo Soul, la cantante e songwriter statunitense Erykah Badu. L’appuntamento per tutti gli amanti del genere è per domenica 6 luglio presso la Cavea alle ore 21. Vincitrice di numerosi Grammy Award, Erykah Badu è stata paragonata per le doti canore ad artiste come Billie Holiday, il suo live travolgente è ricco di fascino ed eleganza e la sua musica originale è basata su una miscela di neo soul, rhytm & blues, hip hop e jazz. I lavori più famosi di Erykah sono “You Got Me” (in collaborazione con i Roots) e i singoli “Tyrone”, “Next Lifetime”, “On & On”, “Bag Lady” e “Love of My Life (An Ode to Hip Hop). I testi della Badu si ispirano a una filosofia “urban” molto personale, che suscita forti emozioni negli ascoltatori. La Badu presenterà al pubblico dell’Auditorium Parco della Musica il nuovo lavoro New Amerykah Part I: The 4th World War che riflette lo stato d’animo dell’artista stessa, nonché le condizioni dell’intero paese. New Amerykah è un immaginario progetto in più parti che la Badu descrive come "la guerra interiore che combattiamo contro noi stessi per diventare più forti e migliori”.

È presente, nel disco, il dolce “caos” che nasce dall’incontro tra le multiformi radici musicali della Badu, creando un ibrido funky di Hip-Hop Soul unico nel suo genere. Un suono spericolato, una sintesi sorprendente di parole e visioni.
Erykah Badu è il nome d’arte di Erica Abi Wright. Durante la sua carriera ha vinto molti premi, tra cui vari Grammy Awards, ed è apparsa in diversi film. A soli 4 anni era già su un palco del Dallas Theatre Centre a cantare e ballare insieme alla madre. A 14 anni l'artista inizia a fare del free-style per una radio locale e decide di utilizzare un nome d'arte. Così diviene Erykah, utilizzando il suffisso "kah" e prende il cognome "Badu" dalla cultura del popolo Astanti. Nel 1997 pubblica il suo album d’esordio ”Baduizm” con il quale trionfa ai Grammy Awards del 1998: ”Best Female R&B Vocal Performance” e “Best R&B Album”. Dopo un album live del 1997 che vende più di due milioni di copie e diventa disco di platino, nel 2000 torna sulle scene con “Mama's Gun”, disco di platino anche questo. La canzone “Love of My Life (An Ode to Hip-Hop)”, riceve due dei premi più prestigiosi: un Grammy (il quarto della sua carriera) come Best R&B Song e un American Music Award come Video of the Year. Il suo terzo album, lo sperimentale “Worldwide Underground”, guadagna 4 nomination ai Grammy. Dopo 5 anni di silenzio, Erykah dichiara di avere addirittura 3 album da ultimare e nel 2008 torna sulle scene con il nuovo lavoro, “New Amerykah Part One (4th World War)”.
INFO 06.80241 - 281

Maria Antonietta Amenduni


21 Giugno 2008

FESTIVAL, Festival Internazionale di Villa Adriana



Grandi emozioni tra music a e spettacolo in uno dei siti archeologici più belli al mondo. La seconda edizione di FESTIVAL, Festival Internazionale di Villa Adriana – Lazio si svolgerà dal 18 giugno al 13 luglio 2008. Promossa dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport e da MIBAC - Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, prodotta dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con la Provincia di Roma e il Comune di Tivoli, la manifestazione continua a perseguire l’intento di valorizzare questo gioiello dell’area laziale - uno dei più grandi siti archeologici a cielo aperto del mondo.

Nella Villa Adriana, dimora dell’imperatore Adriano, situata sulle colline di Tivoli, a pochi chilometri dalla capitale, l’attività di spettacolo dal vivo si inserisce egregiamente nel contesto degli interventi strutturali, di conservazione e promozione che hanno caratterizzato l’impegno degli Enti Locali. Inoltre, i Promotori intendono continuare a utilizzare le forme alte dello spettacolo internazionale di qualità per valorizzare il Polo Tiburtino che vanta, oltre Villa Adriana e Villa d’Este, due siti riconosciuti dall’Unesco come patrimoni dell’umanità, numerose altre emergenze archeologiche e architettoniche, quali il Tempio di Ercole e la Villa Gregoriana.

Il Festival, gemellato con le più prestigiose istituzioni europee, vetrina di spettacoli in prima assoluta, ha ormai l’ambizione di caratterizzarsi come una delle più rilevanti manifestazioni internazionali in grado di coniugare linguaggi artistici contemporanei e classicità.
A partire da un palcoscenico unico al mondo, quindi, il miracolo di arricchire, attraverso la creatività degli artisti e le bellezze architettoniche, l’offerta culturale di un’intera Regione. Il progetto è ambizioso: l’arte nell’arte in un unicuum di archeologia, storia, musica, danza, teatro, canto.
In programma quattro concerti e quattro spettacoli in prima nazionale. Per allestirli, nell’area delle Grandi Terme di Villa Adriana, sarà nuovamente edificato il grande palcoscenico all’aperto, con una platea capace di ospitare 1000 spettatori.

· Durante il festival sarà allestito un punto ristoro in prossimità del palcoscenico
· Formula 3X15: acquistando 3 biglietti per 3 diversi spettacoli si ha diritto a uno sconto di 15 euro. L’offerta è valida solo presso il botteghino dell’Auditorium, il punto vendita CTS Il Viaggiatore di Tivoli (via Lione 3/5 – tel. 0774-311608) e il botteghino di Villa Adriana (aperto nei giorni di spettacolo dalle ore 19)
· Sconto di 5 euro sul biglietto intero per i residenti nel Comune di Tivoli
· È possibile prenotare il trasporto gratuito in pullman (fino esaurimento posti disponibili) da Roma a Villa Adriana e ritorno presso l’infopoint dell’Auditorium o telefonando allo 06-80241281. La partenza del pullman dal Parco della Musica è prevista alle 18,30. Il rientro alla fine dello spettacolo. I passeggeri potranno accedere al pullman solo se in possesso del biglietto per lo spettacolo
· Prima degli spettacoli, dalle 20 alle 21, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra Tra Luce e Tenebre – Letti Funerari in osso del Lazio e Abruzzo, allestita nell’Antiquarium del Canopo.
· Visita guidata al sito archeologico di Villa Adriana su prenotazione al numero 0774-382733
· In occasione del Festival è on line un sito dedicato. Cliccando su
www.auditorium.com/villaadriana/ si possono avere tutte le informazioni sulla rassegna.

(fonte ufficio stampa Auditorium)
Maria Antonietta Amenduni


18 Giugno 2008

Alanis Morissette, prima data italiana all’Auditorium Parco della Musica.



Sarà Alanis Morissette a inaugurare Luglio Suona Bene 2008, la rassegna estiva di Musica per Roma, martedì 24 giugno presso la cavea alle ore 21. L’affascinante cantante canadese presenterà i brani del suo nuovo lavoro discografico Flavors Of Entanglement (uscito il 2 giugno) che arriva a distanza di quattro anni dal suo ultimo album in studio.

Alanis Morissette è emersa dalla scena rock alternativa di fine anni Novanta grazie all'energia dei suoi brani e all'intensità dei suoi testi, sempre taglienti e sinceri, dedicati in gran parte ai chiaroscuri del rapporto tra uomo e donna. L'album “Jagged Little Pill”, pubblicato dalla Maverick di Madonna, segnò nel 1995 il suo debutto internazionale ed è rimasto uno degli album più venduti di tutti i tempi. In breve tempo l'album raggiunse il top delle classifiche di tutto il mondo. Merito di canzoni piene d'energia, che la vedono nei panni di una ragazzina ribelle alle prese con maschi prepotenti e sleali. Morissette recita la parte di un'adolescente perennemente in bilico tra momenti di struggente malinconia ed esplosioni di rabbia. Al culmine della popolarità, la cantautrice canadese impersona addirittura Dio nel film di Kevin Smith "Dogma": un Dio che non parla e che si mette a saltellare come una bambina, quasi un ritratto paradossale di questa ragazzina-prodigio dall'inesauribile energia, a cavallo tra la Tori Amos più aggressiva e la Suzanne Vega più introversa.

Travolta dalla sua stessa popolarità, Morissette fugge assieme alla madre in India, da dove torna con i buoni propositi di chi vuole cambiare il mondo e nel 1998 incide l’album dalle sonorità indiane e misticheggianti “Supposed Former Infatuation Junkie”. Nel 1999 Alanis Morissette incide il live Mtv Unplugged, in cui interpreta anche cover di altri artisti, tra cui "King Of Pain" dei Police. Nel frattempo, la cantautrice di Ottawa si aggiudica numerosi premi, fra cui il Grammy, e nell'estate del 1999 partecipa con Tori Amos a un lungo tour negli Stati Uniti. Nel 2002 esce un nuovo album, “Under Rug Swept”, in cui Morissette esplora ancora una volta il tema dell'amore e delle difficili relazioni con gli uomini. L’album “So-Called Chaos” del 2004 segna un ritorno alla ricerca della melodia accattivante. Nel 2005 esce la raccolta “The Collection” che contiene alcuni dei più grandi successi e alcune rarità come le canzoni scritte per le colonne sonore di alcuni film. Nello stesso periodo la cantautrice è stata chiamata a scrivere un brano per la colonna sonora del film Le Cronache di Narnia: Il Leone, la Strega e l'Armadio adattamento dell'omonimo romanzo di C. S. Lewis. La canzone ottiene una nomination ai Golden Globe.


Maria Antonietta Amenduni


18 Giugno 2008

7 note in 500! Concertone 2008!

Il concertone del 21 giugno conclude la stagione di Tutti a Santa Cecilia con il Coro e la JuniOrchestra.

Musica? Ogni momento è quello giusto. Almeno per gli adolescenti italiani che, in classifica di importanza, secondo le più svariate ricerche del settore, collocano l'esperienza musicale al terzo posto, dietro solo a famiglia e amicizia. Non se lo fanno dire due volte all’Auditorium Parco della Musica. Saranno 500 junior musicisti e cantori ad accogliere il pubblico del Concertone 2008! 7 note in 500, il 21 giugno alle ore 10.30 nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium, per un bellissimo spettacolo che coinvolge tutti gruppi di Voci Bianche, la Cantoria e la JuniOrchestra! dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. E’ per concludere e festeggiare un anno di successi e salutare il pubblico affezionato alle attività di Tutti a Santa Cecilia che le giovani compagini si sono riunite per uno spettacolo all’insegna dell’allegria e della grande musica dal vivo. La musica, in tutte le sue forme e secondo i gusti individuali, è un importante mezzo per sfogarsi, per rilassarsi e, soprattutto per gli adolescenti, una ragione di conforto, discussione ed un modo per conoscersi e divertirsi . Per questi 500 junuor musicisti, la mattina del 21 giugno sarà un importante appuntamento di festa in musica. La musica è un elemento indispensabile e caratterizzante di ogni società. Essa infatti non svolge solamente un ruolo fine a sé stesso, ma aiuta anche i giovani ad ottenere una formazione culturale completa e ad inserirsi con successo nel contesto sociale attuale.
In occasione della Giornata Europea della Musica ogni complesso eseguirà un brano del proprio repertorio con musiche che vanno dal Minuetto di Lully a Les Toreadores di Bizet, dall’Ave Maria di Kodaly al Cantate Domino di Grau e alla Messa Gospel di Ray, per terminare poi in festa con musiche realizzate da tutti i gruppi insieme! Una vera e propria ondata di suoni che uniti all’entusiasmo dei giovanissimi artisti in scena (dai 6 ai 21 anni!) creerà un’atmosfera allo stesso tempo elettrizzante e commovente, un suono unico ed irripetibile. Un’ora di musica senza confini!

Programma

Cori “Un’Ottava all’Ottavo” e “Quattro quarti al Quarto”
Tullio Visioli, “Goccia dopo goccia”
Corsi di iniziazione corale 1 e 2
Tradizionale Inghilterra “I love to hear the pealing bells”
JuniOrchestra VYP (Very Young Project)
Jean-Baptiste Lully, Minuetto
Coro “Arcobaleno”
Valentino Miserachs Grau, “Cantate Domino”
Laboratorio di Voci Bianche
Tradizionale Guadalupe, Papillon Volè
Coro “Voci Bianche di Roma” dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Zoltàn Kodàly, Ave Maria
Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia:
Robert Ray, Gloria dalla Messa Gospel
JuniOrchestra
Georges Bizet, Les Toreadores
Tutti
Carl Orff, Odi et amo dai Catulli Carmina
Inno “Tutti a Santa Cecilia!”
Michele Novaro/ Goffredo Mameli “Il canto degli Italiani” (Inno Nazionale)

Ingresso € 3,00
Info: 06 8082058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


15 Giugno 2008

Teatro musicale di danza: a Villa Adriana a Tivoli è di scena “Sinfonia per una Taranta”.



Sinfonia per una Taranta, un progetto elaborato a quattro mani da Micha van Hoecke e da Ambrogio Sparagna, nasce nel corso di un incontro inatteso quanto fortunato. Due mondi paralleli che si fondono in un progetto innovativo, che trae la sua forza dalla profonda affinità culturale che anima il lavoro dei due artisti. L'uomo e la musica, il musicista e le sue radici. Questi saranno i temi da cui Ambrogio Sparagna e Micha Van Hoecke vogliono partire per tessere la trama sonora e visiva di uno spettacolo in cui la musica e la danza si incontrano, per ricercare insieme un nuovo linguaggio poetico costruito attraverso la ricerca del rapporto profondo con le proprie radici.

Micha van Hoecke trasformerà i paesaggi sonori in “danze dell'immaginario: unviaggio verso le proprie radici che fa riaffiorare i sentimenti di una vita”. I due artisti viaggeranno quindi insieme alla ricerca di nuovi incontri, attraversando racconti e sentimenti legati ad un mondo antico, racchiuso tra storia e fantasia, allo scopo di comporre “una sinfonia speciale, un’orchestra di vita, dove la danza e la musica esalteranno il ritmo, le melodie, la religiosità, della quale il musicista stesso è messaggero e portatore di luce, in un mondo che oggi rischia di perdere le sue tradizioni”.

Ambrogio Sparagna attingerà a una esperienza unica nel suo genere: decenni di lavoro a diretto contatto con le tradizioni popolari e in particolare con il ricco repertorio di danza caratterizzato dal ritmo della Taranta. Da questa autentica simbiosi culturale, il “Maestro Contadino” ha tratto spunto per le sue opere più famose e per la creazione dell’Orchestra Popolare Italiana. Insieme ad essa e all’Ensemble Micha van Hoecke, Sparagna darà vita a “un’altra anomalia, una vera e propria impertinenza culturale. Per rinnovare antichi saperi, specialmente in questo periodo storico segnato da un malessere diffuso che induce alla perdita di ogni ponte con tradizioni e culture passate”.

In questa prospettiva i quattordici musicisti dell’Orchestra Popolare Italiana, un organico particolare composto da strumenti tipici della tradizione contadina, costruiranno uno speciale “insieme di voci”, una sinfonia originale costruita sulle forme del ritmo della Taranta. Questa trama musicale, costruita come un simbolico ordito di ragnatela, alimenterà le creazioni coreografiche di Micha affidate all’interpretazione di uno straordinario ensemble di ballerini composto da una quindicina di elementi.
Mercoledì 18, Giovedì 19, Venerdì 20 giugno 2008 ore 21, Villa Adriana – Tivoli. Biglietto 20 euro

Teatro musicale di danza
Mercoledì 18, Giovedì 19, Venerdì 20 giugno 2008 ore 21
VILLA ADRIANA – TIVOLI

SINFONIA PER UNA TARANTA
Un progetto di Ambrogio Sparagna e Micha van Hoecke
Coreografia e regia Micha van Hoecke
Direzione musicale Ambrogio Sparagna
con l’Orchestra Popolare Italiana
dell’Auditorium Parco della Musica
e l’Ensemble Micha van Hoecke
Prima assoluta
una creazione originale per FESTIVAL
Festival Internazionale di Villa Adriana – Lazio
Co-produzione: Fondazione Musica per Roma – Ravenna Festival

Orchestra Popolare Italiana:
Anna Rita Colaianni voce
Valentina Ferraiuolo voce, tamburelli
Silvia Gallone voce, organetto e tamburelli
Clara Graziano voce, organetto
Mario Incudine voce, chitarra
Massimo La Guardia voce, tamburelli
Riccardo Laganà tamburelli
Monica Neri voce, organetto, lira
Antonio Vasta organetto e zampogna
Mimmo Epifani voce, mandola e mandoloncello
Ambrogio Sparagna voce,organetto
Ensemble Misha van Hoeche
Yoko Wakabayashi, Sonia Bertin, Viola Cecchini, Erica Tamagnini, Loredana Persichetti, Rosa Cariulo, Anna Loglisci, Mauro Ferilli, Raffaele Sicignano, Antonio Aguila, Ivan Gessaroli, Alessandro Pucci, Burim Cerloj, Michele Simone, Adriano Basile.
Misha van Hoeche, coreografia e regia

Maria Antonietta Amenduni


07 Giugno 2008

Grigory Sokolov, con il suo pianoforte, conquista l’auditorium con le note di Mozart e Chopin.



Con un programma dedicato interamente a Mozart e Chopin, è tornato giovedì 12 giugno all'Accademia di Santa Cecilia Grigory Sokolov, considerato uno dei più grandi pianisti dei nostri giorni, sempre attesissimo dal pubblico romano, affascinato dalla serietà e dalla profondità del suo pensiero musicale che, unito all’originalità interpretativa e allo straordinario dominio tecnico dello strumento, rendono ogni suo recital un'esperienza da ricordare. Nato a Leningrado, Grigory Sokolov ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni e a sedici, ancora studente, ha raggiunto fama mondiale vincendo il Primo Premio al Concorso Tchaikovsky di Mosca.

Per la serata romana l'artista ha deciso di accostare Mozart e Chopin compiendo un' operazione più sottile di quanto sembri. E’ l’espressività di Mozart, in particolare nei tempi lenti delle due Sonate che Grigory Sokolov ha scelto per la prima parte del programma, la K 280 e la K 332, a indicare una strada che arriverà dritta ai segreti ed intimi colloqui che Chopin intratterrà qualche anno più tardi con il suo strumento. Specialmente nei celebri Preludi op.28, sul cui titolo lo scrittore André Gide si interrogava senza riuscire a darsi una risposta: preludi “a che cosa?” Effettivamente, i 24 Preludi (si noti il numero, che richiama quello dei preludi e fughe di ciascuno dei due volumi del Clavicembalo ben temperato di Bach, il cui spartito Chopin aveva portato con sé a Majorca, dove compose l’op.28) non preludono a niente: né a fughe, né a nient’altro. Tali sono gli universi spalancati dalle (poche) battute di ciascuna di queste 24 composizioni, che rifuggono (anche nel caso della celebre Goccia d’acqua) da qualunque descrittivismo, da autorizzare forse la sola definizione di “aforismi”. Comunque, 24 piccoli, grandi capolavori.

Un percorso musicale affascinante che si è dipanato come una sorta di diario musicale, la ricerca di una perfezione interiore ancor prima di una complessità armonica. Grigory Sokolov, non riproduce Chopin e Mozart, ma li interpreta attraverso un approccio più libero nel ritmo prediligendo la sobrietà all’esagerazione manieristica. L’esecuzione di un’artista, dunque, che cerca di razionalizzare in una partitura le complesse contraddizioni del suo tempo. La libertà dell’esecuzione non prescinde dalla volontà del compositore “ma al di là di questo conta la prima qualità d’ascolto, la più diretta, immediata e anche selvaggia. In tutta la durata della serata si ha la netta sensazione di aver compreso nettamente ogni senso, anche quello più intrinseco, della musica.

Maria Antonietta Amenduni


07 Giugno 2008

Video-Opera Project: Multischermi, elettronica, percussioni e voci.

Romitelli/Pachini - Aperghis/Op de Beeck - Lanza/Pachini; tre serate dedicate all'incontro tra visual e musica, in collaborazione con "Suona francese"-Ambasciata di Francia in Italia

E’ quasi un Festival quello che l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Italia, nell'ambito del Festival "Suona Francese", dedica a giugno a una delle forme più contemporanee della creazione musicale e artistica: la video-opera, un mix di suoni, visual, recitazione e canto che da tempo affascina i compositori contemporanei. Fuori dalle facili mode che hanno utilizzato le nuove tecnologie per effetti speciali anestetizzanti, il Video Opera Project presenta tre composizioni che mostrano come il rapporto tra musica e visual possa diventare uno strumento profondo per immergersi nell'intimo delle strutture di domini diversi per fonderle organicamente secondo un rinnovato concetto totalizzante del "comporre". Le opere in questione, infatti, non sono il risultato di due creazioni distinte, una musica che si adatta al visual, ma la partitura nasce proprio in funzione delle immagini e viceversa. Nelle tre serate, per le quali verrà allestito un apposito spazio al Teatro Studio, saranno presentate tre video opere con la partecipazione di Ensemble musicali di livello internazionale quali l'Ictus Ensemble di Bruxelles, i Percussionisti di Strasburgo e i Neue Vocalsolisten di Stoccarda: Il 9 giugno An Index of Metal di Fausto Romitelli e Paolo Pachini, il 10 giugno Happy End: Pollicino di Georges Aperghis e Hans Op de Beeck, il 16 giugno Descrizione del diluvio universale di Mauro Lanza e Paolo Pachini.

AN INDEX OF METAL
"Un'ora di musica rapinosa, originale, viva. Trattasi di un Light show per voce, ensemble, proiezioni ed elettronica il cui titolo si ispira a un'opera di Brian Eno Un'opera che non narra storie ma vive del senso d'ipnosi e di trance generato da violenti processi di iterazione, distorsione e saturazione della materia sonora". Così Enrico Girardi su Il Corriere della Sera sintetizzava la "poetica” di Fausto Romitelli, sottolineando il generale entusiasmo suscitato da questa video opera che si avvale delle immagini astratte di Paolo Pachini, proiettate su tre schermi. Scritta per soprano, elettronica multiproiezioni, An index of Metal dal punto di vista formale è costituita da cinque sezioni intercalate da intermezzi fondati perlopiù su disturbi o rumori concreti. "Una fornace di sensazioni", "un rito iniziatico" alla maniera dei futuristi, così il compositore (prematuramente scomparso a soli 41 anni) amava definirla. E sembra, infatti, che oltrepassare il limite sia il suo fine programmatico. Si forzano i limiti dello stile di scrittura, nelle fusioni sul piano tonale, nei continui riferimenti ad altri generi (Jimi Hendrix, Pink Floyd, Robert Fripp e Brian Eno) nell'uso "sincopato" di diversi tipi di scrittura ma con un impianto assolutamente "classico" nell'orchestrazione, nei testi e nella voce che recita i suggestivi versi della scrittrice fiumana Kenka Lekovich. L'esecuzione è affidata all'Ictus Ensemble di Bruxelles.

HAPPY END: POLLICINO
Nato dalla collaborazione tra il compositore francese Georges Aperghis e gli artisti belgi Hans Op de Beeck, Bruno Hardt e Klaas Verpoest questa rielaborazione della celebre fiaba di Perrault, mette insieme alcune delle figure più interessanti della ricerca video-musicale. Georges Aperghis, artista di origine greca naturalizzato francese è uno dei compositori più prolifici e multiformi della scena contemporanea. Legato al "teatro musicale" in circa 20 anni ha collezionato una quantità impressionante di lavori, pezzi da camera, oratori, e molte opere imperniate sull'intreccio tra voce e immagini in movimento. C'è una sorta di primitivismo nella sua poetica che dà sempre la sensazione di essere all'inizio dei tempi: un linguaggio inventato e reinventato. Insieme a Henry Pousseur, Vinko Globokar e Mauricio Kagel, Aperghis è considerato un pioniere della cosiddetta "polifonia totale" e ha ricevuto una gran quantità di premi, tra i quali la nomina a "Commendatore della Arti e delle Lettere" francesi. Ama collaborare con i giovani artisti, ecco perché questo progetto nasce insieme a Op de Beeck, capace di creare città immaginarie immerse in una desolazione gentile, in una ironica solitudine. L'esplorazione quieta di un universo piuttosto che il rifiuto di un mondo crudele. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo e tra il 2002 e il 2003 è stato artista residente al Moma di New York. Happy End fa leva sull'animazione digitale curata da Hardt e Verpoest. I 14 musicisti dell'Ictus Ensemble sono posizionati attorno a un grande schermo, mentre dall'off proviene la voce che legge vari episodi della fiaba di Pollicino. I testi sono preregistrati e vengono riprodotti da un sintetizzatore che li propone al pubblico in diversi modi e in diverse lingue. L'opera è in prima italiana.

DESCRIZIONE DEL DILUVIO UNIVERSALE
E' Leonardo da Vinci, sono i suoi disegni sul Diluvio, le sue parole sul cataclisma biblico ad aver ispirato l'opera di Mauro Lanza e Paolo Pachini anch'essa in prima italiana in collaborazione con la Fondazione Royaumont. “Attorno a due disegni dove il suono diventa scultura, dove le traiettorie sono delineate dal vorticoso movimento dei liquidi, dove le dentali e le sibilanti ricreano la morfologia dell'alluvione. Era perciò inevitabile che il testo di Leonardo venisse usato come matrice per creare un diluvio musicale e visualeQuello che spiazza nel testo è il contrasto tra l'acribia del classificatore e la violenza vulcanica che esprime soprattutto a livello fonetico”. Così compositore e video-artista descrivono le suggestioni provocate in loro dalla lettura del testo di Leonardo per il quale hanno composto questa creazione multimediale per percussioni, 6 voci, 6 percussionisti, elettronica e 8 schermi. L'esecuzione è affidata ai Neue Vocalsolisten di Stoccarda e ai Percussionisti di Strasburgo. Il pubblico sarà circondato dagli otto schermi che proietteranno a 360° il video di Paolo Pachini. "La partitura - spiega il compositore - tenterà di trasportare sul piano musicale la natura, ciclica e materica allo stesso tempo, di quella che sembra essere un'autentica "tassonomia del disastro". Processi di trasformazione graduale della materia musicale, con la fluidità del fenomeni naturali, si alternano a momenti di fissità, privi di direzione, come istantanee che documentano e catalogano questa sorta di giudizio universale laico, che non ha né dannati, né salvati, ma unicamente sommersi".

Ictus Ensemble
L’Ictus Ensemble è una formazione dedita alla musica contemporanea, nata e residente a Bruxelles dal 1994. Grazie a un repertorio che comprende un’ampia gamma di stili e artisti (da Aperghis a Reich, da Murail a Waits), ogni concerto dell’ensemble costituisce una nuova esperienza di ascolto: dai concerti tematici (trascrizioni, notturni, parodie, musiche per film), ai ritratti di compositori (Jonathan Harvey, Fausto Romitelli, Toshio Hosokawa), alle produzioni di opere e balletti. L’Ictus Ensemble è ospite delle maggiori istituzioni internazionali, tra cui Festival di Strasburgo, Academy of Music di Brooklyn, Festival d’Automne di Parigi, Wien-Modern, Festival di Avignone. Ogni anno produce una stagione concertistica a Bruxelles, in collaborazione con il Palais des Beaux-Arts e il Kaaitheater. Ha organizzato fino a oggi diversi seminari per giovani compositori e ha al suo attivo una dozzina di produzioni discografiche. Dal 2003 è complesso residente all’Opéra di Lille.

www.ictus.be/home2.html

I Percussionisti di Strasburgo
Nel 1962 sei percussionisti hanno fondato un ensemble strumentale di percussioni con l’intento di eseguire esclusivamente il repertorio moderno contemporaneo. La loro è una storia prodigiosa; in repertorio figurano 250 prime esecuzioni di autori che hanno scritto per loro nuove opere. Strasburgo 1961... sei musicisti di formazione classica: Bernard Balet, Jean Batigne, Lucien Droeller, Jean-Paul Finkbeiner, Claude Ricou et Georges Van Gucht, che lavorano nell'Orchestra Municipale diretta da Ernest Bour e nell’'Orchestra dell'ORTF con la direzione di Charles Bruck, Decidono di costituirsi in gruppo e iniziano la nuova attività con una serie di concerti dedicati alle nuove composizioni, commissionando nuove partiture a compositori del calibro di P. Boulez, O. Messiaen, K. Penderecki. La vicinanza con la Germania, molto attiva in quel periodo grazie ai festival di Darmstadt e Donaueschingen e alla presenza di Pierre Boulez a Baden-Baden, diventa determinante per il successo dei "Percussions de Strasbourg". Il primo vero concerto è del 1963, ma il loro repertorio si allarga rapidamente e in poco tempo si ritrovano dedicatarii di nuove partiture di Messiaen, Serocki, Kabelac, Ohana, Xenakis, Mâche ou Dufourt. Nel 1967 i sei percussionisti eseguono anche Ionisation di Varèse che ne autorizza l’esecuzione pur essendo un pezzo scritto per un organico più ampio.

www.percussionsdestrasbourg.com/fr/presentation/index_presentation.php

Neue Vocalsolisten Stuttgart
Sono ricercatori, scopritori, avventurieri e idealisti. I partner dei Neue Vocalsolisten Stuttgart sono abitualmente Ensemble specialistici, Orchestre radiofoniche, Teatri dell’Opera e Festival di nuova musica in tutto il mondo. Fondati nel 1984, dal 2000 sono un Ensemble autonomo di voci da camera. Le sette voci soliste, che vanno dal soprano di coloratura al controtenore e al basso profondo, a seconda delle necessità e delle esigenze artistiche vengono affiancate da cantanti specialistici. Al centro del loro interesse c’è una costante ricerca: la scoperta di nuovi suoni, nuove tecniche vocali, nuove forme di articolazione vocale e il dialogo con il compositore è di fondamentale importanza nell’estetica di questo gruppo. Ogni anno i Neue Vocalsolisten Stuttgart eseguono circa 20 nuove composizioni.Il teatro musicale, il lavoro interdisciplinare con l’elettronica, i video, l’arte figurativa e la letteratura, così come elementi della “nuova” e “vecchia” musica, fanno parte del bagaglio culturale di questo Ensemble.

www.neue-vocalsolisten.de

(Fonte ufficio stampa Accademia Santa Cecilia)

Maria Antonietta Amenduni


07 Giugno 2008

“Carpisa Neapolis Festival 2008”.

17-23-24 luglio – Mostra d’Oltremare, Napoli. Rem e Massive Attack nel cast.

I “REM” tornano al “Carpisa Neapolis Festival 2008”. A Napoli in un momento difficile per la città (e va sottolineato l’entusiasmo con cui hanno accettato di tornare) una delle più grandi rockband al mondo: nel 2003 fu straordinario il rapporto che i REM riuscirono a stabilire con la produzione del festival (restando ospiti un giorno in più) e unico l’happening che Michael Stipe e soci riuscirono a realizzare con Patti Smith (altra star di quella edizione), ed ora, di nuovo, al Carpisa Neapolis Festival per un’altra serata indimenticabile con “Editors” e “These New Puritans” sullo stesso palco. L’edizione 2008 vedrà anche i “Massive Attack”, gli “Almamegretta, che hanno scelto il festival per l’attesissima “reunion” con Raiz, ed una serata “tutta” italiana” con “Elio e le Storie Tese”, i “Baustelle” e i “Bluvertigo” (la band di Morgan torna sulla scena dopo anni di assenza). Location, l’area della “Mostra d’Oltremare” di Napoli, con l’annessa “Arena Flegrea”. Sui vari palchi si inizierà a suonare dalle ore 16.

Si comincerà giovedi 17 luglio, con una delle più belle espressioni della musica britannica, quei “Massive Attack” di Bristol, laboratorio musicale tra i più fertili in terra inglese, che hanno contribuito a lanciare definitvamente il "trip-hop", uno stile che mescola "hip-hop" di matrice nera, bassi "dub" e ritmi dance, con arrangiamenti da colonna sonora cinematografica. Ma nella loro musica ci sono anche reggae e psichedelia, qualche vibrazione "ambient", oltre a uno spirito punk. Nella stessa sera, sullo stesso palco, dopo anni di percorsi artistici separati, gli “Almamegretta” ritroveranno Raiz: “In questa famiglia c’è e ci sarà sempre posto per chi è partito per sperimentare nuovi orizzonti ma di tanto in tanto ritorna”, dice la stessa band “Questo è lo spirito che ci fa riunire per il concerto di apertura ai Massive Attack del 17 luglio: sarà un’occasione per ritrovarsi insieme su un palco della nostra città dopo anni e, perdipiù, in compagnia di uno dei gruppi che per noi è stato sempre fonte di ispirazione; sarà un banco di prova per vedere – e per far vedere! - quanto otenziale ha ancora la formazione originaria di questa band”.

Sarà anche proiettato “Biutiful countri”, il docu-film che denuncia le condizioni del territorio campano disseminato di oltre 1200 discariche abusive. A margine, un incontro on stage con regista e produzione e il “live-set” dei salernitani “Paranza Vibes” presenti nella colonna sonora del film. In tal senso il festival sposa anche l’iniziativa “Edison Change The Music” - il primo progetto musicale a basso impatto ambientale, che prevede l’acquisizione, da parte del pubblico, della consapevolezza che ascoltare musica dal vivo vuol dire consumare energia influendo sull’ambiente. In futuro il “Carpisa Neapolis Festival” si impegnerà a far sentire la musica risparmiando energia.

Mercoledi 23 luglio, ad aprire il grande concerto dei “REM”, ci saranno, per la prima volta nel Sud Italia, gli “Editors” di Birmingham e i londinesi “These New Puritans”, che presenteranno uno degli album più belli in circolazione in questo periodo (“Beat Pyramid”) in una serata di solo ed impeccabile rock americano ed inglese. Dai REM, se possibile, ci si aspetta ancor più calore ed energia rispetto al 2003 quando furono protagonisti di session improvvisate e di un concerto davvero unico per il tour italiano.

Giovedi 24, chiusura con tre band che rappresentano i diversi punti del rock italiano. Quello “stralunato” di “Elio e le Storie Tese” (in un’annata che li ha visti di nuovo protagonisti di un Sanremo “alternativo”, da “dietro le quinte”); quello “crossover” tra pop e rock dei senesi “Baustelle”, che tornano dopo appena due anni al festival, che li ha in qualche modo consacrati; e quello “alternativo” dei “Bluvertigo”, tornati insieme quest’anno in un vero e proprio laboratorio di idee e suoni guidato da Andy e Morgan (ora agli onori delle cronache più per le sue polemiche con Simona Ventura ad “X-Factor”).

Insomma, una nuova, importante edizione del “Carpisa Neapolis Festival 2008” che si conferma tra i più conosciuti in Europa, con un pubblico che arriva dalle più disparate latitudini e longitudini del Continente, in un “anno nero” per Napoli, in cui il mondo ha conosciuto l’immagine “meno pulita” della città, e che ha reso ancora più difficile l’organizzazione della rassegna. Nell’area del festival, come ogni anno, di grande interesse la Fiera espositiva: ci saranno gli stand delle “label indipendenti”; dei magazine e delle web magazine; ci saranno le mostre di fumetto e fotografiche; e, ancora, gli stand delle associazioni di volontariato molto attive nel sociale, oltre a quelli tradizionali, gastronomici con pizza napoletana e non solo!

Costo biglietto:
17 luglio: euro 25 + 3,50 d.p.
23 luglio: euro 30 + 4,50 d.p.
4 luglio: euro 15 + 2 d.p.
Costo abbonamento 23 e 24 luglio: euro 40 + 6 d.p.
E’ possibile acquistare i biglietti presso le prevendite abituali o su internet:
www.etes.it
www.ticketone.it
www.greenticket.it
www.bookingshow.it
Per qualsiasi info sul festival, si consultino i siti www.neapolis.it www.myspase.com/neapolisfestivalpage

Maria Antonietta Amenduni


07 Giugno 2008

“Noche de Mambo” con la big band di Augusto Enriquez



Si inaugura la stagione estiva di Musica per Roma ballando sotto le stelle nella Cavea dell'Auditorium con la big band di mambo di Augusto Enriquez, scatenata nei ritmi più trascinanti del mondo. Una serata irresistibile. L’appuntamento è per mercoledì 11 giugno alle ore 21,30. Musica per Roma e G.M.E. Produzioni presentano un progetto di Gianni Minà sulla musica cubana, inserito nella settimana dedicata dalla Casa del Cinema di Villa Borghese ai documentari e ai reportages recentemente premiati ai festival di Montreal, Berlino e Siviglia, oltre che ai programmi tv, che hanno segnato cinquanta anni di carriera del giornalista e scrittore. La Notte del Mambo, mercoledì 11 giugno, ripropone le atmosfere del genere più nobile della musica da ballo, nata dall'incontro tra i ritmi della tradizione cubana e l'orchestrazione delle jazz band nordamericane. Per l'occasione quindici solisti (ben nove fra trombe, tromboni e sax, e tre le percussioni) accompagneranno, insieme ad alcuni ospiti prestigiosi, Augusto Enriquez nella presentazione del terzo cd, Maracaibo Oriental, che completa il percorso nella storia del mambo e del bolero compiuto in questi anni dall'artista che, nel 2002, duettò con Luciano Pavarotti al Pavarotti&Friends in una inedita interpretazione della celebre Chitarra romana, arrangiata a danzón cubano. Questa rarità è inserita nel cd in uscita, come omaggio al grande tenore. I formidabili arrangiamenti sono del maestro Demetrio Muñiz, direttore musicale del progetto Buena Vista Social Club, che scandirà anche il tempo della band sul palco della Cavea.

Biglietto 15 euro
Cavea inferiore posti in piedi
Cavea superiore posti a sedere
INFO 06 - 80241281

Maria Antonietta Amenduni


07 Giugno 2008

“Note dal ’68 – La musica ribelle”.

Lezione/concerto di Ernesto Assante e Gino Castaldo con la partecipazione di Doctor 3

Appuntamento martedì 10 giugno presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, alle ore 21. Un evento unico dedicato alla musica del 1968. Due appuntamenti in una sola serata, il primo con Ernesto Assante e Gino Castaldo che ricostruiranno il ‘68 attraverso immagini e suoni del rock dell'epoca, il secondo con i Doctor 3, che riproporranno i brani più memorabili di quella stagione, riletti con la straordinaria sensibilità creativa di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra. Il 1968 è stato, per molti versi, l'anno del rock. L'anno in cui sono usciti il doppio bianco dei Beatles, Beggar's Banquet dei Rolling Stones, Astral Weeks di Van Morrison, We're only in it for the money di Frank Zappa, White Light White Heat dei Velvet Underground, Electric Ladyland di Jimi Hendrix, A Saucerful of Secrets dei Pink Floyd, Crown Of Creation dei Jefferson Airplane, Waiting for the sun dei Doors, solo per citare alcuni dei titoli più noti. Era l'anno della cultura giovanile che esplodeva in tutto il mondo e che prendeva corpo nella musica, una musica elettrica e psichedelica, ricca e appassionante, nuova e sorprendente, musica attraverso la quale si provava a cambiare il mondo, a leggerlo attraverso lenti diverse, a vederlo con occhi nuovi, immaginando e provando nuove soluzioni.
BIGLIETTO UNICO 10 EURO, INFO 0680241281

Maria Antonietta Amenduni


31 Maggio 2008

Giacomo Puccini, IV atto. Inquietudini moderniste

concerto del Comitato Nazionale nell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita del compositore lucchese secondo appuntamento per il concerto di apertura delle celebrazioni.

Tappa romana, mercoledì 18 giugno, per il secondo appuntamento della Filarmonica della Scala guidata da Riccardo Chailly che ha aperto a Torre del Lago le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini.
Un IV atto da inquietudine modernista che vuole ribadire quanto Giacomo Puccini sia stato e sia tuttora uno dei compositori più moderni del ‘900. Un concerto che premierà proprio la genialità del Maestro nel continuo desiderio di acquisire e rinnovare il proprio stile, con quell’inquietudine che lo ha sempre contraddistinto e lo ha portato ad essere uno dei compositori più eseguiti ed apprezzati dal variegato pubblico internazionale.
Dall’Edgar all’incompiuta Turandot, il IV concerto del Comitato Nazionale Celebrazioni Pucciniane nell’anno del 150° anniversario della nascita del Maestro (Lucca, 22 dicembre 1858-2008) vanta la collaborazione, tra gli altri, dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della Fondazione Musica per Roma che ospiteranno il concerto il 18 giugno ore 21.00 nella Sala Santa Cecilia dell’ Auditorium Parco della Musica.
Roma e il progetto di Parco della Musica dell’Auditorium, che è per la città e per l’Italia uno dei laboratori e dei bacini di innovazione e di crescita culturale del Paese – lo stesso Renzo Piano l’ha definito una vera e propria “fabbrica di cultura” -, rappresenta quell’italianità, quel patrimonio di arte, storia e cultura che il Mondo ci invidia. Un’icona, insomma, che il Comitato Nazionale Celebrazioni Pucciniane vuole unire, in questo anno di festeggiamenti tutti made in Italy, all’icona “Puccini” chiudendo, proprio nella Capitale, il programma lirico-sinfonico che è andato componendosi negli ultimi quattro anni.

Il programma musicale
PARTE I
EDGAR Preludio, LA BOHÈME Atto I - da 25 a fine (ovvero Atto I da duetto “Chi è là?”...”Scusi” al termine) SUOR ANGELICA
da 57 al termine (p. 73) .
PARTE II
MANON LESCAUT Intermezzo atto III, TURANDOT (finale Alfano) Atto II, dal n. 39 al termine dell’atto Atto III, dall’inizio al n. 6 e dal n.54 al termine dell’opera

L’appuntamento del IV atto ripercorre le tappe più suggestive del percorso artistico del Maestro – dalla giovanile Edgar [Preludio Atto IV] fino alla conquista dello stile di Manon Lescaut [Intermezzo Atto III]; dal genio rivelato de La bohème [Finale Atto I] fino all’inquieto modernismo del Trittico [Suor Angelica – Finale] e di Turandot [Atto II Finale – Atto III Finale]. Di Edgar Puccini scriveva opinioni non troppo lusinghiere, e tornò in più riprese a cercare di eliminarne i difetti. Eppure è un’opera intensa, che segna un ‘progresso’ musicale, soprattutto nell’uso dei temi come elemento di organizzazione musicale. L’esperienza difficile dei vari adattamenti ebbe una conseguenza fortemente positiva: da ora in avanti Puccini non avrebbe più accettato passivamente soggetti e libretti – via dalla scapigliatura! – ma avrebbe preteso un testo perfettamente coerente con la sua concezione musicale. È quello che succede in Manon Lescaut, il più grande successo di tutta la sua carriera. Certamente Manon Lescaut, oltre che essere il punto di partenza del Puccini maturo, è anche punto di arrivo, per quanto è stato già accennato e soprattutto perché il compositore lucchese compendia qui le esperienze passate e, in primis, dimostra di essere l’unico compositore italiano in grado di far propria la lezione wagneriana nel momento in cui si costruiva uno stile tutto personale. Dunque Bohème che è opera grande perché con essa Puccini dimostra di aver acquisito un'autonoma padronanza dell'orchestrazione: egli unisce l'orchestra alla voce che è lasciata libera al principio ed alla fine di ogni aria fino a dare l'effetto di una pacata tenerezza "recitativa", mentre le pause sono utilizzate come metro per misurare l'intensità della tristezza o, meglio, dell'incapacità di dominare il flusso della vita. Senza dubbio Suor Angelica è il soggetto per il quale Puccini, musicalmente adulto ed alle prese con quel suo continuo “rinnovarsi o morire”, ha dimostrato una vera predilezione componendo il suo Trittico. Primo soggetto originale messo in musica dal Maestro, senza dubbio apre le porte ad una sperimentazione che si concretizza con l’immortale Turandot. In Turandot colpisce proprio il pluralismo musicale al quale si rifà il Maestro: Puccini ritaglia all’interno degli atti dei blocchi distinti concepiti ora sulla base dell’esotismo, ora sul libero impiego di agglomerati armonici e di intervalli dissonanti, ora sulla melodia sentimentale e patetica del più consueto stile pucciniano. Puccini ripercorre gli schemi del melodramma ottocentesco basando la sua nuova arte compositiva, finora solo sperimentale, proprio su una struttura tematica e sinfonica assodata, tradizionale e profondamente radicata nella sua storia. In fondo è proprio il dramma della Principessa di Ghiaccio che lo sprona ad abbandonare i mezzi che aveva usato per descrivere la dolcezza e l’umanesimo di Mimì o Butterfly. Non solo le vicende sceniche e la stessa sceneggiatura ma anche la musica riesce a rende ciò che Puccini voleva far arrivare al suo pubblico e a segnare con decisione la sua modernità nel comporre.

Il direttore
Sul podio salirà Riccardo Chailly, oggi tra i direttori di riferimento per il repertorio pucciniano e in generale per l’opera italiana - basti ricordare che porta la sua firma il ritorno dello scorso marzo de Il Trittico al Teatro alla Scala, dopo oltre 30 anni di assenza dal palcoscenico scaligero. Chailly è ugualmente impegnato nel repertorio sinfonico alla testa del Gewandhaus di Lipsia e nelle principali compagini orchestrali internazionali. Il programma della serata qui proposto è stato definito dal Maestro con la collaborazione di Ernesto Schiavi e dei membri della Commissione Storico-Scientifica del Comitato Nazionale.

I cantanti
Il IV atto della tetralogia pucciniana organizzata dal Comitato coinvolge artisti ed istituzioni musicali di grande rilievo internazionale: la Fondazione Festival Pucciniano, l’Accademia di Santa Cecilia, la Fondazione Musica per Roma, la Filarmonica della Scala, il Coro Filarmonico della Scala diretto da Bruno Casoni, il Maestro Riccardo Chailly. Un cast molto ricco per questa quarta edizione. I protagonisti vocali dei ruoli principali di Giacomo Puccini, IV atto saranno, infatti, il soprano Svetla Vassileva – nei panni di Mimì (La bohème), di Suor Angelica (Suor Angelica) e di Liù (Turandot); il soprano Martina Serafin – nei panni di Turandot (Turandot); il tenore Massimiliano Pisapia – nei panni di Rodolfo (La bohème); il tenore Antonello Palombi - nei panni di Calaf (Turandot); il baritono Carlo Bosi – nei panni di Altoum (Turandot) ed il baritono Ernesto Panariello – nei panni di un Mandarino (Turandot).

I luoghi
Il Nuovo Gran Teatro all’Aperto di Torre del Lago Puccini rappresenta il primo passo per la realizzazione del Parco della Musica di Giacomo Puccini. Un Teatro dell’Arte per Giacomo Puccini proprio nel luogo della sua ispirazione che è stato realizzato per effetto del progetto di riqualificazione e di recupero di aree ed impianti di archeologia industriale trasformati in luoghi legati alla musica, allo spettacolo dal vivo, all’arte contemporanea per la salvaguardia e la valorizzazione dei luoghi di vita di uno dei più grandi musicisti della storia della musica. Il cantiere ha preso avvio lo scorso 1 febbraio 2006. Poco più di due anni per consegnare a Torre del Lago una nuova struttura realizzata in cemento, legno e cristallo, dotata di sofisticati impianti tecnologici e acustici che ne assicurano la massima funzionalità ed immersa in un parco di oltre 41.500 mq attrezzato come foyer all’aperto. Il Teatro degli artisti per il più grande musicista del Novecento.

Se l’investimento di Torre del Lago rappresenta un ambizioso progetto di recupero i cui effetti in termini anche economici e la cui efficacia sul piano culturale saranno verificati e sostenutiti nel tempo, la scommessa in tal senso è già stata vinta dal laboratorio del Parco della Musica di Roma. Il progetto di Renzo Piano, infatti, è riuscito a riqualificare una zona urbana delimitata da quartieri residenziali quali i Parioli, il Flaminio, Villa Glori ed il Villaggio Olimpico. Uno spazio urbano per un’utenza sovra urbana che è divenuto il cuore pulsante dell’intensa vita culturale della città di Roma ed in cui ha trovato la giusta collocazione la prestigiosa Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Un Parco della Musica poliedrico che ha saputo fare della musica uno straordinario oggetto di contaminazione dell’arte mixando proposte di generi diverse nonché iniziative teatrali, espositive, convegnistiche, festivaliere di grande prestigio. Senza dubbio il Parco della Musica di Roma rappresenta uno dei principali esempi di come urbanistica, logistica, welfare, sviluppo economico possano essere spronati dalla Musica e dalla cultura.

Roma, Auditorium Parco della Musica Sala Santa Cecilia – mercoledì 18 giugno 2008
Orchestra Filarmonica della Scala, Coro Filarmonico della Scala,
Coro di Voci Bianche del Festival Puccini
Direttore Riccardo Chailly
BIGLIETTI: 40 euro platea – 25 euro galleria

Maria Antonietta Amenduni


27 Maggio 2008

Italiani, ansia da prova costume? Il cantante Late, risponde con la canzone “Non ho il fisico”!



Ci risiamo anche quest’anno. Tra i tormentoni periodici che si alternano nell’arco di un anno solare, puntuale con la primavera, arriva il panico da prova costume che si avvicina sempre più terrificante. C’è chi si fa prendere dalla frenesia e chi se ne infischia: c’è chi si mette drasticamente a dieta per arrivare pronto e scattante al fatidico momento dell’esibizione in spiaggia, e chi segue la filosofia alla “Hair spray – Grasso …e bello”! Splende il sole, c'è voglia di mare, ma all'idea di scoprire pancia e cosce il 40 per cento degli italiani va nel panico e cerca all'ultimo momento di perdere i chili in più, con risultati per lo meno deludenti, se non controproducenti, visto che 8 volte su dieci i sacrifici a tavola non servono a nulla e talvolta si mette anche a rischio la salute.

Così ci si rassegna alle maniglie dell'amore e alla pancetta prominente, visto che in media dopo soli 5 giorni gli italiani si concedono il primo strappo alla dieta e se hanno cominciato anche ad andare in palestra dopo solo due settimane iniziano a saltare l'allenamento. I sondaggi e le ricerche in merito, come ogni anno, si sprecano e i risultati sono sempre curiosi ma in molti casi anche alquanto aleatori. Il primo errore, consiste nel pensare a linea e forma fisica soltanto con l'arrivo dell'estate. Magari bisognerebbe pensarci prima. Ma è anche assurdo farsi prendere dall’isterismo e “dal panico ridicolo” delle ragazze glamour a tutti i costi, che piuttosto che un etto in più, si farebbero mordere da una tarantola! Certo la forma fisica è importante e la salute è fondamentale, ma anche un cospicuo uso di attività celebrale non è disdegnato! L'ansia della taglia perfetta non angoscia solo le donne, sono infatti anche tanti uomini a perdere addirittura il sonno al pensiero di mettersi in costume. Facendo un rapido giro tra i vari forum in internet che affrontano la questione, se ne leggono di tutti i colori!

Per correre ai ripari, si entra nel tunnel delle diete, degli sforzi fisici disumani e delle rinunce da eremita, con l'errore di aspettarsi risultati immediati. Sarebbe fondamentale vivere la dieta, ma anche la palestra e qualsiasi forma di attività fisica come un'occasione per dedicare del tempo a sè stessi, invece che focalizzare l’attenzione su cosa direbbe quell’antipatica della nostra collega di lavoro se ci vedesse in costume da bagno. E' importante ritrovare uno spazio quotidiano per imparare a volersi bene. Ma sia che vogliate sconfiggere lo stress, non seguire la moda, costruire relazioni sociali o imparare i tempi del corpo, non scoraggiatevi e se ve ne infischiate della prova costume c’è chi ha trovato un inno per l’estate. Il giovane cantante esordiente Late propone “Non ho il fisico” un pezzo molto carino e ironico, dalla sonorità rock, vuole essere una simpatica rappresentazione dei ragazzi/e "medi" che vedono avvicinarsi l'estate e la prova costume....sono malinconici ma se ne fregano e lo cantano al mondo con tanta tanta ironia! Il progetto è presentato da “Futuradio”, una piattaforma multimediale su un nuovo pianeta creativo. Giovani menti che hanno voglia di stupire e di stupirsi. Late ha 25 anni (classe 1982), nasce a Milano ma passa la sua vita in giro per il mondo a causa (o per fortuna) del lavoro del padre. Cuba, Norvegia, Corea del Nord, Cina, Usa (San Diego), Spagna, Portogallo....queste alcune nazioni in cui ha vissuto e nella quali ha scoperto e coltivato la passione per la musica e l'arte (la sua prima chitarra pare gliela abbia comprata suo padre nel negozio Folk Music Center, della famiglia di Ben Harper a Claremont) Late decide di proporre la sua canzone "Non ho il fisico" incisa a Boston nel suo personalissimo studio.

Per ascoltare il pezzo:
http://www.futuradio.it/non_ho_il_fisico_HQ.mp3

Maria Antonietta Amenduni


25 Maggio 2008

Asia Argento si da alla musica: per la prima volta una tripla compilation da lei accuratamente selezionata.



C’è lei e tutta la sua personalità, c’è la sua vita, le sue emozioni e le sue innumerevoli sfaccettature. Insomma titolo non poteva essere più indovinato per la prima volta di Asia Argento alle prese con una tripla compilation da lei accuratamente selezionata e che porta proprio il suo nome.
Asia Argento, attrice, regista, fotografa, scrittrice, sceneggiatrice, artista che ha fatto della Creatività il suo punto fermo, è ora l’appassionata DJ e selezionatrice musicale di un triplo lavoro uscito nei negozi di dischi il 23 maggio 2008 pubblicato da Antibemusic. Sdoganata la fama datale inizialmente per essere la figlia di uno dei più grandi registi italiani, e terminata la tanto tormentata relazione con il cantante dei Blu Vertigo, Morgan, con il quale ha avuto anche una figlia, Asia Argento si è ormai creata una sua ampia dimensione artistica che le permette di dare sfogo a tutte le sue grandi passioni. E questo triplo cd le raccoglie un po’ tutte. Ascoltando i tre album uno di seguito all’altro, si ha come la sensazione di essere chiusi in una stanza completamente vuota e spaziosa con le pareti rigorosamente bianche. L’ asetticità dell’ambiente permette però di ricreare una atmosfera carica di sensazioni ed emozioni, e canzone dopo canzone sia aggiungono i colori, gli odori, i suoni che riempiono pian piano la stanza immaginaria.

Il disco puo’ essere considerato come la prima compilation per aficionados che amano la musica a 360 gradi, in special modo dischi rari e introvabili. I brani non sono comunque volutamente mixati, né fanno parte della selezione adoperata generalmente nelle discoteche dall’artista, ma hanno una linea di definizione molto accurata essendo racchiusi in tre diversi CD rispettivamente comprendenti musica elettronica, rock e canzoni malinconiche, definite dalla stessa Asia il suo “pane quotidiano”.

Il primo cd è intitolato Disco sux (sulla falsa riga del motto "Disco sucks, punk is here to stay") e parte da pezzi dell'amato Lory D e Speedy J per arrivare a Justice. Asia parte dagli albori della techno, da lei amatissima nei primi anni 90, per arrivare dunque a brani più contemporanei, sempre piuttosto “tirati”. Il secondo CD You just can’t stop the Rock, svela la vena rock'n roll di Asia Argento, mischiando pezzi dei Sonic Youth, The Kills e Dead Kennedys ed il loro inno “Califonia uber alles” del 1980. Brani essenziali, primitivi, con produzioni scarne, che restituiscono la vera essenza della musica cruda e nuda. Dulcis in fundo, si arriva al terzo CD Sad Core, quello più vicino al cuore di Asia Argento. Composto da brani malinconici, lenti, dalle così dette tendenze “suicide”, racchiude molto blues, musica italiana degli anni 60, e alcuni brani di musicisti outsider introvabili, come Corey Lee Granet , i Palace Brothers e Abner Jay, the one man band. Insomma e come si il primo Cd fosse la mente di Asia Argento, il secondo l’anima e il terzo il cuore!

L'album è composto da 44 brani e spazia ampiamente tra buio e luce, offrendo momenti brillanti ed altri introspettivi. Spunti eterogenei e di intenso vigore ritmico. L’esperimento forse a tratti un po’ azzardato, risulta comune efficace, trovando improvvisi respiri e regalando perle di sonorità che è raro trovare in radio nei giorni nostri. La ricchezza dei brani riesce tuttavia ad evitare eccessi di ridondanza, grazie alla molteplicità di sfumature presenti nelle tracce selezionate che, in coerenza con la vivace policromia della copertina, spaziano largamente tra elettronica, rock e canzoni malinconiche.
Perla rara del bel prodotto discografico, infine, è un suggestivo booklet che riporta stralci del diario personale di Asia Argento, da lei stessa scritto e disegnato. Cd e booklet sono dunque un omaggio che Asia Argento fa ai suoi fan, ma anche e soprattutto un regalo a se stessa e per se stessa.

TRACKLIST

Cd1 DISCO SUX

01.LORY D. - The Sound of Rome
02. SPEEDY J - Something for Your Mind
03. BRAIN DAMAGE - The Mackenzie
04. THROBBING GRISTLE- Hot On The Heels Of Love (Carl Craig Re-Version)
05. CATNIP – Catacombus
06. MAX MOHR- Old Song
07. PLAY PAUL - Bounce(Vocal Version)
08. ANTIPOP VS ASIA- Vampy
09. JUSTICE – Phantom
10. NATHAN FAKE - The Sky Was Pink
11. LIARS -They Don’t Want Your Corn, They Want Your Kids
12. THE SOFT PINK TRUTH-Confession
13. LORY D.- Deep From Colosseum

Cd2 U JUST CAN’T STOP THE ROCK

01. DEMOLITION DOLL RODS - If You can’t Hang
02. THE SCREWS – I See You, Baby
03. THE GORIES -There But For The Grace Of God Go
04. THE MAKE UP – White Belts
05. THE KILLS –Fried My Little Brains
06. THE CHROME CRANKS- Desperate Friend
07. THE PONYS – Chemical Imbalance
08. THE STARLITE DESPERATION - New Years Bathroom Magic
09. LIARS - Grown Men Don’t Fall in the River, Just Like That
10. SONIC YOUTH - Kool Thing
11. THE VANISHING - Lovesick
12. SHE WANTS REVENGE - Tear You Apart
13. DEAD KENNEDYS – California Uber Alles

Cd3 SAD CORE

01. COREY LEE GRANET- The Haunting Song
02. 02-JESSIE MAE HEMPHILL- Standing in my Doorway Crying
03. JOHN LEE HOOKER- No Shoes
04. GINO PAOLI - Il Poeta
05. SERGE GAINSBOURG - Les Amours Perdues
06. SONIC YOUTH - Little Trouble Girl
07. TRICKY FEAT. MARTINA TOPLEY BIRD - Makes me Wanna Die
08. PJ HARVEY AND JOHN PARISH - Is that all there is?
09. ELLIOTT SMITH - Waltz # 1
10. THE BLACK HEART PROCESSION - The Waiter No 2
11. LAIBACH- Across The Universe
12. PALACE BROTHERS - You Will Miss Me When I Burn
13. MINA - Città Vuota ( It’s a Lonely Town)
14. TOOG - Ugly Ducklings
15. TOOG - L’amour Par Tous Les Temps
16. ABNER JAY – Cocaine
17. IL Y A WOLKSWAGENS – Kill Myself
18. MARINO BARRETO JR. - Arrivederci

Maria Antonietta Amenduni


25 Maggio 2008

Dal Nord al sud, le orchestre di Musica per Roma, impegnate in due grandi concerti.



Un fiume di musica, con le note che scorreranno lungo le rive del fiume po’. Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica inaugurerà con un grande concerto “Un Po di Musica” la più grande manifestazione musicale mai organizzata in Italia sulle rive di un corso d’acqua. L’evento si svolgerà il 31 maggio alle 21.30 a Boretto (Reggio Emilia). La “Sinfonia del Po”, composta per l’occasione da Sparagna, sarà eseguita anche da alcune bande del fiume. Ospiti d’eccezione saranno Simone Cristicchi, Beppe Servillo, Cristina Donà, Moni Ovadia. Sul palco ci saranno anche i Modena City Ramblers. “Un Po di Musica” si svolgerà dal 31 maggio al 28 giugno sulle rive emiliane del fiume più lungo d’Italia, con oltre 70 gli eventi fra grandi concerti, spettacoli di danza, degustazioni, mostre, escursioni. Tra gli altri partecipanti: Daniele Silvestri, Mario Biondi, Goran Bregovich e le danze tipiche di Missisippi, Danubio e Rio della Plata. Presenta le serate Red Ronnie. La rassegna è organizzata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara Tutti i concerti sono a ingresso libero. Info su www.unpodimusica.it Nello stesso giorno la PMJO - Parco della Musica Jazz Orchestra è stata invitata ad esibirsi al Reggio Top Jazz Festival (Reggio Calabria, Teatro Cilea, dal 29 maggio all'1 giugno, ore 20.30). Oltre all'orchestra di Musica per Roma, sono stati invitati a questo prestigioso appuntamento i musicisti e i gruppi più significativi secondo la rivista Musica Jazz. In quattro serate saranno presentati tutti i vincitori del Top Jazz dell'anno. Per l'occasione la Parco della Musica Jazz Orchestra sarà diretta da Dino Betti van der Noot (miglior compositore - arrangiatore dell'anno). Nella formazione inedita: Marco Guidolotti, sax contralto, soprano, clarinetti e flauti, Marco Conti, Gianni Savelli, sax tenore, soprano, clarinetti, flauti, Elvio Ghigliordini, sax baritono, clarinetto, flauto, Fernando Brusco, Claudio Corvini,Giancarlo Ciminelli, Aldo Bassi trombe, flicorni, Mario Corvini, Walter Fantozzi, Luca Giustozzi, Roberto Pecorelli, tromboni, euphonium, tuba, Mauro Grossi pianoforte, Luca Pirozzi basso elettrico, Pietro Iodice batteria. Tra i Solisti Ospiti: Piero Bittolo Bon sassofoni, clarinetti, flauti Matteo Corda tastiere & live electronics Duccio Lombardi arpa Gianluca Alberti basso elettrico Elio Marchesini vibrafono, marimba, percussioni. Ingresso: 2 euro Info: Jonica Onlus 063222896

Maria Antonietta Amenduni


25 Maggio 2008

Il ritorno di Gustavo Dudamel con l'amato Mahler



Ritorna attesissimo Gustavo Dudamel che, per quanto ancor giovanissimo (27 anni), non ha ormai più bisogno di presentazioni. Il pubblico romano ha imparato fin da subito a riconoscere il suo straordinario talento con la IX Sinfonia di Beethoven sul podio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia per la stagione estiva del 2005. Nel corso di questi tre anni, tra i suoi impegni scaligeri, concerti in tutto il mondo – anche qui a Santa Cecilia – e incisioni discografiche alla guida della formidabile Simon Bolivar National Youth Orchestra, e l’incarico di direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Gotheborg (cui seguirà, nel 2009, quello della Los Angeles Philharmonic), Dudamel è definitivamente entrato nell’olimpo dei grandi nomi della musica classica mondiale. Lo riascoltiamo alla guida della nostra Orchestra in un autore particolarmente nelle sue corde, Gustav Mahler, del quale affronterà la sterminata Sinfonia n.3, già diretta con straordinario successo di critica e pubblico alla Scala di Milano due anni fa. Gigantesco affresco sonoro (è la Sinfonia più lunga che esista, con i suoi oltre 90 minuti di durata) la Terza si divide in sei movimenti, che illustrano il risveglio di Pan e l’arrivo dell’estate, e quello che alla sensibilità di Mahler suggerivano, nell’ordine, i fiori, gli animali del bosco, l’Uomo, gli Angeli e l’Amore.

Lunedì 26 ore 21, Martedì 27 ore 19.30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Coro di Voci Bianche di Roma
Gustavo Dudamel direttore
Michelle DeYoung mezzosoprano

Mahler Sinfonia n. 3
Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


18 Maggio 2008

“ONE1 TWO2 THREE3 FOUR4 - Vol. 2”. I MATIA BAZAR RENDONO ANCORA OMAGGIO ALLE CANZONI DI GRUPPI CHE HANNO FATTO E FANNO LA STORIA.

Intervista a Roberta Faccani, voce femminile del gruppo.

Dopo l’uscita, nel 2007, dell’album “One1 Two2 Three3 Four4” vol. 1, prosegue, con un secondo volume, il viaggio dei Matia Bazar alla riscoperta di quei gruppi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia musicale italiana degli ultimi 40 anni, sia da un punto di vista artistico, che culturale.
Nato da un’idea di Giancarlo Golzi, componente storico del gruppo, il progetto “One1 Two2 Three3 Four4” (vol.1, vol. 2), , vuole essere un dono dei Matia Bazar alle canzoni frutto di un’unione di artisti che insieme hanno fatto di un brano un indiscutibile successo. Musicisti che hanno vissuto, e che in molti casi ancora vivono, il desiderio di esprimere e condividere, in armonia, la creatività e la passione per la musica. Nel primo volume, uscito nel 2007, tra le band omaggiate possiamo citare l’Equipe 84, I Corvi, i Delirium, passando PFM, Pooh, Negramaro e Zero assoluto.
Il nuovo cammino intrapreso dai Matia Bazar nella storia musicale dei gruppi italiani, in “One1 Two2 Three3 Four4” vol.2, inizia nel 1965 con C’è una strana espressione nei tuoi occhi, successo dei Rokes, una delle band cardine del beat italiano. Negli stessi anni nascono Pugni chiusi, un brano dalla linea melodica dei Ribelli e L’ora dell’amore dei Camaleonti, anch’essi frutto del fenomeno beat del momento.
Spazio anche agli anni ’70 con gruppi quali i Gens con Per chi, Le Orme che abbracciano il rock progressive italiano con Amico di ieri; della stessa corrente sono i New Trolls che i Matia Bazar hanno omaggiato, reinterpretando uno dei loro più grandi successi Quella carezza della sera. L’excursus storico musicale dei Matia Bazar prosegue con una canzone melodica, dai toni malinconici dei Righeira L’estate sta finendo. Si arriva poi ai giorni nostri, con Le Vibrazioni con il loro primo successo Dedicato a te e i Subsonica con il brano presentato a Sanremo nel 2000 Tutti i miei sbagli, i Litfiba e altri ancora…
Nel panorama artistico di questi ultimi anni, i Matia Bazar hanno incluso il brano Grido d’amore che ha visto l’esordio di Roberta Faccani come nuova voce femminile del gruppo. Un Cd che ripercorre la storia della musica e fa riflettere , paragonando la musica di un tempo con quella di oggi, cos’ come detto dallo stesso Giancarlo Golzi: “Negli anni sessanta c’è stata una vera è propria evoluzione dal punto di vista musicale. Oggi si va più alla ricerca delle idee dal punto di vista tecnologico che musicale. Non voglio fare il nostalgico, ma oggi, personaggi del calibro di Elvis Preasli, piuttosto che Beatles o Rolling Stones, è difficile che possano esistere ancora, e lo dico con tutto il rispetto per gli artisti nazionali ed internazionali di adesso.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere anche con la voce femminile del gruppo, Roberta Faccani.

Roberta, come ti sei preparata per affrontare questi brani?
“Mi sono messa comoda, tranquilla con me stessa per affrontare con serenità quelle che sono delle pietre miliari della musica, del passato e dei nostri giorni. Ho cercato di dimenticare quello che avevo ascoltato per attuare una mia chiave interna di lettura. Il più delle volte questi brani sono scritti da uomini per donne, io mi sono messa dalla parte opposta, ho pensato agli uomini ed è stato tutto molto più facile. Fondamentalmente questo è il mio approccio alla musica quando faccio cover. Ascolto l’originale e poi cerco di dimenticare il brano e farlo mio, altrimenti sarebbe un mero copiare l’interpretazione di alti.E’ la mia necessità di essere me stessa sempre”.

Ti capita mai di guardare dall’esterno questa tua avventura con i Matia Bazar, e di dire “Chi l’avrebbe mai detto”?
“E come! In effetti non l’avrei mai detto. Io volevo fare la cantautrice, avevo un percorso mio delineato fatto di canzoni rock, poi come dice una mia collega, nella vita “le cose non vanno mai come credi” (Giorgia ndr), e magari vanno pure meglio di quello che ti aspettavi, come è successo a me. Il bagaglio che avevo incamerato in quindici anni di gavetta mi è comunque stato utile per affrontare al meglio questa mia avventura”.

Ci saranno sicuramente altri sogni nel cassetto!
“Moltissimi. Un giorno vorrei fare un percorso di produttrice e talent scout. Questo è il sogno più grande che ho. Credo di avere un pò di fiuto nel capire il talento altrui, perché ho molto rispetto per gli altri. Di conseguenza, spero di aver consolidato una carriera importante da mettere a disposizione di chi vuole e può fare questo tipo di scelte. Per questa carriera serve credibilità per poter decide; non è una questione di potere mediatico, ma potere di aiutare i talenti nascosti, che in Italia ci sono e hanno bisogno di incoraggiamento”.

Se la musica Italiana regredisce è colpa del mercato o della mancanza di coraggio?
“Forse entrambe. Non c’è coraggio di capire quando si deve strainvestire, più volte, su un’artista. Spesso ci si ferma ad un singolo che va male e magari un bravo artista giovane viene subito liquidato e buttato via. Al contrario non ha senso investire su un giovane tanto per provarci. Voglio essere franca, oggi cantano tutti, ballano tutti e recitano tutti e non deve essere così perché l’arte non è per tutti. Deve essere fruibile da tutti ma non è per tutti! Non è detto che tutti nascano con il talento per fare questo lavoro. Magari uno nasce con il talento per fare l’idraulico e qualcun altro non sa nemmeno come si mette una vite. Per lo stesso principio ci dovrebbe essere, da parte della discografia, un ritorno ai talent scout che capiscono quale talento può essere portato avanti, dando anche l’occasione di sbaglia le prime volte, per costruirsi una carriera”.

Maria Antonietta Amenduni


18 Maggio 2008

Mario Brunello e Robin Tacciati: Il Concerto di Nino Rota e la Sinfonia N.1 di Shostakovich.



Anche se la sua fama è legata prevalentemente alla musica per il cinema, a quella stagione che vide artisti come Fellini e Visconti, con i quali il sodalizio fu particolarmente felice, Nino Rota ebbe una formazione e una produzione prevalentemente "classica". Uno dei risultati più felici della sua composizione classica è il Concerto del violoncello n. 2 che vede il ritorno di Mario Brunello ad esibirsi insieme all'Orchestra di Santa Cecilia nei concerti di Sabato 17, lunedì 19, martedì 20 maggio. Sul podio il sempre giovanissimo (24 anni), ma molto maturato Robin Ticciati, che il pubblico di Santa Cecilia ha già avuto modo di apprezzare negli anni scorsi ai suoi esordi e che conquista sempre più pubblico e critici. Andrew Clark del Financial Times ne ha tessuto grandi elogi per lo stile e l'eleganza con la quale ha diretto Mozart alla guida della London Philharmonic. Allievo di Colin Davis e di Simon Rattle, Robin Ticciati può già vantare un curriculum che comprende alcune tra le più importanti piazze della Musica in Europa, come La Scala o il Glyndebourne Festival o la Rotterdam Philharmonic. Per il concerto romano, oltre a Rota, propone tutti autori del ‘900: accanto a un brano molto celebre (grazie allo sguattero Topolino che in Fantasia ruba la bacchetta magica al mago suo padrone) ma di raro ascolto dal vivo come L’apprendista stregone di Paul Dukas, il programma comprende un altro “racconto musicale” firmato da un altro grande francese, il Preludio al pomeriggio di un fauno di Claude Debussy (anch’esso animato da Bruno Bozzetto nel suo Allegro non troppo, la risposta italiana al film di Disney), e si chiude con la sorprendente Sinfonia n.1 di Shostakovich.

Sabato 17 ore 18, Lunedì 19 ore 21, Martedì 20 ore 19.30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Robin Ticciati direttore, Mario Brunello violoncello
Dukas L'apprendista stregone, Rota Concerto n. 2 per violoncello
Debussy Prélude à l'après-midi d'un faune, Sostakovic Sinfonia n. 1
Info 068082058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


11 Maggio 2008

I Morcheeba in concerto in Italia.

Appuntamento da non perdere, all’Auditorium Parco della Musica.

I Morcheeba, famosissimo gruppo inglese Trip Hop, sono stati definiti come la band più cool degli anni ’90, i loro brani sono un remix di vecchi sample, voci e strumenti esotici che hanno riscosso grandi successi in Europa e negli Stati Uniti. A Roma presenteranno in prima assoluta all’Auditorium Parco della Musica, domenica 18 maggio in Sala Santa Cecilia alle ore 21, il loro nuovo lavoro “Dive Deep”, un album notturno, intimo, più blues che trip hop con l' aggiunta di elettronica e sonorità hip hop. Con i loro suoni e le loro atmosfere, i Morcheeba immergeranno completamente l'ascoltatore in un ambiente liquido, in un mondo di suoni dal quale riemergere completamente rinnovati. I fratelli Ross e Paul Godfrey, rispettivamente autore dei testi e delle musiche dei Morcheeba, dopo aver collaborato con cantanti come Skye Edwards, con la quale hanno inciso cinque dischi, intendono oggi il gruppo come un collettivo aperto alle collaborazioni più diverse, anche con artisti incontrati su MySpace.

Biografia: I Morcheeba sono un gruppo musicale inglese che scrive e suona musica trip hop. A metà degli anni novanta i due fratelli Godfrey (Paul, DJ, e Ross, polistrumentista), contattarono la cantante britannica Skye Edwards per formare un nuovo gruppo. Il nome della band sembra essere una contrazione di "more cheeba", che in slang significa letteralmente "più marijuana". Nel 1998 Skye duettò con la cantante Alice in Open your eyes. Il brano - il cui videoclip fu girato dadiretto da Nick Small- è contenuto nel disco di Alice Exit. Dopo aver inciso cinque album, nel 2005 Skye decide di lasciare il trio per intraprendere una carriera solista, a causa di divergenze con il resto della band. Viene così sostituita da Daisy Martey, che però non si esibirà mai nei live: sebbene non sia stata estromessa formalmente dal gruppo, a cantare nei tour sarà Jody Sternberg, una corista/sassofonista australiana. Non affidandosi più ad una cantante sola, il cuore della band rimane la coppia di fratelli, permettendo una flessibilità maggiore. Le loro tracce sono costituite da remix di vecchi sample, voce e strumenti musicali esotici che hanno riscosso parecchio successo in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Biglietti: platea 39 euro; 1ª galleria 33 euro; 2ª galleria 29 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card). INFO: 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


11 Maggio 2008

La pianista e compositrice Sylvie Courvoisier all’Auditorium



Sylvie Courvoisier, è ormai una conferma della moderna musica di ricerca, che si situa nella sempre meno evidente linea di confine tra esperienze improvvisative e ambiti di scrittura contemporaena. La pianista e compositrice svizzera ha in passato lavorato accanto a personaggi quali John Zorn, Tony Oxley, Joëlle Léandre, Susie Ibarra, Ellery Eskelin, Ikue Mori, Fred Frith, Michel Godard, Mark Nauseef, ed è in grado di regalare momenti eleati di musica di qualità uniti a grande emozione.

Sylvie Courvoisier, ritorna all’Auditorium Parco della Musica, sabato 17 amggio al Teatro Studio alle 21, dopo essere stata presente nella rassegna Solo e nel Festival Zorn per esibirsi in concerto con il suo quartetto. Nata e cresciuta a Losanna, in Svizzera, Sylvie Courvoisier inizia a suonare il pianoforte fin dall’età di sei anni, formandosi poi nella musica jazz al Jazz Conservatory di Montreux, e studiando parallelamente musica classica al “Conservatoire de Lausanne”. Nel 1998 si trasferisce a Brooklyn, NY. Il suo primo disco “Sauvagerie Courtoise” esce nel 1994 per la Unit Records e il tour di presentazione dell’album l’ha portata ad esibirsi in tutta Europa. Negli anni successivi, Silvie Couvoisier ha pubblicato altri cinque dischi in formazioni guidate da lei, ed altri otto in collaborazione con altri musicisti.

Il suo lavoro “Abaton” pubblicato nel 2003 da ECM, è un doppio CD che contiene una serie di composizioni per violino, violoncello e pianoforte su un disco, e diciannove pezzi di improvvisazione sull’altro. Thom Jurek commentando il disco su All Music Guide, ha scritto: ”il fatto che la sua musica sia esteticamente bellissima tanto quanto sia strana e misteriosa è un ulteriore riprova delle sue capacità come compositrice. Che questo trio suoni la sua musica come se la creasse dall’aria è decisamente impressionante. “Abaton” è il miglior risultato raggiunto da Courvoisier finora, e questa formazione la spinge decisamente avanti in direzioni dove tutto è ancora possibile, dimostrando che c’è qualcosa di nuovo sotto al sole nel mondo della musica classica e d’improvvisazione. Probabilmente Abaton è il miglior momento della nuova musica classica nel 2003”.

Come compositrice, Silvie Courvoisier ha scritto pezzi per concerti, per la radio, per la danza ed il teatro; fra le sue composizioni ricordiamo “Concerto for electric guitar and chamber orchestra” commissionatole dalla televisione svizzera, “Balbutiements” per quartetto vocale e solisti, e “Ocre de Barbarie”, performance musicale per metronomi, organo a canne, piano, tuba, sassofono, violino e percussioni, commissionatole dal Vidy Theatre and Donaueschingen Festival. Come pianista e improvvisatrice, si è esibita con artisti come John Zorn, Tony Oxley, Jacques Demierre, Susie Ibarra, Ellery Eskelin, sui palchi di tutta Europa, oltre che del Canada e degli Stati Uniti. Dal 1997 si è spesso esibita in tour con suo marito, il violinista Mark Feldman.
BIGLIETTO UNICO 15 EURO.INFO 06.80241281

Sylvie Courvoisier – pianoforte
Mark Feldman - violino
Vincent Courtois – violoncello
Ikue Mori - live electronics
Gerald Cleaver - percussioni

Maria Antonietta Amenduni


4 Maggio 2008

Avion Travel: “Prove aperte di canzone napoletana”, all’Auditorium Parco della Musica.



Tutta la classe, lo stile, la raffinatezza e l’eleganza della musica degli Avion Travel, in un doppio appuntamento, domenica 11 maggio, al Teatro Studio dell’ Auditorium Parco della Musica. Un doppio concerto per chiudere il primo Festival della Canzone Napoletana, una vera e propria prova aperta, un evento in prima assoluta nel quale gli Avion Travel proporranno, oltre ai loro brani più famosi in napoletano come Na’ stella, Sogno Biondo, E Mo, Intermezzo e Danson Metropoli, un repertorio scelto tra le canzoni napoletane da loro più amate e che maggiormente hanno influenzato la loro storia musicale. E non sarà un concerto come gli altri ma una vera e propria prova nello spazio – laboratorio del Teatro Studio, una prova che rappresenta una tappa di avvicinamento al repertorio napoletano, di approfondimento della musica napoletana.

La Piccola Orchestra Avion Travel si è formata a Caserta nel 1980. Il nome del gruppo deriva da quello di un'agenzia di viaggi di Caserta. Dopo un esordio rock che li porta a vincere la sezione dedicata al Festival di Sanremo 1987, il gruppo pubblica nel 1992 l'album "Bellosguardo" che segna la loro svolta artistica verso una nuova forma musicale che sarà poi specifica del gruppo. Il gruppo collabora con Lilli Greco (già collaboratore artistico di Paolo Conte, Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Gianni Morandi) e si confronta con altre forme artistiche come il cinema e il teatro (Toni, fratello del cantante del gruppo Peppe Servillo, è regista ed attore). Nel 1993 si concretizza un accordo con Caterina Caselli e con la casa discografica Sugar e nasce l’album "Opplà" che con l'album "Finalmente fiori" (1995) conclude un trittico musicale di tutto rispetto. Nel 1998 gli Avion Travel partecipano al Festival di Sanremo con "Dormi e sogna" vincendo il Premio della critica e della giuria di qualità (presieduta dal compositore inglese Michael Nyman). Nel gennaio del 1999 pubblicano l’album "Cirano", l'anno successivo si presentano nuovamente al Festival di Sanremo vincendo con il brano "Sentimento" e aggiudicandosi nuovamente il Premio speciale della critica e della giuria di qualità. L'album "Poco mossi gli altri bacini" è una nuova pietra miliare del gruppo che conta per la prima volta anche voci femminili: Peppe Servillo duetta con Elisa e Caterina Caselli. Il brano "Piccolo tormento" è anche colonna sonora del film di Mimmo Calopresti "La felicità non costa niente". Nel 2004 Peppe Servillo pubblica, insieme a Javier Girotto e Natalio Mangalavite, l'album "L'amico di Cordoba". Il 26 gennaio 2007 viene pubblicato il quattordicesimo album, intitolato “Danson metropoli - Canzoni di Paolo Conte”.

Nella stagione 2007-2008 presentano lo spettacolo “Uomini in frac”, allestito per festeggiare i cinquant'anni di “Nel blu dipinto di blu” in cui eseguono alcune canzoni di Domenico Modugno assieme a Danilo Rea, Javier Girotto, Furio Di Castri, Gianluca Petrella e Cristiano Carcagnile.

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
4 – 11 MAGGIO 2008
Prima Assoluta
Avion Travel: “Prove aperte di canzone napoletana”
DOMENICA 11 MAGGIO TEATRO STUDIO
DOPPIO CONCERTO: ORE 19 E ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTI: 20 euro
INFO 0680241.281

Maria Antonietta Amenduni


4 Maggio 2008

Peppe Barra con energia istintiva e travolgente, in concerto all’Auditorium.



Artista insuperabile e straordinario della scena teatrale e musicale napoletana: Peppe Barra. Assistere a uno spettacolo di Peppe Barra significa incontrare l’anima di Napoli di cui egli è il depositario dei segreti magici della tammurriata, ma anche il tramite moderno tra la poesia e lo spirito popolare. Sempre attento alla ricerca della tradizione canora della sua terra, l'artista napoletano incontrerà il suo pubblico in un universo di tradizione. Voce e dialetto sono gli strumenti principali del suo lavoro, l’uso della voce gli consente di raggiungere in scena risultati mirabili, unici ed impareggiabili, la modula come vuole, la tende e la sferza, la scaglia sul pubblico e poi la raccoglie in dolcissime nenie, con il sostegno di musicisti straordinari che da lungo tempo sono i suoi compagni di viaggio. Un affresco sonoro, melodico e ritmico dal sapore passato e dalle sonorità contemporanee. Sul palco Peppe Barra con energia istintiva e travolgente, fa convivere mondi sonori e linguistici assai diversi, sempre pregni di grande teatralità e della sua straordinaria espressività. E’ uno spettacolo in cui il teatro si trasforma in una trama fitta di sogni, desideri, passioni e sentimenti, citazioni e ricordi. Ogni apparizione di Peppe Barra é un evento da ricordare. E' Barra che annienta lo spettatore, lo lascia attonito e stupito.

Figlio d’arte, nasce a Roma nel 1944 da una famiglia di artisti napoletani, dalla madre Concetta eredita la felicità di stare in scena: da bambino frequenta un’importante scuola di teatro e dizione e comincia così la sua carriera di attore. Ma sin dall’inizio nei suoi spettacoli teatrali predilige la musica ed il canto: due componenti importantissime ed irrinunciabili col passar del tempo, tanto da determinare l’incontro con Roberto De Simone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Un incontro che contribuirà in maniera significativa alla sua evoluzione artistica.

Nella seconda metà degli anni ’70 è stato uno dei protagonisti indiscussi della “Gatta Cenerentola”, l’opera teatrale di De Simone, rappresentata con successo in tutto il mondo. Negli anni ’80 fonda la Compagnia “Peppe & Barra” con la quale riscuote grandi successi in Italia e all’estero. Interprete magistrale di canzoni e tammurriate, di liriche teatrali e poesie, Barra compone in un unico affresco sonoro, melodico e ritmato, gli echi del passato e i moderni ritmi del Mediterraneo.

Conoscitore e attento ricercatore della tradizione popolare, Peppe Barra si dimostra particolarmente felice nel “contaminare” i generi. Il suo repertorio contiene pezzi classici e brani suoi o, di autori a lui vicini, sempre eseguiti in dialetto per dare maggiore forza al significato dei testi che hanno per tema esperienze autobiografiche: l’amore, la vita e la morte, quell’ironia e quel sarcasmo tutti partenopei che Barra esprime come nessun altro. Il suo repertorio varia dalle tammurriate a Viviani, a brani di De Simone, Trampetti e Zurzolo.

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
4 – 11 MAGGIO 2008
PEPPE BARRA
IN CONCERTO con
Peppe Barra - voce
Paolo Del Vecchio - chitarra, mandolino
Luca Urciuolo - fisarmonica
Ivan Lacagnina - percussioni
Sasà Pelosi - basso
SABATO 10 MAGGIO SALA SINOPOLI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietto 15 euro
INFO 0680241.281

Maria Antonietta Amenduni


4 Maggio 2008

All’Auditorium Parco della Musica, arriva Lina Sastri con “Reginella”.



Procede con successo, all’Audiorium Parco della Musica, il Festival della Canzone Napoletana. Tra i tanti appuntamenti in calendario, da non perdere è la serata con una delle più brave artiste del panorama italiano: Lina Sastri. Una delle artiste più conosciute e apprezzate nel mondo e che ha saputo re-interpretare e nobilitare il repertorio napoletano di sempre, Lina Sastri. Lina Sastri presenta un concerto semplicemente classico, raffinato e seducente dove protagonista assoluta è la canzone napoletana. L’appuntamento è per mercoledì 7 maggio con la serata “Reginella”.

Dopo vari esperimenti che in questi anni hanno avvicinato la nostra musica, la nostra melodia e la nostra poesia al mediterraneo, alle etnie dei popoli vicini, alle varie rivisitazioni, è tempo di tornare al classico, con semplicità, rigore ed eleganza, ed anche con leggerezza. Protagonista Lina Sastri, che in questi anni ha testimoniato sia come attrice che come cantante, la nostra cultura in tutto il mondo, precorrendo spesso, con la sua ricerca musicale e teatrale, mode e stili ormai diffusi. È protagonista la nostra musica, da quella eterna del novecento, a quella del dopoguerra, quella cantata dalla gente, fino a qualche autore degli ultimi anni ormai diventato classico.


BIGLIETTi: PLATEA 25 EURO – GALLERIA 15 EURO
INFO 0680241.281

Maria Antonietta Amenduni


18 Aprile 2008

Auditorium Parco della Musica: Festival della canzone napoletana.



Il titolo la dice tutta: “Ballo ‘ncoppa ‘o tamburo”. Una serata di balli e di tammurriate e tarantelle campane con con La Tarantella di Montemarano di Tonino e Battista, La Compagnia della Paranza di Nando Citarella Cerere Quartet (Soliste dell’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna).
Domenica 4 maggio, all’Auditorium Parco della Musica, in occasione del primo Festival della canzone napoletana il Teatro Studio si trasforma in una piazza di paese dell’entroterra campano dove si svolgono ancora le tipiche feste da ballo “’ncoppa ’o tamburo”. Durante le feste di primavera molti accorrono nelle piazze di questi paesi per ballare al ritmo incessante di tammurriate, canti a fronne e tarantelle processionali. La stessa atmosfera di festa contadina sarà ricreata all’Auditorium Parco della Musica dove il pubblico potrà ballare durante tutta la serata in compagnia di alcuni gruppi tradizionali campani: la Tarantella di Montemarano di Tonino e Battista, la Compagnia della Paranza di Nando Citarella e il Cerere Quartet, un quartetto strumentale di soliste dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica.
Una serata speciale dove i balli di coppia tipici della tammurriata si alterneranno alle tarantelle del carnevale di Montemarano (Avellino) e i protagonisti saranno le possenti voce di fronna e di strofe a tammurriata guidate dal Capoballo Nando Citarella e gli strumenti tipici della tradizione contadina campana: tammorre, tamburelli, trombe degli zingari, organetti, clarinetti e putipù.

Maria Antonietta Amenduni


18 Aprile 2008

Luglio suona bene 2008: arriva Paul Simon con il “Love in Hard Times Tour”

Appuntamento impedibile per martedì 29 luglio, nella Cavea dell’Cuditorium Parco della Musica.

Uno dei miti della storia della musica, definito dal settimanale Time “una delle cento personalità che hanno influenzato il mondo”, Paul Simon sarà un altro dei prestigiosi ospiti della rassegna estiva Luglio Suona Bene 2008, organizzata dalla Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica. I biglietti sono in vendita da oggi.

Paul Frederic Simon, meglio noto come Paul Simon, (13 ottobre 1941, Newark Heights, New Jersey)è un celebre cantautore rock statunitense, membro dello storico duo Simon & Garfunkel. Musicista, compositore, performer, vincitore di numerosi Grammy Award, membro della “Rock and Roll Hall of Fame” sia come componente dello storico duo Simon and Garfunkel sia come solista, Simon presenterà al pubblico dell’Auditorium i suoi brani più celebri, molti dei quali sono stati raccolti nell’ultimo album “The Essential”. La carriera musicale di Paul Simon iniziò nelle high schools, nel distretto del Queens di New York City, dove lui e il suo amico Art Garfunkel iniziarono a cantare come duo, esibendosi occasionalmente ai balli della scuola e cercando di imitare i loro idoli, gli Everly Brothers. Il primo album di Simon & Garfunkel, Wednesday Morning, 3 A.M., fu pubblicato il 19 ottobre 1964, ed era composto da dodici canzoni folk, cinque delle quali scritte da Simon. Inizialmente

l'album non ebbe un grande successo, ma il brano The Sound of Silence di Simon iniziò a essere sempre più richiesto alle radio della east coast. Il produttore di Simon & Garfunkel, Tom Wilson, decise di realizzare una versione di Sound of Silence in chiave rock-folk sovrapponendo chitarra elettrica, basso e batteria alla versione originale.

Sound of Silence fu ripubblicato come singolo e raggiunse la posizione #1 nelle classifiche pop degli Stati Uniti. Questo inatteso successo richiamò in America Simon, che dopo l'insuccesso di Wednesday Morning, 3 A.M. si era trasferito in Inghilterra e aveva iniziato una carriera solista con l'album The Paul Simon Songbook. Simon & Garfunkel iniziarono a produrre una serie di album di successo, fra cui Parsley, Sage, Rosemary and Thyme (1966) e Bridge Over Troubled Water (1970). Il duo contribuì anche, con un celeberrima colonna sonora, al film Il laureato del 1967 (con Dustin Hoffman e Anne Bancroft). Bridge Over Troubled Water fu l'ultimo album in studio realizzato dal duo. Simon riprese la propria carriera solista, tornando a suonare con Garfunkel solo occasionalmente Dopo lo scioglimento del duo con Garfunkel nel 1970, Simon tornò a realizzare materiale solista. Nel 1972 pubblicò l'album Paul Simon. Continuò a pubblicare album per tutti gli anni '70, e nel 1986 realizzò una delle sue opere di maggior successo, Graceland. Uno dei concerti del tour per l'album del 2000 You're the One (quello di Parigi) fu filmato ed è disponibile in DVD. Simon ha anche occasionalmente recitato. Compare nel film di Woody Allen del 1977 Io e Annie, nella parte del produttore Tony Lacey. Fu sceneggiatore e attore del film Divorzio stile New York del 1980. Nel 2002 la canzone "Father and Daughter", ottenne la nomination agli Oscar come miglior canzone originale per il film di animazione The Wild Thornberrys Movie A metà degli anni '60, Simon fu coautore della canzone Red Rubber Ball insieme a Bruce Woodley del gruppo pop australiano The Seekers. Questo brano, rieseguito dal gruppo statunitense The Cyrkle, ha raggiunto la posizione #2 negli Stati Uniti.

Nel corso della sua lunga carriera Paul Simon ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui 12 Grammy Award, tre dei quali per l’album dell’anno ("Bridge Over Troubled Water", "Still Crazy After All These Years" and "Graceland"). Nel 2003 ha ottenuto il Grammy Lifetime Achievement Award per il suo lavoro come metà del duo Simon and Garfunkel. La canzone "Mrs. Robinson",colonna sonora del film “Il Laureato”, è stata inserita nella top ten “The American Film Institute's 100 Years 100 Songs”. Tra i tanti concerti in cui Paul Simon è apparso sono rimasti leggendari nella storia della musica i due concerti al Central Park di New York (uno con il collega e amico d’infanzia Art Garfunkel nel 1981 e uno da solista nel 1991) e la serie di concerti che fece su invito di Nelson Mandela in Sud Africa come primo artista americano a esibirsi dopo il periodo dell’ apartheid. Nel 2007 Paul Simon ha inoltre vinto il primo “Annual Library of Congress Gershwin Prize for Popular Song”, il nuovo prestigioso premio che porta il nome di George e Ira Gershwin e che viene dato annualmente ai compositori o agli artisti provenienti dalla popular music che hanno profondamente e positivamente influenzato il mondo di oggi. Le canzoni di Simon, infatti, hanno attraversato il mondo diventando la colonna sonora di intere generazioni.

Biglietti da 40 A 60 euro. I biglietti saranno in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Parco della Musica, presso le ricevitorie Lottomatica abilitate, telefonicamente al 199.109.783 e sul sito www.auditorium.com. Info 06.80241 - 281

Maria Antonietta Amenduni



11 Aprile 2008

Handel e “Alexander’s Fest": viaggio nel potere della musica; Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia



Alexander's Feast o Il Potere della Musica, ovvero come la musica può condizionare i nostri stati d'animo e le nostre emozioni. Molto prima della "musicoterapia", già Händel nel 1736, rivestendo di note un'Ode del poeta inglese John Dryden, composta nel secolo precedente in onore di Santa Cecilia, alimentava un dibattito sulla capacità della musica di suscitare emozioni e spingerci a compiere azioni impreviste. Alexander's Feast sarà in scena il 19, 21 e 22 aprile nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium con l'Orchestra e il Coro dell'Accademia di Santa Cecilia e la bacchetta di Filippo Maria Bressan che del Coro è stato direttore per alcuni anni. A lui il compito di restituire le sontuose delicatezze di Händel che, per sedurre l'ascoltatore e confermare i contenuti del testo poetico, decise di ricorrere alle forme del Concerto Grosso alla Corelli, sfoggiando una tale varietà di sonorità e di timbri da irretire i 1300 spettatori accorsi al Covent Garden per ascoltare la prima dell'ode scritta dal poeta nazionale e musicata dal già celebre George Friedrich Händel. Il fantasioso libretto, secondo il gusto dell'epoca, mostra un banchetto organizzato per celebrare la vittoria di Alessandro il Grande sui Persiani. Nel corso delle libagioni l'aedo Timoteo, attraverso la musica e il canto, riesce a suscitare nel condottiero tali violente emozioni al ricordo dei guerrieri greci uccisi da convincerlo a radere al suolo Persepolis. Dimostrando così il potere della musica. Nel finale appare Santa Cecilia, quasi a creare un contraltare cristiano rispetto al mondo pagano di Timoteo. La gara di canto che si avvia tra i due darà ovviamente la vittoria alla santa cristiana protettrice dei musicisti. Ma la protagonista assoluta è questa musica lussureggiante capace di accarezzare le emozioni e descrivere affetti e sentimenti come poche altre creazioni artistiche.

Un tema, questo del valore della musica, dell'arte che riflette su se stessa, molto caro all'epoca barocca e del quale, sempre all'Accademia di Santa Cecilia, sarà possibile avere un altro, splendido saggio con la rappresentazione de La contesa di Febo e Pan di Joannes Sebastian Bach, celeberrima rivisitazione della gara di canto tra Febo, il dio greco della musica e Pan, il dio della vita campestre. Qui il malcapitato Mida, chiamato a scegliere il migliore, dando prova di assoluta incompetenza, decide per Pan e si ritrova con due orecchie d'asino! Sarà in programma il 31 maggio, il 3 e il 4 giugno con la direzione di Tom Koopman. Alexander's Feast vedrà sul podio Filippo Maria Bressan, un felice ritorno in veste di direttore di questo maestro, già amato direttore del Coro della nostra Accademia. Negli ultimi anni Bressan si è votato alla direzione d'orchestra concentrandosi sulla musica antica e barocca, della quale è diventato uno dei più importanti esecutori. Ha fondato l'Athestis Chorus & Orchestra, un ensemble che utilizza strumenti originali. Accanto a lui un cast di specialisti come il soprano Carolyn Sampson, il tenore Pavol Breslik, il basso Darren Jeffery, che il pubblico di Santa Cecilia ha avuto modo di apprezzare come Gessler nel Guglielmo Tell e che è appena entrato in finale nella Wagner competition del 2008.

Sabato 19 ore 18, lunedì 21 ore 21, martedì 22 ore 19,30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Filippo Maria Bressan Direttore
Carolyn Sampson Soprano
Pavol Breslik Tenore
Darren Jeffery Basso
Handel Alexander's Feast per soli, coro e orchestra
Info 06 80 82 058
www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


11 Aprile 2008

Le due band rivelazione della scena indie inglese apriranno lo show dei negramaro il 31 Maggio a Sansiro.

Rock delle origini anche per il nuovo singolo, Via Le mani dagli Occhi, e per il Club Tour in Europa, dal 2 aprile.

Per la loro prima volta a Sansiro, il prossimo 31 maggio, i negramaro hanno pensato in grande per stupire i propri fans: The Hoosiers e The Fratellis sono i primi due “special guests” confermati e in questo caso si tratta davvero di “ospiti speciali”. Entrambi i gruppi sono identificati come le band rivelazione degli ultimi due anni nella scena rock indipendente inglese, The Fratellis in ambito alternative, The Hoosiers con una maggiore attitudine pop.

The Fratellis, venticinquenni scozzesi di Glasgow, hanno esordito nel 2006 con un album strabiliante e strafottente, “Costello Music”, che li ha lanciati in vetta alle classifiche e di conseguenza sulle copertine della stampa musicale al di là della Manica, ma anche al di qua. Pochi mesi dopo, all’inizio del 2007, The Hoosiers hanno scalato le classifiche inglesi con il pop eccentrico, scanzonato e irriverente del proprio album d’esordio “A Trick To Life” ponendosi immediatamente all’attenzione di pubblico e critica.

Sabato 31 Maggio a San Siro sarà il rock sfrontato di The Fratellis e The Hoosiers ad intrattenere il pubblico prima che i negramaro salgano sul palco per l’unico concerto in Italia nell’estate 2008, un concerto concepito dalla band medesima come una grande festa insieme ai propri fans, una giornata di musica dal vivo che comincerà già nel primo pomeriggio.

Nel frattempo i negramaro tornano in radio da venerdì 28 marzo con il nuovo singolo “Via Le Mani Dagli Occhi”, tratto dall’album multiplatino “La finestra”. Dopo i successi di “Parlami d’amore”, “L’immenso” e “Cade la pioggia”, la band ritorna al rock intenso ed energico delle origini, che richiama le atmosfere dal vivo più dirette. Le stesse che animeranno il tour europeo che dal 2 al 20 Aprile porterà i negramaro a suonare nei club di otto città europee (Zurigo 2 aprile, Berna 3, Londra 6, Vienna 7, Monaco di Baviera 8, Colonia 9, Barcellona 19, Madrid 20).

Tutte le informazioni per i concerti in Europa e a Sansiro su: barleyarts.com e negramarosansiro.com).
Info 02 76113055
www.negramarosansiro.com
www.barleyarts.com



7 Aprile 2008

Rock the Cosmos Tour 2008

Due concerti in Italia per Brian May, Roger Taylor e Paul Rodgers in tour con un nuovo album di inediti firmati Queen, dopo 13 anni.

Veri e propri miti della musica, in arrivo in Italia. Con un nuovo album in uscita – il primo in studio a portare avanti il leggendario nome dei QUEEN dopo le ritrovate sessioni inedite con Freddie Mercury – la rock band inglese si prepara a passare quattro mesi in tour, nuovamente in compagnia del cantante Paul Rodgers, che si era già unito a Brian May e Roger Taylor in occasione del fortunato tour del 2005, passato in Italia per quattro date sold out e terminato con lo spettacolare concerto di Hyde Park, a Londra.

Oltre un milione di persone ha voluto riabbracciare i Queen in occasione del tour scorso. “Queen + Paul Rodgers Rock the Cosmos 2008” toccherà 14 paesi in sette settimane tra Europa e Asia per un totale di 28 date, prima di portare la band di nuovo in Sud America, dove manca dai primi anni ’80 e dove ha tenuto nel 1985 il suo più grande concerto di sempre, in occasione del Rock in Rio davanti a più di 300.000 persone.

L’album, la cui uscita è prevista per il 1 Settembre (due settimane prima dell’inizio del tour), segna l’esordio in studio con i Queen per Paul Rodgers, il quale ha attivamente partecipato con May e Taylor alla stesura dei brani. Ancora da decidere il titolo dell’album, anticipato dal singolo “Say it’s not true”. Sono due le date fissate in Italia, la prima il 26 Settembre al Palalottomatica di Roma, la seconda il 28 al DatchForum di Milano. I biglietti per entrambi i concerti saranno disponibili a partire da Lunedì 7 Aprile.

Queen + Paul Rodgers Rock the Cosmos 2008 Concert tour:
Venerdì 26 Settembre al Palalottomatica di Roma
I Anello numerato: 70€ + prev, II Anello numerato: 65€ + prev, Parterre: 50€ + prev, III Anello / I e II Anello laterale numerato: 40€ + prev.
Biglietti disponibili nel circuito TicketOne e in seguito nel circuito AMIT

Domenica 28 al DatchForum di Milano
Tribuna Gold: 75€ + prev., Parterre/Primo Anello non numerato: 55€ + prev., II Anello non numerato: 45€ + prev.
Biglietti disponibili nel circuito TicketOne e a seguire nelle prevendite abituali Barley Arts Promotion.
www.queenonline.com
www.barleyarts.com

Maria Antonietta Amenduni


7 Aprile 2008

Mozart e i 24 Preludi di Chopin, per il pianoforte di Grigory Sokolov.



Un nuovo appuntamento musicale da “assaporare e gustare”, per palati fini. Con un programma dedicato a Mozart e Chopin torna il 9 aprile all'Accademia di Santa Cecilia Grigory Sokolov, considerato uno dei più grandi pianisti dei nostri giorni, sempre attesissimo dal pubblico romano, affascinato dalla serietà e dalla profondità del suo pensiero musicale che, unita all’originalità interpretativa e allo straordinario dominio tecnico dello strumento, rendono ogni suo recital un'esperienza da ricordare. Nato a Leningrado, Grigory Sokolov ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni e a sedici, ancora studente, ha raggiunto fama mondiale vincendo il Primo Premio al Concorso Tchaikovsky di Mosca.

Per la serata romana l'artista ha deciso di accostare Mozart e Chopin compiendo un' operazione più sottile di quanto sembri. E’ l’espressività di Mozart, in particolare nei tempi lenti delle due Sonate che Grigory Sokolov ha scelto per la prima parte del programma, la K 280 e la K 332, a indicare una strada che arriverà dritta ai segreti ed intimi colloqui che Chopin intratterrà qualche anno più tardi con il suo strumento. Specialmente nei celebri Preludi op.28, sul cui titolo lo scrittore André Gide si interrogava senza riuscire a darsi una risposta: preludi “a che cosa?” Effettivamente, i 24 Preludi (si noti il numero, che richiama quello dei preludi e fughe di ciascuno dei due volumi del Clavicembalo ben temperato di Bach, il cui spartito Chopin aveva portato con sé a Majorca, dove compose l’op.28) non preludono a niente: né a fughe, né a nient’altro. Tali sono gli universi spalancati dalle (poche) battute di ciascuna di queste 24 composizioni, che rifuggono (anche nel caso della celebre Goccia d’acqua) da qualunque descrittivismo, da autorizzare forse la sola definizione di “aforismi”. Comunque, 24 piccoli, grandi capolavori.

Mercoledì 9 ore 21 - Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica
Grigory Sokolov pianoforte
Mozart Sonata in fa maggiore KV280; Sonata in fa maggiore KV332
Chopin 24 preludi per pianoforte op. 28
Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


7 Aprile 2008

Fondazione Musica per Roma - Luglio suona bene 2008: Alanis Morissette, Erykah Badu, Giovanni Allevi tra gli ospiti della rassegna estiva nella cavea dell’Auditorium.



Luglio 2008, regalerà ancora una ampia scelta di musica, nella splendida cornice della Cavea dell’Auditorium. Dopo Bjork, Leonard Cohen, i Sigur Ros e il quartetto Metheny – Burton – Swallow - Sanchez, altre tre star internazionali brilleranno di luce propria sul palcoscenico all’aperto, nello scenario “metafisico” della cavea dell’Auditorium. Sarà proprio Alanis Morissette a inaugurare la rassegna estiva di Musica per Roma, martedì 24 giugno. L’affascinante artista canadese emerse dalla scena rock alternativa di fine anni Novanta grazie all'energia dei suoi brani e all'intensità dei suoi testi, sempre taglienti e sinceri, dedicati in gran parte ai chiaroscuri del rapporto tra uomo e donna. Un repertorio che ha messo in luce la sua personalità dirompente. Il nuovo disco Flavor Of Entanglement (in uscita in maggio), arriva a distanza di 4 anni dal suo ultimo album in studio. Per questo nuovo lavoro l’artista canadese si è messa nelle mani di Guy Sigsworth. Una curiosità: di una nuova canzone, "Not as we", compare un breve clip, nel terzo episodio della quarta serie di Dr House.

Domenica 6 luglio è in arrivo, invece, un ciclone musicale, l’interprete e songwriter statunitense Erykah Badu. Vincitrice di numerosi Grammy Award, Erikah è stata paragonata per le doti canore a Billie Holiday. Il suo live travolgente è ricco di fascino ed eleganza e la sua musica originale è basata su una miscela di neo soul, rhytm & blues, hip hop e jazz. I testi della Badu si ispirano a una filosofia “urban” molto personale, che suscita forti emozioni negli ascoltatori. La Badu presenterà al pubblico dell’Auditorium Parco della Musica il nuovo lavoro New Amerykah che riflette lo stato d’animo dell’artista stessa, nonché le condizioni dell’intero paese, un progetto che la Badu descrive come "la guerra interiore, la guerra che combattiamo contro noi stessi per diventare più forti e migliori.”

La chiusura della rassegna Luglio Suona Bene è affidata, il 30 luglio, a Giovanni Allevi, con l'unica data estiva del suo concerto per piano solo. Dopo il grande successo del concerto di febbraio, torna al Parco della Musica, questa volta in Cavea il compositore e pianista marchigiano. Diplomato in Pianoforte e in Composizione con il massimo dei voti e laureato con lode in Filosofia, l’eclettico Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee. Con “Allevilive” (30.000 copie vendute), “Joy” (100.000 copie vendute) e “No Concept” (70.000 copie vendute) Allevi è sempre ai primi posti nella classifica Fimi/Nielsen dei dischi più venduti in Italia. INFO 06.80241 – 281

Maria Antonietta Amenduni


7 Aprile 2008

Marlene Kuntz: "Uno: live in love tour".



Per tutti gli estimatori di Cristiano Godano & Compani, appuntamento romano da non perdere, sabato 12 aprile, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. Una nuova avventura per la band di Cristiano Godano, uno dei gruppi più amati e influenti dell’ultima decade, che sta portando in tutti i teatri d’Italia le nuove canzoni di “Uno”. Le raffiche noise che fecero gridare al miracolo ai tempi di Catartica, virano in questo nuovo lavoro verso le atmosfere più intime e raccolte della canzone d’autore spogliando la bella Marlene e scoprendone i lati più lievi e sognanti.
"Il concerto dello scorso 17 novembre, al Teatro Toselli di Cuneo, è stato una sorta di anticipazione fuori programma del tour che andremo a iniziare e ci ha fatto capire che c'è voglia di godersi i Marlene Kuntz da seduti” - con queste parole, Cristiano Godano ha commentato l’imminente avvio del nuovo tour. Credo che sia il desiderio di gran parte del nostro pubblico assistere a un evento ricco di poetica e tensione, assaporando ogni possibile attimo d’intensità, senza le distrazioni del vociare dei club. "Uno", il nostro ultimo disco, è il lavoro che più di ogni altro ci ha permesso di soddisfare questa pretesa, e la curiosità di sentirlo live in queste condizioni è tanta”.

Cristiano Godano - voce
Luca Bergia - chitarre
Riccardo Tesio - batteria
Davide Arneodo - tastiere, violino e percussioni
Luca Saporiti - basso
www.marlenekuntz.com
www.myspace.com/marlenekuntzofficial
Biglietti: Platea 25, galleria 23 euro.

Maria Antonietta Amenduni


31 Marzo 2008

Tre Orchestre per Beethoven: La Philharmonique du Luxembourg, La Israel Philarmonic, L’Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia.



Sarà davvero una sfida quella che si giocherà ad aprile nel segno di Beethoven all'Accademia di Santa Cecilia. Tre orchestre si presentano nel nome di Beethoven, il titano della musica. La prima a scendere in campo sarà la prestigiosa Orchestre Philharmonique du Luxembourg (www.opl.lu) che si presenta al pubblico di Santa Cecilia il 2 aprile alle ore 21 in una serata che ospita uno dei più raffinati interpreti di Beethoven, il pianista Rudolf Buchbinder (www.buchbinder.net)che eseguirà il concerto n. 3 per pianoforte e orchestra diretto da Emmanuel Krivine. L'ex bimbo prodigio, ammesso alla Music Hocschule di Vienna a soli 5 anni e da allora votato a una folgorante carriera, è stato definito recentemente dalla Frankfurter Allegemeine Zeitung "uno dei più competenti e importanti interpreti di Beethoven". Al compositore tedesco Buchbinder, si è dedicato con la passione e la competenza che contraddistingue la sua natura di studioso delle fonti, (possiede oltre 18 edizioni delle sonate per pianoforte di Beethoven) e con la finezza dell'interprete (ha eseguito l'integrale delle sonate in 30 città del mondo). Dialogherà con un'orchestra di grande livello, fondata nel 1933 e ora diretta da Emmanuel Krivine. Figlio di un russo e di una polacca, Krivine ha esordito come violinista (ha studiato con Szeryng e Menuhin), per poi restare folgorato dalla direzione d'orchestra dopo un incontro con Karl Böhm nel 1965. Il Guardian lo ha definito "uno dei più grandi direttori d'orchestra del nostro tempo". Lo ascolteremo nell'ouverture dell'Egmont e nell'amatissima Sinfonia n. 6 Pastorale di Beethoven.

Sul podio Emmanuel Krivine - 2 aprile
Zubin Mehta - 13 aprile
Antonio Pappano - 26, 28, 29 aprile

Mercoledì 2 aprile ore 21 - Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica
Orchestre Philharmonique du Luxembourg
Emmanuel Krivine Direttore
Rudolf Buchbinder Pianista
Beethoven Egmont: ouverture
Beethoven Concerto per pianoforte n. 3
Beethoven Sinfonia n. 6 Pastorale
Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


31 Marzo 2008

Peter Cincotti all’Auditorium Parco della Musica.



L’appuntamento da non perdere è per sabato 5 Aprile, alle ore 21 in Sala Sino poli – Auditorium Parco della Musica. Peter Cincotti, ormai celebre cantante italo - americano torna in Italia per presentare l’ultimo lavoro del 2007 “East of Angel Town”, anticipato dal singolo di successo “Goodbye Philadelphia”.
Peter Cincotti comincia a strimpellare i tasti di un pianoforte giocattolo a tre anni. “Cominciai a prendere lezioni l’anno dopo”, ricorda Cincotti. “Mia madre chiese all’insegnante di farmi suonare tutto quello che volevo senza forzarmi ad apprendere la tecnica classica. All’epoca ero così giovane che l’insegnante non poté rifiutarsi. Così andavo a lezione portando tutto ciò che mi piaceva – dalle colonne sonore dei film, a “Il fantasma dell’opera”, alla sigla del gioco Jeopardy”. Crescendo, i suoi gusti si arricchiscono. “La prima musica che mi colpì veramente fu quella di Jerry Lee Lewis Quando avevo cinque anni, cominciai ad amare il boogie-woogie suonato al pianoforte, anche se sono sempre stato incline a tutti i generi musicali. Essendo nato e cresciuto a Manhattan, sono sempre stato abituato ad essere circondato da tante cose. Portavano me e mia sorella a sentire di tutto, dai concerti rock al Madison Square Garden, ai jazz club, agli spettacoli di Broadway”. L’album “On the Moon” è l’esempio di questo eclettico approccio, in cui propone anche il suo nascente impulso creativo di talento come autore: “Volevo che le mie canzoni originali aprissero la strada nella scelta di un materiale poco convenzionale. Dopo il mio primo disco, ho cominciato a comporre canzoni che hanno cambiato radicalmente il mio modo di scrivere. Il matrimonio tra musica e parole è cambiato e le canzoni sono diventate molto più personali. Quando scrivi sia la musica che il testo, niente si intromette tra te e la tua canzone. Ti siedi con il tuo strumento e parti dal nulla. Ciò che crei ti appartiene in maniera totale e non stai usando niente che non sia tuo per esprimere te stesso. Stai dicendo tutto ciò che tu vuoi dire. Le canzoni che ora scrivo sono presentate esattamente come le ho concepite e sono vere esattamente come nel momento in cui le sentivo dentro di me. E io sono stato presente in ogni momento, dal loro concepimento al mixaggio per essere sicuro di sentirle giuste per me”.

Maria Antonietta Amenduni


27 Marzo 2008

Intervista ad Eugenio Bennato

L’artista presenta il suo nuovo lavoro: “Grande Sud”.

Anni di carriera dedicati a regalare belle emozioni in musica. Dopo aver percorso l’Italia e l’Europa con un tour di alcuni mesi accolto con grande entusiasmo da critica e pubblico e dopo diverse settimane trascorse ad incidere canzoni - tra le quali il brano per la 58° edizione del Festival di Sanremo - Eugenio Bennato torna con un nuovo album dal titolo “Grande Sud”, nei negozi di dischi dal 26 febbraio 2008. Energia e vitalità, al fanno da padrone in questo nuovo intenso e coinvolgente lavoro di Eugenio Bennato: 5 canzoni inedite arricchiscono il lavoro che contiene anche 7 motivi estremamente popolari del repertorio dell’artista, reinterpretati e proposti in una veste nuova nei ritmi e nell’esecuzione.

Singolo apripista del progetto discografico è “Grande Sud”, composto con lo stile inconfondibile che contraddistingue da sempre l’artista, musicista, ricercatore di musica popolare e innovatore. L’album “Grande Sud” è uno strumento di comunicazione, un percorso di grande fermento creativo che affonda le sue radici nella tradizione. Perciò si avvale di tecniche strumentali che fanno uso della chitarra battente, del tamburello e della mandola e che ben si fondono con esperienze e generi musicali contemporanei.

Tante le partecipazione illustri, in questo disco: Francesco Loccisano (chitarra classica e battente), Mohammed Ezzaime El Alaoui (violino e voce), Roberto Menonna (percussioni e voce), Stefano Simonetta (basso e chitarra elettrica) unitamente alle vocalist e ballerine: Zaina Chabane, Sonia Totaro, Emma Esha Mbotizafi. A queste collaborazione, in occasione del Festival di Sanremo, durante la serata dei duetti, Bennato si è esibito con la cantante e attrice Pietra Montecorvino. Il lavoro musicale di Eugenio Bennato è prodotto da Taranta Power su etichetta Italiapromotions, distribuzione Edel. Estremamente piacevole e rilassante e la bella atmosfera che si è creata durante la presentazione dell’album, che Eugenio Bennato ha tenuto a Roma, il 27 marzo, presso la Feltrinelli di Via Appia, in cui l’artista si è “raccontato” al pubblico è ha regalato degli emozionanti momenti di bella musica.

Il suo brano era, a mio avviso uno dei tre più belli del Festival di Sanremo. Lei ha ottenuto quello che si aspettava dal festival o no?
“Io mi ero posto come limite quello di disinteressarmi alla competizione, perché non penso che ci possa essere gara tra generi musicali così diversi. Invece ho colto l’opportunità del festival di Sanremo, innanzitutto per non essere scortese nei confronti degli organizzatori che tanto avevano insistito per avere la mia partecipazione, e poi perché volevo avere la possibilità di arrivare a molti spettatori che di solito non si muovono, non si schiodano dalla sedia; così ho voluto portargli qualcosa che li ha scossi e penso di aver raggiunto l’obbiettivo. Il mio pubblico, che mi conosce, inizialmente si è rammaricato di questa scelta del festival, ma poi hanno capito”. Lei gira l’Europa, il mondo e porta la sua musica, poi torna in Italia e ritrova il panorama musicale che purtroppo è quello che è! Che sentimenti prova ogni volta, al suo ritorno a casa?
“Hai centrato in pieno una mia sensazione. E’ vero tutte le volte che ritorno soprattutto dopo i festival internazionali, provo sempre una grande delusione per quello che sento in radio. Per carità io rispetto tutti, ma noto un crescente disinteresse anche da parte della discografia a coltivare ed affermare la nostra identità, una identità che oggi è fondamentale per il consenso mondiale. I mass media ci condizionano, sappiamo tutto del rock o del pop inglese ad esempio, ma non sappiamo nulla dei nostri maestri. Per cui quando rientro provo sempre un grande senso di sconforto che si allevia solo grazie al fatto che il movimento tarantolare va molto forte. Ma anche questo è condizionato dai mass media; l’importante è riuscire sempre a conquistare uno spazio a favore di chi in Italia la musica la sa ancora scegliere e secondo me anche da casa la sanno scegliere!”

Ed in Italia c’è ancora la voglia di scegliere la musica?
“Non è solo una questione di musica, ma di sopravvivenza culturale. Se il futuro del mondo andasse verso l’assenza di dibattito tra culture, quel dibattito in cui ognuno porta la propria identità, allora ci sarebbe un problema; così come è successo in certi paesi dell’Europa che hanno perso la propria identità e c’è un ritorno negativo anche sulla propria psicologia. In Italia abbiamo il sud, che offre ancora numerosi spiragli positivi da questo punto di vista”

Lei parla di effetto terapeutico della Taranta. A cosa si riferisce?
“Mi riferisco alla capacità che ha il ritmo di coinvolgere l’ascoltatore e di portarlo alla corrispondenza con la musica che ha un valore di rilassatezza, di manifestazione della personalità, come succede per esempio anche con il rock; andare ad un concerto rock significa pure rispondere ad una vibrazione specifica. Per secoli la nostra musica “colta” ha ignorato questo aspetto e in molti casi sono stati posti dei divieti. Molti aspetti venivano identificati come elemento del diavolo. Per esempio durante il concilio di Trento fu stabilito che era vietato l’uso degli strumenti di percussione perché collegati al demonio; proprio perché si vietavano le manifestazioni troppo inclini all’estasi, che invece contiene in se aspetti positivi. La Taranta nonostante questi divieti, ha continuato a far uso di questi tamburi, di queste percussioni. Tutti strumenti che appartengono a noi, alla nostra storia, ad i nostri dialetti ed identità. Oggi i giovani hanno riscoperto la Taranta, la apprezzano e rispetto di più, rispetto a quindici anni fa. E vero, c’è un proliferare di gruppi e anche tante polemiche, ma va bene tutto questo, purché si salvi una tradizione e la si tramandi”.

Se potesse rinascere, quale sarebbe il suo luogo ideale per vivere e soprattutto tornerebbe a fare il musicista?
“Penso proprio di si, anche perché questo mestiere mi porta a viaggiare. Io auguro a tutti di poter viaggiare tantissimo, perché aiuta ad identificare i problemi che derivano dalla diversità ed incompatibilità delle religioni, delle culture eccetera. Dove mi piacerebbe rinascere? Napoli non mi dispiace affatto, ma un qualsiasi posto di mare andrebbe bene”.

Grande Sud
Track list:
Grande sud
Ai naviganti in ascolto
Taranta power
Ballata di una madre
Che il Mediterraneo sia
Grande sud
Una donna bella
Novella
L’anima persa
Sponda sud
Incanto
Lucia e la luna

Maria Antonietta Amenduni


22 Marzo 2008

Re.Play: Omaggio a Steve Reich; le banalità del male.

Steve Reich regia del suono, Quartetto Prometeo e Sandro Cappelletto e Guido Barbieri voci narranti.

Quando Steve Reich era un bambino viaggiavano, sulle sponde opposte dell’Atlantico, due tipi di treni: quelli che sfrecciavano veloci e sicuri tra New York e la California e quelli, lenti e inesorabili, che deportavano gli ebrei nei campi di sterminio. Differents trains è una delle opere più dolorose di Reich, affidata a due “differents voices”: il quartetto d’archi e i sopravvissuti di Auschwitz. Treni “assassini” erano anche quelli che portavano nelle camere gas i detenuti del campo modello di Terezin, la menzogna più crudele raccontata dal nazismo. Un testo, una voce e un film faranno di Terezin il tragico preludio ai treni americani del piccolo Steve. Per il Village Voice Steve Reich è il più grande compositore statunitense vivente. Considerato uno dei padri del minimalismo storico (ma la definizione gli è sempre andata stretta) è stato capace di rinnovare di continuo il proprio pensiero compositivo. Una delle sue composizioni più celebri “Different Train” ha ottenuto un Grammy Award nell’esecuzione del Kronos Quartet. Precursore della musica ambient, ultimamente i suoi brani sono stati elaborati da DJ molto famosi tra i quali Dj Spooky, Coldcut, Howie B, D-Note, Ken Ishii nel disco Reich: Remixed. Contemporanea gli dedica quattro concerti: un piccolo festival “ad personam” in cui la sua musica si lega alla tradizione spirituale ebraica, alla danza, al film e alla letteratura.

MERCOLEDI’ 2 APRILE TEATRO STUDIO ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Programma
I treni di Terezin per due voci narranti
Proiezione del film “il Führer dona una città agli ebrei” di Kurt Gerron 1944/1945
Natasha Nisic: “The gate of Birkenau 2004, video”
Steve Reich: Different trains per quartetto d’archi e nastro
BIGLIETTO UNICO 10 EURO
INFO 06 - 80241281

Maria Antonietta Amenduni


22 Marzo 2008

Generazione X: I virtuosi di San Martino; guest Neri Marcorè



Un teatro canzone surreale ed irresistibile che è l’evoluzione di quello proposto dai Gufi negli anni ‘60, ma che attualmente non ha eguali in Italia. Una serata all’insegna della musica d’autore tra teatro, grammelot, canzone surreale. A presentare I Virtuosi di San Martino sarà l’attore Neri Marcorè, famoso per la sua travolgente simpatia e bravura, I Virtuosi di San Martino si sono formati a Napoli. Nel 1994 Federico Odling, compositore violoncellista genovese e Roberto Del Gaudio, cantante–attore ed autore teatrale napoletano, con Vittorio Ricciardi al flauto traverso, decidono di dar vita ad un ensemble da camera, con l'apporto di due concertisti affermati, Antonio Gambardella e Dario Vannini rispettivamente violinista e chitarrista classico. Una formazione acustica, da camera, che fin dai primi concerti elabora uno stile unico per i testi, la composizione delle musiche e l’incredibile esecuzione dal vivo. Federico Odling ha creato negli anni una colonna sonora per la giungla di personaggi ideati da Roberto Del Gaudio. Macchiette napoletane e cafoni postmoderni, professori universitari e astrologhe ninfomani, giornalisti opportunisti ed extracomunitari superdotati si rincorrono in un bestiario spesso surreale ed inevitabilmente macabro. Molti dei personaggi inventati dai Virtuosi di San Martino sono diventati, tra i fan del gruppo, oggetto di culto. Tra rime mancate e citazioni letterarie, i Virtuosi sono all’apice di un cabaret sofisticato, colto e trascinante al punto che nel 2002 il gruppo ha ricevuto il prestigioso premio nazionale della critica, riconoscimento ad artisti teatrali nazionali per la particolarità e singolarità del loro lavoro.

DOMENICA 30 MARZO TEATRO STUDIO ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Roberto Del Gaudio - voce
Vittorio Ricciardi - flauto ottavino e cori
Antonio Gambardella - violino e cori
Dario Vannini - chitarra e cori
Federico Odling - violoncello e cori
BIGLIETTO UNICO 12 EURO
INFO 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


15 Marzo 2008

Lettura e concerti: Un viaggio nel mondo poetico tra 800 e 900.

Maddalena Crippa, legge Pasolini e Morante, con Paolo Scianchi alla chitarra

Tra Musica e Poesia è una rassegna dedicata al mondo della parola che si fa da un lato canto poetico e dall'altro musica vera e propria, organizzata dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla Fondazione Musica per Roma. Per il prossimo appuntamento, in programma il 18 marzo, Maddalena Crippa leggerà i testi di Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. Si tratta dell’incontro straordinario di una grande “performer” di ruoli femminili, tragici e classici, con due tra i maggiori protagonisti del Novecento italiano, ormai universalmente conosciuti e apprezzati.

Pasolini fu prima di tutto un poeta, e questa sua qualità è riscontrabile in tutte le sue opere, comprese quelle cinematografiche. La sua è una personalità che ha segnato di sé, anche in modo drammatico, l’arte e il pensiero del ventesimo secolo, lasciando, consegnata a diversi linguaggi espressivi, una testimonianza alta sulle contraddizioni del nostro tempo e sulla necessità di tenere sempre uniti lo sviluppo e il progresso. Elsa Morante, a sua volta, è uno dei vertici della nostra narrativa novecentesca, ammirata anche da un critico d’eccezione come Lukàcs. Opere come “L’Isola di Arturo” o “Il Mondo Salvato dai Ragazzini”, in cui essa vede nei giovanissimi, in pieno ‘68, “l’unico pubblico ormai forse capace di ascoltare le parole dei poeti”, hanno lasciato un segno indelebile, in bilico tra la grande narrazione neorealista e l’introspezione decadentistica. “Musica e Poesia” continua dunque ad offrire, con l’intervento di attori e attrici di grande spessore, occasioni per rivisitare aspetti fondamentali dell’esperienza poetica dell’Otto-Novecento sul piano nazionale e internazionale.

Il ciclo proseguirà con la poesia tedesca. Neri Marcoré si esibirà con le poesie di Trakl e Rilke messe in musica da Webern, Widmann, Manzoni, soprano Melanie Walz (27 marzo). Gabriele Lavia leggerà Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Ungaretti (7 aprile), mentre l'ultimo appuntamento sarà in compagnia di Massimo Popolizio con i versi di Cesare Pavese e Dino Campana.

"E' un'occasione rara per contribuire a far conoscere un repertorio di straordinaria bellezza. Un modo per apprezzare la voce della poesia e la sua trasfigurazione in suoni, in un gioco di rimandi tra grandi poeti e grandi compositori", ha commentato Bruno Cagli, Presidente-Sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia sottolineando come la scelta di aver coinvolto artisti provenenti non solo dal teatro ma anche dal cinema nasce dal desiderio di coinvolgere un pubblico diverso da quello che generalmente si dedica a questo repertorio così raffinato e suggestivo.

"L’Auditorium ha come obiettivo quello di occuparsi della musica, anche nei rapporti con le altre discipline artistiche – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Musica per Roma Gianni Borgna - e la poesia è l’espressione più contigua alla musica, la parola poetica è di per sé musicale. Inoltre, al contrario di quanto molti pensano, la poesia ha un vasto pubblico di appassionati, soprattutto di giovani. Per questo motivo, ci è sembrato giusto dedicare a questo tema una vera e propria rassegna. Un progetto del genere sarebbe stato impensabile senza la sinergia tra la Fondazione Musica per Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ci auguriamo che il pubblico risponda positivamente."

18 MARZO 2008 – TEATRO STUDIO – ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietto unico 10 euro - Tre appuntamenti a scelta 21 euro
Info 06-80241281 – 06 8082058

Maria Antonietta Amenduni


15 Marzo 2008

Joe Jackson all’Auditorium Parco della Musica; in apertura Susie Wilkins



Mercoledì 19 amrzo alle 21, n Sala Sinopoli, presso l’Auditorium Parco della Musica, impedibile appuntamento con musica di classe, con Joe Jackson. L’artcista è in Italia per sole due date in cui presenterà il suo ultimo lavoro “Rain”. Nel concerto, saranno riproposti anche i grandi classici di Jackson, come Sunday Papers, Different for Girls, Is She Really Going Out With Him, Joe Jackson, nato in Inghilterra nel 1954, inizia lo studio della musica attraverso lezioni di violino, e presto passa allo studio del piano. Si forma presso la Royal Academy of Music, collabora negli anni settanta con la National Youth Jazz Orchestra, e prende parte ad una band proto-punk chiamata “Arms and Legs”, di cui Jackson è front man. La band, costituita da Jackson (voce e tastiere), Gary Sanford (chitarra), Graham Maby (basso) e Dave Houghton (batteria), realizza, nel 1979, Look Sharp, in piena atmosfera post-punk. Le melodie concise e pregnanti, insieme ai testi dalla forte carica passionale, conquistano il favore della critica nazionale e d’oltreoceano. La formazione Jackson/Sanford/Maby/Houghton è assai prolifica, raffinandosi in brani quali I'm The Man ed esplorando nuovi orizzonti sonori con Beat Crazy. Durante i periodi non dedicati alla registrazione in studio, la band si esibisce in tournée dal vivo quasi incessantemente.
Jackson, nonostante il grande successo ottenuto con la band, decide di abbandonarla e di proseguire verso nuove sfide musicali: il rivoluzionario progetto swing Jumpin' Jive (1981), il sofisticato pop urbano di Night and Day (1982) e Body and Soul (1984), l’impatto diretto delle due tracce live in Big World (1986), la superba, semi-autobiografica Blaze of Glory (1989), la più tradizionale, ma pur sempre originalissima Laughter and Lust (1991), la soave e toccante Night Music (1994), l’innovativo ciclo di canzoni ispirato ai sette peccati capitali, Heaven and Hell (1997) e l’album che lo stesso Jackson definisce il proprio capolavoro, Night and Day II (2000). Oltre che in due album dal vivo (Live 1980-86 apparso nel 1987 e Summer in the City - Live in New York nel 2001), Jackson si è cimentato anche nella composizione delle colonne sonore di vari film, tra cui “Tucker – Un uomo e il suo sogno” di Francis Ford Coppola, “L’assassinio di Mike” di James Bridges; in due album strumentali, “Will Power” (1987) e l’innovativa, non orchestrale “Symphony No. 1”, vincitrice del Grammy nel 2001 come Migliore album pop strumentale. Jackson ha anche pubblicato un libro nel 1999, A Cure For Gravity, che egli stesso descrive come "un libro sulla musica, velatamente camuffato da memoir".

BIGLIETTO UNICO 25 EURO
INFO 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


9 Marzo 2008

ASA: La Rivoluzione/Rivelazione Pop del Soul Nigeriano



Arriva all’Auditorium Parco della Musica, mercoledì 12 marzo, la cantante ASA (Asha), rivelazione della musica nigeriana che sta conquistando l’Europa con la sua musica che sta a metà strada tra il pop ed il soul, che si ispira alla tradizione musicale del suo paese, con un’attenzione particolare alle melodie. I suoi testi parlano della Nigeria, dell’Africa, delle cose della vita, il tutto espresso con finto candore e reale ironia. Asa nasce a Parigi. Il brevissimo tempo trascorso nella City of Light le lascia vaghi ricordi felici, considerando che aveva non più di due anni quando la sua famiglia tornò a vivere in Nigeria. Ma il suo destino è legato a Parigi dove Asa ritorna vent’anni dopo e dove la sua vita artistica spicca il volo. Asa è cresciuta a Lagos, una città pullulante di gente e vibrante di energia, ma anche un luogo caratterizzato da una profonda spiritualità. L’Islam e il Cristianesimo convivono in un’atmosfera di tolleranza, i giovani imitano l’America, la città turbolenta si muove senza sosta in un balletto armonioso e infernale di amore e odio, risate e violenza, povertà e benessere. “Lagos è la New York della Nigeria. Se cerchi un modo per fare musica, a Lagos troverai le migliori opportunità ma anche le insidie peggiori.”

Musica e indipendenza: Asa è insaziabile nel suo desiderio di vivere la vita a pieno, incontrare persone ed essere immersa nella musica. Comincia a sentire il vento del successo che soffia nella sua direzione quando le vengono offerti contratti, concerti e soldi. Nel 2006 Asa finalmente ritorna a Parigi e si ritrova a suonare con artisti quali Nubians, Manu Dibango, e Tony Allen. Nel frattempo, in Nigeria, i singoli Eyé Adaba, e poi Jailer diventano dei tormentoni in radio. MTV la sceglie come ambasciatrice per il Sud Africa - ruolo che sente intimamente suo - la sua popolarità continua a crescere.Nel luglio 2007 Asa firma per la label Naïve (etichetta di Pink Martini e Carla Bruni). Ha prodotto un magnifico album pieno di emozioni e melodie; la voce della giovane cantante e la sua energia confermano il suo eccezionale talento. Ad accompagnarla e a dare una luce particolare al disco è il flauto di Magic Malik. L’R&b si unisce al pop e al reggae in Fire On The Mountain, primo singolo dell’album, un’impertinente e velata metafora per un mondo ignorante e indifferente.

Chi si rifiuta di prestare attenzione alle scintille non avrà altra scelta se non correre quando scoppierà l’incendio. Il fuoco rappresenta simbolicamente i conflitti e i problemi di un’umanità di cui non ci prendiamo più cura: la pedofilia, la violenza domestica, la povertà fuori dalla porta di casa, e così via. Asa sa esprimere in tanti modi diversi il suo punto di vista ‘agrodolce’ nei confronti della realtà che la circonda. Il suo obiettivo è – ovviamente - trasmettere valori positivi, ma anche dar voce a tutto ciò che fa male: Jailer, un altro momento chiave dell’album, reinterpreta il vecchio proverbio: “hai raccolto quello che hai seminato”. Questa canzone emblematica con il suo irresistibile ritornello apre l’album denunciando la moderna schiavitù in tutte le sue forme. Asa combina questi pezzi impegnati con messaggi di speranza: Eye Adaba (colomba in lingua Yoruba), 360, Peace, No One Knows…So Beautiful, un vibrante omaggio a sua madre, Subway e Bi’Banke che offrono un approccio originale e sagace all’amore, piene di forza e sensibilità. La sensualità s’intreccia con la spiritualità, la ribellione con la saggezza, in un primo album ispirato e ottimista. Altamente personale e totalmente universale, la musica di Asa supererà senza dubbio tutte le frontiere, non solo geografiche ma anche quelle del cuore e dell’anima.

Fin da bambina preferiva cantare anziché parlare, improvvisare all’infinito. Negli anni suo padre aveva accumulato una notevole collezione di dischi, soprattutto classici soul e musica nigeriana. La piccola Asa è cresciuta con il suono di artisti quali Marvin Gaye, Fela Kuti, Bob Marley, Aretha Franklin dai quali continua a trarre ispirazione. Asa era una bambina sola , diversa, e la musica divenne una via di fuga insieme alla consuetudine di sognare ad occhi aperti. A dodici anni sua madre la manda in una delle migliori scuole del paese. Quando ritorna a casa, scopre Erika Badu, Lauryn Hill, Femi Kuti e Angélique Kidjo. A 18 anni, Asa fa sentire la sua voce in alcuni show radiofonici per nuovi talenti poi si iscrive alla Peter King’s School of Music di nascosto, imparando a suonare la chitarra in sei mesi.

Maria Antonietta Amenduni


9 Marzo 2008

Officina Zoè, all’Auditorium Parco della Musica.



Officina Zoè, approda all’Auditorium Parco della Musica, mercoledì 12 marzo, presso la Sala Detrassi alle ore 21. L´Officina ZOE´ nasce nei primi anni novanta da un’ idea di Lamberto Probo, Donatello Pisanello e Cinzia Marzo e diviene subito forza motrice ed autentico fermento del movimento di riscoperta della Pizzica-Pizzica, la più antica e travolgente forma di ritmo e danza popolare del Salento. Oggi ne rappresenta uno dei volti più noti, anche a seguito dei riconoscimenti ottenuti dai film del regista salentino Edoardo Winspeare, "Sangue Vivo" e "Il Miracolo", a cui il gruppo ha prestato alcuni suoi componenti in veste sia di attori (lo stesso Probo) che di autori delle colonne sonore originali ricevendo, per quella di "Sangue Vivo", il prestigioso premio della Grolla d’Oro al Festival di Saint Vincent nonché la nomination al Nastro d’Argento.
L’aspetto più interessante del lavoro dei suoi artisti è, oltre alla riproposizione, il rinnovamento del repertorio della Pizzica, attraverso composizioni originali che rispettano lo spirito e a volte anche la lettera della tradizione, tanto che essi sono considerati, a buon diritto, "portatori sani" di una cultura antica ma ancora viva e in costante trasformazione. L´Officina ZOE’ vanta oggi la partecipazione ai più importanti appuntamenti nazionali ed internazionali di musica, grazie a loro la Pizzica e' approdata in tutte le capitali europee e anche oltre sbarcando negli Stati Uniti (Los Angeles, 1998) e perfino in Corea e in Giappone.
L'Officina ZOE' ha collaborato in campo teatrale con Pamela Villoresi, Teatro Argot, Domenico Carli, in quello cinematografico con Edoardo Winspeare, Pippo Mezzapesa, in campo musicale con Ominostanco (manipolatore di suoni), Don Moye (celebre esponente dell´afrojazz e virtuoso batterista degli Art Ensemble of Chicago) e Baba Sissoko (polistrumentista di fama internazionale, oltre che rappresentante di punta della musica del Mali). L’ultimo CD di Officina ZOE' è un live registrato in Giappone, tra Tokio e Kioto.
CINZIA MARZO - voce, flauti, tamburello
DONATELLO PISANELLO - organetto diatonico, chitarra, mandola, armonica
LAMBERTO PROBO - tamburello, tamborra, percussioni salentine varie
RACHELE ANDRIOLI: voce
GIORGIO DOVERI: violino, mandola
LUIGI PANICO: chitarra, mandola, armonica a bocca
DANILO ANDRIOLI: tamburello, tamborra, cupa cupa
BIGLIETTO UNICO 12 EURO

Maria Antonietta Amenduni


1 Marzo 2008

Il Musicista dell’anno 2007, Stefano Bollani, in “Bollani carioca”, all’Auditorium Parco della Musica



Ritorna all’Auditorium Parco della Musica dopo il piano solo dello scorso anno nella Sala Santa Cecilia e il duo insieme a Enrico Rava il poliedrico pianista Stefano Bollani per presentare il progetto originale “Bollani Carioca”. Bollani ha ottenuto da poco l’Hans Koller European Jazz Prize come “musicista dell’anno 2007”. In questo progetto Stefano Bollani affronta il repertorio meno conosciuto della musica brasiliana rileggendo autori storici dello choro e del samba come Pixinginuha, Edu Lobo, Ismael Silva (il fondatore della prima Escola de Samba), Nelson Cavaquinho, Chico Buarque e affrontando anche brani della nuova generazione di autori come Monica Salmaso e Ze’ Renato.

L’idea del progetto nasce nel 2006 quando Stefano Bollani viene invitato con il suo quintetto, I visionari, a suonare al Tim festival di Rio de Janeiro. Da anni l’amico Alberto Riva, giornalista e esperto di musica immagina con lui un disco con cui rileggere il repertorio carioca più raro mettendo il pianoforte di Bollani al centro del progetto, al posto del cantante. Contattato il sassofonista Ze’ Nogueira, al quale viene affidato il compito di mettere insieme il gruppo e organizzare la registrazione, e scelto tutti insieme il repertorio, ecco partire la nuova avventura. In tre giorni viene realizzato a Rio un disco uscito poi in tutte le edicole italiane in allegato con l’Espresso. Insieme a lui ci sono Mirko Guerrini e Nico Gori, i fiati dei visionari, insieme ad alcuni fra i più importanti musicisti brasiliani (Jorge Helder, il bassista, è in tour con Chico Buarque; Armando Marçal ha suonato praticamente con tutti, anche nel gruppo di Pat Metheny, Jurim Moreira e Marco Pereira si sono visti anche in tour in Italia con i loro progetti personali).

In scena con Stefano Bollani (pianoforte), anche Zè Nogueira (sassofoni), Marcos Pereira (chitarre), Jorge Helger (contrabbasso), Jurim Moreira (batteria), Armando Marçal (percussioni), Mirko Guerrini (sassofoni), Nico Gori (clarinetto). Da Sabato 8 marzo (ore 21,00), a domenica 9 marzo (ore 11,30), presso la Sala Petrassi.

Maria Antonietta Amenduni


1 Marzo 2008

La storia del Jazz tra musica e parole.

Danilo Rea e Stefano Di Battista: Il pianoforte e il sassofono

Si inaugura domenica 9 marzo alle ore 21.00 in sala Petrassi un nuovo appuntamento da non mancare per chi ama la buona musica: Ernesto Assante e Gino Castaldo propongono “La Storia del Jazz”, una serie di serate nelle quali raccontare con la musica dal vivo, i filmati d’epoca, le testimonianze e le parole, la grande avventura del suono afroamericano. In queste lezioni-concerto alcuni dei più grandi protagonisti della scena jazz italiana saliranno sul palco della Petrassi per proporre con i loro strumenti alcuni dei momenti più appassionanti della storia del jazz. Il primo appuntamento vedrà protagonisti due grandi jazzisti italiani Danilo Rea e Stefano Di Battista per una serata dedicata interamente alla storia e alle vicende legate a due strumenti fondamentali per la musica afroamericana: il sassofono e il pianoforte.
Raccontare il jazz. Con le parole, con le immagini, con i suoni. Raccontare la storia e le storie, i pensieri e le visioni, di una musica che ha segnato in maniera determinante lo sviluppo della musica del Novecento. Raccontare gli uomini, le vite, le ipotesi e le scoperte, in una musica che è al tempo stesso grido e sogno, divertimento e avventura, sperimentazione e sentimento. Ernesto Assante e Gino Castaldo vi accompagneranno sulle strade della musica afroamericana, quelle di un popolo che ha saputo scrivere la propria storia con le note, presentando musicisti e stili, personaggi e avventure, con l’aiuto dei protagonisti più importanti che conoscono il jazz meglio di chiunque altro.
Prossimo appuntamento: Lunedi 31 Marzo, con Maurizio Giammarco e PMJO: Il Jazz Orchestrale; Sala Petrassi ore 21.

Maria Antonietta Amenduni


23 Febbraio 2008

Prima data Italiana per Bjork e il suo “Volta tour”, all’ Auditorium Parco della Musica



A sette anni di distanza dalla sua ultima esibizione romana, torna in concerto nella capitale Björk Gudmundsdottir, in arte Björk. La Fondazione Musica per Roma, presenterà, nella spettacolare Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, la cantante islandese in concerto per la prima data italiana del “Volta Tour”. Dopo Corea, Giappone, Cina, Inghilterra, Irlanda e Germania, venerdì 25 luglio, nell’ambito della rassegna Luglio Suona Bene 2008, Björk si esibirà proponendo i brani del suo nuovo album, “Volta”, con il quale l’artista ritorna al sound più energico degli esordi, con una particolare attenzione ai testi e a temi politici. Brani come “Earth Intruders” o “Declare Indipendence” illustrano poeticamente la sua posizione nei confronti di un’umanità, sempre più incline a sfruttare la terra e a plasmarla a proprio piacimento. Al progetto hanno collaborato anche artisti come Timbaland (co-producer di Justin Timberlake, Nelly Furtado e Madonna), Antony Hagarty (degli Antony &The Johnson) e Konono n.1. Questi ultimi due sono stati più volte ospiti della Fondazione Musica per Roma.

“Ricerco sempre parole che abbiano una qualche energia. Di solito il titolo viene da solo, da una rivista o da qualcuno che dice qualcosa. Ho aspettato anni mentre lavoravo a questo album ma il titolo non veniva […] Ho trovato la parola “Volta”... non ricordo come mi sia venuta, ma ho scoperto che era sia il nome dello scienziato italiano che ha inventato la pila, sia il nome di un fiume africano costruito dall’uomo, sia di un lago artificiale. Diversi elementi confluiscono in questa parola. Io non voglio nominare niente di specifico, ognuno può pensare da solo cosa significhi. C’è anche una danza medievale che porta questo nome, una danza molto divertente e molto difficile da imparare. Così ho tante cose in una sola parola: una danza, un fiume africano che non scorre più, e la pila”. Björk

I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 11 di martedì 26 febbraio presso la biglietteria dell’Auditorium Parco della Musica, presso le ricevitorie Lottomatica abilitate, telefonicamente al 199.109.783 e sul sito www.auditorium.com. Un euro del prezzo del biglietto sarà devoluto all’Unicef. Info 06.80241 - 281

Maria Antonietta Amenduni


17 Febbraio 2008

Al via il tour di Giovanni Allevi.

Prima data, sabato 23 febbraio alla Sala Santa Cecilia.

Come già avvenuto per il precedente “Joy Tour 2007”, Giovanni Allevi ha scelto di aprire il nuovo tour nella prestigiosa Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Il tour prende il nome da “Allevilive”, l’ultimo album del compositore e pianista marchigiano, un doppio disco dal vivo che racchiude composizioni tratte dai quattro album di Allevi per pianoforte solo (“13 Dita” pubblicato nel 1997, “Composizioni” pubblicato nel 2003, “No Concept” pubblicato nel 2005 e “Joy” pubblicato nel 2006) e l’ inedito, “Aria”. L’”Allevilive Tour 2008” toccherà le principali città italiane fino a Maggio.

Con “Allevilive” (30.000 copie vendute), “Joy” (100.000 copie vendute) e “No Concept” (70.000 copie vendute) Allevi è presente nella classifica Fimi/Nielsen dei dischi più venduti in Italia. Da pochi giorni, inoltre, è uscito “Joy Tour 2007”, il primo Dvd di Giovanni Allevi, registrato il 26 agosto durante il concerto allo Sferisterio di Macerata.

Diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e laureato con lode in Filosofia con la tesi “Il vuoto nella Fisica Contemporanea”, Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee.

Biglietto unuco: platea 25 euro; galleria 20 euro
Info 06-80241281 Biglietteria 199.109.783
www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


17 Febbraio 2008

Storia della canzone italiana – “I cantautori”: appuntamento con Jovanotti.



Jovanotti sarà ospite alla serata dedicata a I cantautori, secondo appuntamento di Storia della Canzone Italiana, nuova produzione della Fondazione Musica per Roma. Quella dei cantautori è una storia tutta italiana. Che inizia all’alba degli anni Sessanta e arriva fino ai giorni nostri, attraverso un percorso ricco e affascinante, fatto di canzoni memorabili e di personaggi importantissimi.

Sarà questo percorso che Ernesto Assante e Gino Castaldo illustreranno nel secondo appuntamento con Storia della canzone italiana, la nuova serie di appuntamenti dell’Auditorium. Con loro, sul palco, per parlare dei cantautori ma anche della sua avventura, tra musica e parole, ci sarà uno dei grandi protagonisti del rinnovamento musicale italiano degli anni Ottanta e Novanta, Jovanotti un autore che è passato attraverso mille esperienze sonore e personali, un appassionato scrittore di musica che torna all’Auditorium a proporre la sua storia e la sua personale visione dei grandi momenti della musica italiana.

Raccontare la storia della canzone italiana moderna. E farlo con l’aiuto di alcuni dei suoi protagonisti. L’Auditorium Parco della Musica ospita una serie di incontri/lezione alle ore 21 condotti da Ernesto Assante e Gino Castaldo che vi accompagneranno attraverso cinquant’anni di canzone italiana, passando da Sanremo al rock, dai cantautori ai giorni nostri, con l’aiuto di alcuni dei personaggi più rappresentativi di questa storia. Il primo ospite di questa nuova serie di appuntamenti è stato Massimo Ranieri, uno dei principali protagonisti del rinnovamento della canzone italiana negli anni Sessanta ed uno dei più grandi interpreti che la nostra musica abbia mai conosciuto.

Biglietto unico 10 euro, Info 0680241281

Maria Antonietta Amenduni


17 Febbraio 2008

Convergenze: Progetto musica 900 e oltre.

In collaborazione con l’Istituto Cervantes, l’Accademia Tedesca, il British Council, l'Accademia di Francia "Suona Francese. Festival di Nuova Musica", L’Accademia di Santa Cecilia, ha inaugurato l’appuntamento con una bella serata svoltasi il 14 febbraio.

Ha avuto inizio con una bella serata tenutasi giovedì 14 febbraio presso il Teatro Studio, il Progetto Convergenze; protagonisti dell’appuntamento con il concerto dell’Ensemble Contemporaneo Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sono stati il direttore d’orchestra Flavio Emilio Scogna e Simone Gullì al clavicembalo. Serata emozionate che è volata via con le musiche di De Pablo …con alcune licenze (prima italiana), Nono Polifonica-monodia-ritmica, Casale Esistere lago, nulla e un tempo, De Falla Concerto per clavicembalo e cinque strumenti.

E’ dedicato alla musica contemporanea il nuovo progetto, dal titolo "Convergenze", che l'Accademia di Santa Cecilia propone al Teatro Studio e che vede coinvolto il suo Ensemble Contemporaneo diretto da Flavio Emilio Scogna e la partecipazione dei pianisti Silvia Cappellini Sinopoli, Roberto Prosseda e Simone Gullì al clavicembalo. Ma c'è anche un sottotitolo: Progetto Musica 900 e oltre. Siamo infatti, anche se da poco, entrati in un nuovo secolo, ma la spinta propulsiva che nel corso del XX Secolo ha sviluppato il linguaggio musicale verso limiti impensabili cento anni fa, all'alba di questa nuova era è ben lontana dall'esaurirsi. In collaborazione con l'Accademia Tedesca, il British Council, l'Istituto Cervantes e l'Ambasciata di Francia, inizia dunque questo "minifestival" di quattro concerti della durata ciascuno di un'ora circa, che ad autori del '900 storico (Manuel De Falla, Hindemith, Varèse) e delle diverse scuole dell'avanguardia (Ligeti, Nono, Stockhausen, Xenakis) accosta i nomi di alcuni giovani compositori italiani, francesi e tedeschi eseguiti in prima assoluta.

Questi i prossimi appuntamenti da non perdere:

Giovedì 13 marzo ore 21 Teatro Studio
Schneller Stratigraphie (prima italiana), Lombardi Come d’autunno, Stockhausen Kontra-Punkte, Hindemith Kammermusik n.1 op.24
Silvia Cappellini Sinopoli pianoforte

Giovedì 24 aprile ore 21 Teatro Studio
Part Cantus in memory of Benjamin Britten, Ades Court studies from The Tempest, (prima italiana) Taglietti Living fades (prima assoluta), Xenakis Aurora, Ligeti Ramifications, Gregoretti Tetra (prima assoluta)

Venerdì 30 maggio ore 21 Teatro Studio
Varese Octandre, Mantovani L'ère de rien, Beffa Blow up (prima assoluta)
Gervasoni Epicadenza (prima italiana), Messiaen Oiseaux exotiques
Roberto Prosseda pianoforte

Biglietti intero € 15, ridotti giovani fino a 30 anni € 10
Infoline 06 8082058 www.santacecilia.it

Maria Antonietta Amenduni


17 Febbraio 2008

Sanremo: Eventi collaterali al 58° Festival della Canzone Italiana.



La città di Sanremo si prepara come ogni anno ad accogliere, quello che nonostante critiche e polimeche, rimane ancora oggi il più importante avvenimento musicale Italiano, rinomato in tutto il mondo: Il Festival della Canzone Italiana, giunto alla sua 58esima edizione; le luci si riaccenderanno sul tappeto rosso e sul palco dell’Ariston ad illuminare grandi nomi del panorama musicale italiano ed internazionale. Si ripresenta così un’ulteriore occasione per la città di vestirsi a festa, di addobbare, animare, valorizzare, i suoi spazi, vicoli, piazze, musei, e ancora una volta di affollare le sue strade fino a tarda a notte. A questo proposito il Comune di Sanremo, sotto la direzione artistica di Pepimorgia, propone la quarta edizione di “RSanremoffR”, una ampia scelta di manifestazioni collaterali al Festival della Canzone Italiana, che mettono in risalto Sanremo non solo come città del Festival ma come città della Musica.

Una festa collettiva, ricca di appuntamenti dedicati all’arte in ogni sua forma: un percorso tra mostre video installazioni, concerti, jam session, show case, installazioni luminose; musica in ogni sua forma armonica, sinfonica, cantautorale, rock, folk, dalle sonorità pop alle meno commerciali, per tutti gli amatori, senza limiti di età. Una nuova occasione di interazione e scambioRdi riscoperta del senso e del gusto della condivisione di esperienze emotive, intellettive e culturaliRuna nuova occasione per lasciarsi coinvolgereR. da Sanremo.

Tra gli eventi live da segnalare, tutti rigorosamente di pomeriggio a Piazza Colombo, si comincerà sabato 23 febbraio con l’esibizione di ENRICO RUGGERI; seguirà lunedì 25 febbraio SANREMO STAR, una passerella di starlette condotta da Barbara Chiappini ed uno speciale gala allo storico locale MORGANA; martedì 26 febbraio sarà la volta di un particolarissimo concerto con i vincitori dei piu’ importanti festival musicali italiani, dal “Premio Tenco” al “Premio Lunezia”, da “Musicultura” a “Pigro” e molti altri; mercoledì 27 R giorno di riposo del festival, FRANCESCO BACCINI e POVIA daranno vita all’INDIPENDENT DAY (dalle 15 alle 24) in occasione della presentazione della nuova legge sulla musica; giovedì 28 si lancerà il nuovo Cantagiro, con cantanti e macchine d’epoca, mentre venerdì 29 SANREMO LAB, ex Accademia della Musica di Sanremo, ospiterà i 12 giovani talenti musicali che non sono riusciti ad entrare nella manifestazione.

Gli interventi verranno registrati e trasmessi su Radio 1 nel corso dei giorni successivi all’interno delle puntate di Demo. Sabato primo marzo, in occasione dei 50 anni di VOLARE, numerosi artisti del mondo musicale renderanno omaggio a Domenico Modugno in un grande live in piazza e domenica 2, a conclusione della rassegna, gran finale con sorpresa di un gruppo storico della musica leggera italiana, i DIK DIKR. Al Palafiori saranno invece allestite per tutta la durata della manifestazione - dal 23 febbraio al 3 marzo - la mostra COME SANREMO. Una storia a colori per 50 anni di Festival, SANREMO EXPO MUSIC, mini borsa turistica sul materiale musicale con stand di promozione sul festival una sala stampa allestita al Palafiori sulle radio e televisioni libere e CASA SANREMO, vetrina interculturale e promozionale sulla Città di Sanremo. Ogni giorno inoltre verranno introdotti libri musicali e DVD con i relativi autori e special testimonial che racconteranno le proprie esperienze personali ed artistiche. In tale ambito verrà presentata anche la prima rassegna del libro musicale che si svolgerà proprio a Sanremo, in occasione della Festa Europea della Musica, il 21 giugno 2008. Anche i locali musicali ospiteranno una numerosa serie di concerti live e un itinerario fotografico dal titolo 100 SCATTI IN MUSICA, che incornicerà R tra presente e passato R l’atmosfera unica nel suo genere di Sanremo On and Off.

Grande appuntamento anche con la musica live di DEMO: per il secondo anno consecutivo il programma quotidiano acchiappatalenti di Radio1 ideato e condotto da Michael Pergolani e Renato Marengo dedicherà le giornate del 28 e 29 febbraio ai migliori talenti usciti da Demo: il 28 febbraio sarà la volta di EMYL giovane cantautrice milanese con la sua agguerrita band e dei NOBRAINO, gruppo di Modena capitanato dal cantautore di talento Lorenzo Kruger, mentre il 29 febbraio saranno protagonisti, ancora una volta alle 15, la grintosa cantante rock ERYX con i NOIR QUARTETT; e e il gruppo RIO MEZZANINO da Firenze, band impegnata a dare voce e suono a testi di straordinario spessore.

Maria Antonietta Amenduni


9 Febbraio 2008

I Negramaro, prima band italiana a San Siro.

Sabato 31 maggio il loro unico concerto nell’estate 2008. Dopo il successo di 24 concerti nelle arene e 52 in teatro, LaFinestraTour apre la stagione della musica dal vivo nella “Scala del Calcio”

Un successo dopo l’altro, un sogno realizzato dopo l’altre, un’ascesa inarrestabile, per tante buone ragioni. E’ il sogno dei Negramaro, la straordinaria e amatissima band salentina, che non conosce soste. Chi sa se nei loro sogni più belli avevano mai immaginato che un giorno, tutto questo sarebbe accaduto proprio a loro. Perché si sa, il talento e la perseveranza sono fondamentali, ma anche la fortuna conta e lei si sa, premia sempre gli audaci. Loro audaci lo sono stati e ora dopo essere stati la prima band italiana a suonare all’Arena di Verona, nell’estate 2007. Ora i negramaro coronano un sogno immenso e diventano la prima band italiana a calcare da protagonista il palco dello Stadio di San Siro. L’appuntamento, unico live dei negramaro per l’estate 2008 e anche primo concerto di quest’anno nella Scala del Calcio, è per sabato 31 maggio.

Intanto, il 31 gennaio, esattamente quattro mesi prima di salire sul palco di San Siro, i negramaro hanno chiuso trionfalmente al Teatro Sociale di Mantova la seconda fase de La Finestra Tour: in 8 mesi poco meno di 200 mila persone hanno applaudito i due volti musicali dei negramaro. Prima ci sono stati i 24 concerti ad altissima energia nell’estate 2007 in alcune delle Piazze e Arene più belle d’Italia. Poi da ottobre ben 52 concerti in Teatro, per i quali la band si è coraggiosamente reinventata in chiave acustica, proponendo uno spettacolo intimo e allo stesso tempo appassionato, fra strumenti etnici e improvvisazioni sorprendenti. Il comune denominatore dei 76 show è tanto l’entusiasmo sfrenato dei fans che ogni sera hanno esaurito prima le arene e poi i teatri, quanto la magia creata sul palco dai negramaro con la propria musica, i successi dei primi album e le canzoni tratte da La Finestra, l’ultimo album già multiplatino e tuttora nei primi posti delle classifiche, a 34 settimane dall’uscita.

Il concerto del 31 maggio a San Siro sarà l’ideale coronamento del percorso fatto finora dai negramaro, una grande festa con i propri fans, una giornata di musica dal vivo che comincerà nel pomeriggio con l’esibizione di alcuni artisti, i cui nomi verranno resi noti prossimamente. I biglietti - 30 euro più prevendita per il posto unico, 40 per selezionati posti numerati in tribuna di I° anello rosso – sono in vendita dal primo febbraio nei circuiti Ticketone (ticketone.it e punti vendita sul territorio) Greenticket, Amit, Charta, Box Office e prevendite abituali (l’elenco completo su www.barleyarts.com, www.negramaro.com

Maria Antonietta Amenduni


9 Febbraio 2008

Arte, musica e spettacolo all’Auditorium, con Carme Consoli, Niccolò Fabi e il Collettivo Angelo Mai



Impegno sociale e musica si incontrano in una esperienza unica, dove le note e l’arte si fondono, dando vita alla fantasia, in una sorta di realizzazione di un sogno, che è quello della libertà e del rispetto dei diritti. L’appuntamento da non perdere, è per giovedì 14 febbraio; Carmen Consoli e Niccolò fabi incontrano il Collettivo Angelo Mai, all’Auditorium parco della Musica, presso la Sala Sinopoli alle 21. Il Collettivo Angelo Mai – Orchestra Mobile di canzoni e musicisti - nasce all’interno della luminosa esperienza dell’Angelo Mai occupato, un ex convitto nel centro di Roma dove per due anni 25 famiglie in emergenza abitativa insieme a un folto gruppo di artisti hanno lottato per il diritto alla casa e per il diritto agli spazi indipendenti per le arti e la cultura. La battaglia dell’Angelo Mai è stata sostenuta da artisti e musicisti provenienti da tutta Italia e la mancanza di questo spazio d’espressione – sgomberato nel 2004 e ancora in attesa di una nuova sede – è percepibile ogni giorno nel complesso panorama della città di Roma.

Volume 1 è il primo disco del Collettivo - produzione indipendente dell’associazione Angelo Mai occupato, etichetta Fiori Rari - registrato nel teatro dell’Angelo Mai. La ricchezza delle diverse identità artistiche dei suoi componenti si sente: le improvvisazioni free-jazz del gruppo Kala si alternano alle intense e raffinate prove autorali di Roberto Angelini, Francesco Forni, Massimo Giangrande e Pino Marino fino alle composizioni pianistiche per teatro di Andrea Pesce. Un suono unico e inconfondibile unisce però momenti così diversi fra loro e questa è la particolarità del Collettivo Angelo Mai, uno scambio di sensibilità ed esperienze musicali e umane che non diventano mai compromesso o rinuncia. Questa volontà di condivisione è la cifra umana e politica del gruppo e questo disco è la dimostrazione della creatività delle produzioni dal basso e dell’importanza della battaglia per spazi di produzione artistica indipendente. Per il concerto del 14 febbraio all’Auditorium Parco della Musica a Roma faranno parte del Collettivo Carmen Consoli e Niccolò Fabi.

Carta bianca a Carmen Consoli
Carmen Consoli incontra il Collettivo Angelo Mai (Roberto Angelini, Renato Ciunfrini, Cristiano De Fabritiis, Rodrigo D’Erasmo, Francesco Forni, Massimo Giangrande, Gabriele Lazzarotti, Mafio, Pino Marino, Raffaella Misiti, Andrea Pesce, Davide Piersanti, Fabio Rondinini).
Con la partecipazione di Niccolò Fabi.
Giovedì 14 Febbraio, Sala Sino poli ore 21
Auditorium Parco della Musica
Biglietto unico 10 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card)
Info: 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


9 Febbraio 2008

All’Auditorium Parco della Musica serata Afreecanos con l’Omar Sosa Quartet



Atmosfere insolite e affascinanti, per una serata ricca di multiculturalità e colore. Mercoledì 13 febbraio, all’Auditorium Parco della Musica, uno spettacolo affascinante e vibrante con l’Omar Sosa Quartet in Afreecanos.

Omar Sosa riunisce musicisti provenienti dall’Africa, Cuba, Brasile e Francia per celebrare la ricca eredità della musica africana nei confronti del Jazz e della Musica Latina. Gli arrangiamenti di Sosa combinano folklore e contemporaneità, tribale e urbano. Le voci degli spiriti e le percussioni di Africa e Sud America si fondono con lo stile lirico e audace del piano di Sosa. Omar Sosa è un autentico virtuoso del pianoforte che suona con una tecnica incredibile, a tratti spettacolare, a tratti sensibile e leggera, e saprà rapire il pubblico romano con tutto il suo sentire che mescola la sua sensibilità guajira con una profonda conoscenza della musica classica, jazz e elettronica. Nato a Camaguey, Cuba, si interessa fin da giovane alle percussioni che studia alla prestigiosa Escuela Nacional de Musica dell’ Havana; successivamente si focalizza sul pianoforte. A fine degli anni ottanta, dopo avere studiato molto dalle tradizioni musicali afro-cubane alla musica classica europea, comincia a lavorare con due cantanti cubane: Vicente Feliu e Xiomara Laugart. Si trasferisce a Quito, in Ecuador, nel 1993, e scopre la musica folklorica della provincial di Esmeraldas, caratterizzata dall’uso della marimba. Nasce il suo gruppo jazz fusion, Entrenoz, e produce Andarele, una registrazione del gruppo Koral y Esmarelda. Successivamente si sposta a San Francisco nel 1995 dove si inserisce nella comunità di artisti che gravitano intorno al latin jazz.

Nel 1998 Omar comincia a collaborare con il percussionista John Santos. Registra album in solo e si avvicina alla cultura Africana. La sua musica mescola lingue e strumenti differenti e il suono assomiglia a qualcosa tra Sun Ra e Fela Kuti. Negli ultimi anni Sosa è molto attivo in Europa e si è trasferito dagli USA a Barcellona. Dopo il disco Mulatos, che si avvicinava all’universo high-tech ed elettronico, Sosa ha continuato l’esplorazione nelle sue radici africane con “Promise” miscelando straordinariamente jazz e elettronica, tribale e urbano, folk e contemporaneo insieme al quartetto “Afreecanos” formato dal batterista cubano Julio Barreto, il bassista mozambicano Childo Thomas e la vocalist senegalese Mola Sylla. In occasione del concerto all’Auditorium Parco della Musica verrà accompagnato dal percussionista maliano Baba Sissoko.

Omar Sosa: pianoforte, Fender Rhodes, electronics
Childo Tomas: basso elettrico, voce, m’bira
Mola Sylla: voce, m’bira, xalam, kongoman
Baba Sissoko: ngoni, talking drums, calebasse, voce
Info 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


3 Febbraio 2008

Accademia Santa Cecilia: Antonio Pappano e Brahms



Pappano e Brahms, un incontro incandescente che ha già lasciato il segno il mese scorso, durante la rassegna Pollini Prospettive quando il grande direttore e l'eccelso pianista si sono ritrovati insieme per i 2 concerti per pianoforte del compositore di Amburgo. Ora il direttore alla guida dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, affronta in due diversi concerti l'integrale delle Sinfonie di Johannes Brahms. Il primo appuntamento è per sabato 2 febbraio con la Prima e la Seconda Sinfonia (repliche il 4 e il 5), il secondo è per sabato 9 febbraio con la Terza e la Quarta (repliche l'11 e il 12). Quattro capolavori, quattro monumenti che si innalzano a glorificare la tradizione musicale tedesca che conobbe in Bach, Beethoven e appunto Brahms (le tre grandi “B” della Musica) le sue vette assolute.

Consapevole della responsabilità di misurarsi con le mitiche Sinfonie di Beethoven, Brahms corteggiò per anni la grande orchestra sinfonica romantica, ma per arrivare a completare la sua Prima Sinfonia impiegò ben quattordici anni. Il risultato è un meraviglioso e monumentale inno alla Musica, che il direttore d’orchestra Hans von Bülow definì “la Decima di Beethoven”: non a caso, il celebre tema dell’Inno alla Gioia echeggia nella nobile perorazione dei violoncelli dell’ultimo tempo.

Per contrasto, la Seconda Sinfonia nacque piuttosto rapidamente, sulle ali di una felicità di invenzione che si rintraccia nella serenità quasi pastorale dei suoi temi intrisi di tenerezza, uno dei quali è quello della celeberrima “Ninna nanna”. La Terza Sinfonia contiene la pagina forse più famosa di Brahms, quel Poco Allegretto reso celebre da un film in bianco e nero di tanti anni fa, che si intitolava appunto “Le piace Brahms?”, e che con la sua quasi cameristica dolcezza autunnale può considerarsi il manifesto del romanticismo “virile” del compositore di Amburgo.

Malinconie di sapore mozartiano (Brahms adorava la Sinfonia n.40 di Mozart, della quale possedeva il manoscritto originale) aprono la Quarta, ed ultima, delle Sinfonie, in cui si adombra un senso tragico dell’esistere appena addolcito dal calore domestico, dagli affetti familiari, dalle favole della nonna, che nell’animo “borghese” del musicista si alternano a visioni grandiose come cattedrali e sconfinati paesaggi dell’anima. Le trenta variazioni su un corale di Bach (dalla Cantata n.150) dell’ultimo tempo sono infatti il punto d’arrivo più alto di tutta la musica austro-tedesca, che per altre strade aveva invece già iniziato, con Wagner e Bruckner, e più avanti con Mahler, a denunciare l’imminente crisi della cultura occidentale.

I concerti del 5 e del 12 febbraio saranno trasmessi in diretta da Radiotre Rai e ripresi dalla Terza Rete Rai per successivi passaggi.

Sabato 2 ore 18, Lunedì 4 ore 21, Martedì 5 ore 19.30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Brahms Sinfonia n. 1
Brahms Sinfonia n. 2

Sabato 9 ore 18, Lunedì 11 ore 21, Martedì 12 ore 19.30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Brahms Sinfonia n. 3
Brahms Sinfonia n. 4

Info 06 80 82 058

Maria Antonietta Amenduni


3 Febbraio 2008

Enrico Rava e Stefano Bollani in “The Third Man”



La coppia più affiatata e famosa del jazz italiano si esibirà in uno straordinario concerto nella Sala Santa Cecilia, un’occasione unica per ascoltare i brani del loro ultimo album pubblicato dalla prestigiosa etichetta ECM. “The third man”è un tributo a Orson Welles - eccezionale interprete del film omonimo di Carol Reed - e al cinema noir, dopo il precedente “Tati” dedicato all’attore e regista Jaques Tati. Il disco è stato nominato miglior disco dell’anno dalla rivista Musica Jazz, Enrico Rava miglio musicista e Stefano Bollani miglior pianista del 2007. Due maestri dell’ improvvisazione si metteranno in gioco e dialogheranno tra loro dimostrando la capacità unica di cogliere nell’aria splendide melodie e mettere insieme standard jazz, musica brasiliana, canzone italiana e composizioni originali. “Retrato Em Branco Y Preto” di Jobim o “Estate” di Bruno Martino sono alcune delle splendide composizioni che re-inventeranno dal vivo.

Enrico Rava è indubbiamente il musicista jazz italiano più conosciuto a livello internazionale. In quarant’anni di carriera come trombettista e compositore, ha prodotto più di 100 dischi, 30 dei quali come leader. La sua carriera inizia presto, suonando nei club di Torino, come grande ammiratore di Miles Davis e Chet Baker. E’ stato più volte eletto “miglior musicista” nell’annuale referendum di Musica Jazz, ed ha vinto anche il titolo nelle categorie “miglior gruppo” e “miglior disco italiano”. Si è classificato al quarto posto nella speciale classifica mondiale dei trombettisti di Down Beat 2006 e 2007. In questo periodo suona molto con due differenti quintetti e in duo con il pianista Stefano Bollani. L’ Enrico Rava Quintet è composto da musicisti affermati come Gianluca Petrella, Andrea Pozza, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto. Prodotto da Musica per Roma, il concerto di questa formazione, nel dicembre 2007 a Buenos Aires, si è aggiudicato il titolo di “miglior concerto dell’anno” in Argentina.

Stefano Bollani, pianista versatile, ironico e creativo, virtuoso degli ottantotto tasti, ha una enorme capacità nel comunicare emozioni a chi lo ascolta, a improvvisare coinvolgendo il pubblico, a utilizzare citazioni musicali da ogni ambito della musica, a creare nell’istante stesso perle di bellezza. Un artista poliedrico che porta avanti numerosi progetti musicali e collaborazioni originali come quelle coi cantautori Massimo Altomare e Bobo Rondelli, spettacoli teatrali con l'attore David Riondino e la Banda Osiris, apparizioni televisive e radiofoniche. Bollani ha pubblicato anche alcuni libri fra cui “L'America di Renato Carosone” e “La sindrome di Brontolo”. Recentemente ha pubblicato il disco “Piano solo” per la ECM di Manfred Eicher e ha vinto lo European Jazz Prize (Hans Koller Preis) come Musicista dell’anno 2007.

Enrico Rava e Stefano Bollani in “The Third Man”
Miglior disco dell’anno Top Jazz 2007 - Musica Jazz,
Enrico Rava migliore musicista 2007
Stefano Bollani migliore pianista 2007
MERCOLEDI 6 FEBBRAIO SALA SANTA CECILIA ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 18 EURO
INFO 06.80241281

Maria Antonietta Amenduni


26 Gennaio 2007

Con Cavalleria Rusticana di Liliana Cavani a San Pietroburgo rinasce l’Opera Italiana



Con la riproposta della produzione della "Cavalleria rusticana" di Liliana Cavani si riapre il 25 gennaio a San Pietroburgo lo storico Teatro Mikhailovskij "adottato" di recente dal magnate e melomane russo Vladimir Abramovich Kekhman. Questa fortunata edizione del capolavoro di Mascagni, che allestita nel 1996 per il Festival di Ravenna vedeva accanto alla regia della Cavani la direzione musicale di Riccardo Muti, viene adesso presentata dalla compagnia stabile del Teatro Mikhailovskij prima a San Pietroburgo ed a seguire al Teatro Stanislavskij di Mosca. Per l'occasione Liliana Cavani sottolinea: "Nella Cavalleria Rusticana è centrale la passione di Santuzza. E' il racconto di una passione tragica senza riscatto nè umano nè sociale. Mi fa molto piacere questa ripresa a San Pietroburgo. La Russia possiede la letteratura dell'Otto e Novecento più affascinante e profonda sulle passioni umane. Penso che il pubblico russo sia ideale per certe opere liriche come Cavalleria, Traviata, Tosca o Alceste".
Maria Antonietta Amenduni


26 Gennaio 2007

Al parco della Musica di Roma, lezioni di Rock a cura di Ernesto Assante e Gino Castaldo



Appuntamento per domenica 3 febbraio al Teatro Studio dell’ Auditorium Parco della musica con le lezioni di rock. Ci sono alcuni dischi che hanno cambiato il corso della storia, che hanno modificato il progresso delle cose, che hanno rivoluzionato in maniera completa il mondo della musica e della cultura giovanile. Uno di questi dischi è “Nevermind the bollocks” dei Sex Pistols. L’album, l’unico della produzione ufficiale della band inglese, è una implacabile collezione di singoli esplosivi, la “prima pietra” nella costruzione del mito del punk, un disco che ancora oggi, se ascoltato a tutto volume, sembra rimettere ordine, in maniera pregevolmente disordinata, nelle cose del rock. Sid Vicious, Johnny Rotten, Steve Jones e Paul Cook rovesciarono la tavola imbandita del rock per cambiare le regole del gioco. Gino Castaldo e Ernesto Assante vi riproporranno l’album dei Pistols domenica 3 febbraio alle 11. Biglietto unico, 5 euro. Info 0680241281
Maria Antonietta Amenduni


20 Gennaio 2007

“Un incontro in jazz” con Gino Paoli, Roberto Gatto, Danilo Rea, Rosario Bonaccorso e Flavio Boltro



Una notte magica tra musica d’autore e jazz, mercoledì 30 gennaio nella sala santa cecilia, alle ore 21 all’Auditorium parco della Musica, con Gino Paoli, uno dei cantautori che ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. L'autore di "Senza fine", "Sapore di sale", “La gatta”, sarà il protagonista di una serata all’insegna della musica jazz in cui interpreterà standard e brani del suo repertorio riarrangiati, accompagnato da alcuni tra i migliori jazzisti di oggi: Danilo Rea al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria e Flavio Boltro alla tromba.

Originario di Monfalcone, è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che Gino Paoli - dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore - debutta come cantante da balera, per poi formare un band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Quando la gloriosa casa discografica Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica leggera, scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante oggi riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. Ha scritto ed interpretato brani quali Il cielo in una stanza, La gatta, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d'amore, Quattro amici; ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film.

Il concerto del quintetto, organizzato da Musica per Roma al Teatro Coliseo di Buenos Aires, ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte da parte delle 2500 persone presenti e un’accoglienza entusiastica da perte della stampa argentina.

Biglietto unico 20 euro(riduzioni del 25% con Parco della Musica card). Info 06-80241281
Maria Antonietta Amenduni


20 Gennaio 2007

Il Parsifal di Wagner, eseguiti da Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia



L'ultimo capolavoro di Wagner, il Parsifal, affidato alla bacchetta di Daniele Gatti, sarà eseguito in forma di concerto all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 19, 21 e 23 gennaio. Si tratta della prima volta che il grande direttore italiano, affronta la "Sacra rappresentazione teatrale" nella sua versione integrale ma proprio a Santa Cecilia aveva già dato un assaggio della sua impegnativa interpretazione proponendo "L'incantesimo del Venerdì Santo".

E sarà proprio con Parsifal che Gatti farà il suo debutto nel tempio wagneriano per eccellenza, a Bayreuth ad agosto del 2008, dove gli è stata affidata una nuova produzione dell'opera. A Santa Cecilia il Parsifal in forma di concerto fu diretto da Giuseppe Sinopoli nel 1994. Il Coro e l'Orchestra di Santa Cecilia si uniscono a un pregiato cast, dove spiccano tra gli altri il giovane e lanciatissimo tenore Simone O' Neill, il soprano Evelyn Herlitzius, reduce dai trionfi come Lady Macbeth di Schostakovich alla Scala nonché massima interprete della seducente Kundry e Detlef Roth che il pubblico ha già avuto modo di apprezzare nel Tannhäuser a Santa Cecilia.

Composta nel 1882, un anno prima della morte dell'autore, l'opera è stata accusata di ispirarsi alle tesi antisemite che serpeggiavano in Europa verso la fine dell'800, eppure i Nazisti ne proibirono la rappresentazione per via del suo messaggio pacifista. La presenza nel libretto di simboli della religione Cristiana indusse molti a considerarla, più che un'opera, un vero e proprio rito religioso, anche se nel testo non si fa mai esplicito riferimento al nome di Gesù. E' comunque certo che il Parsifal di Richard Wagner, suo ultimo inestimabile capolavoro, iniziato in più riprese ma concluso soltanto nel 1882, un anno prima della scomparsa del suo autore, è esattamente quello che recita il suo sottotitolo: un "Bühnenweihfestspiel", ovvero una "Sacra rappresentazione teatrale".

A Bayreuth, tempio per eccellenza del teatro wagneriano, è buona tradizione non applaudire alla fine del Primo Atto, come al termine della Messa. Dalla lettura del Parzival di Wolfram von Eschenbach nel 1845, e dopo l'incontro con Schopenhauer e con le filosofie orientali nel 1854, il "Puro folle" e la Ricerca del Graal non abbandonarono più la mente creativa di Wagner. Dopo la prima rappresentazione a Bayreuth, diretta dall'ebreo Hermann Levi (a ulteriore dimostrazione della sterilità delle accuse di antisemitismo), per timore che Parsifal diventasse un qualunque spettacolo d'opera destinato al divertimento di un pubblico mondano e superficiale, Wagner ne proibì l'esecuzione in altri teatri. Salvo rare eccezioni il veto perdurò per 20 anni. Fu solo il 31 dicembre 1912, a Barcellona, che ebbe luogo la prima esecuzione autorizzata in un teatro straniero, e in soli due anni Parsifal fu rappresentato in oltre 50 teatri d'opera europei.

Anche senza l'aiuto di elementi scenici il pubblico dell'Accademia di Santa Cecilia resterà incantato dalla luce irradiata da una partitura così complessa e trascinante.
L'esecuzione in lingua originale sarà accompagnata dai sovratitoli in italiano.
La serata del 23 gennaio sarà trasmessa in diretta da Radio3 Radio

Sala Santa Cecilia
Wagner Parsifal (in forma di concerto)
Orchestra e Coro dell'Accademia di Santa Cecilia
Coro di Voci Bianche dell'Accademia di Santa Cecilia
Daniele Gatti direttore
Simon O'Neill Parsifal
Evelyn Herlitzius Kundry
Detlef Roth Amfortas
Lucio Gallo Klingsor
Georg Zeppenfeld Gurnemanz
Jaco Huijpen Titurel
Maria Antonietta Amenduni


20 Gennaio 2007

Per la rassegna “Dialogo” un incontro musicale straordinario tra la vocalist Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren.



Nuovo appuntamento all’Auditorium Parco della Musica, con la rassegna Dialogo. Protagonista della serata di venerdì 25 gennaio alle ore 21, sarà la vocalist Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren. Due artisti accomunati dalla forte personalità e dal desiderio di intraprendere nuovi percorsi di ricerca musicale. Per la rassegna Dialogo un incontro musicale straordinario tra la vocalist Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren. Due artisti accomunati dalla forte personalità e dal desiderio di intraprendere nuovi percorsi di ricerca musicale.

Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito dopo lo studio del canto lirico e contemporaneo, del pianoforte e delle percussioni inizia le sperimentazioni partendo dai gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica con particolare attenzione per le tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana arrivando successivamente al jazz europeo contemporaneo. La incredibile versatilità, creatività e sensibilità unite alle straordinarie doti vocali fanno di Maria Pia De Vito una delle più raffinate e emozionanti vocalist contemporanee. Ha collaborato negli anni con John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovasi e si è esibita con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Art Ensamble of Chicago, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri.

Pianista e compositore inglese, Huw Warren, è un artista riconosciuto per la sua originalità e per la carica innovativa. Tra le sue collaborazioni più importanti quelle con la stella del folk contemporaneo June Tabor per oltre dieci anni, con il celebre bassista austriaco Peter Herbert, con il violinista statunitense Mark Feldman, con il chitarrista John Parricelli, con il trombettista Kenny Wheeler.
Il suo approccio versatile, passionale, innovativo al pianoforte non conosce confini, essendo capace di attraversare tutti gli stili musicali e soprattutto in grado di esprimere il suo modo di sentire la musica. Il suo primo CD è Barrel Organ (Far From Home), basato su fotografie di vita urbana e rurale degli anni ’30, il secondo è il piano solo Infinite Riches in a Little Room, ispirato a brani che vanno da John Dowland a Charlie Parker. Il suo ultimo album è la registrazione di un set di improvvisazioni insieme al contrabbassista Peter Herbert, Everything We Love.
Biglietto unico 15 Euro. Info 06-80241281
Maria Antonietta Amenduni


17 Gennaio 2007

Banco Mutuo Soccorso news.



Nuova esaltante stagione per il Banco del Mutuo Soccorso. Si era chiuso all’insegna del successo, il 2007, per il Banco Mutuo Soccorso. La trasferta Giapponese è stata per loro un vero trionfo, con le due date a Tokio dove pubblico e stampa hanno seguito con grande entusiasmo i concerti di uno dei gruppi più amati e talentuosi del panorama musicale italiano.

Il 2008 si apre con la prima parte del tour italiano che toccherà quasi tutte le regioni fermandosi nei più caratteristici locali e teatri. Per i fans storici e per i sempre più numerosi giovani che li seguono un programma decisamente appetitoso. La prima data è stata quella del 17 gennaio che ha visto il ritorno del gruppo a Milano. Erano passati dieci anni dall’ultimo concerto nel capoluogo lombardo; ad ospitarne il ritorno è stato lo storico locale Rolling Stone.

Questi i prossimi appuntamenti:
A Savona – Teatro Chiabrera 8 febbraio per la serata in Liguria
Info: 019 802 026 info@energiemultimediali.it

Il 15 febbraio sarà Forlì ad ospitare il Banco al Naima Club.
Info: 0543.722728 naima@naimaclub.it

E ancora in Friuli nello splendido Teatro Pasolini di Cervignano il 7 marzo
0432.523989 info@euritmica.it

In Emilia a Taneto di Gattatico(RE) il 22 marzo al Circolo Fuori Orario
Info: arcispettacolo@arcire.it

E il resto del mondo? Alla fine di marzo il Banco del Mutuo Soccorso ritornerà in Messico altro Paese che più volte in passato li ha ospitati e accolti con calore ed affetto. Naturalmente al BajaProgFestival. Dal 20 al 22 giugno negli USA per il prestigioso NearFest. Indimenticabile - citando la stampa americana – la loro esibizione del 2001.

Ma altri appuntamenti si stanno via via aggiungendo.
Aggiornamenti sempre su www.bancodelmutuosoccorso.it e www.diedi.com
Maria Antonietta Amenduni


20 Gennaio 2007

MilkShake Party: l’evento Black della Capitale festeggia i suoi 6 anni di attività con un grande live show & happening



Giunto al sesto anno di programmazione, il Milkshake Party si conferma oggi come la serata Black più amata della capitale.
Ideato, curato ed organizzato dalla Società Les Enfants Prodiges e dal suo direttore Serge Itela, Milkshake è un viaggio nell’universo della musica Black, un contenitore musicale dove esprimere la propria passione per i suoni dell’Hip-Hop, del ’R’n’B, del reggaeton, del dancehall e del funk. L’ambiente è curato e le frequentazioni vanno dai musicofili e clubber incalliti al pubblico più cool della scena romana, con il valore aggiunto di un privé estremamente ricco…. Le selezioni musicali sono affidate ai dj resident, tra cui spiccano Lady Coco, Mr. Phil e Kokob.
A festeggiare il suo compleanno all’Akab, storico club di Testaccio da 15 anni sulla cresta dell'onda, un doppio live dai toni accesi e senza soste.
Giovedì 21 febbraio, alle ore 22:30, il cantante americano che ha segnato con la sua musica la storia della west coast nell’ambito della musica R&B, Montell Jordan, si esibirà in un live – direttamente da Los Angeles – per presentare in esclusiva italiana il suo nuovo album. Dall’esordio negli anni Novanta, celebre di Jordan è la repentina affermazione e il successo presso un pubblico internazionale (due nomination all’MTV Video Music Award ed una al Grammy Award) che lo hanno visto in vetta alle classifiche con il suo hit This is how we do it, portandolo a collaborare con importanti artisti del calibro di Mary J. Blige, Men, TLC, a realizzare nuovi album anche se il suo hit del 1998 è dichiarato ancora oggi dalla critica, dopo 10 anni dalla sua uscita, il migliore dell’artista.
A seguire, il compleanno del MilkShake Party vedrà riunirsi tutti i Resident Djs e la particolarissima esibizione del re del Reguetton Dj Tony Touch, un vero innovatore del sound che ha rivoluzionato per più di 15 anni ed in continuazione the Dj game. Tony Toca, la leyenda, vanta un passato di collaborazioni leggendarie, quali quelle con Krs One, Kool G Rap, Wyclef Jean, Wu-Tang Clan… e molti altri. L’ultimo album ReggaeTony puo’ essere considerato rivoluzionario, lanciando uno stile tra gli hip hop rappers mai visto e sperimentato prima; in esso hanno collaborato artisti come Tego Calderon, The Beatnuts, Zion e Lenox, Pitbull, Ivy Queen, NORE, Nina Sky e il rapper B-Real.

Giovedì 21 Febbraio 2008
Akab
via di Monte Testaccio, 69 - Roma
dalle h 22,30
Ingresso solo in prevendita al costo di 20,00 euro.
info 3483557332
www.lep-org.com
www.myspace.com/lesenfantsprodiges
Maria Antonietta Amenduni


12 Gennaio 2007

Paolo Fresu, Per la prima volta “occupa” tutte le sale dell’auditorium, con “Runnin’”



E’ una sorta di monopolio quello che Paolo Fresu attua all’Auditorium Parco della Musica. Per la prima volta in assoluto infatti, un artista occupa tutte le sale dell’auditorium. Fresu lo fa il 13 gennaio alle 21, con Runnin’, un progetto sincronico e multimediale che utilizzerà la totalità degli spazi dell’Auditorium per un concerto-evento pensato appositamente insieme a Paolo Fresu che sarà presente contemporaneamente in tutti i luoghi del Parco della Musica e coinvolgerà nel progetto alcune delle sue formazioni storiche (il Quintetto, il Trio PAF e il Devil Quartet) che, di volta in volta, ruoteranno anch’esse nelle varie sale e si mescoleranno tra loro dando vita a duo, trii e altre formazioni miste che si formeranno durante l’esodo dei gruppi in una sorta di metamorfosi perenne. La presenza di Paolo Fresu in tutte le sale in contemporanea sarà assicurata non solo dal suo suono, ‘splittato’ in diversi segnali utilizzando i cablaggi a fibre ottiche e la consolle centrale della sala di registrazione, ma anche tramite le tecnologie avanzate dell’immagine video. Sarà così possibile dialogare in tempo reale con musicisti che sono in altre sale ed offrire anche allo spettatore la possibilità di essere completamente partecipe di un progetto innovativo e unico nel suo genere. Lo spettacolo, della durata di tre ore, pone una riflessione e una domanda sul senso fruitivo dello stesso e si sforza di mettere in comunicazione e in dialogo un immenso luogo fisico che è fatto di tanti spazi e di tanti pubblici che, stavolta, respireranno in contemporanea lo stesso evento. Biglietto unico 20 euro

Auditorium Parco della Musica
Info 06-80241281
Domenica 13 gennaio ore 21
Sala Petrassi
Sala Sinopoli
Sala Santa Cecilia

Paolo Fresu - Tromba, flicorno e multieffetti
Paolo Fresu Quintet (con Tino Tracanna - Sax tenore e soprano; Roberto Cipelli - Pianoforte e Fender
Rhodes; Attilio Zanchi - Contrabbasso; Ettore Fioravanti - Batteria)
Trio PAF (con Antonello Salis - Pianoforte e fisarmonica e Furio di Castri - Contrabbasso e multieffetti)
Paolo Fresu DEVIL Quartet (con Bebo Ferra - Chitarra e multieffetti; Paolino Dalla Porta - Contrabbasso; Stefano Bagnoli - Batteria)
Andrea Molino, regia multimediale e video live
Holger Stenschke, sviluppo software video live
Giulio Tami, supervisione artistica video live
Maria Antonietta Amenduni


4 Gennaio 2007

All’ Accademia di Santa Cecilia, torna “Pollini prospettiva”. Cinque concerti senza confini, tra classica e contemporanea. Il 5 gennaio il primo concerto con Antonio Pappano



Tra musica classica e contemporanea, torna a Roma, all’Accademia di Santa Cecilia, l’appuntamento con Pollini Prospettive. Cinque concerti senza confini, dove anche aala fantasia , all’immaginario del pubblico, è dato ampio spazio di viaggiare mentalmente e di lasciarsi trasportare dalla magia della musica. A cinque anni di distanza dal Progetto Pollini, la stimolante serie di concerti che nel 2003 aveva toccato New York, Vienna, Tokyo, Parigi e l'Accademia di Santa Cecilia, torna Pollini Prospettive che nasce con l’intento di mettere in relazione tracciati musicali assai diversi fra loro, suggerendo contrasti e opposizioni e al tempo stesso sorprendendo con insospettabili scoperte di assonanze. Cinque concerti a gennaio tra musica sinfonica e musica da camera, 2 con repliche per un totale di 9 serate. Il primo concerto in programma il 5 gennaio con repliche il 7 e l'8, vedrà per la prima volta l'incontro sul palcoscenico tra il grande pianista e il direttore musicale dell'Accademia, Antonio Pappano, in un programma che ha al centro il primo concerto per pianoforte di Brahms, Aura di Maderna, capolavoro della maturità del compositore veneziano e Canzone a tre cori, sempre di Maderna, basata su musiche del compositore veneziano Giovanni Gabrieli (1557-1612). Il tardo romanticismo di un classico come Brahms a contatto con le sfumature sonore di Maderna. Grande innovatore, precursore dello strutturalismo, sperimentatore di mezzi elettronici in musica, il compositore veneziano Bruno Maderna, ha sempre mantenuto costante la sua attenzione alla dimensione lirica. Pollini Prospettive prosegue con arditi e stimolanti accostamenti che vedono la musica pianistica di Chopin e due opere di Luigi Nono, Sofferte onde serene e la riscoperta La Floresta è jovem e cheja de vida, forte di connotazioni politiche. Fra gli altri amici che hanno aderito al progetto di Pollini, il compositore e direttore Peter Eötvos, il Klangforum di Vienna e il Quartetto Hagen, che daranno vita ad un affascinante viaggio a ritroso in un concerto che partendo da Karlheinz Stockhausen giunge al Quintetto op. 34 di Brahms. Suggello e simbolo stesso dell’idea sottesa all’intera rassegna il recital di Maurizio Pollini, che riunisce nella stessa serata Debussy, Boulez e Webern. Conclude la rassegna un altro concerto sinfonico diretto da Antonio Pappano, con in programma il Secondo concerto per pianoforte di Brahms accostato a uno dei capolavori della musica contemporanea Notations di Boulez Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it
Maria Antonietta Amenduni


30 Dicembre 2007

Al Teatro Sistina, Loretta Goggi è mattatrice con “Se Stasera Sono Qui”



Versatile, poliedrica, simpatica, affascinante, coinvolgente, carismatica, trascinante.Tanti aggettivi per descrivere una delle pochissime artiste italiane a tutto tondo: Loretta Goggi. Loretta Goggi arriva a Roma, al teatro Sistina dal 15 gennaio al 2 Marzo, a con il suo spettacolo che lo scorso hanno ha “sbancato” i teatri italiani.

E’ un “One Woman Show” dal titolo “Se stasera sono qui”, ideato e creato su misura per lei da Gianni Brezza che ne firma la regia. Un binomio di successo di fortunatissime e irripetibili trasmissioni come “Loretta Goggi in quiz”, “Via Teulada 66”, “Ieri Goggi e Domani”, “Il bello della diretta“, “ Canzonissima”, “Festa di compleanno; “Canzoniere delle feste”, “Viva Napoli”, ”Hello Goggi”. Per chi ama lo spettacolo di classe e la classe nello spettacolo, il divertimento, la musica e, perchè, no le sorprese, questo e’ un appuntamento da non perdere.

Ritroveremo le canzoni che hanno reso grande quest’artista: da “Maledetta Primavera” a “Io Nascerò“ e “L’aria del sabato sera”. Le imitazioni che l’hanno fatta diventare la “Alighiero Noschese” al femminile e una delle migliori imitatrici italiane. Con lei sul palco una grande orchestra e un corpo di ballo composto da 10 ballerini che la accompagneranno in questo incontro con il pubblico.Un atto di amore che la Goggi vuole regalare a quel pubblico che in tutti questi ha continuato a starle vicino. Nella sua ineguagliabile carriera Loretta si è cimentata in tutto ed ha sempre conquistato il pubblico e la critica. Ha lavorato con tutti i più grandi della televisione italiana: Alberto Lupo, Giancarlo Giannini, Gino Cervi, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Arnoldo Foà, Alighiero Noschese, Beppe Grillo, Paolo Panelli, Luciano Salce, Anton Giulio Majano ecc....

Ha vinto i premi piu’ prestigiosi come La Rosa d’Argento al Festival TV di Montreaux, il telegatto sia come cantante che come personaggio femminile , il Biglietto d’oro per lo spettacolo “Bobbi sa tutto“, la Vela d’oro di Riva del Garda per il successo di vendite di “Maledetta Primavera”. In teatro ha sbancato i botteghini con “Stanno suonando la nostra canzone” al fianco di Gigi Proietti, con “Bobbi sa tutto“ con Johnny Dorelli, con “ Hello Dolly con Paolo Ferrari e con “Molto rumore senza rispetto...” per la regia di Lina Wertmuller. Come cantante ha conquistato dischi d’oro e di platino.

Spettacolo musicale scritto da Riccardo Cassini e Loretta Goggi
Direttore musicale Federico Capranica
Coreografie di Stefano Bontempi
Scene di Sabrina Fontanili
Costumi di Daniela Vantaggiato
Organizzazione Generale Francesca Proietti Cosimi e Simone Martini
Regia di Gianni Brezza
Orchestra:
Franco Ventura, Nicola Casali, Simone Crinelli, Luciano Nevi Watson, Fabrizio Aiello, Stefano Svizzeri, Juan Carlos Albelo Zamora
Soliste e Solisti:
Marta Belloni, Carlotta Bolognese, Silvia Floridi, Alessandra Miccichè, Anna Perillo, Francesca Zaccherini. Nino Mura, Claudio Daniele, Alessandro Foglietta, Francesco Italiani.
Maria Antonietta Amenduni


22 Dicembre 2007

Accademia Nazionale di Santa Cecilia.: L’ attività concertistica di gennaio 2008



Inizia alla grande il 2008 all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Un nuovo sodalizio, quello composto da Pappano/Pollini, la farà da protagonista in questo nuovo anno.

A gennaio le due produzioni di Pappano costituiranno la prima occasione di incontro con Maurizio Pollini. I due grandi interpreti inaugurano una collaborazione artistica che si preannuncia più che proficua, entrambi infatti amano accostare, nei loro programmi, musiche di stili ed epoche distanti e sono animati dallo stesso spirito di ricerca e dallo stesso interesse per la musica del nostro tempo. Torna quindi una nuova edizione del Progetto Pollini “ Prospettive Pollini” (la rassegna ideata da Pollini e già proposta dall’Accademia nel 2003 con una serie di concerti cameristici, dopo analoghe edizioni a Parigi, Tokyo e New York). L’edizione di quest’anno (che prevede anche tre concerti cameristici) si arricchisce proprio per la presenza dell’Orchestra e di Pappano che proporranno musiche di Maderna, Stockhausen, Boulez, e di un brano in prima assoluta di Francesconi (il Concerto per Tromba eseguito da Hakan Hardenberger), il 5, 7 e 8 gennaio, nonché i due Concerti per pianoforte e orchestra di Brahms (26, 28 e 29 gennaio).

E poi ci sarà, come nel 2007, lo spazio dedicato a “Recital SoloPiano”. Non mancano nella stagione da camera i migliori pianisti della scena internazionale a gennaio ci saranno: Il giovane e brillante pianista cinese Lang Lang (25 gennaio), e Maurizio Pollini, impegnato con le Prospettive Pollini, (18 gennaio).

Altro appuntamento da non perdere è “Parsifal” di Daniele Gatti. Dopo il Guillaume Tell diretto da Pappano, Daniele Gatti, già direttore stabile dell’Orchestra e ospite abituale dei concerti dell’Accademia, è impegnato in una straordinaria produzione: il Parsifal di Wagner, in forma di concerto con sopratitoli. Gatti ha ottenuto di recente il prestigioso incarico per una nuova produzione di Parsifal al Festival di Bayreuth del 2008 (un onore che pochi direttori italiani hanno conosciuto). A Santa Cecilia, dove è già stato impegnato in produzioni operistiche, anche in forma semiscenica (si ricordino Falstaff, Wozzeck, Rake’s Progress), Gatti sarà affiancato da un cast di prestigio internazionale fra cui segnaliamo Simon O’Neill nel ruolo del titolo, Evelyn Herlitzius, Detlef Roth e Lucio Gallo (19, 21 e 23 gennaio).
Maria Antonietta Amenduni


22 Dicembre 2007

New Orleans Gospel Choir, all’Auditorium Parco della Musica



L’appuntamento è di quelli da non perdere. Lunedì 31 dicembre alle ore 22 presso la Sala Santa Cecilia, e Martedì 1 Gennaio alle ore 21 presso la Sala Sinopoli, con il Gospel.
New Orleans Gospel Choir é un’originale formazione composta da alcuni fra i migliori musicisti provenienti dai gruppi delle chiese battiste di New Orleans e della Louisiana.
Lo Stato della Louisiana è considerato una delle zone dove maggiormente si è mantenuta viva e attiva l’eredità musicale gospel del sud degli States. Qui sono nati e poi diventati famosi gruppi leggendari: Gospel Soul Children, Desirè Community Choir, Like Basik e soprattutto la leggendaria Mahalia Jackson, simbolo indiscusso della musica spirituals di New Orleans e degli USA.
Nel segno di questa tradizione, ha preso vita questo progetto musicale, basato sullo spirito e l’impegno di artisti uniti da un forte legame di amicizia e dal comune obiettivo di essere portatori del messaggio della musica della buona novella. L’ensemble è composto da 9 elementi che hanno come nucleo base i noti “Friendly Travelers”. Lo spettacolo, di matrice profondamente gospel, genera e sprigiona una fortissima carica emotiva, che coinvolge e trascina anche gli spettatori meno abituati ad ascoltare questo genere musicale.

Floyd TURNER – chitarre, cori
LD HIRIAMS - cori
Wanda JOSEPH - contrabbasso, cori
Alfred PENNS - cori
Carl BARROW – tastiere, cori
Kenitra FIGARO – batteria, cori
Linda Marie CAMPBELL - cori
Eloudie P. BINGMON - cori
Mary Louise McCOY - cori
Maria Antonietta Amenduni


16 Dicembre 2007

Max Gazzè, Paola Turci e Marina Rei: in tre in scena…”Di comune accordo”



Tre artisti amati dal pubblico, con le loro bellissime voci, si danno appuntamento, presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, lunedì 17 dicembre. Ritorna a Roma dopo la prima assoluta nella cavea per Luglio Suona Bene 2007 il progetto artistico di tre grandi protagonisti del nuovo pop d’autore italiano. Max Gazzè, Paola Turci e Marina Rei si esibiranno insieme per dare vita a un trio inedito. I tre artisti romani si scambieranno canzoni e ruoli, saranno sempre insieme sul palco a reinventare i tre repertori, composti da decine di canzoni ormai diventate dei classici della musica italiana. Max Gazzè presterà al concerto il suo piglio istrionico, la sua ironia stralunata e la sua inventiva come bassista; la sua verve sarà mitigata dalla voce calda e sensuale di Paola Turci, dalla purezza della sua chitarra e dall’eleganza della sua presenza scenica, mentre la carica aggressiva delle percussioni di Marina Rei e la sua voce penetrante daranno al concerto ancora più passione.
Max, Marina e Paola collaborano insieme da molti anni, la loro è una lunga storia in primo luogo d’amicizia oltre che di stima. Il divertimento, il piacere dell’essere insieme, del poter mettere finalmente mano - e voce – alle canzoni dell’altro, il potersi punzecchiare impunemente davanti a migliaia di persone è stata la molla che ha fatto scattare il progetto. Il trio – già di per sé una band – sarà affiancato sul palco da Giorgio Baldi alle chitarre, Andrea Di Cesare al violino, tastiere e moog e Alessandro Svampa alla batteria.

Max Gazzè – basso
Paola Turci – chitarra
Marina Rei – percussioni
Giorgio Baldi – chitarre
Andrea Di Cesare - violino, tastiere e moog
Alessandro Svampa - batteria.

LUNEDI 17 DICEMBRE SALA SINOPOLI ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
BIGLIETTO UNICO 20 euro
INFORMAZIONI 06-80241281
www.auditorium.com

Maria Antonietta Amenduni


16 Dicembre 2007

Artist’s Corner: X-Scape, progetto audiovisivo di Maurizio Martusciello aka martux-m. Video design Mattia Casalegno



Spazio scenico che si trasforma in musica. Con la rassegna Artist’s Corner, a cura di Anna Cestelli Guidi, l’Auditorium Parco della Musica, invita artisti e performer a trasformare con idee, azioni, opere gli spazi di questo luogo centrale per la vita culturale romana.

Per il settimo appuntamento, che si inaugura con una performance live venerdi 14 dicembre alle 20.30, Maurizio Martusciello aka martux_m in collaborazione con il video designer Mattia Casalegno presenta il suo nuovo progetto audiovisivo, X-Scape.

E un lavoro in cui il rapporto immagine-suono è concepito e costruito simbioticamente, come se l’immagine divenisse suono e viceversa. Questa simbiosi genera dei paesaggi sonori inediti, rappresentati visivamente da una sinuosità reticolare sempre cambiante, secondo un movimento che si estende e si appropria di luoghi e momenti apparentemente sospesi, in divenire.

Come scrive il teorico e antropologo Massimo Canevacci, “X-Scape è un progetto per modulazioni audio-visive in cui si sperimentano sensorialità mescolate, dove i tessuti delle visioni e dei suoni attirano e coinvolgono nelle attività percettive sensi diversi. Le onde soniche si diffondono e “materializzano” intorno a persone e oggetti che giacciono fermi in un possibile aeroporto. Da qui il senso di x-scape in cui la “x” non è solo la matrice di sfuggire (exscape), quanto un incrocio, una inter-connessione, un labirinto da attraversare e forare ignorando e forse anche desiderando quello che si potrà incontrare di alterato nell’altrove”.

Articolata su una doppia proiezione, l’installazione trasforma lo spazio con la forza della sua struttura sonora e delle immagini proiettate su teli in verticale labirinto nel quale lo spettatore viene catturato dalle onde sonore che permeano come una rete continua e mutevole gli spazi di un qualsiasi aeroporto, il non-luogo per eccellenza, luogo di attraversamento e di moltiplicazione delle immagini che si espandono fino ad occupare lo stesso spazio dell’Auditorium.

Il lavoro “X-Scape” è stato pubblicato nel dvd “X-Scape” per l’etichetta Persistencebit nel 2007.

Maurizio Martusciello alias martux_m è performer, sound artist, musicista, compositore e produttore. Lavora essenzialmente su sensazioni ritmiche, dinamiche, temporali, tattili e cinetiche, utilizzando indifferentemente sia il canale sonoro che quello visivo. Inizia la sua attività professionale trasferendosi a Roma negli anni ‘90, dove fonda gruppi di musica d'avanguardia e di sperimentazione.
Partecipa ai maggiori festival in tutto il mondo fra cui: L.M.C a Londra, Musique Action a Nancy, Instant Chavires a Parigi, Pez Ner a Lione, Musique Innovatrices a Saint-Etienne Centre regional de Musiques Experimentales a Lille, “Synthèse a Bourges, Biennale di Roma, Biennale di Venezia, Musique Actuelle, (Canada), Festival ReBonds. a Albi, International Computer Music Conference a Berlino, Dissonanze a Roma, Archipel a Ginevra, RomaEuropa Festival a Roma, Maerzmusik, Berliner Festspiele a Berlino, Batofar a Parigi, Sonar a Barcellona, Angelica a Bologna.
Ha vinto numerosi premi e concorsi internazionali, ha inoltre pubblicato oltre 20 cd tra cui “Unsettled Line” pubblicato per la metamkine e “dissectio” per la mixer. È stato invitato più volte come composer in residence nei più importanti centri di ricerca elettroacustica in Francia. Numerose le collaborazioni con artisti importanti, tra cui Danilo Rea, Giorgio Battistelli, Markus Stockhausen, Michiko Hiroyama, Marie Goyette. Negli ultimi anni svolge attività di solista come martux-m con particolare attenzione al mondo audio-visivo e svolge un’intensa attività di performer artist.
www.martux.it

Mattia Casalegno è artista di live media, new media designer e vj.

Vive e lavora tra Roma e Brussels. In bilico tra video-arte, new media art e vjing, i suoi lavori nascono sempre dalla necessità di esplorare e re-inventare interconnessioni tra codici musicali e visivi; la sua ricerca estetica tende alla costante re-interpretazione delle possibilità di mediamorfosi tra i linguaggi digitali offerti dalle nuove tecnologie, e alla sperimentazione di nuove forme sintetiche di comunicazione audiovisiva. I suoi lavori sono stati esposti in festival ed eventi quali RomaEuropa Festival, Netmage e Sant'Arcangelo dei Teatri in Italia, Mutek in Montreal, Optronica in Londra, OFFF in Valencia, Cimatics in Brussels, AVIT in Berlino.
www.anti-materia.com/mattiacasalegno.html

AL 14 DICEMBRE AL 13 GENNAIO FOYER TEATRO STUDIO
INGRESSO LIBERO
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Ingresso libero.
Orario:tutti i giorni dalle 11 alle 20 - domenica dalle 10 alle 20


Maria Antonietta Amenduni


16 Dicembre 2007

Festival Gospel: The Inspirational choir of harlm



Musica da intenditori per timpan raffinati. L’appuntamento è per per sabato 22 dicembre presso la sala Sinopoli – Auditrium Parco della Musica, com The Inspirational Choir of Harem- Un gruppo dal sound versatile, che spazia dal gospel al jazz al pop al r&b, e la sua religiosità si esprime attraverso le grandi doti vocali e la grande musicalità. Il gruppo è nato sotto la direzione di Anthony Morgan, un artista di grandissimo talento, che pazientemente ed accuratamente ha selezionato alcune delle voci più uniche di New York. I membri dell`IHGC hanno partecipato a varie produzioni: Mama I Want to Sing, McDonald`s Gospel Fest ,The Christmas Tree Lighting al Rockefeller Center, e al film Bon Fire of the Vanities, con Bruce Willis & Morgan Freeman quali protagonisti. Questo gruppo ha condiviso il suo talento anche con nomi importantissimi della musica gospel e r&b mondiale quali Ike & Tina Turner, Stevie Wonder, Luther Vandross, Lyle Lovett, Diana Ross, Aretha Franklin, Yolanda Adams, Cindy Lauper, James Hall & Worship Praise, Christina Aguilera, Gladys Knight, Bono & U2.

BIGLIETTO UNICO 22 EURO INFO 0680241281

Maria Antonietta Amenduni


8 Dicembre 2007

Villaggio di RomaNeve: all’Auditorium Parco della Musica, inaugurato il villaggio di Natale per grandi e bambini. Una vasta area pedonale, completamente allestita come lo scenario di una fiaba nordica.



All’auditorium parco della musica, dall ’8 dicembre 2007, si scartano i primi regali di Natale. Tante sono le sorprese musicale che queste festività ci offrono: il Parco della Musica torna a trasformarsi in uno scintillante borgo natalizio, il Villaggio di RomaNeve. La festa inaugurale è iniziata alle 10 di sabato 8 dicembre con il Coro Arcobaleno delle Voci Bianche dell’Accademia di Santa Cecilia, diretto dalla Prof.ssa Carmela Ansalone e accompagnato al pianoforte dal Prof. Giuseppe Mentuccia, nel Foyer Sinopoli. Alle 11 invece, esaltante momento per tutti i bambini perché, Babbo Natale ha aperto le porte della sua casa a tutti i bambini e la pista di ghiaccio ha accolto i primi volteggi di coloro che si sono voluti cimentare nel pattinaggio. Una vasta area pedonale, completamente allestita come lo scenario di una fiaba nordica: un boschetto di abeti illuminati, un enorme albero di Natale, e alcune casette di legno. Il villaggio ospiterà spettacoli, gastronomia, marionette, clown, mostre mercato, pista di ghiaccio per grandi e bambini. Per un mese intero, nel Villaggio di RomaNeve, si potrà passeggiare, giocare, acquistare strenne, volteggiare sui pattini, assaggiare dolci e fare incontri sorprendenti. Per la gioia dei piccoli, oltre al tradizionale Villaggio dei giochi, torna Santa Claus che, nella Casa di Babbo Natale, si lascerà immortalare in foto con le famiglie. Alla sua partenza, un aiutante Folletto raccoglierà i disegni dei bambini sul futuro Natale all’Auditorium: sarà lui, il giorno della Befana, a distribuire i doni ai minidisegnatori più in gamba.

Nel frattempo, le grandi cupole dell’Auditorium ospiteranno i migliori eventi musicali internazionali. Per il Festival Gospel, nel corso di dieci serate, si alterneranno i grandi interpreti statunitensi di Gospel & Spiritual; il 31 dicembre è previsto il tradizionale brindisi di Capodanno.
Il 28, 29 e 30 dicembre l’Orchestra di Roma e del Lazio diretta da Günter Neuhold, presenterà il “Gàla Viennese per il nuovo anno”. Tre serate speciali con i più celebri brani della grande tradizione sinfonica sulle sponde del Danubio.
La PMJO - Parco della Musica Jazz Orchestra replicherà a grande richiesta il divertente “Cartoon in Jazz” la mattina di Santo Stefano e proporrà due omaggi a Duke Ellington in gennaio. Sempre a dicembre, Giovanni Bietti e l’Open Trios coinvolgeranno e divertiranno tutti i bambini conducendoli nel favoloso mondo dei fratelli Grimm con un concerto-laboratorio, una favola musicale su I musicanti di Brema.
I cori delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e i giovani musicisti della JuniOrchestra e dei Gruppi da camera JuniOrchestra si esibiranno nei saggi di Natale. A conclusione del progetto “Arthomós - Educare all’arte - Arte dell’educare” si svolgeranno i concerti “Le avventure del piccolo gobbo - Le due lune”, (con i 390 allievi delle scuole statali coinvolte nel progetto), il concerto – esibizione “It is Time to Move – Suoni in Movimento” con la World Youth Chamber Orchestra, diretta dal maestro Damiano Giuranna e una mostra dei lavori artistici dei ragazzi che hanno aderito all’iniziativa.
Agli inizi del nuovo anno, infine, l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, l’altra grande formazione musicale promossa da Musica per Roma, presenterà in esclusiva “La ChiaraStella”, un progetto originale di Ambrogio Sparagna sui canti e le musiche della tradizione natalizia. Tra gli ospiti della O.P.I.: Peppe Servillo, Mimmo Ciaramella, Fausto Mesolella (Avion Travel), Simone Cristicchi, Lucio Dalla (solo il 5 gennaio) e Alessia Tondo.

Di altissimo livello anche gli spettacoli in cartellone per questa edizione di Natale all’Auditorium. Mimmo Cuticchio presenta “Dai duelli occidentali alle favole orientali. L'opera dei pupi fra tradizione e innovazione” cinque serate in compagnia del grande cantastorie siciliano che porterà in scena i suoi storici personaggi, pupi e marionette. In programma La Pazzia di Orlando, ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna, Il Cunto, racconto epico-cavalleresco e, in prima assoluta, Aladino di tutti i colori, la meravigliosa storia del Genio della lampada e del più potente mago africano. In occasione dell’omaggio a Mimmo Cuticchio, sarà organizzato “Pupi di carta”, un laboratorio per bambini. Dalla Russia arriva per la prima volta nel nostro Paese la compagnia dei LICEDEI (“saltimbanchi”) di San Pietroburgo, che presenta “La famiglia”, caotica e poetica rappresentazione di una convivenza surreale, a base di esilaranti e funamboliche clownerie.

Nella Serra, inoltre, sarà allestita la caleidoscopica Mostra Mercato a cura di Caravanserraglio: nello spazio attrezzato, allestito con la collaborazione di artisti e designer, saranno venduti prodotti artigianali, giochi per bambini e idee regalo di tutti i tipi. Infine, la cavea ospiterà, a grande richiesta, la tradizionale pista di ghiaccio dove sarà possibile pattinare tutti i giorni fino al 3 febbraio. Sullo sfondo delle celebri architetture contemporanee, grandi e piccini scivoleranno sulle lame a tempo di musica.

Info 06-80241281
www.auditorium.com
Info. pista di ghiaccio 06-80241705
Maria Antonietta Amenduni


8 Dicembre 2007

Sickmarylin la notte evento di controcultura femminile al Linux club di Roma.



Uno sguardo ampio sull’universo delle donne. E’ SickMarylin, notte evento di controcultura femminile che si svolgerà presso il Linux Club di Roma, giovedì 20 Dicembre dalle ore 21.30. All’interno della serata, che si ripete ogni terzo giovedì del mese al Linux Club di Roma , giovani artiste( affermate ed emergenti ) tutte con un personalissimo linguaggio espressivo e creativo, scavano nel concetto esteso di donna. Le artiste, partendo dalla consapevolezza della loro femminilità e sfuggendo alle definizioni, scompongono la donna dell’immaginario collettivo per crearne una nuova, cancellando i ruoli imposti e dimenticando il percorso lento e controvento della propria emancipazione. Musica d’autore e di ricerca, letteratura, fotografia, arti visive e digitali, performance, dj set, esperienze di artigianato indipendente e new design, diversi momenti creativi in un’unica notte.
La serata, che mira a promuovere la creatività al femminile a 360 gradi ospiterà Bianca Giovannini della Banda Corona, accompagnata da Desiree Infascelli alla fisarmonica in un concerto - "Dedica a Gabriella Ferri e alle donne di Roma", la cantautrice americana Honey bird, la giovane scrittrice e artista multimediale Martina Magno che realizzerà un reading del suo libro "La bambina è sovrappensiero ma non lo dice"(Firenzelibri,2006) con proiezioni video di frammenti onirici.
E poi toccherà alla performance live/video di Jemma Temp che presenterà il progetto "Be your pornstar". Ci sarà spazio anche per una mostra delle illustratrici : Alessandra Fusi, Nicoz, Sicks, Anna Tufano e delle fotografa Banana (aka Alessandra Tisato fotografa per l' Italia del sito suicide girls). Un mercatino di natale che promuove l' editoria indipendente, artigianato, accessori, arte estemporanea.
Gli unici artisti uomini della serata Warbear ed Infidel che presenteranno il progetto video/musicale " Invocation to my brother Demon", una ricerca sui i messaggi subliminari demoniaci nel rock e Riot Queer, illustratore e fondatore di Punk surrealism, collettivo di artisti off.

Per ulteriori info:www.myspace.com/sickmarylin
Linux club di Roma (via Libetta 15 c, Ostiense ingresso 4 euro)
giovedì 20 Dicembre dalle ore 21.30
Maria Antonietta Amenduni


8 Dicembre 2007

Capodanno al Dune Club: Una proposta alternativa all’insegna del Gusto e del Buon Ascolto…



Il 2007 volge al termine, e tra bilanci di fine anno, nostalgie e ricordi, si fanno sempre più ferventi i preparativi per i festeggiamenti di capodanno. Uno degli appuntamenti più in vista della capitale sarà quello proposto dal “Dune Club”
Nella gelida (o forse calda?) notte di Capodanno Roma si prepara a brindare al 2008. Tra le varie offerte della Capitale il Dune propone una serata piacevolissima all’insegna della Cordialità, Cortesia e Compagnia: il giusto trinomio per una clientela che vuole salutare il vecchio anno all’insegna della buona cucina e della musica di qualita’.

CENA
Dalle 20,30 il ristorante (piano rialzato) propone un menu al prezzo fisso di 120 Euro che, successivamente, dà diritto anche all’ingresso al Music Club. La proposta sul piatto comprende come antipasti 3 ostriche e Crudi (tonno, salmone, soppressata polpo, gamberi); come primi piatti tagliolini alla cernia e gnocchi grogonzola e pera; come secondi aragostelle alla griglia e Chateaubriant in salsa vinaigrette o bernese accompagnati da Verdure grigliate e Patate al forno. Infine gli assortiti dolci della casa che deliziano da un anno a questa parte gli affezionati del locale. Come Vini e champagne il Rosso di Montepuciano, il Vernaccia di San Gimignano e il Laurent Perrier Brut.

DOPOCENA

PER CHI VOLESSE ARRIVARE DOPO CENA, IL DUNE CLUB (NEI SOTTERRANEI DI PALAZZO COLONNA) PROPONE UN CONCERTO UNICO NEL SUO GENERE (INIZIO ORE 23,45): IL SENEGALESE BADARA SECK - ESPONENTE DELLA NUOVA GENERAZIONE DEI GRIOTS CHE NON INTENDONO RINUNCIARE ALLA PROPRIA IDENTITÀ NÉ A UN RUOLO ATTIVO NELLE TRASFORMAZIONI DELL'AFRICA E DEGLI AFRICANI – PROPORRÀ CON IL SUO GRANDE CARISMA E LE SUE INCREDIBILI DOTI VOCALI, GLI ORIGINALI PROGETTI MUSICALI CHE DA ANNI LO PORTANO IN GIRO PER IL MONDO.
L’ingresso, con prenotazione obbligatoria che dà diritto dopo la mezzanotte a cotechino e zampone con lenticchie, è di 50 Euro. Finito il concerto ci sarà musica da ballo.

Il Dune è a Piazza SS. Apostoli 52, nel cuore di Roma, tra Palazzo Odescalchi e la Basilica dei SS. Apostoli e ad un passo da Piazza Venezia e Fontana di Trevi…

Prenotazioni ai numeri: 06 69925442 - 335 1284660

Per maggiori info: www.dunerestaurant.it
Visita il blog su www.dunerestaurant.blogspot.com

DUNE CLUB & RESTAURANT - Piazza S.S. Apostoli 52/52° - 00187 Roma
Tel 06 69925442 - Fax 06 6791032 - e-mail dune.restaurant@fastwebnet.it


5 Dicembre 2007

Mercoledì 25 giugno 2008, nuovo appuntamento a Milano, Stadio di Sansiro



Mercoledì 5 dicembre comincia la prevendita. Da mezzanotte su Ticketone.it, all’apertura dei negozi nei punti vendita selezionati. Consentito l’acquisto di 6 biglietti a testa.
A una settimana esatta dal grandioso concerto di Bruce Springsteen and the E Street Band al Datchforum di Assago apre la prevendita per i biglietti del concerto che riporterà il “Boss” allo Stadio di Sansiro il 25 giugno prossimo, unico concerto in Italia per il 2008, nuovamente organizzato dalla Barley Arts di Claudio Trotta.
Il 5 Dicembre a mezzanotte in punto i biglietti, che costano da 30 a 80 euro più diritti di prevendita, saranno messi in vendita su Ticketone.it (solo su web), mercoledì mattina all’apertura dei negozi nei punti vendita Ticketone e in quelli indicati a seguire:

MILANO
- Anny Dischi
- Buscemi
- Fitel Milano
- Mariposa Duomo
- Mariposa Porta Romana
- Mondadori c/o Ticket & Travel
- Stradivarius
- Box Office; c/o Ricordimediastores; Galleria Vittorio Emanuele II
- Box Office; c/o LaFeltrinelli Libri e Musica; Piazza Piemonte n° 2
- Ticket.it c/o libreria Mondadori Piazza del Duomo
- CINISELLO BALSAMO: Il Sipario di Cinisello; via Robecco, 68/70 tel 02 - 6172659
- MONZA Box Office; c/o LaFeltrinelli Libri e Musica; Via Italia n° 41

LOMBARDIA: - BERGAMO: Box Office Via G. Cesare, 14
- BRESCIA: Ticket point
- GALLARATE: JUKEBOX
- GALLARATE: CARU’ DISCHI
- LEGNANO: DISCOSTORE
- PIACENZA: Master Music
- CREMONA: Master Music

ALTRE REGIONI:
- AGRIGENTO: Box Office via Cicerone 42 tel 0922 20500
- BARI Box Office; c/o LA FELTRINELLI V. Melo,119
- BIELLA Paper Moon
- CAGLIARI Box Office viale Regina Margherita 43 – tel 070 657428
- CALTANISSETTA: Kaltour Viale della regione 82 tel 0934 555015
- CATANIA: Ticket’s Box Office via Leopardi, 45 tel 095 7225340
- CUNEO: Muzak Dischi corso Nizza n° 27
- Cuneo SAVIGLIANO: Exit Music via Tapparelli n° 43
- Cuneo BRA: Discovolante; via Principi di Piemonte n° 49
- FIRENZE Box Office Via Alemanni 39 – tel 055 210804
- GENOVA Box Office; c/o RICORDIMEDIASTORES V.Fieschi, 20/R
- MESSINA: Besazza Gangi largo san Giacomo ½ tel 090 675351
- MESSINA: Sud Dimensione Service Viale Libertà 391 tel 090 343818
- NAPOLI La Concerteria, via M. Schipa 23
- NAPOLI La Concerterai c/o La Feltrinelli, Via Santa Caterina a Chiaia 23
- PADOVA: Alea c/o Centro Giotto via Venezia 61 tel 049 8073944
- PALERMO: Ellepi Viale Libertà 29c tel 091 323084
- PINEROLO: Rogirò; via Buniva n° 63
- PORDENONE: Musicatelli Piazza XX Settembre 7 tel 0434 523039
- RAGUSA: Sulle Ali del mondo Viale Europa 37 tel 0932 641010
- ROMA: circuito HELLO’TICKET tel 800 907080
- ROMA: Box Office; c/o La Feltrinelli L. Torre Argentina n° 11 * tel.0668308596*
- ROMA: Box Office; c/o LaFeltrinelli Galleria A. Sordi n° 31/35 * tel.066794957*
- ROMA: Box Office; c/o LaFeltrinelli Viale Giulio Cesare n° 88 * tel.0687440263*
- ROMA: Box Office: c/o LaFeltrinelli Libri e Musica; Viale Libia n° 184 tel.0620368796*
- ROMA: Messaggerie Musicali; via del Corso n° 473 * tel.0668192349*
- ROMA: WIN; c/o Centro Commerciale La Romanina ; via E. Ferri n° 8 * tel.067233551*
- ROMA: PRO.DI.GE; via Acqui n° 45 * tel.067011912*
- ROMA: Ticket Age; via Appia Nuova n° 664/a
- Roma CAPENA Prebis; via Tiberina n° 73a * tel.069045001*
- Roma POMEZIA B&C Pomezia; via Columella n° 37 tel.0691801155*
- Roma LADISPOLI Ticketbox; piazza G.Falcone snc tel.069911529*
- SIRACUSA: Ortigia Viaggi viale Tica 144 tel 0931 411671
- TORINO: Box Office; c/o La Feltrinelli; Piazza CNL n° 251
- TORINO: Rock & Folk via Bogino n° 4
- Torino GRUGLIASCO: Box Office; c/o La Feltrinelli Village c/o C.Com. Shopville Le GRU via Crea, 10
- VERONA Box Office Via del Pallone n° 12

Biglietti (al massimo 6 biglietti a persona):
PRIMO ANELLO TRIBUNA ROSSA NUMERATA - € 80,00 + 12,00 prev
SECONDO ANELLO TRIBUNA ROSSA NUMERATA - € 70,00 + 10,50 prev
PRIMO ANELLO NUMERATO BLU e VERDE - € 55,00 + 8,25 prev
SECONDO ANELLO NUMERATO BLU e VERDE - € 45,00 + 6,75 prev
PRATO POSTO UNICO - € 40,00 + 6,00 prev
TERZO ANELLO POSTO UNICO - € 30,00 + 4,50 prev

Per informazioni: www.barleyarts.com


6 Dicembre 2007

Nikolai Demidenko torna all’Accademia di Santa Cecilia per il concerto n. 3 di Prokoviev con la direzione di Charles Dutoit. Il concerto sostituisce quello di Evgenij Kissin



Sarà il Concerto numero 3 di Prokoviev con l'audacia e le invenzioni che sono la caratteristica del grande compositore russo a segnare il ritorno di Nikolai Demidenko (in sostituzione di Evgenij Kissin) nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica per il suo annuale concerto all'Accademia. Sabato 8, lunedì 10 e martedì 11 dicembre. Insieme all'Orchestra dell'Accademia, diretta da Charles Dutoit, il pianista ci farà ascoltare il più popolare dei cinque concerti per pianoforte frutto del genio del compositore russo. Composto tra il 1917 e il 1921 il terzo concerto è un susseguirsi di invenzioni, intessuto com'è di temi popolari, innovazioni compositive, lirismo, audacia, vitalità e naturalmente richiede all'esecutore straordinarie doti di virtuosismo e profondità di analisi. Charles Dutoit, recentemente nominato direttore principale della Philadelphia Orchestra nonché direttore artistico della Royal Philarmonic Orchestra, torna sul podio dell'Accademia per dirigere l'Orchestra e il Coro dopo un'assenza di molti anni. Per completare il programma ha scelto due brani di Ravel, la nobile e malinconica Pavane pour une infante defunte, scritta originariamente per pianoforte e orchestrata successivamente dallo stesso Ravel e le musiche del balletto Daphnis et Chloè, uno dei capolavori del compositore francese che verrà eseguito integralmente con la partecipazione del Coro dell'Accademia. Punto d'arrivo della musica per balletto del Novecento, Strawinski la definì "una delle più belle opere della musica francese" Daphnis et Chloè è, come scrisse lo stesso Ravel, un affresco "che si avvicina alla Grecia dei miei sogni, molto simili alle rappresentazioni che ne dettero i pittori alla fine del Settecento". Composta su commissione di Diaghilev, il leggendario direttore dei Ballets Russes, la musica accompagnò le danze dell'altra leggenda dell'epoca, Alexander Nijnski. Nikolai Demidenko torna a Santa Cecilia dopo il successo ottenuto nell’esecuzione del Concerto n.3 di Rachmaninoff diretto da Temirkanov nel dicembre 2005. Considerato dalla critica internazionale uno dei pianisti più interessanti della sua generazione, russo di nascita e di formazione ha ottenuto numerosi riconoscimenti per l’incisione dell’integrale dei Concerti di Prokofiev. E’ spesso ospite nelle principali sale da concerto in Europa e collabora con direttori come Temirkanov, Jansons, con l’ Orchestre Filarmonica di San Pietroburgo e tante altre.

Nikolai Demidenko ha studiato al Conservatorio di Mosca con Dmitri Bashkirov. Finalista al Concorso Internazionale di Montreal nel 1976 ed al Concorso Tchaikovski nel 1978, ha debuttato in Gran Bretagna nel 1985 con l’Orchestra Sinfonica della Radio di Mosca. Professore in visita presso l’Università del Surrey, è residente in Gran Bretagna dal 1990 – ed ha ricevuto la cittadinanza britannica nel 1995. Apparizioni recenti in concerto includono esibizioni con le Orchestre Sinfoniche di Bournemouth, Gothenburg e Praga, con l’Orchestra Reale Danese, l’Orchestra della Radio di Mosca, l’Orquestra do Estado de São Paulo, la RTE e la Ulster Symphony Orchestra. Appuntamenti importanti per la carriera di Nikolai Demidenko sono state le esibizioni con la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov alla ‘Philharmonic Hall’ di Berlino, il ‘Teatro Colon’ di Buenos Aires, la ‘Royal Concert Hall’ di Glasgow, la ‘Barbican Hall’ di Londra, la ‘Bridgewater Hall’ di Manchester e la ‘Great Hall’ di San Pietroburgo. Nikolai Demidenko ha tenuto recital ad Amsterdam, Bilbao, Brema, Bristol, Edimburgo, Hong Kong, Madrid, Pamplona, Perth, Praga, Siviglia, Sydney, Toronto, Beirut, Belfast, Città di Castello, Lichfield, Praga, Schwetzingen, Singapore, Parigi... Ha debuttato a New York alla ‘Frick Collection’ nel 2001 e si esibisce regolarmente alla ‘Herkulessaal’ di Monaco. Per la casa discografica Hyperion Nikolai Demidenko ha registrato album con musiche di Bach–Busoni, Chopin, Clementi, Liszt, Medtner, Mussorgski, Prokofiev, Rachmaninov, Schubert e Schumann e Concerti di Chopin, Medtner, Scriabin, Tchaikovsky e Weber, così come l’integrale dei Concerti di Prokofiev con la London Philharmonic Orchestra diretta da Alexander Lazarev. Per l’etichetta tedesca AGPL ha registrato la Sonata Hammerklavier di Beethoven, mentre una collezione con le Sonate di Scarlatti è stata pubblicata nell’autunno 2004.

Sabato 8 ore 18, lunedì 17 ore 21, Martedì 11 ore 19,30 - Sala Santa Cecilia
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Chalers Dutoit direttore
Nikolai Demidenko pianista Ravel Pavane pour une enfant defunte
Prokoviev Conterto per pianoforte n. 3
Ravel Daphnis et Chloe
Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

Tra Musica e Poesia: Roberto Herlitzka legge Montale e Saba



Dopo il successo di Milena Vukotic, Piera degli Esposti e Sonia Bergamasco, Tra Musica e Poesia, la rassegna coprodotta dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla Fondazione Musica per Roma, prosegue con Roberto Herlitzka. Martedì 4 dicembre alle ore 21, l’attore torinese, interprete di tante realizzazioni teatrali e cinematografiche, ma noto anche al grande pubblico televisivo, salirà sul palco del Teatro Studio per portarci tra i versi di Montale e Saba. Tutta la grandezza e la straordinari bravura di un interprete che come pochi, sa emozionare la platea, trasmettendo emozioni quasi realmente palpabili.

La scelta di accostare i due grandi poeti non è stata certamente casuale. In primo luogo va ricordato che di Saba cade il cinquantesimo anniversario della morte, e poi che non solo i due si conobbero, e furono anche amici, ma che il primo può essere annoverato, insieme ad Italo Svevo, altro triestino indimenticabile, tra i maestri del secondo. Personalità poetiche diverse, ambedue fortemente legate alla tradizione lirica italiana, di cui hanno saputo dare una lettura universalistica e fortemente legata alla contemporaneità e alle tematiche proprie del Ventesimo secolo, Saba e Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, hanno lasciato una impronta indelebile nella nostra cultura, rappresentandone alcuni tra gli aspetti più significativi.
Il programma proseguirà con la poesia russa del Novecento con le poesie di Achmatova, Block, Cvetaeva messe in musica da Šostakovic e Prokoviev. La voce recitante sarà quella dell'attrice slava Anita Kravos, il canto sarà affidato al soprano Alla Simonishvili e al contralto Svetlana Sidorova (17 dicembre). Umberto Orsini dedicherà la sua serata ai sentimenti di Giovanni Pascoli (7 gennaio 2008). Le splendide solitudini di Emily Dickinson saranno interpretate da Valentina Cervi per la serata centrata sulla poesia americana, che comprenderà anche testi di Whitman e Frost con le musiche di Hindemith, Knussen e Carter, soprano Claron Mc Fadden (24 gennaio). La poesia spagnola si avvarrà della voce recitante di Claudia Gerini, in programma Romancero gitano di Garcia Lorca, musica di Castelnuovo Tedesco, sonetti di Luis De Gongora, musica di De Falla e poesie di Aldo Machado, musica di Dallapiccola, soprano Auxiliadora Toledano Ridondo (7 febbraio). Di nuovo Sonia Bergamasco con i versi di Sandro Penna e Amalia Rosselli (21 febbraio) seguita da Maddalena Crippa che si dedicherà ai testi di Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante (18 marzo). Per la poesia tedesca salirà sul palco Neri Marcoré con le poesie di Trakl e Rilke messe in musica da Webern, Widmann, Manzoni, soprano Melanie Walz (27 marzo). Gabriele Lavia ci porterà nell'universo poetico di Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Ungaretti (7 aprile), mentre l'ultimo appuntamento sarà in compagnia di Massimo Popolizio con i versi di Cesare Pavese e Dino Campana.

Calendario

17 dicembre 2007. Poesia russa. Anita Kravos legge Block, Achmatova e Cvetaeva (in lingua originale con sottotitoli). Musiche di Šostakovic e Prokofiev. Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

7 gennaio 2008. Umberto Orsini legge Pascoli.

24 gennaio 2008. Poesia americana. Valentina Cervi legge Dickinson, Whitman e Frost (in lingua originale con sottotitoli). Musiche di Hindemith, Knussen e Carter.

7 febbraio 2008. Poesia spagnola. Claudia Gerini legge Luis de Gòngora, Machado e Garcia Lorca (in lingua originale con sottotitoli). Musiche di De Falla, Dallapiccola e Castelnuovo-Tedesco. Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

21 febbraio 2008. Sonia Bergamasco legge Penna e Rosselli.

18 marzo 2008. Maddalena Crippa legge Pasolini e Morante.

27 marzo 2008. Poesia tedesca. Neri Marcoré legge Trakl e Rilke (in lingua originale con sottotitoli). Musiche di Webern, Widmann, Manzoni.

7 aprile 2008. Gabriele Lavia legge D’Annunzio e Ungaretti.

19 maggio 2008. Massimo Popolizio legge Pavese e Campana

Le serate di lettura e i concerti si tengono sempre nel Teatro Studio alle 21 Biglietto unico 10 euro - Tre appuntamenti a scelta 21 euro Info 06-80241281 – 06 8082058
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

All’Auditorium parco della musica è gia Natale: Voci bianche dell’accademia di Santa Cecilia e Juniorchestra.



In occasione del “Natale all’Auditorium”, i cori dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia presentano al pubblico i saggi di Natale. I giovani cantanti si esibiranno l’8 dicembre nella Sala Petrassi alle ore 11 e alle 17.30. Alle 20.30 sarà la volta dei Gruppi da camera JuniOrchestra!, l’orchestra dei ragazzi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il 22 dicembre sarà l’intera JuniOrchestra! a esibirsi nello splendore della Sala Santa Cecilia. I cori delle Voci Bianche di Santa Cecilia riuniscono il prestigioso Coro delle Voci Bianche di Roma, i piccoli allievi dai 6 ai 14 anni del Laboratorio Voci Bianche, il Corso di Iniziazione corale, il corso di Vocalità e la Cantoria. Il Coro Voci Bianche di Roma è la prima compagine corale realizzata in collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera di Roma ed è formata interamente da ragazzi e ragazze tra gli otto e i quattordici anni di età. Il coro partecipa regolarmente alla stagione sinfonica dell’Accademia e alla stagione operistica del Teatro dell’Opera. La JuniOrchestra! dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è la prima orchestra di bambini e ragazzi creata nell’ambito delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Caratteristica unica è il non aver come requisito di partecipazione un limite minimo di età, ma solo un limite massimo (15 o 17 anni a seconda dello strumento musicale suonato). L’esperienza dell’orchestra è per i ragazzi una grande occasione per imparare a suonare con gli altri, ad ascoltare e ad ascoltarsi e a condividere quindi il meraviglioso mondo della Musica. A questi valori si aggiunge un significato sociale molto importante.

PROGRAMMA
Sabato 8 dicembre Sala Petrassi
- ore 11
Iniziazione Corale e Arcobaleno
Canti Natalizi e Tradizionali
- ore 17.30
Laboratorio Voci Bianche e Cantoria
Canti tradizionali, natalizi e gospel
- ore 20.30
Gruppi da camera JuniOrchestra!
Brani da camera con gruppi strumentali

Sabato 22 dicembre ore 20.30 - Sala Santa Cecilia
Saggio JuniOrchestra!
Esibizione con tutta la JuniOrchestra!
Brani vari classici e popolari

Biglietto 6 euro
INFORMAZIONI 06.80241281
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

All’Auditorium Parco della Musica è di nuovo “Carta bianca”. Questo è il turno di Gianluca Petrella



Gianluca Petrella, rivelazione del jazz italiano, unico musicista italiano a essere eletto, e per due anni consecutivi, nel 2006 e nel 2007, miglior trombonista nella categoria "rising star” dalla prestigiosa rivista Down Beat, è il protagonista di Carta Bianca attraverso la quale sarà libero di proporre i suoi progetti, dal suo solo, al duo inedito con Michele Rabbia, al quartetto Indigo 4, fino alla formazione più grande, la Cosmic Band. Gianluca Petrella, scoperto da Enrico Rava, è un talento precoce e prepotente applicato ad uno strumento poco conosciuto dal grande pubblico, il trombone, del quale esplora tutte le possibilità, rivelandone le diverse anime e l’ampio ventaglio di ritmi e sonorità. Il suo stile unisce il senso più vivo della tradizione jazz con le istanze più moderne del suono contemporaneo. Fin da giovane collabora con musicisti come Roberto Ottaviano, Michel Godard, Tom Varner, Marcello Magliocchi, Greg Osby, Carla Bley, Steve Coleman, Bruno Tommaso, Steve Swallow, Michel Godard, Lester Bowie, Hamid Drake, Pat Metheny, John Abercrombie e molti altri. Attualmente collabora con Enrico Rava (del cui quintetto è colonna portante), Roberto Gatto, Cristina Zavalloni e Paolino Dalla Porta e le rispettive formazioni, è attivo con il suo Indigo 4, il “Bread & Tomato Trio”, il duo con Furio di Castri e quello con Antonello Salis oltre al progetto “Domino Quartet” che lo affianca a Sean Bergin, Antonio Borghini e Hamid Drake.

BIGLIETTO UNICO 12 EURO

Prossimo appuntamento:
Venerdi 29 Febbraio
Indigo 4
Sala Petrassi ore 21

INFORMAZIONI: 06 80241281
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

Al” The Place” è sempre musica dal vivo



Tra i locali più famosi e frequentati da chi a Roma ama la grande musica dal vivo e la buona cucina, il THE PLACE sta per affrontare una nuova stagione. Da martedi 4 a giovedi 6 dicembre, torna in Italia SERGIO CAPUTO che, ormai da alcuni anni vive negli Usa. Sergio Caputo inizia la sua produzione discografica nel 1983 con l’album "UN SABATO ITALIANO", da cui vengono tratti otto video a cura della trasmissione "Mister Fantasy". Questo album lo porta al successo ed e' tutt'ora un classico. Sergio si distingue per il suo stile che affonda le radici nel jazz e spazia nei ritmi latini, ed un uso insolito e innovativo del linguaggio letterario, che a sua volta attinge dal quotidiano e dalle nevrosi metropolitane. Oggi i suoi testi vengono proposti agli studenti di varie universita' italiane e straniere come esempio di poesia contemporanea italiana. Seguono altri 11 album più varie compilation, in cui Sergio non smette mai di sperimentare nuove chiavi espressive, affermandosi e maturando come autore e performer, conquistando, generazione dopo generazione, un pubblico dai gusti musicali e poetici raffinati. Partecipa al Festival di Sanremo tre volte, e negli ultimi anni torna con decisione a sonorita' jazzistiche e latine. Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi come Dizzy Gillespie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto, Roberto Nannetti, Giulio Visibelli, Ettore Bonafe, Raffaello Pareti, Danilo Rea e molti altri. Nel 1999 si trasferisce con la famiglia in California, dove vive e lavora a contatto con le sue radici musicali. Nel 2004 Sergio presenta un album strumentale dal titolo "THAT KIND OF THING" nel quale esordisce come chitarrista "Smooth Jazz". Nello stesso anno Sergio ritorna in Italia per un tour di grande successo. Nel 2006 Sergio presenta la sua prima raccolta "unplugged" dal Titolo "A Tu x TU"

Martedi 11 dicembre, grandissimo appuntamento con la musica d’autore degli Avion Travel. Dopo un esordio rock che li porta a vincere la sezione dedicata al Festival di Sanremo 1987, il gruppo pubblica nel 1992 l'album "Bellosguardo" che segna la loro svolta artistica verso una nuova forma musicale che sarà poi specifica del gruppo.Nel 1993 si concretizza un accordo con Caterina Caselli e con la casa discografica Sugar e nasce l’album "Opplà" che con l'album "Finalmente fiori" (1995) conclude un trittico musicale di tutto rispetto. Portano in seguito in teatro un'opera musicale: "La guerra vista dalla luna" (1996), con Fabrizio Bentivoglio, rappresentato per la prima volta al Teatro Parioli di Roma il 15 maggio 1995, a cui segue un tour in Italia e all'estero (Francia, Portogallo, Lussemburgo, Germania). Gli Avion Travel partecipano al Festival di Sanremo 1998 nella sezione "Big" con la canzone "Dormi e sogna" che fece vincere loro il Premio della critica e della giuria di qualità (presieduta dal compositore inglese Michael Nyman) come migliore musica e migliore arrangiamento. Lo stesso Nyman espresse poi grande ammirazione per il gruppo sulle colonne del Financial Times. All'inizio del mese di gennaio 1999, gli Avion Travel lavorano, sempre con Fabrizio Bentivoglio, a "Tipota", un cortometraggio di trenta minuti. La sceneggiatura è scritta a quattro mani insieme a Peppe Servillo che compare come attore con Domenico Ciaramella e Fausto Mesolella, batterista e chitarrista del gruppo. Il 6 e 7 maggio dello stesso anno, gli Avion Travel riportano in scena a Milano, al Centro Sociale Leoncavallo, l'operina "La guerra vista dalla Luna" con la regia di Sergio Rubini. L'operina è poi andata in onda sulla RAI nella serie "Palcoscenico". Nel gennaio del 1999 pubblicano l’album "Cirano" e cominciano una tournée nei teatri in Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda e Spagna. L'anno successivo si presentano nuovamente al Festival di Sanremo vincendo con il brano "Sentimento" oltre ad aggiudicarsi nuovamente anche il Premio speciale della critica e della giuria di qualità come migliore musica e migliore arrangiamento. Nello stesso anno gli Avion Travel lavorano alla colonna sonora di uno spettacolo di ombre: "La notte di San Donnino" che è stata messa in scena in diversi teatri italiani. In dicembre pubblicano l'album "Storie d’amore" con una selezione di brani degli anni '60 che meglio si avvicinano al loro stile. L'album "Poco mossi gli altri bacini" è una nuova pietra miliare del gruppo che conta per la prima volta anche voci femminili: Peppe Servillo duetta con Elisa e Caterina Caselli. In questo album il brano "Piccolo tormento" è anche colonna sonora del film di Mimmo Calopresti "La felicità non costa niente". Nel film Peppe Servillo lavora anche come attore. Il 26 gennaio 2007 viene pubblicato il quattordicesimo album, intitolato Danson metropoli - Canzoni di Paolo Conte.

Sabato 29 dicembre, MARCO LIOTTI con i FIFTY FIFTY. Centinaia di concerti in molti locali della capitale, partecipazioni a spettacoli estivi in tante piazze italiane fino ad approdare alla prima esperienza discografica (il singolo “Dimmi parole”). Poi, nell’anno 2002, Marco forma un altro gruppo dal nome MARCO LIOTTI & FYFTY FIFTY per realizzare uno dei suoi sogni:esibirsi dal vivo cantando e reinterpretando le canzoni degli anni ’50-’60 (Platters, Paul Anka, Elvis Presley, ecc. ) Nel settembre 2004 partecipa,sempre in qualità di attore, al film “Regina dei fiori”, protagonista Manuela Arcuri, diretto da Vittorio Sindoni, sceneggiatura di Patrizia Carrano.

Per la notte di Capodanno, grande festa con Rocco Papaleo e La Banda. Tutta la notte, musica e divertimento, apprezzando le “doti” dello chef del The Place. Ogni venerdi di dicembre, ci sarà la musica “soul” e “funky” degli anni ’70 e ’80 della FRANKIE&CANTHINA BAND; ogni sabato, LA BANDA, ovvero la “The Place music family”.

Programmazione di dicembre 2007

da martedi 4 a giovedi 6 - SERGIO CAPUTO
martedi 11 - AVION TRAVEL
1, 8, 14, 22 - LA BANDA
7, 15, 21, 28 - FRANKIE & THE CANTHINA BAND
29 - MARCO LIOTTI e FIFTY FIFTY
31 - CAPODANNO tutta la notte con ROCCO PAPALEO E LA BANDA Ristorante&Musica dal vivo Via Alberico II, 27/29 Roma Tel. 06/68307137 - 06/68215214 - www.theplace.it Il prezzo d’ingresso al locale varia a seconda del giorno e del concerto.
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

Marco Conidi: “Miracoli non se ne fanno”, Subito nella classifica dei songoli più venduti, il nuovo progetto discografico del cantautore romano.



Sono bastati pochi giorni a Marco Conidi per riprendere confidenza con classifiche, music control, downloading e quant’altro serva oggi a controllare lo “stato di salute” di un nuovo progetto discografico. “MIRACOLI non se ne FANNO” (Club 66 Factory Record/Universo/distribuzione Edel) è il titolo del nuovo album del cantautore romano e “Ti do di me” è il primo singolo estratto e tra le canzoni più scaricate dal web e più vendute nei negozi. Infatti, “Ti do di me” è tra i primi venti singoli venduti in Italia (classifica Nielsen); nei 20 della “HitList Italia Chart” di Mtv; tra i consigliati dagli store on line di MSN (Microsoft) e di Tiscali e al 2° posto nel “top download” di “Messaggerie Digitali” (lo store digitale di “Messaggerie Musicali”) mentre l’album, uscito da pochi giorni, è al 3° posto. “MIRACOLI non se ne FANNO” è il “concentrato” di emozioni, di suoni e di vita vissuta di uno dei pochi cantautori rock italiani, e contiene un proprio cifrario, metafora di un mondo interiore specifico, come il geniale “Dio.com” di “Nick Manofredda”, e altre canzoni come “La stazione davanti al mare”, “Davvero davvero”, “L’amore viaggia” e “Camminando a stelle spente”. E’ un disco che ci propone un Marco Conidi pronto a proseguire un’avventura cominciata anni fa con “Ferragosto 66”, caratterizzata da album come “For you” per Bruce Springsteen, e con anni alternati da silenzio (discografico), tanto “live” e canzoni scritte per altri. “Per chi vuole conoscermi – afferma marco Conidi - il miglior modo è questo album (so che è desueto il termine ma non tutto ciò che è passato è stato sostituito con qualcosa di meglio, una “fender” del ‘66 suona molto meglio di una nuova e Alì è ancora il miglior pugile di tutti i tempi!)” Un albm a lugo meditato e metabolizzato, come afferma lo stesso autore: “Questo lavoro, album, questa fatica (ognuno lo definisca come crede) arriva dopo molte rotatorie dello stomaco, shicane del cuore e montagne russe del destino, io che le montagne russe non le volevo neanche fare da piccolo... Forse è vero che “miracoli non se ne fanno”, sicuramente è vero che non bisogna stare fermi nell’attendere, o almeno alternare la corsa alle soste, ancor più trovare quell’andatura che ci fa guardare il panorama, rispondere a un saluto, vedere dove va a finire un bacio tirato, i nostri mi dispiace, i nostri ti voglio bene”. Marco Conidi è un cantautore “a tutto tondo” con tante storie dell’anima da raccontare, e con la voglia e la necessità di comunicare. I mesi trascorsi in studio (il “Sick Factory”) e l’intesa trovata con i produttori artistici (Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina) fruttano un disco capace di raccogliere arrangiamenti tra il rock, la melodia e il folk italiano (nell’album ci sono suoni acustici e corde elettriche, archi ed ottoni, sitar, mandolino, buzuki, dobro, fisarmonica e maranzano siciliano). Da questa settimana sarà in rotazione sui canali musicali anche il video di “Ti do di me”. Sito ufficiale: www.marcoconidi.com www.myspace.com/marcoconidi
Maria Antonietta Amenduni


1 Dicembre 2007

Musica di carta, musica dall'acqua: il paesaggio sonoro del premio Oscar Tan Dun, nell'incontro tra Oriente e Occidente



L’appuntamento da segnare in agenda è per Sabato 1 lunedì 3, martedì 4 dicembre, con l’ Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, presso la Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica Un viaggio speciale nel mondo dei suoni. Perché non c'è alcun dubbio che l’esuberante ricerca condotta da Tan Dun agli estremi confini del suono e verso la fusione di diverse culture musicali, si sia guadagnata il rispetto del pubblico più esigente e l’apprezzamento popolare, testimoniato dal Grammy Award e dall’Oscar, vinti per la colonna sonora del film La tigre e il dragone. Il concerto che lo vedrà sul podio dell’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sintetizza le caratteristiche salienti di questo compositore nato in Cina, nella provincia di Hunan, dove bambino rimase affascinato dalla cultura animistica e dai rituali sciamanici del suo villaggio, per poi concludere i suoi studi musicali inunaprestigiosauniversitàdegliStatiUniti.Non solo con l’orchestra: in Water Concerto e Paper Concerto la musica si fa con l’acqua e con la carta, materiali organici che, secondo la tradizione animistica, sono dotati di un loro spirito. Con essi il compositore costruisce nuovi strumenti per inedite sonorità. Un “teatro orchestrale” che nelle parole di Tan Dun “oscilla e nuota tra diverse culture e tradizioni”. Brani di straordinario impatto, non a caso affiancati alla Danza rituale del fuoco dello spagnolo Manuel De Falla influenzata dalla musica popolare gitana, e a The Unanswered Question, sette minuti di musica geniale nei quali l'americano Charles Ives delinea il paesaggio sonoro del nostro mondo.Il concerto rientra nel quadro delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2007 ed è a sostegno della candidatura di Milano per l’Expo 2015 “Alla scoperta dei suoni della Terra”.

Sabato 1 dicembre ore 18 - lunedì 3 ore 21 - martedì 4 ore 19,30
Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Tan Dun direttore
De Falla El amor Brujo danza rituale del fuoco, Tan Dun Water concerto prima italiana
Ives The unanswered question Tan Dun Paper Concerto prima italiana
In diretta su Radio3 Rai la serata del 3 dicembre

Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it
Maria Antonietta Amenduni


24 Novembre 2007

Negramaro: “la Finestra Tour - Teatro”.

Dopo il successo all’Auditorium Parco della Musica, l’emozione scorre in musica, con la voce di Giuliano Sangiorgi, nel concerto radiofonico per la Rai. Uno spettacolo che è un respiro!

Sono sulla cresta dell’onda in maniera continuativa dal 2005; sono stati un gruppo rivelazione, e ora sono una certezza. Il loro (ufficialmente) terzo album li ha consacrati tra i gruppi migliori e più amati del panorama musicale italiano e si stanno facendo apprezzare anche all’estero. Ora i Negramaro si sono esibiti all’Auditorium per il primo dei tre concerti romani del loro tour teatrale. Inutile dire che dopo pochi giorni dall’apertura delle vendite, i biglietti erano già esauriti. Tutto questo e molto altro, e quello che sono stati in grado di fare i sei ragazzi salentini.

I Negramaro, hanno così riempito, domenica 25 Dicembre alle 21, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica per presentare le nuove canzoni della “Finestra”, il loro ultimo album uscito a giugno e composto da quattordici brani. Sonorità rock, melodie ispirate alla grande tradizione cantautorale italiana, spunti elettronici e testi “visivi” disegnano immagini e metafore per indagare un disagio sociale e personale. Concluso il bagno di folla nelle arene - un successo di oltre 105.000 spettatori in 24 concerti - i negramaro riprendono La Finestra Tour a Teatro. Il desiderio di fondere i contrasti, di far coesistere il rock che infiamma i grandi anfiteatri con la voglia di guardare i fan negli occhi, è uno dei motivi che hanno spinto la band a cercare un contatto più intimo e ravvicinato con il pubblico dopo l’imponente tour estivo.

Un altro momento ancora più bello in questa settimana, per il gruppo talentino, è stato sicuramente il concerto radiofonico, tenutosi nella Sala a di Rai Radio 1, lunedì 26 novembre.
Un’ora e mezza di musica travolgente, in cui è stato assolutamente difficile stare seduti. I negramaro si sono presentati come a seguito un quantitativo di strumenti incalcolabile, tra cui moltissimi strumenti etnici, da loro usati magistralmente; ma hanno portato con se, come al solito la loro dote più importante, e cioè il talento allo stato puro e tutta la loro simpatia, genuinità, e disponibilità.

Momenti bellissimi, hanno regalato alle 100 persone presenti in sala, durante l’esecuzione di, “L’immenso”, “La finestra”, “Quel posto che non c’è”, “una volta tanto (canzone per me)”, “Un passo indietro”. Sonorità bellissime, avvolgenti e coinvolgenti, calde e ricercate, per questa versione un po’ meno rock e più melodica, adattata appositamente per un tour teatrale. Particolarmente bella la versione di “cade la pioggia”. Emozionante “mentre tutto scorre”, che il frontman Giuliano Sangiorgi, ha eseguito acusticamente regalando virtuosismi con la voce e con la chitarra, degni di un grande artista quale è.

Emanuele Spedicato (chitarre) e Ermanno Carlà (basso), hanno mostrato come sempre tutta la loro bravura con le corde tra le dita. Danilo Tasco (batteria), grintoso come sempre. Andrea De Rocco (campionatore), sempre preciso ha deliziato il pubblico con il suo organetto durante “Solo per te”; e che dire ancora di Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori), che riesce ad essere bravissimo anche con una semplice diatonica, un strumento tanto amato/odiato dai ragazzi alle scuole medie!

Una bella serata che, che gli ascoltatori di Radio1 potranno ascoltare venerdì 30 alle 21, in cui si è anche chiacchierato con i sei ragazzi intervistati da Grado Panno; una serata in cui si è anche parlato d’amor: belle le parole usata da giuliano, quando ha evidenziato l’importanza dell’amore oggi, anche quando si tende a banalizzarlo a sminuirlo, perché l’amore non è semplicemente “te vojo bene assai ”, ma è quella cosa stupenda tra due persone, capace “di muovere il mondo”!
C’è stato anche spazio per l’improvvisazione, perché si sa, quando Giuliano si ritrova un accordo tra le dita, è impossibile fermarlo, e così ha regalato agli ascoltatori una non prevista “Paloma”, vecchia canzone ufficialmente scritta dal compositore spagnolo Sebastian de Iradier durante un suo soggiorno a Cuba, nonché il motivo piu' celebre del genere Habanera.

Osservando la sala, è stato bellissimo vedere come oltre i fan, tutti, anche gli addetti ai lavori, erano completamente rapiti dalla bravura di questi ragazzi, capaci di far ballare ed emozionare anche le pietre. E’ difficile non appassionarsi a loro, perché hanno, e danno quel qualcosa in più, di cui tanto aveva bisogno la musica italiana! Insomma ina bella serata, per un concerto che è stato un respiro.
Questo 2007, ha portato ai sei artisti salentini, oltre il successo per l’album “LaFinestra”, anche un bel documentario a loro dedicato, dal titolo “Dall’altra parte della luna” di Dario Baldi e Davide Marengo, ed il libro “Negramaro, storia di sei ragazzi salentini”, scritto con tanto coinvolgimento dal giornalista pugliese Lucio Palazzo.

“Abbiamo fortemente voluto portare il tour nei teatri – dice Giuliano Sangiorgi, voce dei negramaro – per ricreare l’incanto, l’atmosfera della stanza nella quale nascono le nostre canzoni, perché noi e chi ci ascolta possiamo godere insieme dell’emozione più forte che scaturisce da ogni pezzo, quando ancora è nudo e vibra solo grazie al fluire delle sensazioni che scorrono fra noi. Il concerto acustico è la situazione più vicina a questo nostro sentire. Stiamo preparando un nuovo spettacolo, completamente diverso da quello estivo, ma anche da qualunque cosa proposta finora. Utilizzeremo strumenti etnici, ma anche l’uso dei nostri abituali strumenti sarà diverso dal solito: ad esempio le manipolazioni elettroniche di Pupillo saranno l’elemento onirico di questo live”.
Maria Antonietta Amenduni


27 Novembre 2007

Partirà il 28 novembre dal Teatro Sistina il tour teatrale di Renzo arbore e la sua “Orchestra Italian”.

Tour preceduto dall’uscita di cinque album introvabili in 3 Cd. 47 canzoni indimenticabili e quasi 4 ore di musica per festeggiare i “18 anni” dell’Orchestra.

E’ come dire chè L’orchestra di Arbore è diventata matura, ma solo anagraficamente, perché la maturità c’era già dale primissime esibizioni di questo gruppo di musicisti straordinari che è riuscito ha far cantare anche cinesi e russi. Ora Arbore è al Teatro Sistina fino al 2 Dicembre.
E’ uscito da pochi giorni l’attesa, tripla raccolta di Renzo Arbore L’Orchestra Italiana, “diciottanni di... Canzoni napoletane (...quelle belle)” (Gazebo Giallo/Warner Music Italy), e non si tratta della solita “collection”. Nel cofanetto, infatti, sono raccolte tutte le canzoni (registrate in studio) di Renzo Arbore L’Orchestra Italiana che, tra il 1992 e il 1998, hanno dato vita a 5 indimenticabili album (venduti in oltre due milioni di copie): “Napoli. Punto e a capo” (il disco di debutto che, nel 1992, raggiunse subito i vertici delle classifiche, ed era la prima volta per un album di canzoni napoletane classiche!), “Napoli. Due punti e a capo”, “Napoli. Punto esclamativo!”, “Pecchè nun ce ne jammo in America?” e Sud (s)”. La maniera migliore, quella del cofanetto, per rimettere nei negozi i primi album (ormai introvabili) di Renzo Arbore L’Orchestra Italiana e soddisfare cosi le tantissime ed insistenti richieste di ristampa dei dischi da parte degli appassionati della canzone napoletana in Italia e all’estero.

Sono passati come in un attimo, questi primi 18 anni, da quando Arbore, inseguendo un suo personale sogno, fondò “L’Orchestra Italiana” per valorizzare e rilanciare a livello internazionale la Canzone Napoletana Classica, attraverso una rispettosa (ed affettuosa) rivisitazione, senza modificarne lo spirito e la “bellezza”, anzi esaltandone la poesia, il divertimento, e perfino la sua attualità.
“La divulgazione è un’opera importante e l’orchestra italiano ha fatto questo”, dice Renzo arbore. Un omaggio ala musica del suo paese come afferma l’artista pugliese: “L’Italia ha prodotto delle opere che sembravano delle operine e invece sono delle operone. Noi siamo la terza musica popolare più famosa del mondo. La musica popolare italiana io la definisco ottima, comprese quelle che molti definiscono canzonette”.
Il suo grazie per questi 18 anni soprattutto ai suoi musicisti: “Tra i musicisti in Italia, c’è un’abbondante scelta, comunque il meglio l’ho preso io. Sono noto come talent scout, oggi non c’è molta celta tra comici e animatori, sono tutti uguali; ma di musicisti bravi nel nostro paese ce ne sono tanti”.

Il tour invernale debutterà il 28 novembre al Teatro Sistina di Roma (dove sarà in cartellone fino al 2 dicembre) per proseguire al Teatro Augusteo di Napoli (dal 6 al 9 dicembre) e poi tante altre tappe, sia in Italia che all’ estero, da scoprire… un po’ alla volta. Il nuovo spettacolo sarà ancora grande show (dalle canzoni napoletane ai grandi successi televisivi a quelle sonorità che Arbore chiama “le canzoni della memoria”) con escursioni verso le musiche del sud del mondo. Sul palco con Arbore i 15 elementi dell’Orchestra, 15 grandi solisti e specialisti del proprio strumento (tra cui, l’inseparabile Gegè Telesforo) ed alcuni “ispirati omaggi” a Totò (con il montaggio degli sketch tratti dai suoi film e l’immancabile “Malafemmena”), a Murolo, con alcune “chicche” tratte dal repertorio, e naturalmente a Napoli (con le immagini dei siti paesaggistici più suggestivi).

3 cd, 47 canzoni e quasi 4 ore di musica imperdibile per raccogliere non il “meglio” ma “tutto” il repertorio di uno dei progetti artistici italiani più interessanti e conosciuti nel mondo (grazie ai riconoscimenti e alle tournée ad ogni latitudine e longitudine, dalle Americhe al Giappone, dalla Russia all’Australia… alla Cina): nel box, spiccano un esilarante duetto con Renato Carosone su “Pigliate ‘na pastiglia”; la partecipazione commossa di Roberto Murolo in una versione assolutamente originale di “Reginella”; e, tra i tanti titoli, “Luna Rossa”, “Voce ‘e notte”, “Malafemmena”, “Aummo..Aummo”, “Dicitincello vuje”, “Na sera ‘e maggio”, “I’ te vurria vasà”, “Passione”, “’O Sarracino”, “Torna a Surriento”, “Funiculì funiculà”, “Munasterio ‘e Santa Chiara”, ‘O sole mio”, “Come facette Mammeta”. E, inoltre, piacevoli diversivi come “Pecchè nun ce ne jammo in America?”, “Cocorito”, “Insalata ‘e mare”, etc. etc.

Renzo Arbore e L'Orchestra Italiana
Tour teatrale:

28/11 al 02/12 Roma Teatro Sistina
06/12 al 09/12 Napoli Teatro Augusteo
11/12 Catanzaro Teatro Politeama
Maria Antonietta Amenduni


24 Novembre 2007

Antonio Pappano dirige il "Guillaume Tell".

Per la prima volta a Roma la versione originale in francese dell'ultimo capolavoro di Rossini.

Lo si può tranquillamente definire l'evento musicale dell'anno, almeno a Roma dove l'esecuzione del Guglielmo Tell nella versione originale in francese non c'è mai stata. E persino quella in italiano, nella tradizionale traduzione ritmica di Calisto Bassi, manca da mezzo secolo esatto: dal 1957 quando la mise in scena il Teatro dell'Opera con la direzione di Oliviero De Fabritiis. Ora Antonio Pappano la dirigerà, anche lui per la prima volta, in forma di concerto nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica nell'ambito della Stagione Sinfonica dell'Accademia (24, 26 e 28 novembre), sul podio dell'Orchestra e del Coro dell'Accademia.
Nel cast un fuoriclasse rossiniano come Michele Pertusi, che ha dato voce all'eroe svizzero al Rossini Opera Festival (dove è stato anche insignito del premio "Rossini d'oro") e al Teatro dell'Opera di Vienna. Pertusi ha ricevuto il Grammy Award nel 2006 per la sua incisione del Falstaff di Verdi diretto da Colin Davis. Un cast di splendide voci, Il tenore americano John Osborn, il soprano francese Norah Amsellem, che il pubblico romano ricorda come Micaela nella Carmen diretta da Geroges Prêtre a Santa Cecilia, il soprano americano Ellie Dehn, (Anne Trulove nel "Rake's Progress" con Daniele Gatti sempre a Santa Cecilia), il basso Alex Esposito (apprezzato nel "Così fan tutte" dell'anno scorso a Santa Cecilia) assicura l'esito vocale, da sempre uno degli scogli maggiori che si frappongono all'esecuzione del testamento musicale di Rossini.
Guglielmo Tell (Guillaume Tell nella versione originale francese) è l'ultima opera lirica composta da Gioachino Rossini che, in seguito, si dedicherà alla scrittura di musica da camera, musica sacra e comunque solo a composizioni musicali non destinate al teatro.
Il libretto fu tratto dal dramma Wilhelm Tell di Friedrich Schiller e dal racconto La Suisse libre di Jean-Pierre Claris de Florian ed elaborato inizialmente da Étienne de Jouy, in seguito da Hippolyte-Louis-Florent Bis. La prima rappresentazione ebbe luogo al teatro dell'Opéra di Parigi il 3 agosto 1829.
Il Guglielmo Tell è un lavoro di proporzioni imponenti. Nell'edizione filologica, senza tagli, eseguita in occasione del Rossini Opera Festival del 1995 la sua durata si estendeva a quasi sei ore. In quattro atti, con azioni coreografiche, momenti di danza e scene spettacolari, rappresenta di fatto l'atto di nascita di quello che verrà definito il genere francese del Grand Opéra.
Il filo conduttore della complessa trama è costituito dal processo di liberazione del popolo svizzero dalla dominazione austriaca. Figura principale è il leggendario Guglielmo Tell che guiderà il suo popolo verso la libertà.
Per rendere meglio il senso della natura e introdurre elementi caratteristici dell'ambientazione svizzera, Rossini utilizzò dei Ranz de vaches (richiami dei pastori).
La versione che verrà eseguita all'Accademia di Santa Cecilia in forma di concerto è quella dell''edizione critica curata dalla Fondazione Rossini.
Sabato 24, lunedì 26, mercoledì 28 novembre. Il concerto del 28 in diretta radiofonica su Radio3 Rai ed Euroradio.

ATTO PRIMO

Ci si prepara alle nozze dei pastori. Un pescatore canta, Guglielmo Tell in disparte pensa alla patria oppressa. Arnold pensa alla donna che ama: una principessa asburgica di cui non potrà mai rivelare il nome, mentre suo padre Melchtal gli porta ad esempio Tell. Tell raggiunge Arndold e lo convince ad aiutarlo a lottare contro gli oppressori. Intanto il popolo torna dalla funzione religiosa, nella quale Melchtal ha benedetto tre coppie di sposi. Si aprono le danze. Alle gare di tiro con la freccia, sta vincendo il figlio di Tell, Jemmy.La festa si interrompe quando il pastore Leuthold porta la notizia che il governatore Gassler ha tentato di rapirgli la figlia. Lui è riuscito a uccidere il soldato incaricato del rapimento, ma ora inseguito, chiede aiuto.Tell è il solo pronto a darglielo. I due salgono su una barca e si allontanano lungo il torrente proprio mentre Rodolphe e i suoi soldati si stanno avvicinando. Rodolphe entra e interroga tutti i presenti: vuol sapere chi ha salvato il ricercato. Nessuno risponde, nonostante le minacce di morte. Ma solo Melchtal, sprezzante, lo affronta a viso aperto e viene trascinato via dai soldati. Rodolphe, allontanandosi, ordina che il villaggio sia dato alle fiamme.

ATTO SECONDO

Scende la sera. Mathilde invoca la presenza dell'amato Arnold, che infine arriva. I due si amano, ma sanno che la condizione sociale li divide. Arnold non deve però disperare: combatterà valorosamente nell'esercito imperiale e forse un giorno potrà chiedere la mano della principessa. Mathilda sente arrivare qualcuno e si allontana. Tell e Walter Fürts, che hanno visto Arnold con Mathilde, lo accusano di voler cambattere per il nemico, per gente come Gessler che gli ha appena fatto uccidere il padre Melchtal. Arnold, inorridito, giura che vendicherà suo padre e si unisce ai coingiurati di Unterwalden e di Schwyz.

ATTO TERZO

Arnold confida a Mathilde la sua intenzione di passare nelle file dei cospiratori. La donna capisce e accetta rassegnata il suo destino: dovranno separarsi, ma lei non dimenticherà mai il loro amore. Nel frattempo comincia la grande festa voluta dal governatore Gessler per celebrare il suo potere. Al palo un trofeo d'armi al quale tutti devono inchinarsi in segno di sottomissione. Guglielmo Tell si rifiuta. Rodolphe, guardandolo bene, riconosce in lui l'uomo che ha tratto in salvo Leuthold e lo fa immediatamente arrestare. Gessler invece vuole divertirsi. Conoscendo l'abilità di Tell come arciere, decide di lanciargli una sfida: avrà indietro la libertà e la vita se riuscirà a colpire con la freccia una mela posata a distanza sulla testa del figlio Jemmy. Tell è sul punto di rifiutare, ma è lo stesso Jemmy a fargli coraggio, così tira e colpisce nel segno. La folla lo acclama, lui sviene abbracciando il figlio e lasciando cadere una freccia che aveva nascosto. "Per chi era?" chiede Gessler. "Per te, se lo avessi ucciso", risponde Tell. Gessler, infuriato, ordina che sia incatenato e portato a Küssnacht. Mathilde prova a intervenire in suo favore, ma tutto quello che riesce ad ottenere è di salvare Jemmy che Gessler vorrebbe condannare insieme al padre. La folla brontola e rummoreggia, ma contro i soldati non può fare nulla e si ritira.

ATTO QUARTO

Arndol invoca la vendetta e facendosi forte del ricordo doloroso del padre invita gli svizzeri ad armarsi contro l'oppressore. Mathilda, nel frattempo, riporta il piccolo Jemmy alla madre Edwige e si dice pronta a consegnarsi in ostaggio fino alla liberazione di Tell. Le nubi nere nel cielo annunciano una tempesta. Jemmy corre a dare il segnale concordato per dare il via all'insurrezione: va ad incendiare la casa di suo padre. Sul lago intanto Gessler e i suoi stanno portando Tell al supplizio. Guglielmo è stato messo alla guida dell'imbarcazione che dovrà raggiungere la fortezza. Mentre la tempesta infuria, lui riesce all'improvviso a balzare a terra e a respingere la barca, che sparisce tra le onde. Dietro arrivano Walter e Arndol, alla testa degli insorti, annunciando la piena vittoria. La città è riconquistata. Il cielo si rasserena, mentre il popolo gioisce per la libertà.

Sabato 24 ore 17, lunedì 26 ore 19,30 Mercoledì 28 ore 19,30
Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano Direttore
Michele Pertusi Guillaume Tell Baritono
John Osborne Arnold Tenore
Norah Amsellem Mathilde Soprano
Ellie Dehn Jimmy Soprano
Alex Esposito Walter Basso
Laura Polverelli Edwige Mezzosoprano
Celso Albelo Pécheur Tenore

Rossini
Guillaume Tell
Melodramma tragico in 4 atti
In forma di concerto

Info 06 80 82 058 www.santacecilia.it
Maria Antonietta Amenduni


24 Novembre 2007

Per la prima volta in Italia il coro a cappella più famoso del continente africano.

All’Auditorium parco della musica, i Ladysmith Black Mambazo, primi nelle classifiche inglesi, vincitori di due Grammy.

Arrivano all’Auditorium Parco della Musica, sabato 1 Dicembre alle 21 in sala sino poli, i Ladysmith Black Mambazo, il gruppo vocale maschile a cappella più famoso del continente africano che interpreta con la sola voce, senza l’utilizzo di strumenti musicali, musica tradizionale del Sud Africa, brani gospel e musica pop internazionale.
Il loro ultimo disco del 2007 si intitola “Llembe”, un tributo al leader Zulu King Shaka. I suoi componenti, legati al fondatore del gruppo Joseph Shabalala da rapporti di parentela e provenienti tutti dallo stesso villaggio, hanno attraversato tutte le tragiche vicende della storia del Sud Africa. Nelson Mandela dimostrò una grande ammirazione per il gruppo di Shabalala, definendoli "gli ambasciatori culturali del Sudafrica" e si fece accompagnare dal gruppo alla cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la pace nel 1993 a Oslo. Paul Simon incontrò vent’anni fa Joseph Shabalala e gli altri membri di Ladysmith Black Mambazo in uno studio di registrazione a Johannesburg e rimase talmente colpito dalle sonorità straordinarie del gruppo corale che volle inglobarle nell’album "Graceland", un progetto pionieristico nell’ambito della World Music che ha venduto più di 16 milioni di copie.
Il gruppo è nato nel 1960 per iniziativa di Joseph Shabalala, che decise di costituirlo insieme a un gruppo di parenti che cantavano con lui fin dall'infanzia. Inizialmente si chiamarono Ezimnyama Ngenkani ("i neri"), e presero a esibirsi in manifestazioni locali, matrimoni e altre ricorrenze, cantando melodie mbube e isicathamiya (un genere tradizionale zulu). Nel 1964, Shabalala insegnò ai suoi compagni una serie di nuove melodie, sostenendo di averle ascoltate in un sogno ricorrente che si era protratto per oltre sei mesi.
Per enfatizzare la svolta nella storia del gruppo, Shabalala scelse anche il nuovo nome "Ladysmith Black Mambazo". Ladysmith era il nome della cittadina del KwaZulu-Natal in cui Shabalala e i suoi compagni erano nati e cresciuti; "black" stava per black ox, un tipo di bue che veniva considerato il più possente fra gli animali da fattoria; e mambazo era una parola africana per "accetta", con riferimento al fatto che il gruppo di Shabalala era destinato a "tagliare" (chop down, nel senso di "stravincere") le competizioni canore. Poco tempo dopo i Ladysmith Black Mambazo entrarono nel circuito delle gare canore isicathamiya, che si tenevano a Durban e Johannesburg. La previsione di Shabalala riguardo al "tagliare" le competizioni si dimostrò vera: i Ladysmith vinsero tutte le gare a cui parteciparono, finché nel 1973 gli organizzatori delle gare decisero che erano semplicemente "troppo bravi" per concorrere con gli altri gruppi.
Nel 2006 "Long Walk To Freedom", un cofanetto celebrativo dei 45 di carriera del gruppo e dei 20 anni dalla pubblicazione di Graceland, ha ricevuto due nomination ai prestigiosi Grammy Award, uno per la categoria Miglior Album di World Music Contemporanea e l’altro per la Migliore Musica di Accompagnamento. I LBM hanno vinto il primo Grammy nel 1987 per l’album "Shaka Zulu" e il secondo Grammy nel 2005 per il CD "Raise Your Spirit Higher" confermandosi come il gruppo più importante e prolifico del continente Africano con una produzione di oltre 60 dischi alle spalle, e con diversi dischi d'oro e di platino conquistati.
I componenti del gruppo sono: Joseph Shabalala, Msizi Shabalala, Russel Mthembu, Albert Mazibuko, Thulani Shabalala, Thamsanqa Shabalala, Sibongiseni Shabalala, Abednego Mazibuko
Maria Antonietta Amenduni


24 Novembre 2007

Irene Grandi, “brucia la città” all’ Auditorium parco della musica.



Appuntamento giovedì 29 novembre, presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium parco della musica con, Irene Grandi ed il suo talento vocale purissimo. Ha fatto cantare tutti quest’estate con il brano di successo “Brici la città”, scritto dal frontman dei Baustelle.
È capace di spaziare dal pop firmato Eros Ramazzotti e dal Jovanotti degli esordi al rock della coppia Vasco Rossi -Gaetano Curreri (Stadio) fino all'attuale dimensione da interprete raffinata.
Con il nuovo tour Irene Grandi soddisfa l’esigenza di allargare il suo orizzonte musicale, portando in primo piano l'anima da interprete nei teatri di tutta Italia, alla ricerca di un contatto più intimo, profondo e ravvicinato con il pubblico. Irene presenterà le canzoni più amate e alcune inedite contenute nel doppio album "Irene Grandi.Hits" uscito a maggio scorso.
Un album che non è una semplice raccolta dei suoi successi, bensì il ritratto di un'artista poliedrica che già nel 1995 con l'intro di "Bum Bum" affilava le unghie del suo spirito rock valorizzato nel 2000 da Vasco con "La tua ragazza sempre". Un artista a tutto tondo: "Vai vai vai" (dall'album d'esordio "Irene Grandi" del '94) e "Che vita è" del '97 sono embrioni di una cristallina classe vocale insita da sempre in lei e che oggi si manifesta compiutamente con il singolo "Bruci la città", l'altro inedito "La finestra" e le eleganti riletture di "Sono come tu mi vuoi" di Mina ed "Estate" di Bruno Martino.
Maria Antonietta Amenduni


17 Novembre 2007

Un’ orazione civile per Luigi Calabresi

Luca Zingaretti, tra testo e musical, in scena alla Sala Santa Cecilia con lo spettacolo “Spingendo la notte più in la”

“Spingendo la notte più in là” diventa un’orazione civile per ricordare le vittime del terrorismo. Sul palco della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, giovedì 6 dicembre, Luca Zingaretti leggerà brani tratti dal libro (Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e delle altre vittime del terrorismo. Edizione Mondadori) in cui Mario Calabresi, figlio del commissario di polizia Luigi, assassinato il 17 maggio 1972 davanti alla sua casa di Milano, racconta la drammatica vicenda della sua famiglia, senza polemiche.
Oltre all’attore, che è anche regista dello spettacolo, saranno in scena Sara D’Amario, Roberto De Francesco e Biancamaria Lelli.
Le musiche originali composte ed eseguite da Arturo Annecchino. Sullo sfondo scorreranno le immagini degli anni Settanta, selezionate e montate da Andrea Salerno.
Il progetto nasce da un’idea di Zingaretti che ha deciso di fare del libro una lettura a teatro, una serata speciale per recuperare il senso della memoria, senza rancore, ma con serenità, la stessa che viene fuori dalle pagine scritte da Calabresi e che ha colpito l’attore romano. Fare i conti con il nostro passato, imparare cose che dovrebbero essere patrimonio comune, “... che c’erano due Italie e che non ce n’era per definizione una buona e una cattiva, che entrambe avevano cose che ci piacevano, che da tutte e due le parti c’erano persone per bene, che a destra,a sinistra,al centro si potevano trovare risate, affetto, belle chiacchierate, discussioni, disagio o tristezza . “
Info 06.80241281 – www.auditorium.com
I biglietti saranno distribuito gratuitamente al publico, da lunedì 3 dicembre, dalle 11 alle 18, presso la biglietteria centrale dell’Auditorium Parco della Musica, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Maria Antonietta Amenduni


14 Novembre 2007

Buena Vista Social Club, presentano: "Guajiro” Mirabal, “Cachaíto” López Manuel Galbán e “Aguaje” Ramos



Uno dei gruppi cubani più famosi al mondo, il Buena Vista Social Club, sarà in concerto nella Sala Santa Cecilia per una serata eccezionale, domenica 18 Novembre. “Buena Vista Social Club” era il nome di uno storico club dell'Avana, nome che quarant'anni dopo la chiusura del club, un gruppo di artisti caraibici riuniti nell’Afro Cuban All Stars ha fatto proprio.
A produrre l'ensemble è Nick Gold, collabora all’iniziativa anche il chitarrista californiano Ry Cooder. Il disco Buena Vista Social Club esce nel 1996. Nel 1999, Wim Wenders dirige un documentario sull'intera vicenda della produzione e sui membri dell'orchestra, anch'esso intitolato Buena Vista Social Club.
Il documentario che contiene interviste ad alcuni membri storici dell’ensemble e filma alcune storiche esibizioni come quella alla Carnegie Hall di New York ottiene un successo strepitoso in tutto il mondo e da allora il Buena Vista Social Club porta in tutto il mondo la migliore musica cubana.
Nel concerto all’Auditorium Parco della Musica saranno presenti membri storici del Buena Vista Social Club come Cachaíto López, Manuel Galbán, Aguaje Ramos e Manuel Galbán.

Guajiro Mirabal - tromba
Cachaíto López - contrabbasso
Manuel Galbán - chitarra
Aguaje Ramos - trombone
Filiberto Sanchéz - percussioni
Angel Terry - bongos e congas
Idania Valdés - voce
Carlos Calunga - voce
Luis Alemany - tromba
Rolando Luna - pianoforte
Barbarito Torres - laud
Raúl Nacianceno - clarinetto, flauto, sassofono
Maria Antonietta Amenduni


13 Novembre 2007

Sonia Bergamasco tra il cabaret di W.H. Auden e i giochi i parole di Edith Sitwell, messi in musica da Britten e Walton.

I Solisti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Enrico Calini, tenore Mark Mlhofer, in scena martedì 13 novembre - Teatro Studio ore 21.

La rassegna Tra Musica e Poesia prosegue con i poeti e i compositori del ‘900 inglese.
Martedì 13 novembre alle ore 21 nel Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica, l'attrice Sonia Bergamasco reciterà i versi di Wystan H. Auden e di Edith Sitwell su musiche di due grandi compositori d’oltre Manica, Benjamin Britten e William Walton. Nel cast artistico ci sarà il tenore Mark Milhofer accompagnato dalla pianista Velia De Vita e dai Solisti dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretti da Enrico Calini.
La traduzione italiana dei testi verrà proiettata su un grande schermo.
Di Benjamin Britten, saranno eseguite due tra le più riuscite testimonianze della straordinaria confidenza che l’autore del Peter Grimes e del War Requiem ebbe per tutta la vita con la voce umana: On this Island e i Cabaret Songs, entrambi su testi dell’amico Wystan H. Auden, che il grande pubblico scoprì grazie a una sequenza del fortunato film Quattro matrimoni e un funerale. Suo era infatti quel Funeral Blues recitato nella toccante scena dell’orazione funebre.
Di registro tutto differente Façade, ciclo di poesie di Edith Sitwell musicate negli anni ’20 da William Walton, compositore di splendida musica sinfonica e da camera, nonché di notevoli colonne sonore e un’Opera, Troilus and Cressida: nessuna però è mai riuscita a sorpassare la fama di questa scintillante girandola di deliziosi versi declamati su una musica giocosa, pirotecnica, e magistralmente strumentata.
Biglietto unico 10 euro - Info 06-80241281 – 06 8082058
Maria Antonietta Amenduni


12 Novembre 2007

I Radiodervish presentano in anteprima “L’immagine di te” il nuovo disco prodotto da Franco Battiato e pubblicato su etichetta Radiofandango.



Appuntamento con i Radiodervish, lunedì 12 novembre alle ore 21 in Sala Detrassi, presso l’Auditorium Parco della musica.
Portatori della nuova musica italiana di frontiera, i pugliesi Radiodervish, con questo nuovo album di canzoni inedite intendono dar voce alla realtà che rappresentano: quella di un’Italia ormai irrimediabilmente multietnica, meticcia, terra di frontiera, appunto, tra Europa e Mediterraneo “L’immagine di te” racchiude canzoni che parlano innanzitutto d’amore e di vita, costruite su melodie di presa immediata e arrangiamenti che guardano indietro liberamente, ricomponendo una memoria personale e generazionale che si nutre dei ritmi regolari della disco music anni Settanta e del Battiato pop dei primi anni Ottanta, dell’onda araba del raï e delle tastierine giocattolo dell’elettronica povera, come dei nuovi ritmi sintetici dell’Europa meticcia che hanno cominciato a prendere forma nell’Inghilterra degli anni Novanta.
Ospite della serata la giovane Alessia Tondo, voce dell’Orchestra popolare della Notte della Taranta, che canta in griko, duettando con Nabil, la bellissima e arcana “Yara”, contenuta nell’album.
I Radiodervish nascono a Bari nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, già assieme nella precedente formazione Al Darawish. La differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa. Il risultato è un raffinato disegno sonoro tracciato dall’incontro della melodia con testi cantati in italiano, arabo, inglese e francese che affondano le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana, e che li rende originali ed innovativi nel panorama della world music come in quello cantautorale.
Presenti nei principali festival, nelle rassegne e nei teatri di tutta Italia (dal Premio Tenco al festival di Villa Arconati a Milano, da Arezzo Wave alla Notte della Taranta al Mantova Musica Festival), vantano anche importanti esibizioni all’estero: Beirut, Bruxelles, Atene, Parigi al prestigioso Théatre de l’Olympia.
In otto anni di attività, con al fianco sempre Alessandro Pipino che collabora con loro nella composizione e negli arrangiamenti, hanno interagito con numerosi musicisti internazionali da Noa ad Amal Morkus, da Rim Banna a Nicola Piovani, dai CSI a Jovanotti, Stewart Copeland e l’Orchestra Araba di Nazareth.

Nabil - canto, chitarre
Michele Lobaccaro - basso, chitarre
Alessandro Pipino - tastiere
Anila Bodini - violino
Alessia Tondo – voce
Antonio Marra - batteria
Maria Antonietta Amenduni


11 Novembre 2007

Dieci anni di Moncalieri Jazz

L’appuntamento è dal 3 al 18 Novembre con la La X Rassegna Internazionale Moncalieri Jazz 2007.

La Rassegna Internazionale Moncalieri Jazz è un progetto musicale e di spettacolo nel quale il valore culturale e di intrattenimento va in tandem con forti significati e obiettivi sociali.
Parola chiave dell’iniziativa è interazione: fondamento dell’incontro appassionato e appassionante di musicisti, di suoni di popoli e tempi lontani fra loro, di pubblico ma soprattutto strumento imprescindibile della cultura musicale e della cultura della conoscenza.
Presupposto di partenza è la straordinaria capacità di comunicazione, al di là di tempo e confini, della musica.
Un evento dal forte impatto emotivo con l’obiettivo finale di sviluppare un polo musicale nella città di Moncalieri che, da dieci anni, persegue l’obiettivo di affermare una propria autonomia e originalità culturale.
Moncalieri Jazz, nell’anno del suo decennale, ritorna con un’edizione ricca di appuntamenti imperdibili che, tra gli eventi di “Aspettando la Rassegna” e “La Rassegna”, offre un panorama quanto mai diversificato per gli appassionati di Jazz e non solo.
La Rassegna, grazie alla collaborazione con la Giugiaro Design di Giorgetto Giugiaro, ha realizzato un nuova linea grafica del LOGO ufficiale che caratterizzerà l’edizione dei dieci anni di Moncalieri Jazz.
Per dare il giusto risalto a dieci anni di Jazz in riva al Po, verranno coinvolti molteplici attori della città, le associazioni, i locali pubblici, le vie e le piazze cittadine, le scuole, l’università, i centri commerciali e i teatri che diventeranno il palcoscenico ideale dei tanti artisti presenti nella città piemontese per quindici giorni.
Gli eventi, che sono previsti per i festeggiamenti del decennale, vogliono essere un punto di arrivo per il grande lavoro svolto in questi anni, ma Moncalieri Jazz vuole che questa Rassegna sia un trampolino di lancio per gli anni a venire, in modo che diventi un punto di riferimento non solo nazionale ma di livello internazionale. Il 10, come le edizioni della Rassegna, sarà il filo conduttore delle varie proposte che si svilupperanno nei quindici giorni di festival.
L'edizione 2007 avrà l'obiettivo puntato su queste tematiche principali:
Grande apertura della Rassegna con la “Notte Nera del Jazz”: dieci ore di musica no stop che movimenteranno la notte tra il 3 e il 4 novembre. Oltre alla musica, grande spazio verrà dato al gusto, all’artigianato d’eccellenza ed alle mostre, con la possibilità di visitare le bellezze architettoniche della città.
Coinvolgimento di più comuni della cintura torinese nel progetto “Incroci Sonori”, come Orbassano e Collegno.
La valorizzazione dei giovani, con le sculture realizzate dalle scuole del territorio “Le forme del Jazz” e il concorso per giovani talenti “Premio Incroci Sonori”, giunto alla 6^ edizione con il premio speciale “Maurizio Lama” al miglior pianista del Concorso e le lezioni concerto interattive con le scuole di ogni ordine e grado dalla Materne alle Superiori, fino alle università con la partecipazione di due Big Band degli atenei di Torino, Milano e Bologna.
Da quest’anno viene avviato inoltre un laboratorio per un progetto musicale specifico con le scuole medie ad indirizzo musicale. Obiettivo da raggiungere è far esibire gli studenti con musicisti professionisti in una serata del festival.
Grande importanza per tutta la durata del festival sarà data al territorio, non solo cittadino nella realizzazione della Rassegna: associazioni, aziende, scuole saranno protagonisti di molteplici collaborazioni.
Viene allargata la collaborazione di RadioScrigno Radio-RAI con una serata organizzata all’Auditorium RAI di Torino.
Il tema artistico della Rassegna sarà dedicato alla personalità artistica di Max Roach, uno dei padri della batteria, strumento fondamentale nel jazz e nella musica nera che, il 16 agosto di quest’anno, è scomparso lasciando un grande vuoto nei suoi tanti appassionati.
Nei giorni 16 – 17 – 18 novembre "La Rassegna” ospiterà dunque grandi leaders, proprio dello strumento del grande Max Roach, la batteria. Gli ospiti internazionali sono i primi due classificati del referendum jazz più importante del mondo, il Down Beat che ha visto prevalere Roy Haynes, primo classificato, che si esibirà il 18 novembre e Jack DeJohnette secondo classificato che sarà presente il 16 novembre. Non poteva mancare uno dei più grandi interpreti italiani di questo strumento, il Top Jazz italiano 2007, ossia Roberto Gatto che si esibirà il 17 novembre, anch’egli alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri.

CALENDARIO DEGLI EVENTI
ASPETTANDO LA RASSEGNA

Sabato 3 Novembre
Centro Storico – Moncalieri “LA NOTTE NERA DEL JAZZ” 10 ore di Musica no stop a partire dalle ore 16.00 con 200 jazzisti + Gusto + Artigianato d’eccellenza + Mostre. Grande concerto in piazza con Gegè Telesforo & Groovinetors

Domenica 4 Novembre
Ore 21.00: Teatro “S. Pertini” - Via dei Mulini, 1 – Orbassano - In collaborazione con il Comune di Orbassano – tel. 011/9036217 “INCROCI SONORI” - Voci di Corridoio Roberta Bacciolo, Elena Bacciolo, Roberta Magnetti, Fulvio Albertin, Paolo Mosele (Voci), Giuseppe Bima (pianoforte), Saverio Miele (contrabbasso), Luca Rigazio (batteria).

Mercoledì 7 Novembre
Ore 16.00: Sede dell’UNITRE di Moncalieri – Via Real Collegio, 20 tel. 011/644771 “LA VOCE NEL JAZZ” Alessandro Cora (voce), Silvia Cucchi (pianoforte), Davide Liberti (contrabbasso).

Giovedì 8 Novembre
Ore 21.30: “Il Gelato Artigiano” “JAZZ & DINTORNI” Via Tenivelli, 14 – Moncalieri - tel. 011/6407872 Gianni Virone Trio – Gianni Virone (Sax), Davide Liberti (contrabbasso), Mattia Barbieri (batteria).

Venerdì 9 Novembre
Ore 21.00: Aula Magna Politecnico di Torino “UNIVERSIADI DEL JAZZ” Corso Duca degli Abruzzi, 24 – Torino - tel. tel. 011 0906334 Alma Jazz Orchestra Università di Bologna diretto da Teo Ciavarella. Bocconi Jazz Business Unit - Università Bocconi di Milano Torino Big Band – Università di Torino diretta da Gianluigi Panattoni

Sabato 10 Novembre
Ore 21.00: Famija Möncalereisa, Via Alfieri, 40 – Moncalieri – tel. 011/641601 “Il Jazz in …Comune - Moncalieri/Collegno” Moncalieri: “Moon-calé” di Fulvio Chiara – Fulvio Chiara (tromba), Walter Porro (fisarmonica), Gianfranco Amerio (clarinetto), Guido Canavese (pianoforte), Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Luciano Alì (batteria). Collegno: “Aqua Duo” di Borotti/Camarca - Diego Borotti (sassofoni) Massimo Camarca (Bassi). Sabato 10 e Domenica 11 Novembre Ore 9.30: Teatro Civico Matteotti, Via G.Matteotti, 1 – Moncalieri - tel. 011/6403700–011/6813130 Concorso 6a Edizione“PREMIO INCROCI SONORI JAZZ” Premio speciale “Maurizio Lama” La manifestazione è promossa con il sostegno dell’IMAIE.

Domenica 11 Novembre
Moncalieri – LE ISOLE DEL JAZZ ore 15.00 JAZZ & MOTORI 45° NORD - Entertainment Center – Via Postiglione, 1 Moncalieri – www.45nord.com - info@45nord.com Concerto - Garza & Cerotti Blues Band Raduno Harley Davidson a cura di “Torino Chapter Italy” ore 10.30 con partenza da piazza Caduti della Libertà, via S. Martino ore 12.00 Foro Boario - Borgo Mercato ore 15.00 sfilata, parata ed esibizione al 45° Nord Entertainment Center. ore 16.00 Centro Commerciale Moncalieri Carrefour Via Vittime di Bologna, 20 – Moncalieri - tel. 011/682381 - “All Sister Coro Spirituals” - diretto da Elisabetta Prodon Elisabetta Prodon, Giuseppe Torrente (voci soliste), Giorgia Bertolino (pianoforte).

Lunedì 12 Novembre
Ore 21.00: Teatro Civico Matteotti - Via G. Matteotti, 1 – Moncalieri – tel. 011/6813130 – 011/6403700. “ONE DAY JAZZ” Laboratorio Jazz con le scuole medie ad indirizzo musicale con spettacolo serale.

Martedì 13 Mercoledì 14 e Giovedì 15 Novembre
Ore 9.30: Teatro Civico Matteotti - Via G. Matteotti, 1 – Moncalieri – tel. 011/6813130 – 011/6403700. “Il JAZZ IN CATTEDRA” Lezioni-concerto per le Scuole Materne, Elementari, Medie Inferiori e Superiori. A cura di Valerio Signetto e della scuola di musica C.D.M.I di Moncalieri.

Martedì 13 Novembre
Ore 21.30: Auditorium Circolo Aurora “INCROCI SONORI ”– Via Bendini, 11 – tel. 011 4015222/223/224 In collaborazione con il Comune di Collegno Sean Jones Quintett Sean Jones (tromba e voce), Orrin Evans (pianoforte), Luques Curtis (contrabbasso), Brian Hogans (sax alto), Obed Calvaire (batteria). Carola Cora & Friends Carola Cora (voce), Andrea Ravizza (pianoforte), Loris Bertot (contrabbasso), Gianpaolo Petrini (batteria).

Mercoledì 14 Novembre
Ore 21.00: Auditorium Rai “A. Toscanini” piazza Rossaro – Torino Tel.:011 8104653 “LA RADIO SIAMO NOI” In collaborazione con RadioScrigno – RadioRai Concerto/evento – presentazione collana “via Asiago, 10” condotto da Dario Salvatori. Ospiti della serata: Enza Sampò, Nunzio Rotondo. Jazz anni ‘60 tra Torino e Roma con Gianni Negro (pianoforte), Dino Piana (trombone). Gli amici di Nunzio Rotondo con Danilo Rea (pianoforte) Dodo Goya (contrabbasso) Bruno Biriaco (batteria). Omaggio a Domenico Modugno, “Uomini in Frac” con Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax,clarinetto), Gianluca Putrella (trombone), Fausto Mesolella (chitarra), Mimmo Epifani (voce, mandola, mandolino), Danilo Rea (pianoforte), Furio di Castri (contrabbasso), Cristiano Carcagnile (batteria), Mimì Ciaramella (voce e percussioni). Giovedì 15 Novembre Ore 21.00: Concessionaria FORD AUTHOS, Corso Giulio Cesare, 320 – Torino - tel. 011 2420561 “INCROCI SONORI ” in collaborazione con FORD AUTHOS TULLIO DE PISCOPO New Hard Be Bop Band Quintet Tullio De Piscopo (batteria e percussioni), Claudio Capurro (sassofoni), Stefano Calcagno (tromboni), Luca Tagliazucchi (pianoforte), Luciano Milanese (contrabbasso).

LA RASSEGNA

Venerdì 16 NOVEMBRE
Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo, 88 – Moncalieri tel. 011/6059709 Doppio Concerto - 1° concerto ORE 20:30 2° concerto ORE 22:30

DRUM’S REVOLUTION
JACK DEJOHNETTE & The Ripple Effect
Feat: John Surman, Marlui Miranda, Jerome Harris, Ben Surman
Jack DeJohnette Batteria, Voce - Marliu Miranda Voce, Percussioni - John Surman Sassofoni - Jerom Harris Basso, Voce - Ben Surman Samples -

Sabato 17 NOVEMBRE
Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo, 88 – Moncalieri tel. 011/6059709 - Ore 21.00 TOP ITALIAN DRUMMER
ROBERTO GATTO QUARTETT
Roberto Gatto (Batteria)- Luca Manutza (Pianoforte) - Daniele Tittarelli (Sassofono) - Luca Bulgarelli (Contrabbasso) -

Domenica 18 NOVEMBRE
Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo, 88 – Moncalieri tel. 011/6059709 Ore 21.00
I GIGANTI DEL JAZZ
ROY HAYNES QUARTETT
Roy Haynes (Batteria) - Martin Bejerano (Pianoforte) - David Wong (Contrabbasso)- Jaleel Shaw (Sassofono)-
Maria Antonietta Amenduni


5 Novembre 2007

Stefano di Battista Quartet

“Trouble Shootin”, all’Auditorium, per il Roma Jazz Festival

Stefano Di Battista - sax alto e soprano
Baptiste Trotignon - Hammond B3
Eric Harland – batteria
Fabrizio Bosso – tromba

E’ per Mercoledì 7 Novembre, alle 21, all’Auditorium - Sala Sino poli – l’appuntamento con Stefano Di Battista, sassofonista ormai celebre in tutto il mondo, presenterà insieme al suo quartetto formato da fuoriclasse, in esclusiva per il Roma Jazz Festival, il quarto disco per l’etichetta Blue Note dal titolo “Trouble Shootin’”.
Stefano Di Battista inizia a studiare il sassofono all’età di 13 anni in una banda di un piccolo quartiere ed è qui che, fino all’età di 16 anni, Stefano ha sperimentato quella che sarebbe diventata una delle qualità essenziali della sua musica: l’allegria. Durante questo periodo ha due incontri decisivi che lo indirizzano verso la sua vocazione: scopre il jazz, innamorandosi del suono “acidulo” di Art Pepper e incontra l’uomo che diventerà il suo mentore, il leggendario alto sassofonista Massimo Urbani. La sua strada è ormai segnata: Stefano sarà un musicista jazz. Si iscrive al conservatorio, perfeziona la sua tecnica familiarizzando con la tradizione classica del sassofono, conseguendo il diploma con il massimo dei voti all’età di 21 anni. In occasione di un fortuito incontro con Jean Pierre Como al Calvi jazz Festival nel 1992 riceve l’invito a suonare a Parigi. Per Stefano è una rivelazione. Da quel momento in poi, fa la spola tra Roma e Parigi, moltiplicando le sue audizioni in modo da procacciarsi qualche ingaggio. Infine si procura due concerti al Sunset di Parigi, con un trio formato dal batterista Roberto Gatto e dal contrabbassista francese Michel Benita. Gatto rinuncia e viene rimpiazzato all’ultimo minuto dal batterista Aldo Romano, che viene colpito dallo stile affascinante del sassofonista. In un attimo è nata un’amicizia tra i due. La seconda sera Stèphane Huchard è alla batteria e invita Laurent Cugny, prossimo a prendere le redini dell’ ONJ (Orchestra Nazionale del Jazz). Stefano viene assunto all’istante. In due sere da sogno la vita di Di Battista è cambiata.
È il 1994 e la sua carriera decolla a Parigi. Si stabilisce nella città e incomincia la vita sfrenata del musicista. Oltre alla partecipazione al progetto di Aldo Romano e la presenza nell’ ONJ diretta da Cugny, tiene alcuni concerti in trio con Daniel Humair e J.F. Jenny-Clark, suona con musicisti americani di passaggio come Jimmy Cobb, Walter Brooker, Nat Adderly. La carriera di Di Battista è a una svolta, è ormai un pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano e membro del sestetto di Michel Petrucciani.
Dopo l’esordio con “Volare” per la Label Bleu (1997), Di Battista nel ‘98 riceve un’offerta dalla storica etichetta Blue Note, per la quale incide “Round about Roma”, e l’omonimo “Stefano di Battista” (con lo straordinario Elvin Jones alla batteria).
Maria Antonietta Amenduni


2 Novembre 2007

Spazio a Roma Jazz Festival. Venerdì 4 novembre, all’Auditorium, va di scena la PMJO - Parco della Musica Jazz Orchestra “Sax no end”



Oggetto di scarsa attenzione, spesso anzi di aperta diffidenza, da parte dei compositori classici europei, il giovane strumento musicale chiamato sassofono (brevettato ufficialmente da Adolphe Sax nel 1846), dovette aspettare l'avvento del Jazz per trovare la sua destinazione ideale ed eccellente. Prima ancora di diventare il più caratteristico strumento solista di questo nuovo genere musicale, e dunque forse del novecento, il sassofono (attraverso tutta la gamma che comprende soprano, alto, tenore, baritono e basso) si affermò innanzitutto come strumento di sezione nelle grandi orchestre americane, plasmandone il suono. La sezione dei sassofoni (infine stabilizzatasi in cinque strumenti: due alti, due tenori e un baritono) ha di fatto contribuito in misura determinante alla graduale codificazione della Big Band, meglio chiamato Jazz Ensemble, così come noi oggi la conosciamo. La PMJO ha assemblato questo concerto proprio col proposito di celebrare questo strumento sia nel suo classico ambito orchestrale, dove svolge un ruolo insostituibile (a cominciare dal famosissimo, splendido brano "Four Brothers" scritto da Jimmy Giuffrè nel '48 per la sezione di Woody Herman), sia attraverso le composizioni o gli arrangiamenti dei suoi interpreti storici più famosi, come la bella suite dedicata ai temi di Charlie Parker scritta da Franco Piana, o la coltraniana "Satellite" arrangiata da Pino Iodice, o la “Miss Who?” del direttore e solista della PMJO Maurizio Giammarco. Ma molte altre ancora saranno le sorprese del concerto, con partiture firmate dai più prestigiosi arrangiatori – sassofonisti della storia del Jazz. Probabilmente la migliore orchestra italiana oggi in attività, la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco è l’orchestra residente dell’Auditorium Parco della Musica, oggi centro nevralgico del panorama artistico europeo. Un laboratorio musicale permanente all’interno del quale si fondono gli stimoli provenienti dalla grande tradizione del jazz orchestrale, dalle musiche etniche, ?????e?????¨??dalla musica colta contemporanea, dalle continue collaborazioni di ospiti che si avvicendano, dalla coesione e dalla vitalità di un organico d’eccezione. Un’orchestra che in sole due stagioni di attività ha realizzato oltre 30 progetti originali e oltre 50 concerti collaborando con artisti come Martial Solal, Mike Stern, Kenny Wheeler, Norma Winstone, Horacio “El Negro” Hernandez, Uri Caine, Karl Berger, Ingrid Serto, Nguyen Lê, Maria Schneider

I componenti della band:

Maurizio Giammarco direzione, arrangiamenti, sassofoni
Mario Corvini, Pino Iodice arrangiamenti
Gianni Oddi, Daniele Tittarelli, sax contralto, soprano, clarinetti e flauti
Marco Conti, Gianni Savelli, sax tenore, soprano, clarinetti, flauti
Elvio Ghigliordini, sax baritono, clarinetto, flauto
Mario Corvini, Massimo Pirone, Luca Giustozzi, Roberto Pecorelli, tromboni, tube
Fernando Brusco, Claudio Corvini,Giancarlo Ciminelli, Aldo Bassi trombe, flicorni
Pino Iodice pianoforte, tastiere, Fender Rhodes
Luca Pirozzi contrabbasso, basso elettrico
Pietro Iodice batteria
Maria Antonietta Amenduni


1 Novembre 2007

All’auditorium parco della musica, arriva la serata “Funk Off”; Ospite: Maurizio Giammarco



Appuntamento da non perdere, venerdì 2 novembre all’Auditorium parco della musica. Con la pubblicazione del loro terzo, nuovissimo disco, i Funk Off si confermano la miglior marchin’ band italiana e tra le più apprezzate in Europa. Insieme da sette anni, sono originari di Vicchio nel Mugello, patria di Giotto. Ma i Funk Off vanno ben al di là dell’immagine di marchin’ band tradizionale. Lo scatenatissimo gruppo di quindici elementi rilegge ed ammoderna la lezione di New Orleans e delle bande folkloristiche italiane, in nome di George Clinton, Maceo Parker, James Brown ma anche di Frank Zappa o delle nuove tendenze hip - hop e jungle, unendo alla musica il movimento e la coreografia. Un progetto, quindi, in cui lo show e l’energia potente del gruppo si fondono con la musica, musica da ascoltare e da vedere ma anche da ballare (come il jazz della swing-era e la musica funky e soul), soprattutto quando la cassa va in quattro e parte la dance music. I brani sono tutti originali, scritti e arrangiati dalla sbizzarrita penna del band-leader Dario Cecchini. Ritmi funk, dispari, latini e rock, con strutture che a volte si rifanno al jazz ma che a volte se ne distaccano completamente, dove spesso l'improvvisazione è inserita in contesti compositivi di ricerca, senza preclusioni di stile e sonorità. Unici, originali, 15 grandissimi musicisti che girano per le strade e i palchi di tutto il mondo, dal nuovo continente all’Australia, per trasmettere il loro inconfondibile “funky made in Vicchio”. Per il concerto del 2 novembre, i 15 scatenati “marciatori”, sono riusciti a cooptare il grande Maurizio Giammarco che, insieme a loro, si presterà a partecipare a questa coinvolgente sarabanda musicale.
Maria Antonietta Amenduni


30 Ottobre 2007

All’ Auditorium arriva Morgan con il suo “DaAadA” BioElectric tour 2007



L’appuntamento è per martedì 30 ottobre. Dal primo disco della fase solista, già molto diverso da quelli prodotti con il gruppo, Morgan ex Blu Vertigo –al secolo Marco Castoldi- si è interessato a forme di musica non più sintetico-digitali producendo canzoni e sonorità prevalentemente acustico-sinfoniche, talvolta colonne sonore orchestrali o re-make di grandi classici del cantautorato italiano. Da qui anche il modo di affrontare i concerti è stato nella direzione della performance strumentale ‘organica’ cioè senza l’uso di basi digitali, apparati pirotecnici o illusioni scenografiche a favore di un gusto per l’improvvisazione e di spettacoli all’insegna dell’ estemporaneità, ogni volta alla ricerca di qualcosa che solo lì, in quel luogo e in quel momento, con quel particolare pubblico, poteva capitare e rendere speciale e unica la serata. Ora, dopo cinque anni di teatri, concerti per piano e voce, quartetti d’archi e fox-trot, Morgan ritorna all’elettronica, in verità un linguaggio intimamente mai abbandonato, offrendo una inedita prospettiva del suo nuovo DaAadA, disco che di contro è definibile come il suo lavoro più orchestrale, classico, barocco. E così, invece di riproporlo fedelmente, sceglie di trasfigurarlo in versione elettronica radicale, senza tradirne l’essenza psichedelica e lo spirito caleidoscopico perché tutte le canzoni dell’album, così come tutte le canzoni di Morgan, sono appunto state composte al computer, talvolta usando la macchina per simulare l’orchestra, più spesso con una stesura iniziale (il demo) dall’atmosfera ‘digitale’ e completamente diversa da quella delle versioni definitive e ufficiali. Non solo quindi un ritorno alle origini per Morgan, ma anche per le sue canzoni. Questa volta Marco Castoldi ha progettato un sistema misto, interamente automatizzato, ‘organismo’ di connessioni elettroniche in cui i componenti avanzati e vintage (sintetizzatori, computer, connettori, centraline a controllo voltaico, drum machines etc) hanno la stessa funzione che nel corpo umano hanno i vari organi. Tutti gli elementi e le macchine che suonano sul palco hanno un ruolo diverso e una gerarchia stabilita dalla relazione e dalla possibilità di comunicare tra loro influenzandosi, stimolandosi, inviando e ricevendo impulsi. Marchingegno esteticamente futurista, due postazioni completamente speculari, una controllata da Morgan, l’altra, di fronte a lui, governata da Megahertz (alias Daniele Dupuis), il polistrumentista padovano membro de “Le Sagome”, la stravagante banda che Morgan ha costituito per farsi accompagnare.
Maria Antonietta Amenduni


27 Ottobre 2007

Dalla Musica per il cinema alle Voci dal Silenzio cinque volte Morricone sul podio dell'Orchestra e del Coro dell'Accademia.



Dopo il concerto per la cerimonia di chiusura per la Festa del cinema nel corso della mattinata del 27 ottobre alla guida dell'Orchestra e del Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ecco il premio Oscar Ennio Morricone salire di nuovo sul podio della Sala Santa Cecilia alle ore 18 per dirigere i concerti previsti nella Stagione Sinfonica dell'Accademia. Le repliche del concerto della stagione sinfonica sono previste il 29 e il 30 ottobre, mentre la mattina di domenica 28 è in programma un Family Concert con l’esecuzione delle sole musiche per il cinema. In conclusione in 4 giorni Ennio Morricone dirigerà 5 concerti con al centro le celeberrime colonne sonore che l'hanno consacrato nel panorama internazionale. In questo caso saranno eseguite musiche da Per le antiche scale, Bugsy, H2s, La Città della gioia, Nostromo, Sicilo e altri frammenti, Mission. Ma il più prolifico tra i compositori di colonne sonore è anche autore di oltre un centinaio di brani da concerto, che egli stesso ama definire “musica assoluta”, a differenza delle sue partiture per il cinema, chiamate “musica applicata”. Ma applicata o assoluta che sia, la sua musica sa parlare direttamente al cuore del pubblico. I concerti della Stagione Sinfonica del 27, 29 e 30 ottobre saranno l'occasione per ascoltare, insieme ad una carrellata di alcune fra le sue più note e amate colonne sonore la sua "musica assoluta" Voci dal silenzio – cantata contro le stragi di tutta la storia dell’umanità. La dedica – sono parole dello stesso Morricone – “è dentro la musica, dentro gli stessi suoni. Inizialmente avevo pensato solo all’11 settembre, ma poi l’ho corretta perché tutte le altre stragi che non hanno avuto altrettanta visibilità e delle quali si parla meno, meritano di essere ricordate”.

Questi gli appuntamenti

Sabato 27 ore 11.30 - Cerimonia Festa del Cinema - Sala Santa Cecilia
Domenica 28 - Family concert - Ore 11 presentazione, ore 12 Concerto
Sabato 27 ore 18, Lunedì 29 ore 21, Martedì 30 ore 19.30
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Ennio Morricone direttore
Morricone Voci dal silenzio, Musica per il cinema

www.santacecilia.
Maria Antonietta Amenduni


22 Ottobre 2007

Negramaro: la finestra tour a teatro

Sold out il concerto all’Auditorium Parco della Musica il 25 novembre. A Roma altri 2 concerti per i negramaro: il 12 e 13 dicembre al Granteatro

Sold out il concerto del 25 novembre all’Auditorium Parco della Musica, i negramaro annunciano altri 2 show nella Capitale, il 12 e 1l 13 Dicembre, questa volta al Granteatro. Per la prima volta nella sua storia, la band composta da Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Andrea Mariano, Danilo Tasco, Andrea “pupillo” de Rocco, porta la propria musica in un contesto così minimalista, intimo ed emozionale. Il primo appuntamento de “La finestra tour a Teatro” è il 18 ottobre al Filarmonico di Verona. Nel frattempo sono diventati 33 i concerti previsti per questo tour: oltre ai due nuovi concerti a Roma, se ne aggiunge un terzo a Milano, domenica 18 alle 18.00; un secondo a Torino (il 4 Dicembre) e in gennaio 2008 sono previste nuove tappe a Fermo (16), Genova (19), La Spezia (21), Vercelli (22) e Bologna (29). Al termine delle prove artistiche, effettuate per quasi un mese nella tranquillità del Salento, per mantenere la sorpresa trapelano poche indiscrezioni sullo spettacolo. L’unica affermazione che i negramaro si lasciano sfuggire è che i fans li vedranno in una veste musicale completamente inedita, molto intima e densa di emozioni. Un’atmosfera che la band è abituata a vivere solitamente nell’atmosfera protetta della propria cascina, nel momento creativo, e che per la prima volta arriverà al pubblico in modo così diretto e senza filtri. Mentre l’album “La Finestra”, uscito l’8 giugno scorso è già multiplatino e il primo singolo estratto Parlami D’Amore ha conquistato tutti gli airplay radiofonici durante l’estate, è uscito il secondo singolo L’Immenso, una canzone rock dalla fortissima carica poetica, un’ideale anticipazione per La Finestra Tour a Teatro. Intanto ulteriori sorprese ci aspettano. Informazioni dettagliate su prevendite e disponibilità dei biglietti su www.barleyarts.com e allo 02 76113055.
Maria Antonietta Amenduni


20 Ottobre 2007

In radio le “parole nel vento” degli stadio.

La band emiliana annuncia la “Platinum Colection”, un cofanetto di 3 cd con tutti i successi.

Si chiama “Parole Nel Vento” la canzone degli Stadio in radio da venerdi 19 ottobre.
Gli Stadio sono pronti per l’uscita della prima, assoluta raccolta della loro storia: la “Platinum Collection”, ossia il cofanetto di 3 cd con tutti i successi della band (nei negozi dal 9 novembre su etichetta Capitol/EMI) che conterrà anche “Parole nel Vento”, che è stata una delle canzoni più richieste del tour estivo (56 i concerti), vero e proprio “banco di prova” per la band di Gaetano Curreri.
“A noi piace andare controcorrente, non c’è niente da fare, “dice Curreri della canzone. “Anche ora che si parla tanto di comunicazione, sentiamo il bisogno di fare un pò di pulizia, sentiamo l’esigenza di una comunicazione meno veloce ma più “autentica”, efficace e “non filtrata” (come spesso succede), ci piace quella della gente, “il passaparola”.
La comunicazione e la radio, due temi cari agli Stadio fin dai tempi di un loro grande successo “Canzoni alla radio”, quando “con i dadi e le stelle”, “con gli spot sono bravi a venderci sorrisi, e noi davvero chissà con quale voce parlare”, e la radio rappresentava un alveo di emozioni e fantasie. Tutto ancora attuale.
“La radio è più importante della tv, ne siamo convinti”, conclude Curreri parlando di “Parole nel vento”. “Ora torniamo a parlare di comunicazione e lo facciamo consapevoli dell’urgenza di ritrovarci nei rapporti personali, di ricominciare a parlare, ma non davanti ad un pc o sulla tastiera di un telefonino!”.
“Parole nel vento” in radio da venerdi 19 ottobre.
Sito ufficiale della band: www.stadio.com
La storia della band.
Debuttano nel 1977 come gruppo di Lucio Dalla, suonando nell'album Com'è profondo il mare e nel disco successivo.
Nel 1979 accompagnano Lucio Dalla nel Banana Republic Tour con Francesco De Gregori (che si fa invece accompagnare dai Cyan). Nel 1980 esce la loro prima canzone Grande figlio di puttana e l'album d'esordio, Stadio, che contiene anche l'energica Chi Te L'ha Detto. Il 1983 vede l'uscita di uno dei brani che segnerà indelebilmente la loro carriera: Acqua E Sapone, per l'omonimo film di Carlo Verdone. Nel 1984 sono al Festival di Sanremo con Allo stadio giungendo ultimi. L'anno dopo esce uno dei loro più grandi successi Chiedi chi erano i Beatles. Nel 1986 a Sanremo cantano Canzoni alla radio. Nell'album omonimo che segue è inclusa Lunedì Cinema, sigla di apertura della serata dedicata ai grandi film proposti da Rai Uno. Sempre nel 1986 gli Stadio partecipano alla tournee americana di Lucio Dalla dalla quale verrà estratto il fortunato album live "DallAmeriCaruso" contenente la celebre "Caruso". Il tour vede l'entrata nel gruppo del tastierista napoletano Aldo Fedele al posto di Fabio Liberatori che tornerà a collaborare col gruppo in due album degli anni '90 (Di volpi, Di vizi e Di virtù e Dammi 5 minuti).
Ricky Portera esce dal gruppo e nel 1987 il tastierista Beppe D'Onghia inizia a collaborare subentrando a Fedele che a sua volta diventa collaboratore di Luca Carboni. Partecipano al progetto DallaMorandi. Nel frattempo Marco Nanni e Beppe D'Onghia lasciano il gruppo, rimangono Gaetano Curreri e Giovanni Pezzoli come componenti originari. Arriva la loro prima raccolta, Canzoni Alla Stadio, che contiene due inediti. Esce l'ultimo disco per la BMG, intitolato Puoi Fidarti Di Me (in seguito ristampato dalla EMI, con la quale gli Stadio hanno firmato un nuovo contratto). E un volume 2 di Canzoni Alla Stadio curato dalla BMG e non dalla band. A Curreri e Pezzoli si aggiungono Andrea Fornili alla chitarra e Roberto Drovandi al basso oltre all'ingresso di Luca Orioli alle tastiere e arrangiamenti (in studio) e il ritorno di Aldo Fedele come tastierista nei concerti.
Nel 1991 esce Generazione di fenomeni sigla del telefilm di Raidue I Ragazzi del muretto e subito dopo l'album Siamo Tutti Elefanti Inventati. Seguono gli album Stabiliamo un contatto , StadioMobileLive con l'inedita Un Disperato Bisogno D'amore (pubblicata anche in versione remix per le discoteche sulle base strumentale di U Got 2 Let The Music dei Cappella) e Di Volpi, Di Vizi e Di Virtù (che include Ballando Al Buio, uno dei loro maggiori successi) e Dammi 5 Minuti. Dopo una pausa di un paio d'anni, torneranno nel 1999 con la raccolta Ballate Fra Il Cielo e Il Mare. Parteciperanno al Festival di Sanremo con il brano Lo Zaino, non riscuotendo però un ricco successo di critica. Si rifaranno con il gradimento del pubblico.
Nel 2002 arriva un album che da nuovo slancio alla carriera della band, dopo la pausa di riflessione del precedente disco, raccolta di ballate. Esce infatti Occhi Negli Occhi, anticipato dall'intenso singolo Sorprendimi.
Curreri, amico intimo di Vasco Rossi (buona parte di Buoni o cattivi, album di Vasco Rossi, è scritto a sei mani proprio da Vasco, Curreri e Saverio Grandi) rimane, durante una tappa della tournée ad Acireale nel 2003, vittima di un ictus. Per sua fortuna, un medico presente in platea gli salverà la vita.
Con l'uscita nel 2005 dell'album L'amore volubile, gli Stadio tornano con un album che sembra percorrere diverse traiettorie dal Pop-Rock d'autore d'origine del gruppo. All'origine di questo diverso percorso figura Saverio Grandi autore e produttore dell'album. Nel 2006 pubblicano il Cd " Canzoni per parrucchiere" registrato durante una tappa dell' ononimo tour teatrale. Con lo stesso nome viene pubblicato il loro primo DVD di un concerto. Nel 2007 scrivono "e mi alzo sui pedali" per la produzione Rai "Marco Pantani",di cui è stato girato anche un video musicale, contenuta nel nuovo cd "Parole nel vento" che esce subito dopo la partecipazione a Sanremo con la canzone "Guardami". L'album sembra confermare il percorso intrapreso con l'album Amore Volubile distanziandosi dalla vena cantautorale che aveva contraddistinto i precedenti album. All' uscita del cd, segue un tour prima nei teatri e nei palazzetti dello sport, poi nelle piazze. Nel 2007 vincono il premio di miglior gruppo italiano al " Venice musica awards".
Maria Antonietta Amenduni


15 Ottobre 2007

Il Banco…vola in Giappone!



Un gruppo che è sempre una scoperta, capace ogni volta di regalare emozioni uniche e raffinate, con lungimiranza e intelligenza, al di la della pochezza di certe squallide regole commerciali! Anticipato da grande attesa, sold out da mesi, una rassegna stampa già ora ricchissima, il Banco del Mutuo Soccorso, arriverà in Giappone con due concerti a Tokio il 20 e 21 ottobre. Proprio a Tokio nel 1997 il pubblico ricorda un indimenticabile concerto da cui è stato tratto l’album live “Nudo”. Non a caso quindi parte dal Giappone il tour internazionale del gruppo che vedrà la partecipazione al Near Fest e toccherà Canada e Brasile tra il 2007 e il 2008. Ma molte altre tappe mondiali si stanno preparando per il Banco che da sempre è richiestissimo all’estero come e forse ancora più che in Italia, Continua e conferma la rilevanza internazionale lo spessore senza tempo di musica e testi quindi lo storico e attualissimo gruppo rock che dal 1972 ad oggi conta su un pubblico solidissimo e su molti nuovi, giovani estimatori.

Formazione
Francesco Di Giacomo – lead vocal
Vittorio Nocenzi – pianoforte tastiere e voce
Rodolfo Maltese – chitarra elettrica, acustica, tromba, filicorno e voce
Maurizio Masi – batteria
Filippo Marchegianni – chitarra elettrica, acustica
Tiziano Ricci – basso elettrico e voce
Alessandro Papotto – clarino e sax
Maria Antonietta Amenduni


12 Ottobre 2007

Bruce Springsteen: Unica data in Italia per il ritorno più atteso



L’appuntamento con l’Italia è fissato il 28 Novembre 2007, al Datchforum di Assago, Milano. Sarà in questa data infatti l’unico concerto nel nostro Paese per l’atteso ritorno di di Bruce Springsteen and the E Street Band al gran completo, a quattro anni dall’ultima apparizione (era il 2003 per il tour di The Rising). Nel frattempo Springsteen non è rimasto con le mani in mano: il progetto solista sfociato in Devils and Dust (2005) e quello di tributo a Pete Seeger a lungo vagheggiato, che nel 2006 ha dato vita ad un album e un tour con la Seeger Sessions Band, hanno mostrato ai fans aspetti molto diversi della vena artistica di Bruce, che ha proposto sia il suo lato intimista, sia la sua passione per il folk americano. Tuttavia era tempo di riunire i compagni di sempre: Bruce ha cominciato a comporre “un grande libro di canzoni per la E Street Band” mentre si trovava ancora in tour con la Seeger Sessions Band. Il risultato è “Magic”, il nuovo album, nuovamente prodotto da Brendan O’Brien, che SonyBmg pubblicherà il 2 ottobre prossimo (in Italia la pubblicazione sarà anticipata al 28 Settembre). Undici canzoni che, nelle parole del manager storico di Springsteen, Jon Landau, sono “rock ad alta energia. Il suono mette in risalto le chitarre più che in passato, ma con alcuni cenni al pop romantico dei primissimi album di Bruce e altri momenti nei quali è il sassofono di Clarence a farla da padrone”. Magic, il quindicesimo album in studio di Bruce Springsteen, si apre con Radio Nowhere, che sarà il primo singolo estratto, e si chiude con Devil’s Arcade, l’unica canzone dal tono politico di questo nuovo lavoro di Bruce Springsteen and the E Street Band.
Maria Antonietta Amenduni


9 Ottobre 2007

Tre ore di show per il ritorno dei Cure dal vivo. Due concerti a Roma e Milano



Una grande sorpresa per i primi mesi del 2008: THE CURE preparano il ritorno sul palco con il loro 4Tour2008. In Italia sono previsti 2 concerti, il 29 Febbraio al Palalottomatica di Roma e il 2 Marzo al Palasharp di Milano, parte di un tour che fino a fine Giugno porterà The Cure fra Europa e Stati Uniti, in attesa dell’uscita del nuovo album di inediti, del quale si vocifera già da qualche mese. Robert Smith, Simon Gallup, Porl Thompson (il cui rientro nella band nel 2005 ha ricostituito la line-up originale dei Cure) e Jason Cooper per questo 4Tour2008 hanno già promesso ai fans un set di tre ore, un perfetto concerto in stile Cure, un altro tassello nella leggenda di una band che non ha mai deluso i fans, in particolare nel nostro paese: l’ultimo show in Italia, nel 2005 al Teatro Antico di Taormina è stato, per ammissione dello stesso Robert Smith, uno di migliori di tutta la carriera dei Cure.
Maria Antonietta Amenduni


9 Ottobre 2007

Spettacolo, musica, cultura e arte: le quattro stagioni dell’Auditorium

Gavin Bryars, Philip Glass, James Blunt, tra gli ospiti internazionali della stagione 2007/08 di Musica per Roma. Spiccano anche i nomi di Moni Ovadia e Alessandro Baricco.

Il fascino dei luoghi inesplorati della propria mente; sensazioni, emozioni, corde sconosciute di noi stessi che vibrano e fanno venire i brividi. Molto spesso queste emozioni sono il risultato di una bella canzone, di uno spettacolo affascinante, di un concerto che rimane scolpito nel cuore, della bravura di una artista, un musicista un interprete o di chiunque dell’arte sappia fare cose mirabolanti. Spettacoli che affascinano e catturano il pubblico che ascolta e a sua volta cattura ogni più piccola sensazione la fa sua in un turbine continuo di note, musica, battute che arrivano dal palco e si insinuano nella mente di chi ascolta regalando una serata indimenticabile. E di serate indimenticabili, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, ne vuole regalare tante. Il Presidente della Fondazione Musica per Roma Gianni Borgna ha illustrato le linee guida del programma, che comprende più di 600 eventi. Oltre ai grandi concerti (Antony, Gavin Bryars, Philip Glass, Blonde RedHead, James Blunt, Joe Jackson, Joe Jackson, Van Morrson, Chick Corea, Steve Reich), ha sottolineato l'importanza di progetti come la ricerca delle due orchestre residenti, Parco della Musica Jazz e Orchestra Popolare Italiana, i Festival della Matematica, Filosofia, Scienza, le Lezioni di Storia e quelle di Giornalismo, il Festival della Canzone Napoletana, la rassegna Tra Musica e Poesia e gli appuntamenti di Generazione X. Appuntamenti interessanti anche quelli con “Al Kamandjati – Il violinista”, con la drammaturgia di Moni Ovadia, Guido barbieri e Oscar Pizzo. Da non perdere anche l’appuntamento con “Moby Dick”, un progetto di Alessandro Baricco, presso la Sala Sino poli, dal 22 al 25 Novembre. L'Amministratore Delegato Carlo Fuortes, da parte sua, ha dichiarato: "A partire dallo scorso anno, nel corso del quale sono stati realizzati per la prima volta in Italia, nella stessa stagione, diversi grandi festival internazionali e numerose rassegne tematiche, Fondazione Musica per Roma ha ampliato il "perimetro" dell'offerta culturale. Tra i 600 eventi della stagione 2007 - 2008 vanno citati per lo meno due appuntamenti della rassegna Contemporanea, gli omaggi a Steve Reich e a Gavin Bryars. Inoltre, il 13 gennaio si svolgerà Runnin', il progetto multimediale di Paolo Fresu, che coinvolgerà l'intero Auditorium. A maggio il Parco della Musica ospiterà CinaVicina, il primo e il più grande appuntamento europeo della Repubblica Popolare Cinese prima delle Olimpiadi". Era presente Carmen Consoli, cui quest'anno è stata affidata "Carta Bianca", il format che consente ogni anno a un artista la possibilità di sviluppare in modo del tutto autonomo un dialogo con il pubblico. La stessa Carmen Consoli si è esibita l’8 ottobre, in sala Sinopoli, con I Lautari e la partecipazione di Rita Botto e Alfio Antico in La musica antica del nuovo millennio. La cantantessa, visibilmente soddisfatta ha detto: "Ringrazio la Fondazione Musica per Roma per avermi affidato l'arduo compito di organizzare alcuni eventi, due dei quali sono già avvenuti: un concerto a Parigi e uno nella Cavea del Parco della Musica con monologhi scritti da Emma Dante”. Lo spettacolo che l’ha vista protagonista indiscussa, “Musica antica del nuovo millennio” è stato un concerto corale al quale hanno preso parte alcuni protagonisti eccelsi della tradizione musicale siciliana. Carmen Consoli, ha ricordato così gli altri suoi appuntamenti con l’Auditorium: “A gennaio ci saranno tre concerti per voce e chitarra. A fine febbraio mi esibirò assieme al collettivo Angelo Mai di Roma. A luglio inoltre è prevista una mia collaborazione con Natalie Merchant e forse un intervento orchestrale"
Maria Antonietta Amenduni


9 Ottobre 2007

Va al Maestro Nicola Piovani il “Premio Via Vittoria”, edizione 2007



Via Vittoria set d’eccezione per il premio che porta il suo nome. Un set particolare con le vetrine dei negozi che vedranno esposte locandine e foto di scena dei film resi celebri dalle colonne sonore di Nicola Piovani, al quale la Nuova Associazione di Via Vittoria consegnerà il premio “Via Vittoria” il 10 ottobre prossimo, alle ore 19,30 nella sala Accademica del conservatorio di S. Cecilia, dove verranno premiati anche i cinque migliori diplomati del conservatorio ai quali andranno altrettante borse di studio. Oltre al maestro della musica italiana, l’Associazione premierà Pippo Baudo per l’attenzione che riserva quotidianamente alle problematiche dei giovani. Lungo Via Vittoria, inoltre saranno diffuse dal 10 al 27 ottobre, le più belle musiche delle colonne sonore di Piovani.Tra gli ospiti graditissimi il vicesindaco Mariapia Garavaglia.
Maria Antonietta Amenduni


7 Ottobre 2007

Poesia e Musica si intrecciano all’Auditorium Parco della Musica

Primo appuntamento lunedì 8 ottobre, Teatro Studio ore 21. Milena Vukotic legge Baudelaire e Mallarmé messi in musica da Debussy e Ravel.

Musica e poesia, un binomio che ha segnato la storia della cultura, è anche il tema di una rassegna che prende il via lunedì 8 ottobre al Teatro Studio dell'Auditorium per iniziativa dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della Fondazione Musica per Roma. Si tratta di 14 appuntamenti, due al mese, che permetteranno di ascoltare letture di poesie da parte di attori e le musiche che quei versi hanno ispirato ai musicisti. Sette appuntamenti con la musica, sette solo di letture. Gli incontri musicali si concentreranno sulla poesia straniera dell'Ottocento e del Novecento, mentre le letture di sole poesie sceglieranno i poeti italiani dello stesso periodo. Il format dei concerti prevede che le poesie vengano prima lette in lingua originale da un attore, mentre su grande schermo scorrerà la traduzione in italiano, poi ci sarà l'esecuzione vocale. Il primo appuntamento è previsto per l'8 ottobre alle ore 21 nel Teatro Studio. Protagonista Milena Vukotic che utilizzando il suo bilinguismo, leggerà in francese i testi di Baudelaire e Mallarmé i cui versi non potevano non essere rivestiti dai suoni tenui e sfumati di compositori come Debussy e Ravel. I brani musicali saranno affidati alla voce del soprano Susanna Rigacci. Accompagnano i Solisti dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Il 6 Novembre sarà la volta di Piera degli Esposti che leggerà Gozzano e Palazzeschi. Grande soddisfazione è espressa da Bruno Cagli, Presidente-Sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia che, insieme a Musica per Roma: "E' un'occasione rara per contribuire a far conoscere un repertorio di straordinaria bellezza, per ascoltare la lettura di testi poetici francesi, inglesi, tedeschi, russi, Nordamericani e sudamericani, da Baudelaire alla Achmatova, da Auden a Witman, e, nella stessa serata di godere della loro interpretazione in musica ad opera di compositori del Novecento e dei nostri giorni. Un modo per apprezzare la voce della poesia e la sua trasfigurazione in suoni in un gioco di rimandi tra grandi poeti e grandi compositori". "L’Auditorium ha come obiettivo quello di occuparsi della musica, anche nei rapporti con le altre discipline artistiche – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Musica per Roma Gianni Borgna - e la poesia è l’espressione più contigua alla musica, la parola poetica è di per sé musicale. Inoltre, al contrario di quanto molti pensano, la poesia ha un vasto pubblico di appassionati, soprattutto di giovani. Per questo motivo, ci è sembrato giusto dedicare a questo tema una vera e propria rassegna. Un progetto del genere sarebbe stato impensabile senza la sinergia tra la Fondazione Musica per Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ci auguriamo che il pubblico risponda positivamente."

Auditorium Parco della Musica - Teatro Studio ore 21
Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Carlo Rizzari
direttore
Milena Vukotic voce recitante
Susanna Rigacci soprano
Velia De Vita pianoforte

Debussy Cinq Poèmes de Baudelaire
Ravel Trois poémes de Stéphane Mallarmé
D’Amico L’azur cinque liriche su poesie di Mallarmé

Maria Antonietta Amenduni


2 Ottobre 2007

Settimana ricca di appuntamenti culturalmente raffinati all’Auditorium parco della Musica.



Tra il marasma degli appuntamenti musicali, di discutibile qualità, che la prima settimana di ottobre porta con se, un segnale importante arriva dall’Auditorium parco della Musica. Tanti appuntamenti raffinati per gli amanti dei prodotti e degli artisti di qualità. Un regalo per le orecchie e per la mente. Si inizia il 2 ottobre con due grandi pianisti italiani insieme in concerto apriranno la nuova stagione di Dialogo, la rassegna di Musica per Roma che permette a due musicisti di confrontarsi dando vita a concerti unici e irripetibili, instaurando inedite collaborazioni. Il concerto del duo pianistico “Rea – Sellani” è un’occasione unica per ascoltare insieme due pianisti di generazioni differenti, entrambi riconosciuti a livello internazionale. L’appuntamento è per le 21 e il costo del biglietto e di soli 15 euro. Giovedì 4 ottobre sempre alle ore 21, Vincenzo Cerami, legge “Le Mille e una notte”, in collaborazione con Donzelli Editore, musiche originali di Aidan Zammit eseguite dall’autore. La lettura a voce alta, magari giocata con ammiccamenti nella sottolineatura delle gag comiche, già dalle pagine d’avvio, oltre a mettere in evidenza la natura antropologica dell’opera, spinge chi ascolta a godere dell’impianto narrativo e dell’intelligenza segreta di chi lo ha allestito. L’arguzia di Shahrazad salvatrice di vita è speculare a quella di Shahrazad narratrice di storie. Biglietti: posto unico 8 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card) Appuntamento, quello del 5 ottobre, per gli amanti dell’hip hop, ma non quello becero, triviale e caricaturale che certi artisti spacciano per musica, ma l’ Hip Hop degli statunitensi HaviKoro, che portano per la prima volta in italia uno spettacolo di Break Dance, Popping e Funk che farà ballare tutto il pubblico della Sala Petrassi. Con l’energia e l’originalità del loro Hip Hop, la passione per il ballo e per la musica, i boys di Houston coinvolgono, divertono e soprattutto trasmettono ai giovani di tutto il mondo un messaggio positivo. L’appuntamento è alle 21. Biglietti: posto unico 10 euro (riduzioni del 25% con Parco della Musica card) Sabato sei ottobre, ospiti della rassegna “Dialogo” due musicisti straordinari che per la loro creatività e versatilità si sono affermati giovanissimi nel panorama musicale internazionale. Gianluca Petrella, scoperto da Enrico Rava, è un talento precoce e prepotente applicato ad uno strumento poco conosciuto dal grande pubblico, il trombone, del quale esplora tutte le possibilità, rivelandone le diverse anime e l’ampio ventaglio di ritmi e sonorità. Il suo stile unisce il senso più vivo della tradizione jazz con le istanze più moderne del suono contemporaneo. Michele Rabbia sa creare, attraverso il ritmo, un mondo personale di suoni dimostrando di essere non solo un eccellente musicista in un largo ensemble ma anche di essere capace di costruire narrazioni musicali e suscitare emozioni in un concerto solista. Dopo essersi esibiti entrambi nella rassegna Solo, i due artisti si esibiranno per la prima volta insieme all’Auditorium Parco della Musica. E si conclude, ma solo per questa settimana, domenica 7 ottobre, con una giornata festaiola: la “Festa Nazionale del Diritto alla Musica (Una nuova Legge, per tutte le Musiche, per tutti)”. L’appuntamento è per le 10,30 del mattino e si andrà avanti fino alle 24. Un’intera giornata di concerti, incontri, confronti ed eventi che animeranno l’Auditorium di Roma per promuovere un’adeguata normativa. Una legge nazionale sulla musica manca nel nostro Paese da oltre 40 anni determinando un vuoto ormai da più parti sentito come intollerabile. Per contribuire al disegno e all’approvazione della nuova legge il Coordinamento Diritto alla Musica – formato da operatori, artisti e personalità del settore, che hanno trovato riferimento nella Commissione Consiliare Cultura del Comune di Roma - ha elaborato un Manifesto in nove punti, nel quale si ripercorrono le aspettative del settore in materia di promozione, formazione scolastica e professionale, diffusione della cultura musicale in tutti i suoi aspetti, nonché dell’adeguato rispetto di quanti vi operano. Per il sostegno di queste esigenze, condivise da cittadini di ogni età e condizione, è nata la prima, gioiosa Festa Nazionale del Diritto alla Musica, ospitata proprio nel luogo che in questi anni ne è diventato l’icona più popolare. Qui di seguito il programma dell’intera giornata di Domenica 7 ottobre.

PROGRAMMA

Ore 10,30-12,30
Matinée delle Scuole di musica
Sale varie: laboratori dedicati ai bambini e ai ragazzi e dimostrazioni di musicoterapia
Cavea: concerti corali e bandistici
Area del Parco: artisti di strada, giocolieri, clown
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Ore 15,30 – 18,00
Sale varie: workshop e dibattiti sui temi del Manifesto Diritto alla Musica, con artisti, operatori, esperti.
Ore 18,00 – 20,00
Sala Ospiti: tavola rotonda con autorità locali e nazionali.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Ore 20,30–24,00
Gran Concerto Finale - Sala Sinopoli
Presentano Simona Marchini, Ernesto Bassignano, David Riondino.
Partecipano tra gli altri: Simone Cristicchi, Cristiana Pegoraro, Lucia Aliberti, Peppe Servillo con Avion Travel, Roberto Vecchioni, Ambrogio Sparagna, Rita Marcotulli, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Enrico Pieranunzi, Maurizio Giammarco, Nando Citarella, Teresa De Sio, Ada Montellanico, Orchestra di Roma e del Lazio, Mimmo Locasciulli, Enrico Capuano, Lorenzo Hengheller, Peppe Voltarelli, Grazia Di Michele.3
Ingresso gratuito previo ritiro voucher (due a persona ), dal 4 ottobre – ore 16.00-20.00
Maria Antonietta Amenduni


1 Ottobre 2007

Canzoniere Italiano: Poesia in concerto. Da Francesco d’Assisi a Pasolini

Ideato ed eseguito da Cosimo Cinieri. Con con la banda dell’Arma dei Carabinieri Direttore Ten.Col. Massimo Martinelli

Lunedì 1° ottobre alle ore 10 nella Sala Santa Cecilia per la rassegna Tutti a Santa Cecilia! si terrà il concerto del Canzoniere Italiano con Cosimo Cinieri e la Banda dell’Arma dei Carabinieri. Regia di Cosimo Cinieri e Irma Immacolata Palazzo. Il Canzoniere Italiano è un viaggio nella poesia italiana ideato nel 1988 da Cosimo Cinieri con la collaborazione di Gianni Borgna che ne ha curato la scelta dei testi. Un percorso lungo ottocento anni che viaggia su due binari paralleli, l’evoluzione della nostra lingua e il divenire del pensiero dell’uomo, nel tentativo di scoprire un modo semplice di proporre i versi che si frequentano e si dimenticano sui banchi di scuola. Sperimentato con o senza la musica, con solisti e complessi musicali dei più svariati generi il Canzoniere Italiano ha trovato nella Banda dell’Arma dei Carabinieri il co-protagonista ideale. I versi scelti sono di Francesco d’Assisi, Angiolieri, Alighieri, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Lorenzo il Magnifico, Ariosto, Tasso, Chiabrera, Metastasio, Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci, Pascoli, D’annunzio, Gozzano, Saba, Cardarelli, Palazzeschi, Ungaretti, Campana, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Pasolini, Flaiano. Le musiche che accompagnano le poesie sono di Borgia, Di Capua, Leoncavallo, De Curtis, Borodin, Benatzky, Rossini, Debussy, J.S.Bach, Lehar, Verdi, Mascagni, Ponchielli, Rota, Chaplin Il Canzoniere Italiano ha due peculiarità in cui sviluppa tutta la sua potenzialità emotiva e comunicativa, la prima è quella di essere un prodotto tutto italiano e la seconda il suo carattere didattico e formativo. Il Canzoniere Italiano è patrocinato dagli uffici scolastici regionali per il Lazio e le Marche, dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio. Organizzazione Itaca: tel. 06 48872260-0648872220 – info@itacaitaca.it
Maria Antonietta Amenduni


20 Settembre 2007

Negramaro: La Finestra Tour a Teatro.

Prima esperienza teatrale per i sei ragazzi salentini, che si cimenteranno in un tour acustico.

Concluso il bagno di folla nelle arene, un successo da oltre 105.000 spettatori paganti in 24 date, i negramaro riaprono La Finestra Tour a Teatro. Il primo appuntamento è il 18 ottobre al Teatro Filarmonico di Verona, la stessa città dove i negramaro hanno tenuto un concerto straordinario il 23 Luglio scorso, in un’Arena stracolma. Ma in questo caso, e per la prima volta nella sua storia, la band composta da Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato , Ermanno Carlà, Andrea Mariano, Danilo Tasco, Andrea “pupillo” de Rocco, porta la propria musica in un contesto minimalista, intimo ed emozionale come mai prima d’ora.
Il desiderio di fondere i contrasti come nel nome stesso del gruppo, negramaro, di far coesistere il rock che infiamma i grandi anfiteatri con la voglia di guardare i fans negli occhi, è uno dei motivi che hanno spinto la band a cercare un contatto più intimo e ravvicinato con il pubblico dopo l’imponente tour estivo.
“Abbiamo fortemente voluto portare il tour nei teatri – dice Giuliano Sangiorgi, voce dei negramaro – per ricreare l’incanto, l’atmosfera della stanza nella quale nascono le nostre canzoni, perché noi e chi ci ascolta possiamo godere insieme dell’emozione più forte che scaturisce da ogni pezzo, quando ancora è nudo e vibra solo grazie al fluire delle sensazioni che scorrono fra noi. Il concerto acustico è la situazione più vicina a questo nostro sentire. Stiamo preparando un nuovo spettacolo, completamente diverso da quello estivo, ma anche da qualunque cosa proposta finora. Utilizzeremo strumenti etnici, ma anche l’uso dei nostri abituali strumenti sarà diverso dal solito: ad esempio le manipolazioni elettroniche di Pupillo saranno l’elemento onirico di questo live”.
Mentre l’album La Finestra, uscito l’8 giugno scorso è già multiplatino e il primo singolo estratto Parlami D’Amore ha conquistato tutti gli airplay radiofonici durante l’estate, è appena uscito il secondo singolo L’Immenso, una canzone rock dalla fortissima carica poetica, un’ideale anticipazione per La Finestra Tour a Teatro. Dopo l’apertura a Verona il 18 Ottobre il tour proseguirà con almeno 20 date nei teatri di tutta Italia fino a fine 2007.
I biglietti per i concerti saranno in vendita a partire da Giovedì 20 Settembre nel circuito Ticketone e nelle prevendite abituali dei Teatri. Informazioni dettagliate su prezzo e tipologia dei biglietti su www.barleyarts.com e allo 02 76113055.

La finestra tour a teatro

OTTOBRE:
Gio 18 VERONA TEATRO FILARMONICO
Dom 21 BRESCIA PALABRESCIA
Lun 22 TRIESTE TEATRO ROSSETTI
Gio 25 BERGAMO TEATRO CREBERG
Sab 27 VICENZA MAX LIVE
Dom 28 VARESE TEATRO DI VARESE
Mar 30 COMO TEATRO SOCIALE

NOVEMBRE
Mar 6 BARI TEATRO TEAM
Sab 10 CESENA CARISPORT TEATRALE
Mar 13 PIACENZA TEATRO POLITEAMA
Ven 16 MILANO CONSERVATORIO
Mar 20 NAPOLI TEATRO AUGUSTEO
Ven 23 FIRENZE SASCHALL
Dom 25 ROMA AUDITORIUM SANTA CECILIA
Mer 28 LECCE TEATRO POLITEAMA

DICEMBRE
Sab 1 CREMONA TEATRO PONCHIELLI
Lun 3 TORINO TEATRO COLOSSEO
Ven 7 PARMA TEATRO REGIO
Sab 8 MONTECATINI TEATRO VERDI
Dom 9 SAINT VINCENT PALAIS

Maria Antonietta Amenduni


12 Settembre 2007

Al Beethoven Festival di Santa Cecilia è il momento di Georges Prêtre con l'Eroica e la Quinta Sinfonia



Tutto il fascino e la poesia delle note di Beethoven, nelle mani dell’ Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Giunto al suo quarto appuntamento, il Beethoven Festival, dedicato all'esecuzione delle Nove Sinfonie del grande di Bonn, vede salire sul podio dell'orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, uno dei direttori più amati: Georges Prêtre. Dopo il Beethoven di tradizione tedesca offerto da Kurt Masur sarà davvero interessante ascoltare l'interpretazione di Prêtre e mettere a confronto le diverse visioni. Quattro saranno le sinfonie che il maestro francese (che quest'anno salirà anche sul mitico podio del Musikverein di Vienna per il Concerto di Capodanno), ci offrirà nelle quattro serate romane. Mercoledì 12 e giovedì 13 alle ore 21 nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica dirigerà la Seconda Sinfonia in re maggiore e la Terza Sinfonia "Eroica" in mi bemolle maggiore, che il compositore dedicò a Napoleone, salvo poi cancellare furiosamente la dedica quando colui che sembrava l'alfiere della libertà si fece incoronare imperatore. Una sinfonia nella quale Beethoven comincia a parlare una lingua nuova, inedita per i contemporanei. Si dice che Haydn, dopo averne ascoltata una prova, commentasse che, da qual momento in poi, la musica non sarebbe più stata la stessa. Nelle serate di mercoledì 19 e di giovedì 20 sarà la volta della Quarta Sinfonia in si bemolle maggiore, dai toni scintillanti quasi mediterranei e della più che celebre Quinta Sinfonia in do minore, che ha segnato l'universo sonoro dell'Occidente con le quattro battute dell'incipit. Fu proprio con la Quinta Sinfonia di Beethoven che Prêtre debuttò ai concerti dell'Accademia nel 1962. Come sempre i prezzi dei biglietti sono davvero speciali. Si va da 10 a 25 euro. Per i giovani sotto i 30 anni da 7,50 a 15 euro.

Mercoledì 12, Giovedì 13 Settembre
Sala Santa Cecilia ore 21- Auditorium Parco della Musica
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Georges Prêtre direttore
Beethoven Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36
Beethoven Sinfonia n. 3 "Eroica" in mi bemolle maggiore op. 55

Mercoledì 19, giovedì 20 Settembre
Sala Santa Cecilia ore 21- Auditorium Parco della Musica
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Georges Prêtre direttore
Beethoven Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60
Beethoven Sinfonia n. 5 in do minore op. 67

Maria Antonietta Amenduni


28 Luglio 2007

Renzo Arbore, parte da Malta.Il tour estivo con l’orchestra italiana.



Il nuovo tour di Renzo Arbore e L'Orchestra Italiana partirà il 28 luglio dal Mediterraneo, dall'isola di Malta, una delle più affascinanti del mare, ponte tra le culture di tre continenti, dove lo showman italiano è una delle star internazionali più richieste (lo "strillo" del concerto lo definisce "l'ambasciatore della musica napoletana in Italia e nel mondo!"). Nello scorso febbraio, un altro tour all'estero senza precedenti, questa volta in Cina; nell'estate di un anno fa, 48 "sold out" su 48 date; pochi mesi fa, un tour di successo nei teatri italiani: tutto questo fanno di Renzo Arbore e l'Orchestra Italiana ancor più un marchio di enorme presa sul pubblico di qualsiasi latitudine. Il nuovo spettacolo sarà ancora grande show (dalle canzoni napoletane ai grandi successi televisivi a quelle sonorità che Arbore chiama le canzoni della memoria) con escursioni verso le musiche del sud del mondo. Sul palco con Arbore i 15 elementi dell'Orchestra, 15 grandi solisti e specialisti del proprio strumento (tra cui, l'inseparabile Gegè Telesforo) ed alcuni "ispirati omaggi" a Totò (con il montaggio degli sketch tratti dai suoi film e l'immancabile "Malafemmena"), a Murolo, con alcune "chicche" tratte dal repertorio, e naturalmente a Napoli (con le immagini dei siti paesaggistici più suggestivi). Sabato 28 luglio, quindi, dal MFCC, Ta' Qali di Malta, partirà cosi il tour 2007, che proseguirà in molte delle località (Viareggio, ad esempio) e dei siti all'aperto più belli in Italia (tra le altre, la "Valle dei Templi" di Agrigento, il "Teatro Romano" di Minturno e il "Teatro della Verdura" a Palermo) e si concluderà in settembre in alcuni dei teatri più importanti. Il 4 agosto, Renzo Arbore e L'Orchestra Italiana saranno all'Arena del Mare di Terracina (Lt); l'8, al Teatro Romano di Minturno (Lt); l'11, a La Marina di Civitavecchia (Roma); il 12, a Roseto degli Abruzzi (Te); il 17, a Celano (Aq); il 18, alla Cittadella del Carnevale di Viareggio; il 30, al Teatro di Verdura di Palermo; il 31, al Palalive di Siracusa; l'1 settembre, al Teatro Provinciale di Partanna (Tp); il 2, alla Valle dei Templi di Agrigento; l'8, al Prato Giardino di Viterbo; il 18, al Teatro Carlo Felice di Genova; il 19, al Teatro Smeraldo di Milano; il 20, al Teatro Verdi di Pordenone; il 22, chiusura all'Ariston di Sanremo.
Maria Antonietta Amenduni


22 Giugno 2007

Bella, sensuale e soprattutto brava: è Jonie Falcone, interprete del brano ‘Hasta el sol’



Una bella novità musicale si affaccia sul mercato italiano, dopo aver già spopolato, come spesso succede a bravi artisti, in sud America. Così questo caldissimo 2007 segna il debutto discografico di Jonie Falcone, che con la sua solare ‘Hasta el sol’, brano di matrice ispano-rock con echi di musica latina del Centro America, sta attirando su di se l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori di ben due continenti ! Infatti, già prima della sua pubblicazione ufficiale, il brano è stato programmato da alcune radio latinoamericane (da Panama all’Honduras, dalla Colombia all’Argentina) a cui era stato inviato un CD ‘test’ promozionale; la Wind Italia lo seleziona per la sua compilation ‘Summer Collection 4’, pubblicata lo scorso 15 Giugno; viene inserito nel trailer e nella colonna sonora del film “Quebrada”, che sarà presentato al prossimo American Film Market. Il film racconta uno spaccato della ‘Lucha Libre’, ovvero il wrestling in maschera dei lottatori messicani: questo mondo è stato anche ripreso nel videoclip di ‘Hasta el sol’, realizzato da Piergiorgio Bellocchio, figlio di Marco. ‘Hasta el sol’ ha un sound grezzo e ruvido dove la voce di Jonie duetta con chitarre elettriche in stile Pulp. E’ una sintesi del mix di culture e di suoni che Jonie si porta dietro : dalla natia Caserta, all’Argentina (dove vive parte della sua famiglia), alla Spagna (meta preferita dei suoi viaggi). Da qui nasce il suo amore per la lingua spagnola, lingua in cui Jonie compone abitualmente le canzoni alla chitarra. ‘Hasta el sol’ è il primo singolo estratto dall’album di esordio di Jonie Falcone, che uscirà alla fine dell’anno. Il progetto porta la firma di Rolando D’Angeli, produttore da sempre impegnato nella ricerca di nuovi talenti. Ad un primo ascolto, il brano della bella interprete, cattura subito l’attenzione, affascina e fa subito venir voglia di muoversi al ritmo coinvolgente del pezzo. Ascoltatela attentamente…questa ragazza farà molto presto parlare di se!
Maria Antonietta Amenduni


20 Giugno 2007

Dopo i successi con Notre Dame e Giulietta & Romeo, Fabrizio Voghera presenta “Stai” il nuovo singolo.



Ha spopolato a Verona e ora stà girando l’Italia. E’ il “grande carrozzone” dello spettacolo “Giulietta & Romeo”, composto da Riccardo Cocciante, che vede all’opera non solo un nutrito cast di attori, ma anche un elevato numero di maestranze, che da mesi stanno lavorando al progetto, e che hanno visto, con il debutto all’Arena di Verona, la realizzazione di un sogno. La storia originale di Romeo e Giulietta è ispirata dalla letteratura italiana e da Shakespeare perché, come noto, la storia dei due innamorati di Verona nasce italiana come novella, passando di mano da Luigi Da Porto a Masuccio Salernitano fino a Matteo Bandello, per poi vivere come dramma in francese, in tedesco e raggiungere la massima popolarità nell’inglese planetario di William Shakespeare. Questa Giulietta e Romeo resterà sempre in italiano, anche nelle rappresentazioni che si terranno nel resto del mondo e questo perchè il suo compositore desidera mantenere alto nel mondo l’interesse verso la cultura della lingua italiana. Riccardo Cocciante e Pasquale Panella riportano Giulietta e Romeo a Verona, come opera popolare, in musica e versi, la riconducono a quel suono italiano, a quel senso d’amore fulmineo, di felicità sfuggente, di rancori dall’origine vaga, di giovinezza perduta, di abbandono, di addio, di parole strozzate in un filo di fiato, di morte struggente. Giulietta e Romeo è uno spettacolo grande, una rappresentazione intensa fatta di musica, luci e straordinari movimenti di scena, è frutto del talento creativo di due grandi artisti del nostro tempo e della esperienza artistica dei massimi professionisti dello spettacolo italiano ed internazionale. Tra gli interpreti nel ruolo di Frate Lorenzo, il bravissimo Fabrizio Voghera. Dopo i grandi successi con le opere popolari Notre Dame e Giulietta & Romeo di Riccardo Cocciante, Fabrizio Voghera pubblica in questi giorni il singolo Stai che sarà in programmazione nelle principali emittenti radiofoniche italiane a partire da lunedì 18 giugno e nei negozi a partire da venerdì 15. Una voce strepitosa, profonda e ispirata si coniuga perfettamente con arrangiamenti raffinati e moderni. Ti cattura al primo ascolto. Un pop-rock melodico che spazia della ballad più romantica alla trascinante title-track, che appunto, da il nome al cd. Quattro tracce che racchiudono tutta la grinta e la bellezza di una musica tipicamente made in italy, ritornelli accattivanti accostati a delicati arpeggi su una ritmica solida e diretta. Fabrizio Voghera è un artista popolare ammirato ed apprezzato dal pubblico, che da sempre lo segue con grande affetto attraverso tutte le situazioni che lo vedono protagonista. Fabrizio, infatti, passa con disinvoltura dal musical alla radio, facendo della performance dal vivo il suo punto di forza. Lungo la sua carriera d’esecutore ha, infatti, partecipato al “Notre Dame De Paris”, opera rock scritta da Riccardo Cocciante e prodotta da David Zard, ha partecipato a numerosi programmi televisivi nazionali dove ha avuto modo di farsi conoscere dal grande pubblico. Ha preso parte a svariate manifestazioni musicali di livello nazionale tra le quali Castrocaro, SanRemo Giovani. La sua attività con il musical, come pure con i concerti di piazza lo ha portato in giro per tutta la penisola registrando sempre un grande successo, dovuto al naturale carisma con il quale Fabrizio porta avanti da anni la sua musica con dedizione e professionalità. In contemporanea all’uscita di “Stai”, Fabrizio è impegnato con il musical “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante che lo porterà in giro per le principali città italiane. Abbiamo chiacchierato con Fabrizio, che una bella voce ce l’ha non soo quando canta ma anche quando parla a telefono.
Come nasce il tuo maxi singolo “Stai”
“Si contiene 4 brani più due strumentali degli primi due. E’ un progetto che risale già a qualche tempo fa, fatto insieme ad un mio amico arrangiatore Ivano Icardi e ad un gruppo di amici che ha creduto in questo progetto. Musicalmente nasce da me e Ivano, i testi sono miei e le musiche di entrambi. Hanno suonato per me molti cari amici. Stò già avendo molta soddisfazioni.”
Quali sono le influenze musicali che avete portato in questo CD?
“In questo periodo le mie influenze sono abbastanza lontane, viste le cose che stò facendo contemporaneamente, vedi “Giulietta e Romeo”; le influenze che mi porto dietro da sempre, da che ho iniziato a fare questo mestiere, sono sicuramente il rock di Police, U2, Simple Minds, fondamentalmente mi sento molto rock, un rock commerciale, pop, sicuramente un rock raffinato di classe”
In questi giorni sei alle prese con “Giulietta e Romeo”. Come stà anadando?
“Questo è molto destabilizzante in questo momento, perché il mio disco è una cosa, mentre un’opera popolare è tutt’altra cosa, un impegno piacevole ma diverso. Io interpreto Frate Lorenzo, un ruolo impegnativo come lo sono stati Quasimodo e Frollo in Notre Dame de Paris. Riccardo Cocciante lo conosciamo tutti, e lui si esprime in queste opere, con delle line melodiche difficili da affrontare per il ritmo, la melodia; lui è una persona molto esigente e molto precisa, ma allo stesso tempo una persona straordinaria, ci carica continuamente di nuove energie. Ma è molto stimolante lavorare in contemporanea su due fronti così diversi ed impegnativi come sono il mio singolo ed il musical”
Quanto conta per te l’esperienza dal vivo?
“Tantissimo! canto dall’87/88, negli ultimi anni ho avuto anche un’orchestra di quaranta elementi dal vivo che mi seguiva. Ho cantato di tutto in qualsiasi posto dai locali ai palazzetti, qualsiasi cosa fosse musica mi ha sempre fatto crescere. Io quando canto stò bene e normalmente mi succede di trasmettere al pubblico quello che sento e di riceverne con complimenti e applausi. Con il pubblico bisogna sempre darsi e mai risparmiarsi”. Lo spettacolo Romeo e Giulietta arriverà a Roma ad Ottobre. Intanto per vedere Fabrizio Voghera dal vivo, le date sono disponibili sui siti www.fabriziovoghera.it, www.myspace.com/fabriziovoghera
Maria Antonietta Amenduni


15 Giugno 2007

Neapolis Festival 2007: un cast di tutto rispetto si alternerà sul palco dal 27 al 29 luglio; Da franco Battiato ai Negrita. Anteprima il 12 luglio con i Negramaro



Il "Carpisa Neapolis Festival" affida l'edizione 2007 alle stelle del rock italiano e ad alcune delle più belle promesse del rock britannico ed europeo, con un costo del biglietto molto contenuto: non più di 15 euro (più diritti di prevendita) per le prime due giornate di concerti. Location, come negli ultimi anni, l'Arena Flegrea di Napoli. Iniziamo dalla fine. Domenica 29 luglio, chiuderà il festival un inedito "live set" di Franco Battiato: sarà un concerto-happening che alternerà la formazione classica a quella rock - quindi un ritorno alle origini - al punk delle MAB. Con lui: il filosofo, Manlio Sgalambro; Carlo Guaitoli (pianoforte); Angelo Privitera (tastiere e programmazione). Negramaro, Verdena, Tiromancino, Negrita, Digitalism, White Rose Movement, 1990s, The Holloways, Epo, Disco Drive, Who Made Who, I'M From Barcelona, Atari: questi gli artisti che animeranno i giorni precedenti (sin dal pomeriggio a notte). Giovedi 12 luglio, anteprima del festival con il concerto dei Negramaro. Uscito da pochi giorni, il nuovo album, intitolato "La Finestra", darà il nome anche al tour, che partirà il 24 giugno e farà tappa in alcune delle arene italiane più suggestive. Tra queste, l'Arena Flegrea di Napoli per uno dei festival italiani più noti a livello internazionale. Venerdi 27 luglio, "partenza ufficiale" del "Carpisa Neapolis Festival" con i Tiromancino di Federico Zampaglione - ormai consolidati come una delle più brillanti formazioni pop italiane (il nuovo album, "L'alba di domani", ha conquistato il disco d'oro in pochi giorni!); l'electro-pogo dei Digitalism, gruppo underground presente quest'anno praticamente in tutti i più importanti festival europei! The Holloways - tra le più interessanti band della nuova scena rock britannica (il loro disco d'esordio, "So This is Great Britain?" ha raccolto ottimi consensi di critica e pubblico). La prima giornata del festival sarà davvero piena di musica: sul palco, anche i danesi Who Made Who, gli svedesi I'M From Barcelona (che hanno appena pubblicato per la EMI Music il nuovo album), gli imperdibili Disco Drive (tra le più coinvolgenti live-band italiane) e gli Atari, tra i migliori della scena underground napoletana. Sabato 28, il "In Requiem Tour" dei Verdena, che sta riscuotendo un clamoroso successo in tutta Italia; una delle rock band italiane più conosciute, i Negrita; gli inglesi White Rose Movement, con il loro trascinante post-punk/new-wave; gli scozzesi 1990s (vere rivelazioni dell'"indie-rock"!) e gli Epo - tornati quest'anno sulle scene con lo splendido disco "Silenzio Assenso". Nei tre giorni del festival, si esibiranno anche le band finaliste del concorso "Destinazione Neapolis: Joeblow e The Gentlemen's Agreement
Maria Antonietta Amenduni


27 Maggio 2007

Quattro chiacchiere con Tommaso Zanello meglio conosciuto come Piotta

Mentre è in uscita “Hey” il nuovo singolo tratto dall’album “Multi culti”, Tommaso ci racconta i suoi impegni canori e letterari, e ci da appuntamento per le sue prossime esibizioni romane.

Il nuovo singolo di Piotta, “Hey”, è il secondo estratto dall’album “Multi Culti”, già ampiamente apprezzato da critica e pubblico. Il precedente singolo, infatti, è già diventato un libro “Troppo avanti” che uscirà per Natale pubblicato dalla casa editrice Castelvecchi. “Hey” è un pezzo hip hop solare e dal ritmo energico, che analizza il rapporto di oggi tra uomo e donna, naturalmente in chiave dissacrante e sarcastica come consuetudine di Piotta. Ad interpretare vocalmente la parte femminile del brano, la brava e attraente Mariangela, già in gara al recente Festival di Sanremo e per settimane nella top ten con la sua “Ninna nanna”. L’uscita del singolo è accompagnata da un originalissimo videoclip d’azione – un classico per questo artista - girato in 35mm da Simona Lianza (già regista del precedente “Troppo Avanti”). Nel video anche il cameo dell’attore e presentatore Fabio Ferri, già “ballerino” per Daniele Silvestri nella hit Salirò. Abbiamo chiacchierato proprio con Tommaso, in arte Piotta Dopo il favore della critica con Multi Culti, esce ora il tuo secondo singolo… “Infatti! L’album è andato bene, così come anche il primo singolo “Troppo avanti”. Questo secondo singolo, in linea con la stagione è più solare, più ballabile, insomma è più estivo. Parla del rapporto uomo donna cantato a due voci; ovviamente io sono la voce maschile, mentre la voce femminile è quella della bravissima Mariangela, che quest’anno si è fatta notare a Sanremo con la sua Ninna nanna” Come sarà la tua estate? “Piena di impegni…professionali ovviamente. Gli impegni dal vivo saranno tanti e li trovate tutti sul mio sito www.piotta.net / myspace.com/piotta. A Roma mi esibirò il 23 giugno ad una festa di Radio Italia, e poi altro appuntamento il 15 luglio” E i tuoi impegni letterari? “Stò lavorando al mio secondo libro, che si chiamerà come il mio primo singolo, “Troppo Avanti”, edito da Castelvecchi Editore, che uscirà a fine novembre…non l’ho ancora finito, è pronta solo una prima metà! Devo riconoscere che lo scrittore di casa è mio fratello ma io dopo una prima esperienza lo scorso anno, ora ci stò riprovando”. A parte il lavoro, cosa farai quest’estate? “Di vacanze penso proprio che ne farò molto poche, forse qualcosa dopo l’estate…anzi no, poi esce il libro, quindi penso che per le vacanze dovrò aspettare Natale. Io amo viaggiare, la parte occidentale del mondo l’ho girata parecchio, ora mi manca l’oriente…penso che inizierò dalla Turchia. Molti pensano che chi fa l’artista è sempre in vacanza, ma non è vero; gli stress ci sono, di natura differente ma ci sono”. Ma se potessi fare le valigie ora e partire in questo istante dove andresti? “A New York, è la mia città preferita, naturalmente dopo Roma”!
Maria Antonietta Amenduni


27 Maggio 2007

“Offrire da bere a chi ha veramente sete”, questo è lo slogan di Mario Riso, che con il suo disco RezoPhonic, ha permesso la costruzione di 35 pozzi d’acqua, nell’ambito del progetto idrico di AMREF



“Sono ben 35 i pozzi che siamo riusciti a far costruire grazie a RezoPhonic. Tutto il ricavato della vendita di questo disco è andato a sostenere il progetto idrico di AMREF, (Fondazione Africana per la medicina e la ricerca) che ha come scopo la realizzazione di pozzi d'acqua in Kenya con il coinvolgimento delle popolazioni locali”. C’è molta soddisfazione e gioia in queste parole di Mario Riso, batterista (praticamente da sempre…chi non ricorda i R.A.F.!) e uomo di televisione nel tempo libero, che per festeggiare i 20 anni di carriera artistica e di vita dedicata alla musica, un anno fa ha realizzato un progetto discografico straordinario. In questi anni Mario ha collaborato con i migliori musicisti del panorama musicale italiano e internazionale, ha registrato un centinaio di album e ha suonato in un migliaio di concerti live. Per la prima volta, proprio per festeggiare i suoi 20 anni di vita passati sul palco, negli studi e in sala prove, decide di scrivere 12 brani propri e con il supporto del grande amico e produttore Marco Trentacoste, di invitare tutti gli artisti, gli amici, i colleghi che lo hanno accompagnato in questo lungo e avventuroso viaggio a donare un frammento della propria arte e lasciare una testimonianza della propria amicizia, vero comune denominatore di tutte le collaborazioni intercorse negli anni. L’adesione al progetto è stata così grande e sentita che Mario Riso, ha voluto fare di RezoPhonic un progetto ancora più ambizioso. Tutto il ricavato della vendita di questo disco è andata a sostenere il progetto idrico di AMREF, che ha come scopo la realizzazione di pozzi d'acqua con il coinvolgimento delle popolazioni locali. Mario collabora con l’associazione da tempo grazie alla nazionale artisti tv e per questo, dopo il suo secondo viaggio in Kenya, l'incontro diretto con i responsabili di AMREF Italia e Kenya ed aver visto l'effettiva importanza di questo progetto, ha scelto di donare tutti i ricavi derivanti dalla vendita di Rezophonic contribuendo attivamente alla costruzione di pozzi e pompe di trazione in una delle regioni più aride dell'est africa, il Kajiado ai confini fra Kenia e Tanzania . Il successo di questo disco ha portato a 93mila euro di donazioni e un tour invernale che ha visto la partecipazione di numerosi artisti, per citarne qualcuno, Francesco delle Vibrazioni o i Negramao. Inizierà ora anche un tour estivo, perché Mario Riso, ambasciatore AMREF instancabile vuole ancora "Offrire da bere a chi ha veramente sete". Mario, com’ è nato Rezophonic? “Ho pensato, in occasione del ventennale della mia carriera, di fare una cosa contraria a quello che avevo sempre fatto ,chiamare cioè, gli artisti con i quali avevo collaborato chiedendo loro di suonare su di un progetto questa volta “mio“. Ho suonato finora su circa cento dischi e ho fatto un migliaio di concerti e quindi non mi è risultato difficile contattare amici splendidi: da Cristina Scabbia e Maus dei Lacuna Coil, alla Pfm fino ad arrivare a Giuliano e Danilo dei Negramaro, Negrita, Francesco e Marco delle Vibrazioni, Extrema, Shandon, Marco Trentacoste dei Deasonika, Ringo, Malfunk, Willee Nicastro, Movida… amici di vent’anni di musica, i quali mi hanno dato il loro appoggio”. E poi? “Il progetto conseguentemente è sempre più cresciuto in un clima di adesione totale. Sono partito con la nazionale artisti Tv per un viaggio in Kenya, uno di quelli premio, in un villaggio per vedere cosa avevamo costruito con i soldi della beneficenza. Ho trascorso i primi due giorni da turista, poi sono uscito dal villaggio e ho visto che la realtà fuori, era diversa. Ho visitato delle scuole e ho visto dei bambini fare la fila per avere una caramella. La lezione più grande l’ho avuta da un bambino di due anni, che dopo aver fatto la fila, mi ha offerto la sua caramella…da allora non è passato giorno in cui non ho voluto altro che fare qualcosa di veramente utile per queste persone meno fortunate”. Grande apporto è arrivato da Caterina Caselli… “Infatti, ho avuto appoggio dalla Sugar, con la quale sono riuscito ad ottenere anche che tutto il ricavato anziché essere versato prima a me e da me ad AMREF, viene dato direttamente da Sugar ad AMREF, in modo tale che non c’è tassazione di mezzo e i soldi utili per costruire pozzi sono di più. Anche il presidente della Repubblica, si è congratulato per questo progetto, è ha patrocinato una pubblicità progresso contro lo spreco dell’acqua”. Poi hai sentito l’esigenza di portare il progetto dal vivo… “Infatti! Abbiamo fatto un tour invernale, Abbiamo fatto il primo concerto a Milano il 2 dicembre scorso con i Negramaro, e sono seguiti molti altri concerti ai quali hanno partecipato più di trenta artisti, tutti quelli che hanno partecipato al disco. Tanti concerti dunque per promuovere il disco e raccogliere fondi, concerti in cui il pubblico si diverte, assiste ad un evento unico, e regala un sorriso a chi è meno fortunato. Ora partirà il tour estivo. Trovate le date su www.rezophonic.com …ma ci saranno altre sorprese dal vivo, molto probabilmente saremo anche a La Sapienza di Roma”. Dunque non resta che augurarsi ancora tanta musica e tanti pozzi d’acqua… “Offrire da bere a chi ha veramente sete”. Ecco alcune tappe del Tour Si ripartirà il 16 Giugno dal parco S. Giuliano di Venezia dove Rezophonic sarà head liner all'Heineken Jammin Festival sul Contest Stage, e poi il 7 luglio ad Alessandria, 16 luglio a collegno, 3 agosto a Carpignano Talentino e 18 agosto a Cursi.
Maria Antonietta Amenduni


22 Aprile 2007

“Avida-mente”: e a Roma è spettacolo!!!

Il 26 aprile showcase presso “il Locale Stazione Birra” di Roma per la presentazione dell’album. Inoltre, vi saranno le selezioni per trovare i protagonisti del loro nuovo videoclip

Gli Organica, dopo il successo del singolo di debutto “ A metà “ uscito alla fine del 2006 e accompagnato da un videoclip attualmente in rotazione sui principali canali musicali (Music Box – Match Music – All Music – Magic Tv…), il 26 aprile presenteranno in anteprima presso il “Locale Stazione Birra” di Roma, via Placanica 172 – località Morena – l’album “Avida-mente” (etichetta discografica One E Music). Nel corso della serata la band regalerà al pubblico tanta musica in un’ ora di concerto. Il secondo singolo che anticiperà l’album è “Come una serpe”, brano fresco e graffiante al punto giusto, che già suscita aspettative. Nata nel 2003, la band è prodotta da Gianni Errera e Gianluca Vaccaro Ma non finisce qui. Gli Organica cercano un volto nuovo per il loro prossimo video. Le selezioni avverranno proprio il 26 Aprile in occasione della presentazione dell’album. Prima o dopo il concerto, ragazzi e ragazze potranno presentarsi nel video box allestito per l’evento e lasciare un messaggio; i video verranno in seguito visionati per scegliere il nuovo volto femminile o maschile che diventerà il protagonista del “segretissimo” nuovo story board. Non sono stati stabiliti limiti di età o sesso. Unico requisito è presentarsi entro le 21.30 del 26 Aprile presso la Stazione Birra e recarsi nell’apposito video box. Prezzo d’ingresso 5,00, info www.organicaband.com
Maria Antonietta Amenduni


15 Febbraio 2007

Le menti avide degli Organica

Hanno spopolato in tutto il Lazio. Come Battisti, nei testi, usano parole poco comuni. Il loro sound è un rock aperto a qualsiasi tipo d'interpretazione da parte del pubblico. Sono gli Organica, una band che farà parlare di se.

Hanno spopolato nei locali di tutto il lazio e non solo. Band formata nell'aprile 2003 grazie ad un incontro fortuito tra Alessandro Pisacano (voce e chitarra) Attilio Scala (Basso) e Donato Scotto Di Monaco (batteria). Da questo momento in poi i tre si scambiano idee musicali e si forma ufficialmente la band ORGANICA, il cui sound è un rock aperto a qualsiasi tipo d'interpretazione da parte del pubblico. A distanza di un anno, Aprile 2004, l’incontro con il produttore Gianni Errera e a Gianluca Vaccaro (Fonico e Co-produttore). Il risultato è il loro “mini cd” “Avida/mente”, composto da 10 brani con un corpo ed un senso live unici che caratterizzano il gruppo. Il singolo A META' anticipa l'album in uscita ad Aprile. Ne abbiamo parlato con uno dei componenti della band, Attilio Scala. Facciamo un po’ di storia. Come nascono gli Organica? Ci siamo incontrati nel 2003 in uno studio di registrazione. Io e Donato ci conoscevamo già, siamo entrambi dell’Isola di Procida; stavamo lavorando a due brani della colonna sonora del film “Ricordati di me” di Muccino, ed in questo studio di Milano abbiamo incontrato Alessandro che invece è proprio di Milano. E’ scattata subito qualcosa, una sintonia particolare e abbiamo iniziato a lavorare insieme ad alcun brani. E’ stato tutto così, improvviso e inaspettato. La voglia di fare musica ci ha uniti finché poi non è arrivato il cambiamento, un anno dopo. Il cambiamento è l’incontro con il Produttore Gianni Errera? Esatto. Gianni errera ci permette di fare la nostra musica senza compromessi. È nato il progetto di un disco insieme, un disco in cui le strutture dei brani e l'arrangiamento dei pezzi vengono pensati ed eseguiti con basso, batteria e chitarra in presa diretta. Parliamo dei testi, particolari e raffinati… Abbiamo l’abitudine di utilizzare parole non proprio comuni, parole poco frequenti nel vocabolario di tutti i giorni, ma che ci trasmettono musicalità. Ci ispiriamo un po’ a Luco battisti, anche lui come molti altri cantautori usavano spesso parole non molto comuni… Quindi le vostre canzoni non nascono solo su sensazioni o emozioni, ma nascono intorno ad una parola? Per lo più si, ci piace creare emozioni e musica intorno alle parole e ci piace fare canzoni che non abbiano un solo messaggio ma che lascino interpretazione libera ed aperta a chi ascolta. Vedi per esempio il titolo del disco “Avida/mente” inteso sia come avverbio ma anche come mente avida. Parliamo di questo vostro primo lavoro; un mini cd? Si sono 10 brani… Figurarsi se non era un mini cd! Hai ragione! (ride, ndr), ma pensa che per il cd vero e proprio abbiamo già trenta pezzi, anzi è meglio dire trenta idee e di queste trenta almeno venti sono buone. Comunque per il cd vero e proprio stiamo pensando a 14 nuovi brani. Intanto siamo soddisfatti perché il nostro singolo “a metà”, nelle radio, sta andando bene. In più abbiamo un progetto per l’estero che prevede la pubblicazione dell’album anche in inglese. Tutti i vostri concerti sono accompagnati da "EMERGENCY". Si è una cosa a cui teniamo molto e se dovesse andar bene per noi speriamo di poter essere ancora più utili per loro. “Se dovesse andar bene”…c’è della scaramanzia in questa tua espressione? Un po’ si anche se è un’affermazione legata al fatto che purtroppo in Italia i dischi si vendono poco e bisogna puntare su altri aspetti, come le esibizioni dal vivo. Se dovessi fare un augurio a te e alla tua band allora, cosa augureresti? Spero che band come noi e più brave di noi, abbiano più visibilità; spero che molti discografici che stanno dietro le scrivanie permettano agli artisti emergenti di poter fare la loro musica senza modifiche e compromessi…e agli organica auguro tanta musicalità e tanta musica dal vivo, sperando che presto la corrente cambi. (www.bandorganica.com)
Maria Antonietta Amenduni


20 Gennaio 2007

“Musicando”: tra musica e spettacolo per sensibilizzare ai problemi dell’alcol

Nel Lazio il 60 per cento dei giovani tra i 14 e i 19 anni assume regolarmente bevande alcoliche e ben il 65 per cento di essi ha dichiarato di averne abusato almeno una volta . Questi gli sconcertanti risultati della ricerca del centro alcologico del Policlinico Umberto I.

“Mi fa specie pensare che il problema dell’alcolismo, così come tantissimi altri problemi in Italia, passi assolutamente inosservato! E mi fa ancora più specie pensare a quanto, questo problema, sia diffuso tra i più giovani…non vorrei sembrare retorico ma penso che giovanissimi dovrebbero dare più retta ai genitori e fare più affidamento sulla famiglia”. A parlare è Amedeo Minghi, uno dei protagonisti di “Musicando, un motivo in più per…parlare di alcol”, manifestazione tra musica e spettacolo, organizzata dal Cral per sensibilizzare l'opinione pubblica ma anche le istituzioni sulla necessità di interventi per arginare l'abuso e informare, soprattutto i giovani, sui rischi legati all'alcol. L’evento, tenutosi a Roma sabato 13 gennaio, si è svolto nell'aula magna dell'Università La Sapienza. All'iniziativa, che ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma, dell'Azienda Policlinico Umberto I e dell'Università degli Studi di Roma, presentata da Vincenzo Mollica, hanno partecipato tra gli altri Amedeo Minghi, Mariella Nava, Marco Masini, Gigi Finizio. Nel Lazio il 60 per cento dei giovani tra i 14 e i 19 anni assume regolarmente bevande alcoliche e ben il 65 per cento di essi ha dichiarato di averne abusato almeno una volta . Questi sono gli sconcertanti risultati della ricerca del centro alcologico del Policlinico Umberto I. "La situazione è grave'', spiega Mauro Ceccanti, responsabile del centro di riferimento alcologico della Regione Lazio (Crarl). "Si tratta di un problema troppo spesso sottovalutato da politici e istituzioni. Le percentuali sono molto alte, soprattutto se lette parallelamente a quelle relative alla percezione del rischio derivante dall'abuso di alcol. Il quadro che ne viene fuori è quello, poco rassicurante, di una generazione fortemente esposta ad un rischio del quale nutre una bassissima consapevolezza. Non bisogna dimenticare, infatti, che quasi un terzo della popolazione generale ha un rapporto scorretto con il consumo di alcolici, con elevati costi sociali e un grave impatto sulla vita familiare, lavorativa e sociale. Ne deriva la necessità di una più attenta divulgazione e conoscenza degli effetti di questa sostanza, spesso misconosciuta come causa di dipendenza e di gravi danni per la salute. Purtroppo la mancanza di risorse economiche, strutturali e professionali, destinate a queste problematiche sono tali da rendere difficoltosa anche una corretta informazione sull’uso incongruo di alcol. A ciò si unisce la carenza di strutture dedicate che possano intervenire adeguatamente per far fronte alle crescenti richieste di aiuto. Lo stesso Centro Regionale spesso si trova a non poter dare una risposta efficace alle richieste di tutti i pazienti e dei loro familiari. La sensibilità e l’abnegazione degli operatori e la presenza di professionisti volontari (medici e psicologi) ha consentito di supportare, sinora, una situazione di emergenza che viene poco considerata dall’opinione pubblica e delle Istituzioni competenti per quella che è nella realtà. La Manifestazione è, quindi, l’occasione di rendere visibile le difficoltà in cui si dibattono i pochi, che si dedicano a curare queste problematiche oltre a quelle dei giovani e delle famiglie abbandonate al disagio in cui vivono”. Rimane in vita la speranza che le Istituzioni inizino a dare una risposta concreta, facendo seguito ad una programmazione mirata alla risoluzione di problemi sui quali non si può, e non si deve restare indifferenti. Bisogna smetterla con la politica dello struzzo, e rendersi conto che queste non sono situazioni lontane, che non ci riguardano, anzi! Se solo si avesse una maggiore attenzione e consapevolezza del problema reale, si potrebbero sicuramente fare molti passi in avanti ed abbattere l’indifferenza.
Maria Antonietta Amenduni


3 Ottobre 2006

Pier Cortese: quando immagini e musica prendono vita

Un prodotto fatto di viaggi, profumi, immagini e passioni, da ascoltare e da vedere: e “Contraddizioni” dell’artista romano Pier Cortese.

Raffinato, ironico e intelligente. Queste tre parole sintetizzano il primo album di Pier Cortese, artista romano, che con questo esordio si aggiudica subito il riconoscimento di “miglior album rivelazione dell’anno”. Pier Cortese nizia il suo viaggio nella musica, o forse e meglio chiamarla gavetta a 18 anni, e nonostante una parentesi come calciatore, il suo destino sembra essere scritto su uno spartito. Ascoltando l’album si ha la netta sensazione di poter toccare con mano la corposità della musica e delle parole. Un tipo di rapporti, fra musica e immagine quasi come di cultura audiovisiva. In questo specifico caso, il rapporto musica-immagine non è più così atomizzato come potrebbe essere quello fra suono-segno, ma comprende aspetti più globali che, nel gioco di convergenza e divergenza fra i due linguaggi, può dar vita ad una ricca serie di coinvolgimenti umani psicologici, percettivi ed emotivi. Infatti questo prodotto dal titolo “Contraddizioni”, coinvolge e avvolge mentre lo si ascolta, e sembra proiettare immagini reali. Tanto la musica quanto l’immagine sono “portatrici” di stati emotivi come amore, paura, odio, tenerezza, serenità, è l’album di Pier Cortese sembra dar vita a “scene” musicali o visive. Un album dunque in cui parole e musica hanno vita, cosa che molte volte non succede più nell’attuale panorama musicale italiano. “Contraddizioni” dunque non va solo ascoltato ma anche visto! “E un disco – afferma Pier Cortese - fatto con sudore di tanti anni che raccoglie frustrazioni, passioni, gioie e dolori, in realtà ha come punto forte la sincerità e la verità dei sentimenti. Oltre la spontaneità cìè anche la voglia di sperimentare e di ricercare, un po’ in contrasto con il metodo usato oggi per pubblicare dischi. Ho affrontato questo disco con l’idea che ogni pezzo fosse importantissimo per me e per il prodotto in generale”. Questo forte connubio tra musica e immagine palpabile in questo disco è evidente anche nelle passioni dello stesso autore: “Come contenuti, secondo me questo disco è ricco di¨immagini…io penso sempre che prima o poi finirò a fare le colonne sonore dei film, perché per me ad ogni suono corrisponde un’immagine e viceversa. Ma è anche un disco che ha una lente di ingrandimento molto forte perché vado ad analizza cose che apparentemente pensi non possano avere un’anima tipo il basilico!”. E “Basilico” è una delle canzoni più belle dell’album, come anche “La canzone silenziosa” o “Il clown”. C’è anche una parte riservata alla denuncia in uesto album e lo testimonia proprio la canzone che da il titolo al cd che è “Contraddizioni”, come lo steso Pier Cortese aggiunge: “sono quei paradossi che oggi vediamo dalla finestra e che ci stanno intorno”. Un prodotto dunque molto particolare e di valore, in un mercato dove è difficile poter dire sempre quello che si vuole ed è anche difficile farsi capire: “E’ vero – afferma il cantautore romano – sono due grossi problemi, ma io penso di essermi conquistato da solo lo spazio; ho affrontato tanti pericoli nella vita artistica. Spesso le case discografiche ti vedono solo per il tuo aspetto e fanno presto a farti rappresentare una cosa che poi l’anno dopo è di un altro, ma io sono soddisfatto perché la mia casa discografica, la universal, parla la mia stessa lingua, e poi bisogna conquistare il pubblico perché spesso poesia e contenuto forte non hanno immediatezza, ma se esistono tanti artisti che dicono cose importanti vuol dire che ci sono anche tante persone disposte ad ascoltarti, ed io mi aspetto, anche con un po’ di presunzione, che il pubblico mi capisca e spero anche che il riconoscimento di miglior album rivelazione, sia solo l’inizio!” E i presupposti sembrano essere ottimi. Dunque, un disco fatto di viaggi, profumi e immagini, ud disco da ascoltare e da…vedere!
Maria Antonietta Amenduni


3 Ottobre 2006

ROMA CONNECTION

Roma Connection è esportazione di una scena che è in continua evoluzione; il meglio del sommerso che emerge. Piccole cartoline musicali dalla città eterna.

Roma Connection potrebbe far pensare a qualche legame con la malavita romana anni ’70 , per intenderci con quel mondo sotterraneo ripreso egregiamente da Michele Placido in Romanzo Criminale. In realtà Roma Connection è una fotografia a colori dei nostri giorni sul mondo underground musicale capitolino. Il meglio del sommerso che emerge negli impianti stereo, sulle casse dei computer e sui palchi romani e che trova proprio nell’aspetto live la situazione più intrigante. Tutta quella musica che se vuoi ascoltarla, te la devi andare cercare in quegli spazzi in cui spesso è costretta a “chiudersi”, ora finalmente viene fuori e va a cercare chiunque abbia voglia di ascoltarla. Roma Connection è esportazione di una scena che è in continua evoluzione, in una città lontana dai luccichii delle tv musicali o dalle redazioni di network o riviste , ma che forse proprio per questo trova dimensione reale e concreta con il pubblico. Con questi presupposti, la La Break Out Agency, ha scelto il meglio per un tour che possa essere un biglietto da visita importante sia per i gruppi prescelti che per la scena romana in generale. Piccole cartoline musicali dalla città eterna dove si mischiano i dialetti di tutta italia ma che trova nel rock, nell’elettronica e in altre mille contaminazioni il giusto linguaggio universale musicale. Un tour dunque, che si sviluppa nel corso di tutta la stagione Autunno Inverno e vedrà le bands, a gruppi di 2/ max 3 ,per data, esibirsi nei vari club italiani a partire da fine settembre. “Roma Connection – afferma uno degli organizzatori Walter Ego - non significa solo un progetto ambizioso e intrigante per riuscire a far emergere l’underground romano, ma anche un’idea socio-artistico che possa aiutare l’acerba passione delle giovani band ad entrare in contatto con società diverse. Roma Connection vuole modellare la parola “scena romana” dandogli una propria forma, smussata dalla professionalità, dalla capacità e dalla volontà di suonare fuori dalle proprie mura. DNAMUSIC (www.dnamusic.it) conosce(e vive di tutto questo e, attraverso il web, vuole essere il punto d’incontro tra musica e società: un luogo dove approfondire il rapporto che potrebbe nascere tra l’artista e un sempre più vasto e curioso pubblico. Il sito http://romaconnection.dnamusic.it sarà essenziale nei contenuti, i quali non avranno standard e tecnicismi, avendo come focus centrale quello di far sentire l’elettricità che si disperde sotto la propria pelle vivendo giorno dopo giorno questo progetto. Se vogliamo sintetizzare e creare un’immagine, possiamo dire che DNAMUSIC sarà l’amico che salirà sul bus durante il tour per fomentare l’artista e sarà il nuovo amico che troverete sotto il palco, felice di raccontarvi il nostro perché”. Fondamentale è l’apporto dell Break Out Agency, che, come afferma Alessandro Ambrosiani responsabile della Break Out Agency: “E’ un'azienda giovane che lavora nel mondo dell'intrattenimento musicale. Si occupa a 360 gradi dal management alla direzione artistica di locali e festival, alla progettazione di eventi, all'organizzazione di tour italiani ed esteri come Roma Connection Seppur giovane, la Break Out Agency, si avvale dell'esperienza e collaborazione di partner e consulenti di provata esperienza nel mondo della musica. Il lavoro svolto ha portato, infatti, alla collaborazione con uno dei marchi più importanti del settore: l'Hard Rock Cafè, di cui ne curiamo sia la direzione artistica nella sede capitolina, sia il progetto di un tour estero con le sedi europee”.
Maria Antonietta Amenduni


3 Ottobre 2006

Quando immagini e musica prendono vita

Un prodotto fatto di viaggi, profumi, immagini e passioni, da ascoltare e da vedere: e “Contraddizioni” dell’artista romano Pier Cortese.

immagini…io penso sempre che prima o poi finirò a fare le colonne sonore dei film, perché per me ad ogni suono corrisponde un’immagine e viceversa. Ma è anche un disco che ha una lente di ingrandimento molto forte perché vado ad analizza cose che apparentemente pensi non possano avere un’anima tipo il basilico!”. E “Basilico” è una delle canzoni più belle dell’album, come anche “La canzone silenziosa” o “Il clown”. C’è anche una parte riservata alla denuncia in uesto album e lo testimonia proprio la canzone che da il titolo al cd che è “Contraddizioni”, come lo steso Pier Cortese aggiunge: “sono quei paradossi che oggi vediamo dalla finestra e che ci stanno intorno”. Un prodotto dunque molto particolare e di valore, in un mercato dove è difficile poter dire sempre quello che si vuole ed è anche difficile farsi capire: “E’ vero – afferma il cantautore romano – sono due grossi problemi, ma io penso di essermi conquistato da solo lo spazio; ho affrontato tanti pericoli nella vita artistica. Spesso le case discografiche ti vedono solo per il tuo aspetto e fanno presto a farti rappresentare una cosa che poi l’anno dopo è di un altro, ma io sono soddisfatto perché la mia casa discografica, la universal, parla la mia stessa lingua, e poi bisogna conquistare il pubblico perché spesso, poesia e contenuto forte non hanno immediatezza, ma se esistono tanti artisti che dicono cose importanti vuol dire che ci sono anche tante persone disposte ad ascoltarti, ed io mi aspetto, anche con un po’ di presunzione, che il pubblico mi capisca e spero anche che il riconoscimento di miglior album rivelazione, sia solo l’inizio!” E i presupposti sembrano essere ottimi. Dunque, un disco fatto di viaggi, profumi e immagini, ud disco da ascoltare e da…vedere!
Maria Antonietta Amenduni


20 Luglio 2006

Billy Joel e Bryan Adams gladiatori al Colosseo!

Saranno loro i protagonisti del Telecomcerto 2006! Il grande evento gratuito che si terra il 31 luglio a Roma, ai piedi del Colosseo, nella splendida cornice dei Fori Imperiali.

Saranno Billy Joel e Bryan Adams i protagonisti del Telecomcerto 2006! Il grande evento gratuito organizzato da Telecom Progetto Italia i collaborazione con il Comune di Roma, si terra il 31 luglio a Roma ai piedi del Colosseo cella splendida cornice dei Fori Imperiali. Dopo il successo degli scorsi anni con Elton John, Simon e Garfunkel e Mc Cartney, quello che ormai è diventato un piacevole e attesissimo appuntamento annuale, ci regala quest’anno un nuovo bagaglio di emozioni con due grandissimi protagonisti della scena musicale mondiale. Due concerti live nella stessa sera. Una serata che si annuncia ricca di musica ed emozioni con i due artisti che per la prima volta suoneranno insieme! Durante la conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta nella Sala delle Bandiere del Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma Walter Veltroni e del Presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera, le due star, Billy Joel e Bryan Adams, hanno inviato all’Italia un segnale di grande entusiasmo attraverso due videomessaggi. “E’ per me un grande onore – detto Billy Joel in un discreto italiano e visibilmente emozionato – incontrare il mio pubblico in una cornice così magica come e prestigiosa come il Colosseo Sarà una serata davvero speciale, nella quale sono lieto di annunciare che ci sarà con me un grande collega ed amico: Bryan Adams”. Gli fa eco il cocker canadese per il quale: “sono pochi i posti al mondo dove si respira la magia della storia e uno di questi è il cuore di Roma e in particolare il Colosseo. Suonare al Telecomcerto sarà per me, un’esperienza unica ed indimenticabile”. “Sarà un evento unico – ha affermato il Sindaco Veltroni - per la prima volta nella storia della musica, questi due grandi artisti saranno insieme sul palcoscenico. Questo concerto è diventato, per Roma, una tradizione; Il pubblico romano orami mi fa delle vere e proprie richieste per l’artista da ospitare! Mi chiedono di tutto, a volte anche artisti che sono già morti”! Marco Tronchetti Provera, visibilmente soddisfatto, ha aggiunto: “Per noi questo appuntamento con Roma, è sempre un evento speciale”. Billi Joel sta preparando un’esibizione speciale per il pubblico italiano con la sua band al gran completo. Il virtuosismo al piano e le raffinate melodie da “Honesty” a “Piano man” e “New York State of mind”, che gli hanno permesso di varcare le porte della Rock & Roll Hall of Fame , con n bottino di oltre 100 milioni di dischi venduti. Anche Bryan Adams salirà sul palco accompagnato dai musicisti che lo seguono in tutte le più importanti tournèe edalla sua inseparabile chitarra. Per la serata del Colosseo ha preparato una scaletta con le sue più celebri ballad. Giunto alla quarta edizione, il Telecomcerto è oggi uno degli appuntamenti più importanti e sorprendenti del panorama musicale internazionale: ogni anno un appuntamento speciale da vivere al massimo, per sognare ed emozionarsi!
Maria Antonietta Amenduni


Luglio 2006

STADIO: IL SINGOLO “FAMMI STARE CON TE”

Tra i più programmati delle radio. La canzone è contenuta nel “doppio live”, in uscita a giugno su etichetta “Capitol-Emi-music”.

In questi giorni, tra le canzoni più programmate dalle radio italiane c’è “Fammi Stare Con Te” degli Stadio, contenuta nel doppio album live della band in uscita a giugno (su etichetta CAPITOL-EMI MUSIC). Singolo inedito previsto nel “live”, “Fammi Stare Con Te” ha un grande “appeal” radiofonico e si “candida” a tormentone della prossima estate. Scritta e prodotta da Saverio Grandi e Gaetano Curreri, coppia che ha firmato gran parte dei successi degli Stadio ma anche (con Vasco Rossi) canzoni come “Buoni o cattivi”, “Un senso”, e “Benedetta Passione” (per Laura Pausini). “E’ tra le nostre canzoni, una delle più “radiofoniche”, dice Gaetano Curreri, leader degli Stadio. “Siamo molto orgogliosi dell’airplay in radio: è un buon “apripista” per il disco dal vivo che stiamo per pubblicare”. Cosi, il doppio live degli Stadio uscirà ad un anno dal successo de “L’Amore Volubile”, disco da vertice delle classifiche di vendita e che ha confermato le grandi peculiarità artistiche di una band come quella emiliana.
Maria Antonietta Amenduni


30 Giugno 2006

Dal Calcio, al musical e alla musica, in poche parole Senit.

Nell’ultimo mese si è esibita a Roma, Formia, Fonte Nuova e tanti sono gli impegni estivi. Ha iniziato col musical, oggi apre i concerti degli Stadio, Tutto nacque dall’incontro con Fiorello…

Da piccola correva sui campi di calcio rincorrendo un pallone, poi è arrivato l’amore per la musica e il teatro. Inizia a studiare canto e va a lavorare all’estero facendosi le ossa come interprete di musical importanti. Due anni fa, il ritorno in Italia e l’incontro con la Panini che la sceglie per la sua splendida voce e ne lancia il primo album che porta il suo nome: Senit. Di mamma eritrea, nata a Bologna, con a seguito tutta la simpatia e l’allegria tipica emiliana. Si è esibita a Roma, Formia e Fonte Nuova negli scorsi giorni. La sua musica e calda e avvolgente come la sua e voce; la sua simpatia è assolutamente travolgente. Abbiamo chiacchierato con lei della sua musica e del suo rapporto con il teatro all’estero… Parliamo del tuo album… “Si chiama Senit, come me, contiene undici pezzi, di cui sette cover di autori emiliani come Dalla, Carboni, Morandi, Rossi, Guccini; poi ci sono quattro brani inediti, il lavoro è stato prodotto da Saverio Grandi e Gaetano Curreri degli Stadio. Abbiamo voluto rendere omaggio all’Emila Romagna ri-arrangiando i brani in chiave roc, pop, melodica, creando delle atmosfere molto belle, come per esempio con il brano di Guccini: “Dio è morto”; mi rappresenta molto!” Torniamo indietro nel tempo. Un passato da calciatrice… “Si, ho giocato a calcio da piccola, poi è arrivato il karaoche con Fiorello; prima una puntata, poi ne sono seguite altre due e così ho deciso di iniziare a studiare musica. Poi sono arrivati i musical all’estero. Due anni fa sono tornata in Italia e c’è stato l’incontro con la Panini, in cui ha giocato a mio favore, il fatto di essere stata calciatrice. Oggi sono impegnata con una lunga tournè, in parte da sola e in parte aprendo i concerti degli Stadio. Gli appuntamenti sono tanti e si possono trovare tutti sul mio sito www.senit.it.” In base alla tua esperienza teatrale, è più facile lavorare in Italia o all’estero? “La differenza si sente tantissimo: ti sposti in Svizzera, in Germania, ed è tutt’altra cosa! La posizione dell’artista è diversa rispetto all’Italia; si è più riconosciuti! Noi italiani siamo strariconosciuti all’estero, ma più per altro, che per la musica per esempio. Complessivamente la figura dell’artista è più rispettata all’estero che in Italia. La, è più facile essere apprezzati per le proprie doti e per il talento ed è molto più semplice lavorare anche se non si è già un volto noto della TV”. Che opinione ti sei fatta dello scandalo del calcio? “E’ un peccato per il calcio e per la brutta figura che l’Italia fa anche all’estero; ora non si può che migliorare”. Il tuo sogno più grande? “Far arrivare la mia musica all’estero in maniera il più genuina possibile”. Se potessi rinascere… “Rinascerei ai tempi della Regina Maria Antonietta e di Lady Oscar”! Hai un’animo da romantica! “Direi proprio di si”! Essere felici vuol dire? “Essere al mondo” Il libro sul comodino? “Mi piaci da morire di Federica Bosco e l’ultimo libro di Magris”. La colonna sonora della tua vita? “New York New York di Sinatra” L’ultimo film che hai visto? “Volver di Almodovar e mi è piaciuto moltissimo; mente non mi è piaciuto Il Codice Da Vinci”. Programmi futuri? “Stò già pensando al prossimo album, più rock, con pezzi miei, e perché no, anche ad un eventuale Sanremo”.
Maria Antonietta Amenduni


30 Giugno 2006

H.E.R: un’artista poliedrica!!!

Violinista, cantante, attrice…insomma “figlia del suo tempo”! Così si definisce Erma Castriota, in arte H.E.R. che sarà a Roma per la festa della musica.

Il panorama musicale ed artistico pugliese, negli ultimi anni sembra essere il più florido, nel consegnare alla ribalta nazionale, nuovi ed interessanti talenti. Abbiamo chiacchierato con Erma Castriota, in arte H.E.R.: artista a tutto tondo, musicista, cantante, attrice; come lei stessa si definisce “un’artista poliedrica, figlia del suo tempo”. Il suo è curriculum di tutto rispetto; Violinista, unisce il suo lavoro di musicista in cui accompagna artisti di fama internazionale al suo lavoro da cantante solista e alla passione per il teatro. Si è esibita da poco a Roma a Castel Sant’Angelo e il 21 sarà nuovamente a Roma alla Festa della Musica. Abbiamo chiacchierato con lei di musica, teatro, e tanto altro… Parliamo prima di tutto del tuo EP… “Se avessi te, contiene tre brani più un remix. E’ uscito nel 2004, propedeutico all’uscita del film Mater Natura in gara al festival di Venezia. Il brano dal titolo “Se avessi te” era la colonna sonora del film nel quale io ero anche attrice. Questo EP comprende anche altre cose che appartengono alla mia vita artistica passata, tra cui la canzone “Il mio nome” premiata nel 2001 al premio Recanati in cui Battiato era presidente di giuria. Ho in cantiere l’ampliamento di questo EP, attingendo molto dalla mia esperienza live, in quanto ritengo che il lavoro preconfezionato sia fine a se stesso. Preferisco rodare prima i brani dal vivo e poi vado in sala di registrazione”. Quando hai deciso di provare la carriera da solista? “Quando ho sentito l’urgenza impellente di dire qualcosa di mio a prescindere dai consensi. Per me la musica è sempre stata un mezzo per dire qualcosa e non un pretesto”. Che effetto fa avere qualcosa di solo tuo e non essere parte di un gruppo? “Ti senti totale, ma c’è il rischio, negativo, di inflazionarsi; la strada giusta è dare molto con musica e testo, cercando però di risparmiarsi sempre un pochino…cosa che per me è un po’ difficile perché mi sento figlia del mio tempo, mi ritengo un’artista e musicista poliedrica”. E questo, quanto influenza la tua attività di attrice? “Molto! Dopo esperienze recenti, mi sono resa conto di essere molto incline al teatro, ma il mio modo di essere attrice è comunque legato alla sonorità della parola e alla consapevolezza dell’immagine…mi sento un po’ regista di me stessa”. Il tuo sogno più grande? “Avere sempre un humus sensibile a quello che faccio”. Se potessi rinascere saresti… “Sarei sempre me stessa! sono molto attratta dal 600, dalla cultura Barocca; rinascerei in quell’epoca e farei quello che faccio oggi”. Essere felice vuol dire? “Essere consapevoli che la felicità è un attimo” Il libro sul comodino? “Viaggio di Arnold di Davide Tolo”. La colonna sonora della tua vita? “Marnie di Hitchcock” L’ultimo film che hai visto? “Ti dico l’ultimo film interessante che ho visto, ed è Les amantes regulaires”. Progetti? “C’è il Festival di Scandicci, collaborazioni teatrali con la compagnia degli Artefatti, importanti collaborazioni musicali e il 21 giugno sarò a Roma per la festa della musica”.
Maria Antonietta Amenduni


25 Giugno 2006

LUGLIO SUONA BENE 2006: La stagione estiva dei concerti di Musica per Roma

La spettacolare rassegna ideata, organizzata e prodotta dalla Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica, propone anche quest’anno un viaggio di mezza estate tra i suoni del mondo: rock internazionale, jazz, world music, canzone d’autore.

Tutto in un mese: Bob Dylan, Francesco De Gregori, Tracy Chapman, i Roxy Music, Negramaro, Sud Sound System; Intense emozioni in musica, sensazioni forti, eccezionali: corpose esperienze emotive in musica. Potrebbe essere un’ affermazione banale dire che la musica suscita emozioni, che l’ascolto o la pratica musicale attivano in noi stati d’animo particolari, o ancora che cantando e suonando si esprimono, si manifestano e si comunicano anche i nostri sentimenti. Mentre tutte le situazioni sembrano convergere verso la ricerca dello star bene, del provare una sensazione di appagamento, sia fisico che mentale, e nessuno è totalmente indifferente ad almeno qualche tipo di musica. Pratiche musicali ed esperienze emotive sembrano quindi un binomio inscindibile, e dal 29 giugno al 29 luglio di grandi emozioni se ne vivranno molte, grazie all’edizione di Luglio Suona Bene 2006, la spettacolare rassegna ideata, organizzata e prodotta dalla Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica. Un viaggio di mezza estate tra i suoni del mondo: rock internazionale, jazz, world music, canzone d’autore. Come è ormai tradizione, il programma coniuga popolarità, innovazione e grande qualità. Trenta giorni di proposte provenienti da ogni parte del pianeta, per soddisfare le più diverse aspettative, per spaziare attraverso i generi e le generazioni, ribadendo la vocazione alla ricerca multiculturale della Fondazione Musica per Roma. Inaugurazione e chiusura di Luglio suona bene, sotto le stelle della cavea del Parco della Musica, saranno all’insegna della musica salentina: il 29 giugno La grande Orchestra Popolare La Notte della Taranta, diretta da Ambrogio Sparagna, ospiterà i Sud Sound System e Francesco De Gregori; il 29 luglio ai Negramaro, band rivelazione dell’anno, sarà affidato il concerto finale. Sarà il cantore di favelas Gilberto Gil, protagonista del rinnovamento musicale e Ministro della Cultura del Brasile ad aprire, il 3 luglio, il lungo viaggio attraverso le musiche di tutto il mondo. A seguire, giovedì 6, nella Sala Sinopoli, si esibirannno il chitarrista spagnolo Tomatito e il pianista dominicano Michel Camino. Il giorno dopo, attesissima prima data del tour italiano di Tracy Chapman, idolo di più di una generazione, una delle più grandi e impegnate cantautrici folk di tutti i tempi. Appuntamento poi al 10 luglio, per incontrare Fafà De Belem, la più popolare cantante brasiliana vivente, per la prima volta in Italia. Con John Zorn, l’11 luglio ci si ritrova nell’avanguardia downtown newyorchese. L’Arcangelo Ivano Fossati ci riporta il 13 luglio in Italia per raccontarci le sue storie di disagio personale e di impegno sociale, in una veste rinnovata, più estroversa e meno intimistica. Tappa in Senegal il 14 luglio, in compagnia di Youssou N’Dour e della sua strepitosa world music. Il giorno successivo Ludovico Einaudi, pianista e compositore apprezzato ormai in tutto il mondo - uno degli artisti italiani più amati dal pubblico di Musica per Roma – incontra il grande compositore portoghese Rodrigo Leão, anch’egli pianista, fondatore dei celebri Madredeus. Attessissimo l’appuntamento del 16 luglio; arriva l’artista che, più di ogni altro, ha rappresentato la libera cultura internazionale, senza barriere né confini, assecondando le istanze di speranza di più di milioni di giovani, il più grande cantautore della storia, Bob Dylan. Provenienti dall’altra sponda dell’Atlantico, i Roxy Music (19 luglio), una delle band più innovative della storia del rock; Dall’Inghilterra arriva anche Matthew Herbert (20 luglio, Sala Sinopoli. La stessa sera, nella cavea dell’Auditorium, è di scena la Sicilia di Carmen Consoli, tra antiche usanze e modernità, tra tradizione e internazionalità, per un evento che si annuncia come uno dei più originali concerti della cantantessa. Di nuovo in Inghilterra poi (22 luglio) con Paul Weller. Seguirà un viaggio nel viaggio di Luglio suona bene: Odissea – Tre notti in viaggio con Ulisse è il progetto originale di Musica per Roma presentato da Massimo Popolizio con le musiche di Uri Caine. In tre magiche serate (26, 27 e 28 luglio), in compagnia dell’eroe greco il pubblico della cavea ripercorrà il più celebre itinerario della storia dell’umanità. E ancora un attesissimo appuntamento per la festa conclusiva con i Negramaro il 29 Luglio. I sei ragazzi salentini, protagonisti in radio con il singolo “Nuvole e lenzuola”, chiuderanno in bellezza questa edizione 2006. Tutti i concerti di Luglio suona bene si svolgeranno all’aperto, nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, tranne quelli di Tomatito e Michel Camilo e di Matthew Herbert previsti nella sala Sinopoli.
Maria Antonietta Amenduni


15 Giugno 2006

La versatilità di Erma Castrista: cantante, musicista e attrice

Una cantante-violinista-compositrice dalla voce bella e raffinata; ha questo aggiungete anche che è una brava attrice…in poche parole H.E.R.!

H.E.R, voce gradevolissima, artista colta, approda nei negozi di disco che rivela influenze molto vaste: dalla musica classica alla musica etnica. Una cantante-violinista-compositrice dalla voce bella e raffinata. Non si tratta affatto di una novità, ma di un piacevole ritorno. A un anno di distanza dalla sua uscita, un po’ in sordina, di "Se avessi te" (Hi-Music / CNI), H.E.R, torna a far parlar di se anche grazie al film "Mater Natura" di Massimo Andrei , di cui la title-track è il motivo portante della colonna sonora. H.E.R. (nome d’arte di Erma Castrista), artista pugliese, nata a S. Giovanni Rotondo (FG), già nota nell’ambiente musicale per essere l’ex violinista dei Nidi d’Arac e attualmente di Teresa De Sio), in questo film, oltre la musica ci mette anche le sue doti da attrice interpretando il ruolo di Luly. "Se avessi te", è un lavoro raffinato, che una anno fa non ha avuto il giusto risalto perché spesso la musica di qualità non trova lo spazio che merita in televisione e sulla stampa, in particolare quando si tratta di giovani artisti che non hanno alle spalle grandi case discografiche ma una piccola etichetta indipendente come la Hi-Music. H.E.R. ha un curriculum artistico e musicale di tutto rispetto, avendo vinto il Premio Italiano Giovani di “Musica!” di Repubblica nel 1999 ed essendosi classificata al secondo posto del Premio Città di Recanati nel 2001 con il brano “Il mio nome”, grazie anche al prestigioso riconoscimento del comitato di garanzia presieduto da Franco Battiato. Lo stesso brano è stato poi reinciso in una nuova versione più elaborata e raffinata, più vicina alle sonorità jazz, in questo disco “Se avessi te”, Erma Castrista, già in passato era statacome violinista del gruppo salentino Nidi d’Arac (dedito alla rivisitazione della “pizzica” tradizionale in chiave moderna), con i quali aveva girato il mondo prima di intraprendere la sua carriera solista. Dopo il film “Craj” di Davide Marengo che è stato presentato con successo all’ultimo Festival del cinema di Venezia (dove ha vinto il premio Lino Miccichè per la migliore opera prima), a febbraio ha fatto parte del nuovo progetto “FolkOrkestra” di Teresa De Sio con l’Orchestra della Magna Grecia, che ha riportato in concerto nel sud Italia il suo ultimo disco “A Sud! A Sud!”. Nel frattempo H.E.R. ha partecipato anche come violinista all’ultimo disco di Mario Castelnuovo e di Amalia Grè, e come attrice e musicista di scena allo spettacolo "Ritratto di Signora (Del Cavalier Masoch per intercessione della Beata Maria Goretti)” su testo di Carmelo Bene per la regia di Gianpiero Borgia con la Compagnia delle Formiche al Teatro dei Borgia di Corato (Bari), alla sua prima assoluta in Puglia dopo il debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto. “Se avessi te parla infatti di un amore non corrisposto o comunque burrascoso e tragico, storia autobiografica, anche se poi la vita cambia in meglio. Non è mai abbastanza retorico ricordare a tutti che il film parla d’amore fondamentalmente…e l’amore, quando è ostacolato dalla “Natura” o dal sistema, diventa un’eroica esperienza…meno male! Un po’ di sano romanticismo! Oggi è tutto così banale… ognuno dovrebbe avere da protocollo un amore difficile, grazie al quale arrovellarsi il cervello” (H.e.r) Senza dubbio, un’artista versatile e multiforme che merita senza dubbio, molta più attenzione. Per quanti avessero la curiosità di vederla dal vivo H.E.R. suonerà con il suo gruppo il prossimo 17 maggio al The Place di Roma nella rassegna “Inauditi”. Il disco è distribuito dalla Compagnia Nuove Indye (CNI): www.cnimusic.it, su etichetta Hi-Music: www.hi-music.net (da cui potete ascoltare e scaricare gratuitamente il remix di “Se avessi te”).
Maria Antonietta Amenduni


15 Giugno 2006

SENIT : “LA MIA CITTA’ E’ CAMBIATA”

Bella, sensuale, ex calciatrice, cantante di talento e interprete di musical di successo: è Senit, l’artista bolognese di origine eritrea, presenta il suo nuovo singolo al Classico Villane.

A vederla così, nessuno penserebbe a Senit su un campo di calcio con la maglia numero tre. Invece prima di entrare nel mondo della musica la venticinquenne bolognese dribblava gli avversari e correva sulla fascia come Cabrini. Ironia della sorte! Senit oggi è il simbolo del nuovo corso Panini. E con le figurine Senit ci gioca ancora; le compra spesso per il fratellino appassionato di calcio. “Sono emozionantissima, non me lo aspettavo assolutamente”- racconta la cantante dal treno che la sta riportando a Bologna - “eravamo in tanti alle selezioni e non pensavo scegliessero me”. Non nasconde la soddisfazione la giovane cantante che però a questo traguardo ci è arrivata con lo studio, l’impegno e un grande talento. “Per me è un’occasione importante –continua Senit- immaginatevi quanto è difficile ritrovarsi il punto di riferimento musicale per una grande azienda come la Panini prima ancora di aver conquistato milioni di fans”. Ma se la Panini ha deciso di puntare su di Lei vuol dire che Senit ha tutte le carte in regola per poter essere riconosciuta non solo come grande interprete ma anche come attrazione in grado di far concorrenza alle migliaia di figurine di calciatori che hanno fatto 45 anni di successi. Un sorriso che ispira simpatia, occhi vispi e grandi, look di tendenza a coprire un corpo da modella. Il nuovo singolo è “La mia città è cambiata”, scritto da Saverio Grandi e Gaetano Curreri degli Stadio, che hanno curato anche la produzione del disco. Senhit Zadik Zadik questo il vero nome di Senit, la giovane cantante bolognese di origine eritrea nata venticinque anni fa. Senit, le sue grandi doti di interprete, ha già avuto occasione di metterle in mostra in ruoli da protagonista che le sono stati affidati in musical di successo come “il re Leone” realizzato dalla Walt Disney in Germania; gli svizzeri “Hair” e “Fame” e l’importante lavoro tutto italiano di Massimo Ranieri “Il grande Campione”. La giovane cantante può contare sull’amicizia e la collaborazione di artisti famosi ed affermati come gli Stadio, con i quali ha avuto l’occasione di girare in tourneè. Dopo tante esperienze e successi in Europa è con gli Stadio che Senit si fa conoscere anche dal pubblico italiano. L’accordo con la Panini per la distribuzione in edicola, a partire da settembre, del suo nuovo album è la dimostrazione che la giovane bolognese ha tutti i numeri per poter arrivare e sfondare nel difficile mercato italiano. Un curriculum già consolidato frutto di una formazione accurata e di anni di studio. Da sempre appassionata di canto ha seguito i corsi di prestigiosi insegnanti in scuole di primo livello. Una ragazza versatile: accanto alla sua crescita artistica – musicale ha collezionato servizi fotografici e sfilate di moda e un diploma di grafica pubblicitaria, laureanda al Dams di Bologna. L’immagine di Senit è indubbiamente capace di catalizzare l’attenzione di giovani ed addetti ai lavori. La sua capacità di presentarsi con semplicità e grande spontaneità, senza nascondere la propria avvenenza, sono doti che accompagnate a grandi qualità tecniche la rendono in piena sintonia con i gusti e le esigenze del nostro tempo. Senit presenterà il suo nuovo album “Senit” e il Singolo “Quasi Casualmente”, giovedì 11 maggio alle 21 presso il Classico Villane, in via G. Libetta 3.
Maria Antonietta Amenduni


26 Maggio 2006

MTV LIVE: NEGRAMARO

Il primo Dvd della band rivelazione dell’anno, registrato al Forum di Assago. Un concentrato di contiene tutta la loro bella musica arricchita dalle esibizioni esuberantemente teatrali.

E’ in tutti i negozi di dischi dal 26 maggio il primo dvd dei negramaro “MTV live: Negramaro”, prodotto da Sugar e MTV Italia. Un dvd che contiene tutta la loro bella musica arricchita dalle loro esibizioni esuberantemente teatrali. Dopo più di un anno di successi e grandi soddisfazioni per la band salentina, arriva dunque questo nuovo importante traguardo; sembrano essere lontani i tempi in cui si incontravano per suonare in una cantina e gli inviti per i concerti se li scrivevano a mano da soli! Il dvd contiene le immagini, realizzate in esclusiva da Mtv, del concerto tenutosi al Forum di Assago (Milano) il 17 marzo, ultima data del tour “Mentre Tutto Scorre”. Oltre al concerto, il Dvd è ricco di contenuti speciali: immagini di backstage e momenti "rubati" durante la tappa conclusiva del tour agli “Mtv Highlights”, ossia le numerose esibizioni ed "ospitate" della band durante l’ultimo anno sulla rete musicale. Dall'affollatissimo e calorosissimo Mtv Day all'emozionante premiazione durante gli Mtv Europe Music Awards 2005 ai tanti e "informali" piccoli live sul palco di Trl, Total Request Live. Un dvd appassionante che ribadisce l’importanza del rapporto della band salentina con la musica live e con il proprio pubblico. Un approccio genuino pienamente condiviso da Mtv che da sempre crede e sostiene la musica dal vivo, con una particolare attenzione alla musica italiana di qualità. Tra i brani contenuti nel dvd MTV live: Negramaro. i successi della band tra cui “Estate”, “Solo3min”, “Nuvole&Lenzuola” e “Mentre Tutto Scorre”, estratti dall’omonimo album, già multiplatino, ma anche canzoni tratte dal primo album “000577”, come “Zanzare”, “Es-senza” e “Scusa Se Non Piango”. “Solo Per Te” vede la straordinaria partecipazione sul palco di Paolo Fresu alla tromba, per un finale di grande atmosfera. Il Dvd rappresenta il coronamento di un anno di successo di vendite e di pubblico, che ha visto i negramaro ottenere numerosi riconoscimenti nel corso del 2005 (Gruppo Rivelazione al Festivalbar, MTV Europe Music Awards come “Best Italian Act”, “Nastro D’Argento” per il film “La Febbre”, Premio Mia Martini, Premio SIAE, Premio P.V.I. - miglior videoclip e Premio M.E.I. come band rivelazione) e un tour che ha registrato oltre 100.000 presenze, durante le quindici date, nei maggiori palazzetti della penisola. La produzione artistica ed esecutiva del concerto, Management, Booking, e Produzione Live per i negramaro è a cura di Komart. A dirigere le telecamere di Mtv è Cristian Biondani, tra i più giovani ed affermati registi di live italiani, mentre direttore delle luci e della fotografia è Johnny McCullagh, sempre per Mtv Italia. Oltre al dvd MTV LIVE: NEGRAMARO, è stato pubblicato lo stesso giorno il singolo “Nuvole e Lenzuola”, che include anche la versione cantata in spagnolo dello stesso brano e l’inedito “Astolfo”, brano da scoprire e gustare…
Maria Antonietta Amenduni


20 Maggio 2006

Musica che suscita emozioni e regala pozzi d’acqua!

Il mondo della musica alternativa italiana si mobilita a favore di AMREF Italia, con l’album Rezophonic, nome dietro al quale si celano numerosi artisti della scena musicale alternativa italiana.

Intense emozioni in musica; le note scorrono veloci, e affiorano alla mente le immagini di un mondo apparentemente lontano ma che ci riguarda da vicino. Non è certo un altro mondo ma il nostro. Una realtà che a volte, facciamo finta non ci riguardi ed invece è parte integrante del nostro futuro. Le emozioni. Così importanti nell'esperienza musicale quotidiana. E così poco considerate quando si è conformati alla razionalità della civilizzazione moderna. Da dove partire? Da esperienze forti, eccezionali: intense esperienze emotive in musica. Potrebbe essere un’ affermazione banale dire che la musica suscita emozioni, che l’ascolto o la pratica musicale attivano in noi stati d’animo particolari, o ancora che cantando e suonando si esprimono, si manifestano e si comunicano anche i nostri sentimenti. Nell’esperienza quotidiana di tutti è cosa comune l’ascolto di musica di vario genere e con motivazioni le più differenti, mentre tutte le situazioni sembrano convergere verso la ricerca dello star bene, del provare una sensazione di appagamento, sia fisico che mentale, e nessuno è totalmente indifferente ad almeno qualche tipo di musica. Pratiche musicali ed esperienze emotive sembrano quindi un binomio inscindibile. Ma quando la musica si associa perfettamente ad un obiettivo importante come quello di Rezophonic, allora il binomio è assolutamente perfetto. Cos’è Rezophonic? E’ il mondo della musica alternativa italiana che si mobilita a favore di Amref Italia. E’ in tutti i negozi di dischi l’album che porta proprio questo titolo; Rezophonic, nome dietro al quale si celano numerosi artisti della scena musicale alternativa italiana, ascoltandolo regala quell’appagamento emozionale che ha quel qualcosa in più. L’iniziativa è di Mario Riso, storico batterista nel panorama rock italiano e socio fondatore del canale satellitare Rock TV. L’album include quattordici brani dalle sonorità rock; il primo singolo è “Can You Hear Me?”. Rezophonic è molto più che una proposta discografica: è una vera e propria iniziativa umanitaria. L’album, nato per celebrare i vent’anni di carriera artistica di Mario Riso e realizzato con il supporto tecnico di Marco Trentacoste, sostiene il progetto idrico di AMREF Italia, che ha come scopo la realizzazione di pozzi d’acqua nel Kajiado, una delle regioni più aride dell’Est Africa, e del mondo, ai confini fra Kenya e Tanzania, per "Offrire da bere a chi ha veramente sete". Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Pubblicità Progresso. Rezophonic è quindi un progetto che unisce una produzione artistica di qualità e varietà a gesti concreti di valenza umanitaria: un pozzo d’acqua per ogni artista coinvolto nel progetto. Il viaggio di Mario Riso in Kenya con la Nazionale Artisti Tv ha avvicinato l’Africa al mondo della musica alternativa italiana: un progetto come Rezophonic dimostra come la spontaneità e l’amicizia di questi artisti sia stata in grado di dare vita a un progetto concreto e finalizzato alla realizzazione di un preciso obiettivo. A riprova della serietà e la concretezza del progetto discografico Rezophonic, AMREF ha nominato Mario Riso socio onorario dell’associazione. “Vent’anni nella musica Rock ….2 giorni nella musica della vita!”A Mario Riso sono bastati due giorni in un Africa vera per sentire il bisogno di una “rullata” vincente, una rullata importante! La sua sensibilità e intelligenza, la sua dolcezza, il suo entusiasmo e il suo ritmo lo hanno portato a capire quanto sia importante aiutare qualcuno a non avere più bisogno di aiuto. Dopo avere accompagnato per anni, con la sua batteria, i migliori musicisti del panorama musicale italiano e internazionale, Mario Riso ha deciso di accompagnare l’Africa a sorridere. Gli artisti che hanno aderito al progetto Rezophonic sono:mario riso, william nicastro, olly (shandon), cristina scabbia (lacuna coil), marco cocci (malfunk), g.l. perotti (extrema), maus (lacuna coil), marco trentacoste (deasonika), j.l. battaglion (movida), dj aladyn, jan galliani (settevite), stef burns, tommy massara (extrema),mana (folder), emo / nitto (linea 77), roy paci, dj.jad (articolo 31), max zanotti (deasonika), pablo von roitberg, morgan, roberta sammarelli (verdena), fabio mittino, giuliano sangiorgi (negramaro), stefano brandoni, andy (bluvertigo), marco "garrincha" castellani (le vibrazioni), cesare petricich (negrita), omar pedrini, nikki, diego mancino, alessandro ranzani (movida), max brigante, cocco (ffd), ciffo (ffd), joxemi (ska-p), mono (ffd), micky (no relax), ringo, lella (settevite), sem (guilty method), michele albè (piks), pier gonella (labyrinth), patrick djivas (p.f.m.), andy"trix" tripodi, pau (negrita), fefo forconi, ugo nativi, enrico amendolia, roberto broggi (guilty method), david moretti (karma), francesco sarcina (le vibrazioni), saturnino celani, fausto cogliati, l'aura, pino scotto, steve angartal, larsen, coppolino, ivan lodini, giovanni frigo, madaski + n.a.m.b., davide tomat, silvio franco.
Maria Antonietta Amenduni


1 Maggio 2006

Primo maggio 2006: la festa dei precari!

Una giornata di bella musica per accompagnare ancora una volta i valori di una festa sempre tanto attesa. Bellissime le esibizioni di Negramaro, Capossela, Ligabue e Britti/Bennato

Una giornata, carica di emozione. Non annoia mai il concerto del primo maggio. Nonostante nei giorni passati, qualcuno avevano reclamato il fatto che il cast non fosse esaltante, l’esito della giornata dimostra il contrario; si perché questo concerto esaltante lo è stato. Una giornata di bella musica per accompagnare ancora una volta i valori di una festa sempre tanto attesa, che nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione. Dietro le quinte l’atmosfera era frenetica ma piacevole allo stesso tempo; tutti con un solo obiettivo, regalare alla piazza una giornata indimenticabile, e come ci ha detto Max Gazzè: “Il primo maggio è l’unico concerto dove chi sta sul palco prova le stesse emozioni di chi sta di fronte al palco”. Sul palco, è tornato a condurre Claudio Bisio, affiancato da Luca Medici, in arte Checcozzalone e Marco Marzocca, entrambi direttamente da Zelig. Andrea Rivera, che ha aperto il concerto, ha condotto la parte dedicata ai giovani protagonisti vincitori della rassegna “Primo maggio tutto l’anno”. Al vetriolo il suo inizio; ha esordito dicendo che più che la festa dei lavoratori, il primo maggio è, ormai, la festa dei precari!!! Pungente ed intelligente, Rivera, da prova del suo carisma. Sottotitolo della lunga kermesse è stata “Viva l’Italia” di Francesco De Gregari. Lunga e bella la maratona di artisti che si sono esibiti in Piazza San Giovanni: Enzo Avitabile, Bandabardò, Baustelle, Teresa De Sio & Raiz, Ladri di Carrozzelle, Roy Paci & Aretuska, Enrico Capuano, Ascanio Celestini, Max Gazzè con La Camera Migliore, Marlene Kuntz, Modena City Ramblers, Andrea Rivera, fino ad arrivare agli attesissimi: Negramaro , Nomadi, Alex Britti & Edoardo Bennato, Caparezza, Vinicio Capossela, Pino Daniele, Piero Pelù, Sud Sound System, Luciano Ligabue. Un evento essenzialmente italiano, con la partecipazione di soli due ospiti stranieri: Skin e Hard-Fi. Il concerto è stato anche quest’anno occasione di solidarietà, con la raccolta fondi a favore dell’ISI Onlus – Istituto Sindacale per la Cooperazione Internazionale per i giovani delle cooperative della Locride. Le segreterie Nazionali di CGIL-CISL-UIL hanno deciso di caratterizzare la celebrazione del 1° maggio 2006 ponendo, al centro dell’attenzione, i temi del “Lavoro - Sviluppo - Costituzione - Libertà - Contro le mafie", il tutto sempre in costante collegamento con Piazza dei martiri a Locri, la città in cui si è svolta la Manifestazione Nazionale del 1° maggio Ma torniamo alla musica. Accattivanti le due esibizioni del duetto Britti – Bennato, simpatico come sempre Max Gazzè, raffinato Vinicio Capossela che si presenta sul palco vestito da Minotauro; nostalgici e sempre attuali i Nomadi, straordinari con il loro rock i bravissimi salentini Negramaro che hanno infiammato la piazza con la loro energia e con il loro omaggio a Tenco, per concludere con il carico di emozioni portato da Ligabue. Abbiamo chiacchierato piacevolmente, con i simpaticissimi, Giuliano Sangiorgi e Danilo Tasco dei Negramaro, che lo scorso anno, causa problemi tecnici, avevano subito un drastico taglio in scaletta. Che effetto fa tornare al concerto del primo maggio, dopo un anno straordinario come il vostro? Giuliano: “Torniamo in prima serata ed è un bel momento per noi. Il primo maggio è un concerto al quale abbiamo sempre ambito. Abbiamo sognato prima uno spazio nel pomeriggio, ma da un po’ di tempo lo sognavamo anche come data serale, sai più si suona tardi…(ride, ndr)! No! dai sto scherzando! E’ tutta una giornata fantastica, ed esserci è per noi una gioia incredibile”. Che progetti avete per l’estate lavorativa? Non sarà la stessa estate senza la vostra “Estate”! Danilo: “Lavorativa!? potrei scoprire di non lavorare da un po’ di anni (ridiamo, ndr)! Sicuramente continueremo a suonare in giro con qualche apparizione per importanti rassegne musicali; anche se non siamo in turnè, tranquilli tutti perché non spariremo”! E le vacanze? Danilo: “Credo proprio di poter confermare di essere in vacanza da un po’ di anni! Quello che andiamo a fare in giro quest’estate è per noi un continuo essere in vacanza, un continuo vorrei potesse non finire mai! Intanto stiamo lavorando ad alcuni progetti per portare la nostra musica all’estero; poi, tra una data e l’altra, si trova sempre il tempo per rilassarsi”. Giuliano, ricordi la prima canzone che hai scritto? “Essenza”. E quella a cui sei più legato? “Tutte! Non riesco a sceglierne solo una”. Che effetto fa sentire i fans, durante i concerti, cantare a squarciagola le vostre canzoni? Giuliano: “E’ bellissimo! E’ come se la canzone ritornasse li dove è nata” Quando avete capito che la vostra vita stava cambiando? Giuliano: “Quando abbiamo imparato ad amare la musica; io a sei anni”! Ricordate il primo incontro con Caterina Caselli? “Si!!!” - rispondo entrambi e continua Giuliano: “ Chitarra, voce, una scrivania e due sedie…” Ricordi ancora cosa ha detto dopo avervi ascoltato? Giuliano: “Che aveva la pelle d’oca”. Una sola parola: Lu Forum! Giuliano: “Grandi”! Danilo: “Sempre forza Forum”! Grazie ragazzi. Entrambi: “Grazie a te”.
Maria Antonietta Amenduni