Teatro Politecnico
dal 26 marzo al 6 Aprile 2008 Il Calapranzi Di Harold Pinter Personaggi e Interpreti Marco Belocchi (Ben) Paolo Ricchi (Gus) Regia Marco Belocchi Musiche: The Beatles Scene: Stefano Silvia Disegno luci: Giorgio Rossi Organizzazione: Federico Vigorito Produzione: CPT Politecnico / Artelier La Trama Il calapranzi (The Dumb Waiter) è una commedia teatrale di Harold
Pinter del 1957, scritta ed ambientata a Londra negli anni cinquanta.
Scritta inizialmente col titolo - tradotto in italiano - de Il
cameriere muto, è nota al pubblico come Il calapranzi. Sebbene
non si sviluppi propriamente come una commedia, ossia con l'utilizzo
del momento comico come movente e fine dell'azione scenica, è
considerata tale. Il Calapranzi fa parte della prima stagione
drammaturgia di Pinter, dove quasi tutte le opere sono metafora
di un solo meccanismo, quello della Violenza, che insidia e minaccia
l’individuo. È una Violenza che non si esprime nella sua brutalità,
ma, al contrario, si manifesta sotto la parvenza di una calma
impassibile, scatenando, lo stesso, tutta la sua furia oppressiva.
L'azione si sviluppa in un seminterrato spoglio e desolato, sotto
un vecchio ristorante, dove due uomini, Ben e Gus sono in attesa
di qualcosa. Ben è il più autoritario e trascorre il tempo leggendo
il giornale, Gus invece è passivo ma è l'unico che utilizza la
parola in modo positivo, facendo domande, le quali però non trovano
mai risposta. Ne derivano dialoghi vuoti, illogici, irrazionali.
Nel corso delle battute si scopre che essi sono due killer professionisti
che attendono istruzioni da un misterioso capo, che sembra comunicare
con loro tramite un calapranzi, dal quale vengono fatti scendere
oggetti e messaggi. Non conoscono la loro vittima, sanno solo
che prima o poi entrerà dalla porta dello scantinato dove sono
chiusi e loro dovranno ucciderla. L'attesa è snervante ed i due
riempiono il loro tempo parlando di cose futili, in un crescente
stato ansioso che li porta allo scontro verbale, sebbene non acceso,
fino ad arrivare al sorprendente finale. |
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