Teatro Lo Spazio

dal 5 al 17 maggio


Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio
Presentano

ANDATA/RITORNO/ANDATA

progetto di Jana Balkan
scrittura drammaturgica di Marco Ongaro



in scena
Isabella Caserta
Marco Ongaro

regia di Walter Manfrè

musiche e canzoni di Marco Ongaro
arrangiamento musicale di Enrico Terragnoli
sequenze video di Luca Caserta
foto di scena di Andrea Darra
scene e costumi Laboratorio Teatrale




Il viaggio della speranza, l’inseguimento di un sogno, il desiderio di cambiare la propria vita. E’ il motivo che spinge milioni di persone ogni giorno a lasciare il proprio paese di origine alla ricerca di una vita migliore. Con un testo di raffinata poesia, al di là dei luoghi comuni, questo e molto altro viene raccontato dal 5 maggio al TeatroLoSpazio.it con “Andata/Ritorno/Andata”, progetto di Jana Balkan, scrittura drammaturgica di Marco Ongaro, regia Walter Manfrè.
Intensa protagonista è Isabella Caserta in scena con Marco Ongaro che canta dal vivo. Musiche e canzoni sono di Marco Ongaro, arrangiamento musicale di Enrico Terragnoli, sequenze video di Luca Caserta, foto di scena di Andrea Darra, scene e costumi Laboratorio Teatrale, produzione Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio.

La storia si sviluppa con una successione di quadri, che servono a giustificare la decisione del lungo viaggio fatto da Olga da uno sconosciuto villaggio della Moldavia per arrivare nel nuovo Eldorado dell’Italia. Sistemarsi e tornare, costruire una casa nel proprio villaggio, far studiare i figli, assicurare loro un futuro migliore… E tutto questo con il desiderio del ritorno, che si fa sempre più forte accanto alla nostalgia, quasi a cancellare il tempo, a cancellare le esperienze fatte fuori della propria comunità o a sentirle come non totali.
Umorismo e amarezza s’inseguono in una regia che accompagna e sottolinea la forza e la poesia del testo. In scena, Isabella Caserta racconta e interpreta in un crescendo talora drammatico, talora spensierato, storie di disperazione di una vita precaria, della mancanza d’identità, dei dubbi sull’esistenza. Le canzoni di Marco Ongaro, che canta dal vivo, accompagnano e scandiscono i passaggi della narrazione.
Walter Manfrè così scrive nelle note di regia: “Un movimento continuo, andata – ritorno - andata, domina questa nostra riflessione/spettacolo sull’andamento della vita umana. Il tema del viaggio, ormai desueto per la continuità con cui è stato trattato dai poeti, torna qui prepotente come costante di una povera anima che, se non fosse per la propria ingenuità e la solarità che la pervade, sarebbe da catalogare nel ciclo dei vinti di verghiana memoria. Ma qui la nostra “eroina” vince. Vince. Non trionfa. Sa attraversare con ostinazione il momento ‘Peripezie’ che ogni racconto impone ed arrivare al porto sicuro di un luogo senza mare dove sa ristabilire l’ ‘Equilibrio’… Quanta malinconia durante il percorso, quanta paura. Ma anche quanto calore: di fuoco di legna, di farine impastate, di pani, di case, di occhi di bambini. E poi odori di morte, di vita e tradizioni e regole e leggi che gente da lei lontana ha chiamato con nomi strani… Il linguaggio poetico si mescola alla cronaca, il quotidiano diventa sogno, il dolore racconto. E le canzoni, storie anch’esse di altri, di sogni di altri, di vite di altri si intersecano con preghiere e sussurri e canti folklorici e litanie per essere insieme, tutti, Poesia”.
Repliche tutti i giorni ore 21.00, domenica ore 17.30, lunedì riposo.

Rassegna stampa

“Pur nello specifico del tema dell’immigrazione, la storia si propone come metafora dell’esistenza di ognuno nella città globalizzata…" (Beatrice Benedetti, “Dnews”, 4 giugno 2008)

“Isabella Caserta racconta e interpreta in un crescendo talora drammatico, talora spensierato, storie di disperazione di una vita precaria, della mancanza d’identità, dei dubbi sull’esistenza. Le canzoni di Marco Ongaro accompagnano e scandiscono i passaggi della narrazione…” (“Veronalive”, giugno ‘08 )

“Umorismo e amarezza s’intrecciano in una regia che accompagna e sottolinea la forza e la poesia del testo…” (A. Galetto, “Carnet Verona”, giugno 2008)

“Il progetto nasce dalla constatazione che spesso molti stranieri approdano in Italia e in Europa con tanti sogni da realizzare, in primo luogo la speranza di trovare un lavoro e, una volta risolte le loro difficoltà economiche, ritornare nel loro paese. Quello che ci aspetta è una società multietnica e una cultura che deve guardare, pur nel rispetto e nella salvaguardia della nostra, alla pacifica convivenza di popoli culturalmente diversi, che trovano nello scambio del loro sapere e delle loro civiltà la crescita reciproca”. (“Tellusfolio.it”, 19 maggio 2008)

“Musica e parole nel difficile viaggio verso altre realtà. ‘Andata/Ritorno/Andata’ ha il pregio di non essersi incanalato in una scia di commiserazione della povertà extracomunitaria…Il secondo pregio è ritrovare d’incanto il Teatro/Laboratorio, le sue panche scomode, i suoi ricordi…Il recitato ha aperture gradite verso l’ironico così da dare un respiro leggero al dramma…” (S. Azzoni, “L’Arena”, 9 giugno 2008)

“Il testo di Ongaro e la bravura della Caserta sono d’una tale bellezza e d’una tale bravura che chi scrive è ritornato due volte a vederlo…La cronaca quotidiana e il dolore si fanno poesia, i sogni si fondono con la realtà e il dolore si fa racconto. Ad un testo toccante fa riscontro una regia intelligente e coinvolgente…Applausi convinti con molte chiamate” (Sergio Stancanelli, “Amici della musica”, giugno 2008)

“Opera di raccordo per tentare di avvicinare le parti: l’emigrante da un lato, il popolo che lo accoglie dall’altro. Olga ci porta a conoscere il suo paese e i luoghi da cui proviene, trasmettendoci affetto più che paura…” (M. Sorio, “ Corriere della sera”, 27 luglio 2008)

“Nostalgia e lirismo, tristezza e bellezza, sogno e magia… Un’Olga corposamente, visceralmente presente e insieme simbolicamente emblema della donna, della sofferenza, dell’amore, della maternità. Creatura commovente disegnata da Marco Ongaro con sensibilità rara… e disegnata in scena da Isabella Caserta con forte pathos, con passaggi rapidi dal riso al pianto, con la voce che si dilata, si increspa, sprofonda in toni rochi, s’innalza, trascina sull’onda dei sentimenti… Gli applausi non volevano finire, pervasi da un sentimento di condivisione” (Raffaello Canteri, “Verona Time”, agosto/settembre 2008)

Durata dello spettacolo: 75 minuti

TeatroLoSpazio.it
Spettacoli ore 21.00 - Domenica ore 17,30. Ingresso 12 Euro, ridotto 7 Euro, tessera associativa trimestrale 3 Euro
Dopoteatro dalle 22:30 – domenica ore 21,00 – costo biglietto 7 euro + tessera associativa trimestrale 3 Euro
Roma, Via Locri 42/44, (traversa di via Sannio, Metro San Giovanni)Tel.+39 0677076486 +39 392 9583409
info@teatrolospazio.it
Gli uffici sono aperti il pomeriggio, il apre botteghino un'ora prima dello spettacolo.
Prenotazioni per il pubblico e informazioni 06 77076486 - info@teatrolospazio.it

Per accrediti stampa, interviste e ulteriori informazioni
Ufficio Stampa:
Maya Amenduni

mayaamenduni@gmail.com
© copyright