Teatro Della Visitazione Associazione culturale Artelier In collaborazione con ASI CIAO Presentano Il Re Muore Di Eugène Ionesco Con Paolo Ricchi Alessia Oteri, Corrado Bega, Gabriella Marsili, Fabiana Sgambati, Giorgio Tollis Regia Federico Vigorito In scena al Teatro della Visitazione, Il Re Muore di Eugène Ionesco, con Paolo Ricchi e Alessia Oteri, per la regia di Federico Vigorito. Sulla base di questo allestimento, l’Associazione culturale Artelier, fonda le basi per allestire una stagione teatrale 2006/07, in un affascinante spazio teatrale completamente rinnovato come quello di via dei Crispolti 142. “La commedia di Ionesco non è un’allegoria; come la maggior parte delle commedie del Teatro dell’Assurdo, è un’immagine poetica della condizione umana” (Martin Esslin) “Allora caro Esslin tutto dipende dalla condizione della condizione umana, poi Ionesco ci mette “l’immagine poetica” e noi, aperto il sipario, tiriamo su tutto, come se le parole non stessero gia belle e dritte da sole... Forse un po è cosi. Il problema è che la condizione umana è un problema. Ionesco, decide di “consacrarsi” e allora non solo scrive ma commenta e istiga all’analisi di coscienza. Roba da pazzi...è assurdo!! ...oddio l’abbiamo detto! “ASSURDO”. Questa parola a teatro significa che non ci sono più regole, che i cerchi non si chiudono, che chiunque può dire la sua e soprattutto che si può recitare di spalle vestiti di nero! Può essere?? ...in scena, le ultime ore di vita di Bérenger I, una gabbia drammatica nella quale definire il rapporto tra fatalità e responsabilità, il Re è universalmente vittima e carnefice del suo destino: all’aggravarsi delle proprie condizioni di salute corrisponde il processo di degrado e disfacimento del regno. Ionesco descrive un Re irresponsabile, abulico, un Dio che pone e dispone a suo piacimento, fino al “consumo” della vita, un uomo comune, in fondo, che di fronte alla morte rivela una sfrenata volontà di vivere. Nella sala del trono, altri cinque personaggi: a lato, antagoniste, la regina Margherita e la regina Maria (rispettivamente prima e seconda moglie del re), Juliette ( donna di faccende), il Medico di corte (scienziato e politico) e la Guardia (unico componente dell’esercito). Ciascuno dei personaggi svela attraverso dialoghi surreali e fuori tempo, il proprio legame di vita con il Re, la consapevolezza di sopravvivere fino a quando “Sua Maestà respira ancora”. La morte dell’antieroe allora, non significa solo l’ultima trama di un intreccio spesso inafferrabile; piuttosto, un commento ad una condizione storica ben precisa: L’umanità, vittima dell’egoismo e di patologica leggerezza, muore... E no che non può essere! Lo spettacolo va fatto come si deve..il cerchio non si chiude e siamo d’accordo ma lo spazio è definito, gli attori vestiranno costumi d’epoca e la messa in scena durerà il tempo reale dell’azione. Il Re Muore è considerato uno dei capolavori della letteratura drammatica moderna e se il lettore decide improvvisamente di diventare spettatore...qualcosa deve pur succedere”. Federico Vigorito Assistente alla regia: Francesca Bennati Scene e Direzione di scena: Vittorio Cipriani Costumi; Sartoria Teatrale Jolanda Costumista: Marta Collina Disegno Luci: Andrea Pablo Bruno Organizzazione: Federico Buffone Ufficio Stampa Maya Amenduni: mayaamenduni@libero.it In scena al Teatro Della Visitazione (Via dei Crispolti 142), dal 22 al 26 marzo, ore 21 |
||