Teatro Ghione

Dal 13 all’22 novembre 2009

Compagnia del Teatro Ghione s.r.l.
Presenta



Valeria Valeri e Milena Vukotic

in
Le FUGGITIVE


(Les Fugueuses)
Di
Pierre Palmade e Christophe Duthuron


Regia
Nicasio Anzelmo


Costumi: Graziella Pera Scene:
Antonella Luberti
Musiche: Luciano Francisci




Note per una messa in scena
di Nicasio Anzelmo

Il testo, mai rappresentato in Italia, ha avuto un enorme successo in Francia dove è stato uno degli spettacoli più visti, in particolar modo Parigi, dove tutte le repliche erano portavano la dicitura “tutto esaurito”. E’ un testo di una grande attualità pieno di humor, ma non per questo privo di contenuti. Sono infatti i contenuti che ti fanno amare questo bellissimo lavoro destinato al teatro. La vita di due signore per bene che decidono, per continuare a vivere, di ribellarsi all’universo che le circonda e ribellarsi così alle regole che lo stesso, attraverso gli uomini, detta. Un mondo che non guarda i bisogni e i sentimenti, un mondo che non rispetta la sensibilità dell’animo umano, un mondo fatto di regole e sfruttamenti. Così Claude, un’anziana signora, rifiutando la realtà degli anziani che la circonda nella casa di riposo dove è ospite, armata solo di una camicia da notte, senza nessun bagaglio, armata dalla voglia di fuggire dalla situazione di premorienza dalla quale si sente stretta, rompe il cordone ombelicale con il suo passato. Passato a cui è anche legato il figlio, ultra 50enne, che la costringe in quella situazione di pre-morte. Da un'altra parte del mondo Margot, una signora più giovane, addobbata con il suo abito da festa fugge dal 20° compleanno della figlia. Fugge da una situazione di chiusura familiare, da una situazione di “usura” mentale, fugge dal sentire di essere per gli altri solo un elettrodomestico. Ma a differenza dell’anziana lei si trascina dietro, in una grossa valigia, i cimeli inutili della propria esistenza. Ricordi, oggetti di nessun valore, che hanno fatto parte dell’arredamento di un esistenza inutile. Il tempo e l’aiuto di Claude aiuteranno Margot a lasciarsi dietro tutte quelle inutili cianfrusaglie, dando valore alle vere necessità dell’esistere, del vivere vero e non dei legami, sempre apparenti, con gli oggetti che attraversano la nostra esistenza. I due iniziano un viaggio, come Ulisse, alla ricerca della verità del mondo per raggiungere l’essenza della propria vita. Sono due ulissidi minori, non per sesso e per qualità di avventure, ma per la circoscrizione di indagine. Mentre Ulisse cercava oltre i confini sconosciuti, le due donne si accontentano di confini meno lontani ma più vicini alla loro qualità di vita. La storia si articola in varie quadri legati uno all’altro dall’evoluzione della storia. Da una strada provinciale, nel fare l’autostop, all’esperienza di dormire all’addiaccio, poi nel “servire” in una fattoria, un tentativo di suicidio da un ponte di una delle due, ad un cimitero che successivamente li conduce, abusivamente, dentro una casa e quindi, di conseguenza, in prigione con l’accusa di furto. Ripescate dei rispettivi familiari si ritrovano a rifare la stessa vita di prima. Ad avere la peggio sicuramente Claude, la signora anziana, costretta a vivere nella casa di Riposo “I Gladioli” e, per la sua avventura fantastica, agli occhi degli altri anziani ospiti, costretta a vestire ogni mesi la “fascia di miss Gladiolo, super nonna del mese”. Ma improvvisamente, dopo mesi si silenzio, Margot irrompe ai Gladioli. Il dialogo che ne segue è un dialogo di due amiche, una della quali offesa per il prolungato silenzio dell’altra. Ma è un dialogo pieno di sensibilità e di affettuosità tra le due. Quando tutto sembra che stia per ritornare alla normalità, alla vita noiosa di sempre, dopo i saluti di Margot, ecco il colpo di scena: l’amica ha imparato la lezione e vuole metterla in pratica. In verità l’apparizione di Margot era per strappare Claude ai Gladioli e iniziare insieme, con un camper già parcheggiato sotto la casa di riposo, una strabiliante avventura in giro per l’Europa. Il testo è ricco di innumerevoli richiami alla vita di oggi, alla situazione della terza età, alla condizione della casalinga, più delle volte frustrata. E’ un testo che ti fa ridere, e non sorridere, della tragicità dell’esistenza umana, delle piccolezze a cui siamo legati. E’ un inno alla gioia e alla libertà. Non ha mai momenti di “stanco” è sempre un crescendo fra le varie avventure. I ritmi sono serrati, ritmi che toccano in molti punti la comicità assoluta, sia per l’assurdità delle situazioni sia per l’assurdità delle parole legate alle situazioni.

Trama

Su una strada, si incontrano due donne. La prima in fuga dalla casa di Riposo che la ospita, l’altra, con il vestito delle occasioni, in fuga dalla festa del 20° compleanno della figlia. Si incontrano per caso facendo l’autostop per allontanarsi, fuggire appunto, dalla routine giornaliera e da un mondo che le avvolge loro malgrado. . Due vite che si incontrano e da quel momento si intrecciano. Il loro è un autostop che li porterà a condividere esperienze a loro sconosciute. Due donne con due caratteri molto diversi e, a modo loro, complementari. La prima è un’anziana donna arzilla e ancora piena di vita, che affronta gli ostacoli con molta disinvoltura, una donna che ha sempre vissuto indipendentemente dei fatti della vita. L’altra, invece, succube di una famiglia che la sempre trattata come un elettrodomestico. Due vite a confronto in un susseguirsi di avventure fino alla prigione. Poi, quando tutto sembra tornato come sempre, la più giovane delle due, che ha imparto la lezione dalla sua amica, si “arma” di camper per il giro dell’Europa, un giro di libertà, coinvolgendo l’anziana compagna di autostop. http://www.youtube.com/watch?v=GSGRdad5RCw

Teatro Ghione
Via delle Fornaci 37
Tel. 066372294
info@teatroghione.it
Orario botteghino: dal martedì al sabato 10,30 –13,00 e 16,00 –20,00
Costo biglietti, € 22,00 platea intero, € 18,00 platea ridotto, € 18,00 galleria, galleria ridotto € 16,00 (più 2€ di prevendita). Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21,00 - domenica ore 17,00

Ufficio Stampa Teatro Ghione:
Maya Amenduni
mayaamenduni@gmail.com

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