Teatro della Cometa s.r.l.
Artisti Riuniti
presentano LE MATTINE DIECI ALLE QUATTRO Scritto e diretto da Luca De Bei Con Federica Bern – Riccardo Bocci – Alessandro Casula Scene: Francesco Ghisu - Costumi: Sandra Cardini Luci: Alessandro Carletti - Suono: Marco Schiavoni Collaboratore alla regia: Alessandra Paoletti Assistente alla regia: Sandra Conti Dopo il grande successo di pubblico e critica riscosso nella passata stagione, torna in scena dal 10 al 29 maggio al Teatro della Cometa lo spettacolo vincitore del Golden Graal per la regia 2010, LE MATTINE DIECI ALLE QUATTRO, scritto e diretto da LUCA DE BEI, protagonisti Federica Bern, Riccardo Bocci, Alessandro Casula. A Roma ogni mattina, alla stessa ora dell'alba, due ragazzi e una ragazza aspettano l'autobus che dalla periferia li porterà ai loro lavori in "nero", pericolosi e sottopagati. I due ragazzi, uno italiano l'altro straniero, lavorano in un cantiere edile. La ragazza, italiana, fa le pulizie. La loro realtà è fatta di levatacce, di turni massacranti, di tentativi di fuga dal quotidiano nello stordimento dell'alcool, della droga o della musica di una discoteca. Ma è fatta anche di aspirazioni, di sogni, della voglia di una vita migliore e, soprattutto, di un disperato bisogno d'amore. Le “mattine dieci alle quattro”, oltre aver vinto il Premio Golden Graal per la regia 2010, è stato anche finalista al premio “Enrico Maria Salerno per la drammaturgia” 2007. Inoltre nel 2009 è stato finalista al Premio Riccione per il teatro. Nel 2010, la casa editrice Titivillus, ha pubblicato il libro dal titolo omonimo. Lo spettacolo, è patrocinato dall’ Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico “Dopo il successo dell’anno scorso alla Sala Uno torna a maggio a Roma “Le mattine dieci alle quattro” nella stagione del Teatro Della Cometa, e questo è per me motivo di particolare soddisfazione. Lo spettacolo ha vinto qualche mese fa il Premio Golden Graal per la regia 2010 a testimonianza del fatto che il pubblico giovane ha particolarmente apprezzato il nostro lavoro. Il premio infatti è aggiudicato dalle scuole di teatro, cinema, e musica di tutta Italia. Significa, io credo, che al di là del coinvolgimento emotivo della storia d’amore raccontata, il tema del precariato, del lavoro nero e delle morti sul lavoro è sembrato ai giovani quanto mai attuale, urgente, importante. Ed è con rinnovato senso di responsabilità e di impegno che io, gli attori, e la compagnia tutta ci apprestiamo a riportare in scena la storia di William e Ciranda, due ragazzi sfruttati e sottopagati e del loro amico Stefan, un immigrato rumeno che con loro condivide le difficoltà di inserirsi in una società ostile e maldisposta a riconoscere anche quelli che sono i più elementari diritti dei lavoratori, italiani e non”. Luca De Bei COSI’ LA STAMPA: "Con questo testo Luca De Bei, un nostro autore attento ai nodi umani e sociali della contemporaneità, ci porta con amore e con pazienza nei luoghi oscuri della quotidianità" Rodolfo Di Giammarco – La Repubblica "De Bei ancora una volta ha la sensibilità giusta per mettere in scena una storia d'amore fatta di dubbi, emozioni, impacci, e trasalimenti." Paolo Petroni – Corriere della Sera "Sogni e realtà di tre giovani, coscienze irrisolte, figli di questi tempi amari, sottolineati in scena dalla koinè linguistica di italiano, romanesco, rumeno. Lo spettacolo si fa forza su un iperrealismo sia nella bella impostazione scenica sia nella recitazione resa con verità stanislavskiana dai giovani interpreti" Anna Bandettini – La Repubblica.it "Buona novità di De Bei, convince dell'autenticità di personaggi e offre un'ottima occasione ai giovani interpreti" Masolino D’Amico – La Stampa "In scena le problematiche sociali che De Bei – premio Flaiano e già autore di testi intensi e psicologicamente affilati come "la Spiaggia" e "Un Cuore Semplice" – fa scontrare con la violenza del contesto" Paola Polidoro – Il Messaggero “C'è una solitudine che è tutta linguistica, semantica: un linguaggio povero, marginale, che tradisce e svela la periferia non solo urbana, ma dell'anima, uno stare fuori dai giri, in microcosmi che sono abitati da monadi scontrose e bisognose. Racconta anche questo il bel testo di Luca De Bei” Andrea Porcheddu – Delteatro.it “De Bei ha la straordinaria capacità di raccontare una storia privata dalla quale fa emergere la realtà dell’Italia contemporanea antropologicamente mutata dalla tivù “ Alessandro Paesano – Teatro.Org “Splendido lavoro di De Bei (…) personaggi pieni di intensità e vigore quanto mai inseriti nella realtà attuale” Lucio De Angelis – Notizie Radicali “Sarebbe piaciuto a Pasolini per la verità e la delicatezza della storia che racconta. (…) De Bei non si accontenta di stereotipi e tratteggia il profilo di persone, non categorie sociologiche. (…) Il pubblico gradisce: risponde, applaude, dialoga a spettacolo concluso” Silvia Guidi – L’Osservatore Romano “Tutto da vedere e gustare” Maurizio Bonanni – L’Opinione “Accade raramente di assistere a spettacoli così ricchi di accenti, contenuti, e spunti di riflessione” Andrea Cova – Saltinaria.it “De Bei ha saputo affrontare temi come il precariato, l’immigrazione clandestina, e le morti bianche con una apparente leggerezza che nasconde una grande capacità e profondità di analisi” Miriam Comito – Tuttoteatro.blogspot.com “Uno spettacolo sobrio, perfetto dal punto di vista tecnico, efficace da quello drammaturgico. Attori formidabili, un ottimo lavoro.” Flavia Faloppa – Mercuzionline “Da vedere” Luca Maria Brogli – L’occhio “Da non perdere” M.Grazia Papa – L’altro quotidiano IL REGISTA E L’AUTORE Luca De Bei: Nasce a Padova da padre veneto e madre italoamericana. Cresce a Napoli. Si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova. Come autore e regista debutta nel 1990 a New York con Buio interno a Off Broadway. Tra i suoi testi: Un cielo senza nuvole, I cani davanti alla lepre (tradotto in tedesco dal Burgtheatre di Vienna e in inglese dal National Theatre di Londra), La spiaggia (con Maria Paiato), Cacciatori nella neve, Un cuore semplice (dal racconto di Flaubert e ancora con Maria Paiato), Un luogo dove non sono mai stato (dai racconti di David Leavitt), Un forte ronzio di mosche. Nel 2001 vince il Premio Flaiano e nel 2002 il Premio Europeo per la Drammaturgia del Festival di Heidelberg. Con Le mattine dieci alle quattro è finalista nel 2007 al Premio Enrico Maria Salerno e nel 2009 al Premio Riccione per il Teatro. I suoi testi sono pubblicati in Germania dalla Drei Masken Verlag di Monaco. È anche sceneggiatore cinematografico e televisivo. GLI ATTORI Federica Bern: nasce a Rovigo. Si diploma nel 1995 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. Prosegue gli studi a Londra presso la LAMDA London Academy of Musica and Dramatic Art. Collabora con numerosi registi in teatro tra i quali si ricordano: Luca De Bei, Riccardo Cavallo (sogno di una notte di mezza estate; la dodicesima notte; il giardino dei ciliegi), Marco Maltauro (rivista, il gabbiano, la vera storia dei Beatles, Pensaci Giacomino), Piero Maccarinelli (la partitella), Marco Carniti (pene d’amor perdute, sleeping around), Marco Simeoli (il viaggio di Felicia), Daniele Salvo (re lear). Per la televisione è diretta da F. Miccichè in “Medicina Generale”, G. Calderone per “don zeno l’uomo di Nomadelfia”; G.M. Taverelli la dirige ne “il caso moro”, G. Campiotti ne “l’amore e la guerra”. Riccardo Bocci: nasce a Roma. Si diploma nel 2003 presso la scuola d’arte drammatica “Teatro Azione” diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi. In seguito frequenta la scuola di alta formazione teatrale “Santacristina Centro Teatrale” diretta da Luca Ronconi. Debutta Con Giorgio Albertazzi nella Compagnia dei Giovani del Teatro Argentina poi collabora con registi quali Pierpaolo Sepe (salomè) Shahroo Keradmand (i demoni) Ennio Coltorti (la partitella) Giancarlo Sepe (shakespearelow) Luca De Bei (un forte ronzio di mosche) Luca Ronconi (Itaca), Sergio Pierattini (sotto l’uragano), Luciano Melchionna (dignità autonome di prostituzione). Per la televisione è diretto da Umberto Marino ne “L’amaro caso della baronessa di Carini” ed è inoltre protagonista del cortometraggio “Una storia semplice” scritto da Giuseppe Tornatore per la regia di Ambrogio Lo Giudice. Alessandro Casula: nasce a Roma. Si diploma nel 2005 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. In teatro collabora con Lorenzo Salveti (Fedra, oh papà,povero papà..!); Roberto Guicciardini (Enrico IV, Bariona o il figlio del tuono); Massimo Di Michele (il funerale del padrone, affettati all’italiana) Luca De Bei (un forte ronzio di mosche); Corrado Veneziano (Il maestro e margherita). Per il cinema e la televisione si ricordano: “Accipicchia … ci hanno rubato la lingua” regia di Corrado Veneziano; “L’Esorcista – La Genesi” regia di Renny Harlin , fotografia di Vittorio Storaro. I COSTUMI Sandra Cardini: tra i suoi lavori più recenti ricordiamo per il cinema “Gomorra “regia di Matteo Garrone, per il quale è stata candidata al David di Donatello. ; "Il sole nero" Di Krzysztof Zanussi ; “Texas” regia di Fausto Paravidino. Per il teatro “Un cuore semplice” regia di Luca De Bei, “Romeo e Giulietta, ”“l’intervista”, “Noccioline”, “Un giorno d’estate” per la regia di Valerio Binasco; “Sogno di una notte di mezza estate”, “Il tartufo” per la regia di Carlo Cecchi. LE SCENE Francesco Ghisu: tra i suoi lavori più recenti si ricordano per la regia di Pierpaolo Sepe: “il feudatario”, Il custode” , “4:48 psychosis”, “Venditori di anime”. Con Luca De Bei collabora in “Un cuore semplice”, “Un cielo senza nuvole”, con Pietro Bontempo in “Top dogs”; con Paolo Sassanelli in “I cani davanti alla lepre”. “Moi Aussi Je Suis Catherine Deneuve” regia di Reza Keradmand. “La serva” e “Giulio Cesare” per la regia di Maurizio Panici. “Erodiade” con Maria Paiato per la regia di Giancarlo Sepe. TEATRO DELLA COMETA, Via del Teatro Marcello, 4 - 00186 Roma - Telefono: 06.6784380 Orario degli spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21.00. Il sabato doppio spettacolo ore 17.00 e ore 21.00. La domenica ore 17.00. Costo biglietti: 22 e 18 euro. Spettacolo Convenzionato ATAC: chi si presenta al botteghino con l’abbonamento ATAC o con un biglietto timbrato in giornata, avrà diritto al biglietto ridotto. |
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