Associazione Culturale Elsinore

Presenta
La compagnia

"THE MISFITS"
GLI SPOSTATI

Al Teatro della Visitazione
(Via dei Crispolti 142) dal 12 al 15 Aprile

in

Non si sa come

di Luigi Pirandello

“Nel mare imperscrutabile dell’inconscio una singola stilla può creare infinite onde in grado di smuovere il sommerso”

Regia
Antonio Santoro

Personaggi e interpreti

Romeo Daddi Riccardo Leonelli
Ginevra Maia Orienti
Bice Daddi Alessia Olivetti
Giorgio Vanzi Francesco Pompilio
Nicola Respi Antonio Santoro

Direttore tecnico Elvira Berardini, Aiuto regia Maia Orienti,
Direttore di scena Riccardo Leonelli, Costumi Giusy Nicoletti,
Scenografie Luciano Cappiello


Lo spettacolo

Il conte Romeo Daddi nasconde nella memoria un antico delitto: l’uccisione da ragazzino di un suo coetaneo. Una colpa gravissima che la mente ha astutamente rimosso per permettere alla vita di scorrere. Ma un giorno nella calura estiva l’imprevedibile accade: Romeo tradisce sua moglie Bice con Ginevra, la donna del suo migliore amico. Ancora una volta un gesto terribile e non voluto. Ma così è la vita: le cose accadono, non si sa come, ma avvengono. La sensazione di non essere veramente padrone dei propri atti gli rende la vita insopportabile. L’ idea di non poter essere più sicuro di niente e di nessuno gli fa franare il terreno sotto i piedi. Meglio la farsa, meglio ridere di sé e delle finte certezze cui tutti si aggrappano, come naufraghi in tempesta. Ridere come un clown delle cose certe che si sanno e che nessuno discute. Ridere per non sentire le domande che come tarli corrodono il cervello: Di chi è la colpa di quel delitto che lui non ha mai voluto commettere? Siamo veramente padroni dei nostri atti oppure la imprevedibilità di un singolo gesto è in grado di modificare irrimediabilmente il nostro destino?Conosciamo veramente chi ci vive accanto? Troppe domande senza poter dare una risposta. Una sola certezza l’umana fallacia, il marcio che prospera annidato dentro ognuno di noi, pronto a prendere il sopravvento in un momento di debolezza. Romeo sviluppa un desiderio morboso di cogliere in fallo le persone che lo circondano e, come Don Chisciotte con i mulini a vento, imbraccia la lancia per aprir crepe nel muro della finzione borghese. Quella stessa finzione che gli ha permesso inspiegabilmente di vivere pacificato per tanti anni, pur avendo le mani sporche di sangue e che ora rinnega con il riso e con il pianto. Non si sa come è un testo che, a nostro avviso, la dice lunga sulla insopportabilità della finzione nelle relazioni interpersonali e sull’ineluttabilità del senso di colpa.
La scissione dell’io tra ragione e istinto, tra legge e natura e la loro apparente inconciliabilità costituiscono il tema portante di quest’ opera pirandelliana.


Il doppio finale
E’ curioso quanto le circostanze produttive abbiano influito sulla stesura definitiva di questa pièce pirandelliana. L’autore aveva immaginato e scritto per il “Non si sa come” un finale diverso da quello che tutti conosciamo e che appare pubblicato nel corposo volume delle Maschere Nude. L’opera non si concludeva con il delitto d’onore, ma faceva calare la tela su una situazione molto più ambigua e sfumata, dove lo stesso protagonista sembrava conciliarsi con l’ipocrisia borghese, che pur aveva combattuto durante i tre atti. Questa conclusione giudicata non accattivante dalla produzione e dagli attori costrinse Pirandello a riscrivere la chiusura del suo testo fornendo un finale del quale egli stesso non si riteneva del tutto soddisfatto. Nel nostro lavoro sulla pièce, pur segnalando la presenza dell’altro finale con un momento di onirica sospensione, ci è sembrato giusto consegnare al pubblico il “Non si sa come” nella sua versione canonica, depositata nelle Maschere Nude. Pertanto lo spettacolo si chiude con due accadimenti: l’uccisione di Romeo Daddi per mano dell’amico Giorgio Vanzi e un gesto della comunità degli amici che assieme riassumono la nostra lettura di questa opera di Pirandello.

Note di regia

Mettere in scena un testo di Luigi Pirandello per una compagnia giovane come la nostra costituisce sicuramente una grande sfida. E’ infatti inevitabile avvertire la distanza di un linguaggio che per gusto lessicale e struttura sintattica è estremamente diverso da quello riscontrabile nella drammaturgia contemporanea, sia italiana che straniera. Tuttavia questo gap linguistico non deve a nostro avviso essere una ragione sufficiente per ignorare uno dei principali drammaturghi della storia del teatro italiano. Uno scrittore che ha affrontato con maestria e cura ossessiva il tema del rapporto tra coscienza e inconscio o della molteplicità dell’io traducendolo in memorabili pagine di teatro.
Questi e altri temi hanno rappresentato per la nostra compagnia un motivo sufficiente per rispolverare il volume delle Maschere Nude e riscoprire la non tramontata attualità di molti degli argomenti in esso trattati. Il primo impulso è stato quello di procedere, attraverso un lavoro di drammaturgia e di scrittura scenica, a una riscrittura di una delle opere o dei temi pirandelliani. Successivamente una attenta riflessione ci ha portato a decidere di mettere in scena un testo dell’autore in maniera fedele o quasi. La scelta è caduta sul testo “Non si sa come” . Il nostro lavoro sul testo ha cercato di restituire una recitazione quanto più possibile asciutta, che, pur nel rispetto del linguaggio dell’autore, cercasse di ridurre il gap tra attore e fruitore del testo. La scena è quanto più possibile essenziale, a servizio di dialoghi di cui abbiamo provato a restituire lo spessore psicologico. L’ambientazione non è filologica, ma è quella di un qualsiasi salotto borghese. Non abbiamo inserito grandi azioni, non previste dall’autore, quanto piuttosto cercato di rendere l’umanità dei diversi personaggi attraverso una attenta analisi dei loro caratteri, della loro psicologia e delle loro motivazioni. Abbiamo sentito questa scelta come un primo rispettoso passo verso una indagine che ci porterà ad una riscrittura di frammenti pirandelliani, impegnando la nostra compagnia in un serio lavoro sul grande autore siciliano.


Orario spettacoli da mercoledì a sabato ore 21 – domenica ore 17,30
Biglietti: intero 10€ - ridotto 8&euro

UFFICIO STAMPA COMPAGNIA
MAYA AMENDUNI
mayaamenduni@libero.it
© copyright