PESTE!
Processo agli untori Di Renzo Gasparella Tratto da "Storia della colonna infame" di Alessandro Manzoni Cast Interprete: Solimano Pontarollo Quadri realizzati da: Erica Brizzi Ricerca musicale di: Giancarlo Dalla Mura Disegno luci di: Alberto Costantini REGIA DI: Solimano Pontarollo "21 giugno 1629: ore 4 e trenta del
mattino..."
PRESENTAZIONE" ... e se fosse un untore ... non c'è dubbio!" “Quello che so è che ancor oggi si fa tutto in piazza. Forse perché la gente ama farsi i fatti degli altri non avendone di propri abbastanza interessanti… Si fa tutto in piazza, come allora, anche se l’abbiamo sostituita con un telecomando. E anche oggi, come 400 anni fa, come sempre, quando un processo arriva in piazza si fa presto, troppo presto. Il criminale, il diverso, lo spostato. Non è importante se colpevole o innocente. L’importante è trovare un capro espiatorio che ci restituisca e difenda la nostra tranquilla normalità. Ed allora ecco: uccidiamo chi rappresenta i nostri fantasmi… non i nostri fantasmi. Perché questo erano il Piazza ed il Mora. Simboli, agnelli sacrificali offerti all’altare pagano dell’atavica lotta che l’uomo combatte contro se stesso. Imparare a convivere con le ombre che sono dentro di noi: ecco la sfida. Solo così si può imparare a conoscerle e a gestirle, altrimenti l’oscuro, la paura, lo sconosciuto farà crescere la frustrazione e la rabbia e ci ritroveremo ancora una volta in piazza a cercare qualcuno su cui sfogarci, o a chiedere a qualcuno di farlo per noi…” Trama Il testo nasce da “La storia della Colonna Infame” di A. Manzoni, di cui segue il processo agli untori. Ma approfondisce, con un notevole lavoro di ricerca testuale e documentaria, la situazione storica ed emotiva in cui si diffondeva la peste, calando lo spettatore in una realtà distante nel tempo, ma vicina nei contenuti. Nasce un avvicinamento al procedimento d’accusa che espone fatti e azioni con lucidità e precisione, dai primi allarmi per “morti misteriose” all’ingresso della peste in città, alla denuncia contro Guglielmo Piazza, da cui parte il processo stesso. Note L’idea di mettere in scena il processo agli untori nasce dalle impressionanti analogie con l’attualità di questa “storia dell’iniquità umana”. Sembra che cambiando i tempi e i soggetti il risultato non cambi. La lettura ad anni di distanza del testo del Manzoni, l’incontro con l’amico Renzo Gasparella (che aveva già collaborato con la Tabula Rasa per l’adattamento di “Nel bel mezzo di un gelido inverno” messo in scena con il titolo $hakespeare nel 1999), l’approfondimento della situazione storica che precede quella maledetta estate milanese del 1630, sono stati il cocktail che ha innescato la miccia di questo monologo. Rigore terminologico e trasporto emotivo si alternano in questo primo tentativo di avvicinarsi alla “Orazione Civile” Per accrediti stampa, interviste e ulteriori informazioni Ufficio Stampa: Maya Amenduni mayaamenduni@gmail.com |
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