Casa delle Culture
Sarà in scena alla Casa delle Culture dal 24 gennaio al 3 febbraio 2013, Sonata per ragazza sola - Omaggio a Irène Némirovskj, con Federica Bern per la regia di Francesco Villano. Una ragazzina inscena una favola nera che viviseziona e gioca coi desideri di due donne, simili per natura, ma di età diverse. Due donne come quelle dei film muti, con gli occhi grandi e le collane di perle. Un sofisticato e pericoloso gioco teatrale, ispirato alla vita e alle opere dell'autrice d'adozione francese Irène Némirovskj.dal 24 gennaio al 3 febbraio 2013 InBalìa Compagnia Instabile presenta Sonata per ragazza sola omaggio a Irène Némirovskj Progetto di Federica Bern e Francesco Villano con Federica Bern Scene: Fiammetta Mandich Costumi: Rachele Bartoli Luci: Fulvio Melli Foto: Manuela Giusto Grafica: MP5 Organizzazione: Debora Meggiolaro REGIA di: Francesco Villano Una ragazzina scalza su un ponte. Una sera qualsiasi al crepuscolo. L'acqua della Senna scorre. La ragazzina, guarda in basso, impaurita ed eccitata. Medita se lasciarsi trascinare via dal fiume, o trovare la forza di combattere contro il suo nemico. Il nemico è a casa che l'aspetta: sua madre. Suicidio o matricidio? Nell'attimo in cui le rivoluzioni dell'adolescenza irrompono, in cui si comincia a “pretendere” di vivere, Antoinette scatena la sua vendetta preventiva contro una madre autoritaria e frivola. Una donna sulla quarantina è sola nella sua stanza della toletta. Si prepara minuziosamente ad una nuova vita, che forse avrà inizio proprio questa sera, quando aprirà le porte del suo lussuoso appartamento e avrà inizio la sua prima “soirée”. I fantasmi del passato si scioglieranno nell'esibizione della ricchezza acquisita, della sua intatta bellezza, della sua ritrovata gioventù. Tutto sembra alludere a un momento esclusivo di felicità. Tranne il tempo. Due donne si preparano a partecipare a un evento mondano che sa di trionfo. Un primo e ultimo appiglio al senso dell'Esserci. Due donne di carattere e spirito opposti, unite dallo stesso sangue, ma anche, inconsapevolmente, dagli stessi desideri e fantasie. Madre e figlia. La figlia scalpita per liberarsi della sua asfittica divisa da bambina e indossare finalmente il nuovo abito da donna. La madre non vuole lasciare l'involucro della giovinezza e lotta disperatamente contro il passare del tempo per dimostrare a se stessa e agli altri di essere ancora desiderabile e vitale. Tra il desiderio e la realtà c'è la presenza insopportabile, giovane, accecante della figlia. Entrambe, soprattutto, vogliono amare ed essere amate. Per dirla con Irène Nèmirovsky: “Ho passato tutta la vita a combattere contro un sangue odioso, ma esso è dentro di me, scorre nelle mie vene...” Le Note di regia Il tema è il desiderio. Desiderato, frustrato, represso. Il desiderio è, per sua natura, totalizzante ed egoista. Deve at-tendere, escludere per essere soddisfatto. Il desiderio agisce in disequilibrio, nella transizione. In questo caso, circoscritto in un passaggio della vita doloroso, da uno stato a un altro, da un'età a un'altra. Partendo da alcune suggestioni dei romanzi di Irène Némirovsky, si è tradotto questo stato in un movimento, questa “crisi” (come scelta, o rifiuto di una scelta) in un crudele, ritmico, ridicolo combattimento tra una madre e una figlia. Il pubblico farà da arbitro. Una sfida in tre tempi, in levare, tra due entità, due desideri che si intersecano e si allontanano. Nello scontro entrambe subiranno un distacco, la perdita di una parte di sé. Una sonata della fragilità che nasce nel momento in cui, nonostante tutto, ci si rende conto dell'impossibilità di trattenere il tempo, un ricordo, una persona. In un tempo ideale, alla fine degli anni venti, una ragazzina (si) inscena una favola nera, disperata, che viviseziona e gioca coi desideri di due donne, simili per natura, ma di età diverse. Due donne come quelle dei film muti, con gli occhi grandi e le collane di perle, che scontrandosi, si riuniscono. Due profili che si sovrapporranno fino a definire un nuovo essere bifronte. La tematica del doppio come complementarietà, è dichiarata già nel gioco e nella presenza dell' attrice che impersona entrambi i ruoli della pièce. A lei il compito di sviluppare e ricreare, di volta in volta, il campo e il controcampo, sposando entrambi i punti di vista, in uno “scandaloso” gioco di specchi e di travestimenti. In una zona del desiderio ambigua e paurosa, con un piede già oltre la linea del tempo, queste donne esistono, sognano, si battono. Giocano un duello dove Natura e Caos eleggeranno una sola vincitrice. Francesco Villano Casa Delle Culture Via di San Crisogono 45. tel 0658333253 Orario Spettacolo dal martedì al sabato ore 21,30 - Domenica ore 18,00 Biglietti intero 15 (+ 1 euro tessera) Ridotti 12 (+1euro tessera) Studenti 8 (+1euro) Abbonamento trasversale 9 euro Biglietto ridotto per tutti coloro che presenteranno al botteghino un biglietto atac obliterato in giornata o l’abbonamento metrebuscard Ufficio stampa Compagnia Maya Amenduni mayaamenduni@gmail.com |
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