TEATRO TRASTEVERE
dal 28 febbraio al 4 marzo L’Associazione Culturale L’IPPOGRIFO PRESENTA: RITRATTO DI SIGNORA IL TORMENTO DELLE FIGURE Omaggio ad Alda Merini di e con Elisa Pavolini Regia: Mario Schittzer Costumi: Mariella D’Amico Assistente alla regia: Arianna Di Pietro Foto e grafica: Manuela Giusto e Omar Falcini In collaborazione con l’Associazione Culturale Upnòs Sarà in scena al Teatro Trastevere dal 28 febbraio al 4 marzo Ritratto di Signora – IL TORMENTO DELLE FIGURE – Omaggio ad Alda Merini, di e con Elisa Pavolini per la regia di Mario Schittzer. Elisa Pavolini porta in scena le parole e le suggestioni di Alda Merini, incontrando virtualmente tanti personaggi che della sua vita hanno fatto parte. Uno spettacolo che è un pacchetto emotivo, che oltre essere visto va soprattutto ascoltato. “I miei amori cominciano nei tempi futuri. I veri amori sono dei sogni, sono delle invenzioni, sono dei parametri di poesia. Se questo o quell’altro uomo siano veramente esistiti, se abbiano toccato la mia carne, questo è un fenomeno secondario”. Ce li descrive così, Alda Merini, i suoi amori. Come dei sogni, come delle figure. A volte incubi, a volte ombre, a volte intense suggestioni che scuotono l’anima, la svuotano e la tormentano. Il racconto “Il tormento delle figure”, pubblicato nel 1990, è un viaggio che attraversa l’anima: un flusso di coscienza poetico e razionale, a tratti logico e disarmante, in altri momenti compulsivo e logorante; come se l’Amore possa essere al tempo stesso una salvezza e una dannazione. La Merini ci presenta alcuni degli uomini della sua vita, alcuni dei suoi amori, veri o presunti; quelli che l’hanno presa e violentata, amata e osannata, disprezzata e tradita. Alda Merini è una donna ferita, innamorata, felice, sola ma prima di tutto è un’anima poetica che assapora il gusto dell’esistenza, vivendone il dolore e la gioia, con gli occhi di chi sa di potersi rifugiare, sempre, nella poesia. I poeti sono al di là del fiume; guardano il mondo che scorre, vivono sulla loro pelle la depressione, i tormenti, le ansie e li mettono in versi. “Ogni poeta vende i suoi guai migliori”. La Merini ci regala i tormenti delle ‘sue’ figure e lo fa in modo delicato, come se la sofferenza, la depressione, il manicomio, l’abbandono, la difficoltà di vivere non la riguardassero fino in fondo. In questo flusso di pensieri, trova spazio un passo estrapolato dalle “Lettere al Signor G”, una raccolta di scritti, lettere e versi che la poetessa ha indirizzato a Enzo Gabrici, uno degli psichiatri che la tenne in cura e che divenne un punto di riferimento per la donna oltre che per la paziente. Non si poteva prescindere anche da alcuni versi tratti da “L’Anima Innamorata”, una raccolta di poesie in cui la Merini ci svela la sua indole mistica e religiosa, per la quale l’amore diventa una sostanza che pervade ed invade ogni essere, Dio compreso. Hanno scritto di Elisa Pavolini: “…la Danco…capace di attorniarsi ancora una volta della già collaudata, fisica, tracimante Elisa Pavolini...” Rodolfo Di Giammarco – La Repubblica “Segnatevi questo nome: Elisa Pavolini. E’ uno dei quattro personaggi in scena nel nuovo spettacolo di Eleonora Danco Ero Purissima…è una vera sorpresa questa giovanissima attrice carica di energia, che sa bene come usare sul palcoscenico, dove interpreta un’aspirante star…” Francesca De Santis - Unità “La voce di Elisa Pavolini – interprete giovane e piena di talento, che veste il suo ruolo con grandiosa credibilità – racconta i temi cari alla poetessa: l’amore che viene dal dolore…Il Tormento delle figure evoca l’universo di Alda Merini con potenza sbalorditiva, e lo fa quasi sottovoce, senza grida né eccessi, restituendone così tutta la magia”. Silvia Ianniello - Persinsala “Gli originali fratelli gemelli del racconto di Wilde, sono strategicamente. Conglobati. in una delle figlie Otis dalla doppia personalità, comicamente spigliata e umoristica nell’interpretazione di Elisa Pavolini”. Rita Gatta – Contro Luce BIO ELISA PAVOLINI Nata a Roma, ha frequentato l’Accademia teatrale del Teatro dell’Orologio, diretta da Claudia Balboni e Riccardo Cavallo nel biennio 2004-2006 e ha frequentato diversi laboratori teatrali tenuti da Riccardo Cavallo, Claudia Balboni, Cristina Noci, Francesca Draghetti, Roberto Stocchi, Lydia Biondi, Roberto della Casa, Viola Pornaro, Francesco Sala. Lavora dal 2009 presso l’Ufficio Comunicazione e Promozione del Teatro Olimpico di Roma. Dal 2007 al 2012, ha recitato in diversi spettacoli fra i quali “Salon Kitty”,“Peccato che sia una puttana”, “Mrs Dalloway e Virginia Woolf” per la regia di Riccardo Cavallo. “Ero Purissima”, “Intrattenimento violento” scritti e diretti da Eleonora Danco. “Cinque donne con lo stesso vestito” per la regia di Eleonora Pippo. “Raccontare la Magnani”, “Il delitto di Lord Artur Savile”, “Il fantasmo di Canterville” per la regia di Annalisa Biancofiore. BIO MARIO SCHITTZER Mario Schittzer si appassiona al mondo del teatro fin da adolescente. A soli 16 anni costituisce in Calabria, la sua terra di origine, una Compagnia Teatrale, “ La Barraca”, la quale tuttora opera nel territorio riscuotendo notevole successo. Si trasferisce nella capitale nel 2000, e frequenta dapprima l’Accademia dell’Orologio, diretta da Riccardo Cavallo e Claudia Balboni, poi perfeziona le sue competenze prendendo parte a numerosi seminari formativi. Nel corso degli anni collabora in qualità di Aiuto Regia e attore con diversi Registi della scena romana. Riccardo Cavallo, Riccardo Reim, Roberto Cavosi e Alessandro Giupponi, Francesco Sala ecc.. Negli ultimi anni si dedica all’organizzazione sia tecnica che artistica di alcuni festival teatrali, in specie “Misticanza” in Toscana, e “linea 35” in Roma. Nel 2011 inizia la sua carriera da regista, dirigendo diversi spettacoli in uno spazio off della scena romana: “9,99 euro”, “Lolita a Teheran”, “Il tormento delle figure”, e un “Macbeth” per bambini. TEATRO TRASTEVERE Via Jacopa de' Settesoli, 3 00153 ROMA Per info e prenotazioni Arianna 3479936179 |
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